Ordini Cavallereschi Crucesignati

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martedì 5 luglio 2011

L'UNUCI DI BARI, ALL'OMBRA DELLA MADONNINA.

Articolo inviato dal Dott. Giuseppe Cianciola. UNUCI-BARI
Se l’appetito vien mangiando, allora, dopo le ottime performances della Dragon Recon 2010, la Gara Internazionale di pattuglia che si svolge nel comprensorio militare di Persano , organizzata da UNUCI Campania a metà ottobre , per la pattuglia di UNUCI Bari ( composta dal sottoscritto , dal Ten.Zizzo , dal S.Ten.Martinello e dal Mil.Peluso nonchè Ufficiali del Corpo Militare dell’E.I.S.M.O.M., accompagnatore e capo delegazione Ten.Laudicina ) era naturale pensare ad una nostra partecipazione all’Italian Raid Commando , la Gara di Pattuglia Internazionale organizzata da UNUCI Lombardia che per esperienza , coinvolgimento e partecipazione è a buon diritto la Numero Uno non solo in Italia ma addirittura in Europa . I motivi di questo successo sono molteplici a partire dalla 1° edizione svolta nel 1986, e in particolare la vicinanza alla base di Somma Lombardo , sede del Nato Rapid Deployable Corp , la Forza di Impiego Rapido della Nato , in cui la presenza di reparti provenienti da tutti i paesi della Nato agevola la partecipazione straniera. Quest’anno su una cinquantina di squadre iscritte solo 17 erano Italiane e 34 straniere : nel tendone bianco che ci avrebbe ospitato nei tre giorni di gara, a parte le uniformi nel verde mimetico facilmente identificabile dei Marines , per il resto era un crogiuolo di razze , uniformi e lingue , in cui provare a districarsi era difficile, tant’è che ad un certo punto gli italiani parlavano fra di loro in inglese , immersi ormai in un clima totalmente internazionale. La nostra si sarebbe chiamata “Puglie” in omaggio alla terra di provenienza, unica rappresentante del Meridione d’Italia (eccezion fatta per Anpd’I Campobasso che trovandosi a 200 km a Nord è da considerare settentrionale a tutti gli effetti).
La partenza da Bari giovedì notte era cominciata con un dubbio che ci aveva assalito nel momento in cui 3 zaini alpini da 80 lt. ,una tenda, 3 sacchi a pelo , 4 elmetti , 4 imbracature , 4 cappelli con la tesa , un paio di fardelli di acqua, più 3 zaini personali oltre al trolley del proprietario, sarebbero dovuti entrare nella macchina che, anche se era una grossa berlina , non era certo un furgone. Non vi racconto come ma vi dico solo che siamo saliti in due sul cofano per chiuderlo. Nel viaggio, pur alternandoci alla guida, abbiamo dormito poco e niente ,anche se l’adrenalina ci impediva di sentire la stanchezza dei mille km.percorsi. All’arrivo a Vergiate, dopo la presentazione giusto il tempo di sistemare lo zaino e scambiare quattro chiacchiere con i colleghi che alle 12.00 già si parte con la distribuzione degli ordini di pattuglia e delle cartine topografiche che tutti hanno incominciato a studiare per familiarizzare col territorio.
Alle 14.00 inizia la Gara con la prova di Tiro : trasferimento al poligono e tutti in coda per sparare. Una perfetta organizzazione permette di sparare in una manciata di minuti con quattro armi ; in batteria 4 fucili cal.5,56 ( uno per ogni componente la pattuglia)per il tiro a 100 mt. , poi 4 fucili cal.5,56 per il tiro a 200 mt. ed infine 4 fucili cal.7,62 per il tiro a 300 mt., nel poligono affianco ci attendevano 4 pistole Beretta cal.9 per il tiro dinamico . Alle 20.00 eravamo tutti rientrati e potevamo consumare una frugale cena a base di polenta e carne in umido e dopo un veloce reset alle 2100 tutti sui mezzi per il trasferimento in area addestrativa . L' area coincideva con il parco del Ticino, chiuso tra Svizzera e l'aeroporto di Malpensa , larga all'incirca 10 km. e profonda un 23 km. Tanto che alla fine abbiamo calcolato di aver percorso all'incirca 35 km. Se non di più. Il terreno pianeggiante , la vegetazione rigogliosa con alberi d'alto fusto , il fiume Ticino e i suoi affluenti abbastanza alimentati ( il Ticino in alcuni tratti era largo anche 200 mt.) un paradiso, inaspettato se vogliamo a poca distanza da Milano, l’unica nota stonata era il rumore dei Boeing in atterraggio o decollo a tutte le ore della giornata. Dopo il Briefing, un controllo sommario dell'equipaggiamento : ci guardammo in faccia e avemmo la netta sensazione che quell'attenzione dedicata ad aver praticamente tutto al seguito era stato tempo perso e guardandoci in giro invidiammo coloro che avevano il minimo indispensabile ,a giudicare dalle dimensioni degli zainetti. Comunque partimmo per la prima prova che prevedeva osservazione notturna ed acquisizione obiettivi a partire da una foto aerea della Pineta in cui si potevano individuare quattro postazioni nemiche che avremmo dovuto raggiungere, osservare ed acquisirne i particolari e le caratteristiche e l'importanza militare in una finestra temporale di 3 ore . Il buio della notte , l’interdizione,con presenza massiccia di pattuglie nemiche , e il tempo “ i nostri nemici”. I cinque minuti oltre il previsto ci furono fatali e comportarono una penalità di cento punti , l'unica in tutta la gara, per il resto bene l'acquisizione e bene il rapporto finale di pattuglia . A partire da questo punto avremmo costeggiato per buona parte il f.Ticino per cui anche se di notte sarebbe stato facile orientarci . Il punto successivo era costituito da un caseggiato presidiato da due sentinelle che bisognava annientare e una volta fatta irruzione bisognava reperire informazioni e osservare armi , esplosivi ed equipaggiamenti da riportare su un listato. A seguire una serie di prove che con la nostra preparazione siamo stati in grado di affrontare tranquillamente ; qualcuna meglio (Ricognizione Deposito , Diritto Umanitario , ZAE – Comunicazione Terra Aria , Scout , Mine ,Guado Tattico , Primo Soccorso e Medevac , Interrogatorio) qualche altra un po' meno (esplosivi antisabotaggio , osservazione e richiesta di fuoco) . Solo in un'occasione abbiamo dovuto improvvisare , quando ci è stato chiesto di andare a recuperare i rifornimenti paracadutati sulla riva opposta del f.Ticino . 100 mt di larghezza in quel tratto ed oltre 2 mt di profondità da effettuare andata e ritorno con lo zaino al seguito chiuso in sacco anfibio che lo rendeva galleggiante ....c'è stato un attimo in cui ho temuto di perdere i miei compagni che, stremati dalla fatica, hanno avuto qualche momento di cedimento . A pochi metri c'era un istruttore di nuoto che assisteva e un gommone pronto ad intervenire però la suspence non è mancata . Alla fine l’esercizio è stato valutato con il massimo in quanto l'atteggiamento tattico era stato mantenuto e i contenitori portati a riva . Nella preparazione avevamo avuto il privilegio , concesso dal Comandante della Brigata Pinerolo , Gen. Ruggiero , di affiancare i Bersaglieri del 7° impegnati nella stessa Gara , per cui tra giornate passate al Poligono di Tor di Nebbia e giornate passate in caserma , aula e armeria , avevano completato il nostro bagaglio tecnico. Adesso magari qualcuno si aspettava qualcosa da noi . Noi stessi non ci nascondevamo qualche aspettativa e la fiducia nei nostri mezzi veramente alta . Però purtroppo per noi era pronto uno scherzo del destino che non ci aspettavamo : il nostro collega Raffaello Peluso , istruttore di arti marziali , cecchino infallibile , restava piegato sotto il peso del suo zaino completo di tutto punto , compresa una tenda , ma dal peso eccessivo , tant'è che nello scendere un gradino sulla riva del fiume si torceva senza più recuperare. Abbiamo provato di tutto : a portargli lo zaino a turno , con gli antidolorifici , con la pomata anticontusione , a esortarlo a stringere i denti , nulla che lo potesse aiutare veramente e di fronte all'evidenza ci restava solo di accompagnarlo al primo posto medicazione ed affidarlo alle cure dei sanitari. Perdere un compagno in pattuglia è un'eventualità che può accadere , ti scombina gli equilibri , ma devi accettarla e andare avanti anche se magari è lui l'esperto nelle prove che devi ancora affrontare . L'unica vera penalizzazione era nel tempo eccessivo perso nel tentativo di riesumare il cadavere di Raffaello , tempo che non avremmo più recuperato , anzi a causa del ritardo non ci è stato concesso di effettuare alcune delle ultime prove con conseguente ulteriore perdita di punti. Insomma al rientro eravamo comunque sereni di aver fatto il nostro dovere, per quello che era possibile , consci che la gara era compromessa e il completamento del percorso era la nostra vittoria. Nell'entrare sotto il tendone semi vuoto ci rendemmo conto che tutti erano già in cammino verso il locale che avrebbe ospitato la Serata delle Nazioni ,la cena dedicata agli ospiti stranieri a conclusione della Gara . Una doccia rivitalizzante ci restituì un aspetto umano e dopo un enorme sforzo per calzare le scarpe , dato che dopo trenta ore di cammino i piedi erano ridotti a un ammasso di calli e vesciche ,raggiungemmo il resto della compagnia e ci sentimmo a nostro agio poiché tutti camminavano come se avessero le uova nelle scarpe e la schiena reduce da un pestaggio . L'arsura accumulata venne in parte mitigata dai fiumi di birra che , vista la preponderante presenza tedesca , era ovviamente la bevanda più richiesta e ben si accompagnava alla carne alla brace , specialità del locale . Durante la cena furono distribuiti gli attestati di partecipazione e i gagliardetti della Lombardia e sorpresa delle sorprese il “cadavere” aveva meritato il Brevetto di Tiratore Sportivo Silver avendo superato l'80% dei punti a disposizione nel tiro . Dopotutto la sua soddisfazione era anche la nostra visto che era l'unica cosa che ci restava in mano. La serata si è conclusa presto poiché la stanchezza scendeva velocemente ed anche perchè ci aspettava l'indomani un'altra giornata . Sveglia all'alba , caffè tattico, barba e via a smontare le brandine e preparare i bagagli . Altro miracolo riusciamo a caricare la macchina e alle 09.00 eravamo per le vie del centro a Milano .
Colazione di lusso in Via Dante e dopo poco il labaro dell'UNUCI Bari faceva il suo ingresso in piazza del Duomo.
I turisti , sopratutto i giapponesi , dopo qualche attimo di imbarazzo per la pacifica invasione grigioverde ci chiedevano una foto in compagnia .
Ci volle parecchio tempo per disciplinare le centinaia di partecipanti. Fra Pattuglie italiane e Straniere, Accompagnatori , Direzione e Giudici di gara , Associazioni d'Arma e Combattentistiche , la Banda dell'Aeronautica in testa e quella della Scuola Militare THEULIE' in coda , erano quasi seicento i partecipanti, divisi in dieci Blocchi . Una volta Inquadrati abbiamo attraversato il centro , marciando al ritmo del tamburo, da Piazza del Duomo sino al Castello Sforzesco ; la gente numerosa assiepava i bordi della strada applaudendo . Un momento particolarmente emozionante che ci ripagava in buona parte degli sforzi compiuti .
All'ingresso nel Castello ci siamo sentiti parte integrante di una pagina di storia della nostra vita che difficilmente dimenticheremo come l'esecuzione di tutti i 15 Inni Nazionali che uniti alla temperatura oltre i 30° hanno minato pericolosamente la sanità mentale dei presenti .
Ci ha pensato la verve del nostro vulcanico Ministro della Difesa On.Ignazio Larussa a scuotere i partecipanti ricordando i comuni trascorsi da Ufficiale di Complemento che gli impedivano di mancare alla Cerimonia per nessun motivo . Per quanto riguarda la premiazione è stato un lungo elenco di squadre vincitrici nelle varie categorie che ha visto prevalere le rappresentative straniere su quelle italiane , nessuna sorpresa per noi che non ne aspettavamo , tranne la soddisfazione di essere una delle 40 squadre sulle 50 iscritte ad aver completato il percorso e a poter vantare...io c'ero !! Alla fine tutti felici compresi i nostri Competitors venuti da più lontano , Statunitensi a parte , i Finlandesi , come potrete intuire dalle parole d’elogio scritte sul sito del Suomen Reserviupseeriliitto ry :”HRUP:n joukkue voitti Italian Raid Commandon reserviläissarjan Helsingin Reserviupseeripiirin nelihenkinen partio voitti reserviläisten sarjan haastavassa Italian Raid Commando (Lombardia 2011) sotilastaitokilpailussa. 21.–22.5 järjestettyyn kilpailuun osallistui tänä vuonna yli 40 joukkuetta 10 eri Euroopan maasta. Helsingin Reserviupseeripiirin partiossa kilpailivat yliluutnantti (res) Arto Pulkki, yliluutnantti (res) Jyri Vilamo, yliluutnantti (res) Jorma Kainulainen sekä yliluutnantti (res) Aki Mäkirinta
Ten.Giuseppe Cianciola
UNUCI Bari

domenica 3 luglio 2011

"ESERCITAZIONE BALKAN HAWK"

Messaggio inviato dal Ten Col. Vincenzo LEGROTTAGLIE
Gjacova/Dakovica (RKS), 1 luglio 2011. Si è conclusa in Kosovo l’esercitazione “Balkan Hawk” a cui hanno partecipato KFOR, il Multinational Battle Group West (MNBG W) a guida 21° Reggimento Artiglieria Terrestre “TRIESTE” di Foggia, EULEX e KSF, la nuova forza di sicurezza del Kosovo. Le attività congiunte hanno consentito di testare la preparazione e le procedure della KSF in caso di un disastro ambientale quale un terremoto.
L’esercitazione si è svolta nella dismessa area industriale di Gjacova/Dakovica, un comune non distante da “Villaggio Italia”, sede del MNBG W. Per l’inserimento tra le News per il sito istituzionale. In foto un momento dell’esercitazione. Fonte: MNBG W PAO. Cordialità.