Ministero
per i Beni e le Attività Culturali
Comando
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
NUCLEO
DI BARI
Piazza
Federico II di Svevia, 2 – Tel. 080/5213038 - Fax 080/5218244
E-MAIL
tpcbanu@carabinieri.it
Sommario
Attività
di prevenzione e controllo
Azione
di contrasto e risultati conseguiti:
Bilancio
2012 – Attività
repressiva;
Attività
di recupero;
Altre
attività.
I
settori di intervento e le aggressioni criminali più rilevanti:
Il
presente documento costituisce una sintesi delle attività svolte dal
Nucleo CC TPC di Bari nel settore della tutela dei beni culturali e
paesaggistici nel territorio di competenza (Puglia, Basilicata e
Molise).
Le informazioni fornite si riferiscono ai dati statistici di questo
Reparto presenti al 31 dicembre 2012 nella Banca Dati del Comando CC
TPC.
L’analisi operativa del 2012 conferma, in linea di massima, gli
andamenti già rilevati nei decorsi anni e precisamente:
la
contrazione del numero dei furti di beni culturali in danno delle
strutture museali;
il
persistere del fenomeno degli scavi clandestini nelle aree
archeologiche ed il conseguente deferimento in stato di libertà di
molti c.d. “tombaroli”, colti in flagranza di reato;
la
persistenza del fenomeno della falsificazione;
l’aumento
del numero delle persone denunciate all’Autorità Giudiziaria;
la
diffusione delle vendite/acquisiti on line di Beni Culturali.
Per portare a termine le varie attività di monitoraggio in
tutte le aree di interesse culturale, paesaggistico, ambientale ed
archeologico è stata fondamentale la collaborazione dell’Arma
territoriale, del 6° Elinucleo CC di Bari e del Nucleo CC Subacquei
di Bari.
ATTIVITÀ
PREVENTIVA E DI CONTROLLO
|
Sono stati incrementati i servizi di prevenzione nei confronti degli
obiettivi ritenuti più a rischio per quantità e qualità di beni
custoditi o esposti al pubblico quali biblioteche, musei e gallerie
attraverso una programmazione capillare e costante degli interventi.
In particolare durante il decorso anno sono stati effettuati:
115
controlli a esercizi commerciali, mercati e fiere di oggetti
antiquariali, con controllo della documentazione amministrativa e
dei beni esposti;
42
(+5% in più rispetto al 2011) verifiche alla sicurezza di
Musei, Biblioteche ed Archivi in Puglia, Basilicata e Molise
congiuntamente agli organi periferici del MiBAC (Ministero per i
Beni e le Attività Culturali) con la finalità di individuare i
punti di criticità dei sistemi difensivi ivi installati e
respingere così le aggressioni criminali di rapinatori, ladri o
vandali;
113
(+15.3%) controlli nelle aree archeologiche ritenute
potenzialmente più esposte alle aggressioni criminali, svolti
congiuntamente al personale delle competenti Soprintendenze, del 6°
Elinucleo Bari, del Nucleo CC Subacquei e Arma Territoriale.
53
(+15.21% rispetto al 2011) controlli ad aree tutelate
da vincoli paesaggistici;
2559
controlli di oggetti d’arte nella banca dati dei beni
illecitamente sottratti.
Nel corso dei controlli sono stati riscontrati complessivamente 14
illeciti di natura amministrativa (+55,55% rispetto
all’anno precedente), confermando una buona osservanza delle
normative di settore da parte degli esercenti.
Costante l’attività nel perseguire le particolari fattispecie di
reato in danno del paesaggio - 53 controlli - (realizzazione
di opere non autorizzate, abusivismo edilizio in aree vincolate, ecc)
soprattutto nei siti UNESCO. Quanto fatto ha consentito di aggiornare
lo stato dei luoghi per meglio capire le dinamiche delle principali
aggressioni criminali al patrimonio culturale.
AZIONE
DI CONTRASTO
BILANCIO 2012
ATTIVITà REPRESSIVA
Nell’anno 2012, il Nucleo CC TPC di Bari ha denunciato
complessivamente 125 persone con un incremento dell’attività
repressiva del 30,2% rispetto all’anno precedente.
I reati perseguiti sono stati soprattutto quello della
ricettazione (art.648 c.p.), violazioni in materia di
ricerche archeologiche (art. 175 D.L.vo 42/2004), contraffazione
di opere d’arte (art. 178 D.L.vo 42/2004), reati in danno
del paesaggio (opere eseguite in assenza di autorizzazione o in
difformità da essa (art. 181 D.L.vo 42/2004) ed altre tipologie di
reati connesse ai beni culturali (impossessamento illecito di beni
culturali appartenenti allo Stato, danneggiamento, costruzioni
edili senza prescritto permesso, interventi edilizi in assenza
di permesso di costruire, ecc).
Sono state effettuate, inoltre, 27 perquisizioni disposte
dall’Autorità Giudiziaria a seguito delle risultanze investigative
di questo Nucleo e che hanno consentito di recuperare importanti beni
culturali (soprattutto reperti archeologici e beni di arte moderna).
-
PERSONE DEFERITE
ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
|
125
|
|
25
|
Tipologia reati
|
RICETTAZIONE
|
44
|
SCAVO CLANDESTINO
|
25
|
CONTRAFFAZIONE OPERE
D’ARTE
|
14
|
REATI
CONTRO PAESAGGIO
|
25
|
ALTRI
REATI
|
168
|
ASSOC.
PER DELIQUERE/N. ASS.
|
13
|
1
|
PERQUISIZIONI
EFFETTUATE
|
27
|
SANZIONI
AMMINISTRATIVE EFFETTUATE
|
14
|
|
14
|
attività di recupero
l’ attività del Nucleo, oltre che di reprimere
i reati connessi ai beni culturali, deve essere finalizzata anche al
recupero del maggior numero possibile di beni, al fine di impedire
che questi vengano dispersi o danneggiati a fine di lucro.
Nell’anno oggetto di analisi, sono stati complessivamente
recuperati 1160 beni,
così suddivisi:
-
BENI ANTIQUARIALI,
ARCHIVISTICI E LIBRARI
|
549
|
|
1
|
|
517
|
|
5
|
|
1
|
|
25
|
REPERTI
PALEONTOLOGICI
|
5
|
REPERTI
ARCHEOLOGICI
|
606
|
|
197
|
|
16
|
|
393
|
I reperti archeologici rinvenuti, nella maggior parte dei
casi, sono stati recuperati integri, circostanza che accresce
notevolmente il loro valore economico sul mercato dell’illecita
commercializzazione dei beni. Gli stessi erano tutti datati dal IV al
III sec. a. C. e oggetto di scavo clandestino nelle aree
archeologiche vincolate.
Sono state altresì recuperate numerose monete di natura
archeologiche in oro, argento e bronzo risalenti a diverse epoche e
anch’esse rinvenute illecitamente attraverso ricerche archeologiche
non autorizzate con metal detector nei siti protetti di Puglia,
Basilicata e Molise.
altre attività
Nel corso dei vari servizi svolti, sono stati rilevati solo 7 scavi
clandestini ad opera di ignoti, mentre in tutti gli altri casi, i
responsabili del reato – “i tombaroli”- sono stati colti in
flagranza di reato e denunciati all’Autorità Giudiziaria.
Oltre ai reperti archeologici sono state sequestrate anche delle
opere di pittura di arte contemporanea false.
La stima economica, per difetto, dei beni recuperati/ sequestrati è
di oltre 777.000 euro mentre il valore dei falsi sequestrati
(qualora immessi sul mercato come autentici) è di circa 7000 euro.
-
SCAVI CLANDESTINI
RILEVATI
|
7
|
|
6
|
|
1
|
FALSI SEQUESTRATI
|
5
|
|
5
|
SEQUESTRI
IMMOBILI IN ATTIVITà TUTELA PAESAGGIO
|
1
|
STIMA ECONOMICA BENI
CULTURALI RECUP./SEQUES.
|
777.455
|
STIMA ECONOMICA FALSI
SEQUESTRATI
|
7.100
|
STIMA ECONOMICA ALTRI
SEQUESTRI
|
33.255
|
SETTORI
DI INTERVENTO E AGGRESSIONI CRIMINALI Più
RILEVANTI
IL FENOMENO DEI FURTI
Il
dato complessivo più alto rispetto all’anno precedente è
riconducibile soprattutto alla voce relativa ai furti in danno di
privati, vittime della microcriminalità comune dedita ai furti in
appartamento, nella quale si inseriscono anche le opere d’arte. E’
stata pertanto effettuata un’opera di sensibilizzazione che vede
soprattutto i privati incoraggiati a compilare la scheda Object ID,
una sorta di documento dell’opera d’arte che consente di creare
un archivio fotografico e descrittivo dei
propri beni culturali, determinante in caso di furto, poiché
ne permette l’agevole informatizzazione nella banca dati dei
beni illecitamente sottratti, in modo da favorire la costante
comparazione con quanto giornalmente oggetto di controllo.
Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed adeguatamente
descritta, può essere recuperata più facilmente.
I luoghi di culto si riconfermano anche quest’anno obiettivi
sensibili alla specifica aggressione criminale.
A fronte dell’analisi dei dati riportati di
seguito, è stata incrementata l’attività preventiva di controllo
concretizzatasi in numerosi sopralluoghi presso le chiese e costante
collaborazione con le Diocesi al fine di individuare le eventuali
criticità da eliminare.
Il significativo incremento dell’attività di prevenzione ha
prodotto, infatti, da subito risultati concreti sul fronte “musei”
in quanto, a fronte delle numerose strutture museali presenti in
Puglia, Basilicata e Molise, solamente in una di esse è stato
denunciato un furto di beni culturali.
PUGLIA
-
FURTI IN DANNO DI:
|
2011
|
2012
|
|
2
|
1
|
|
4
|
5
|
|
4
|
10
|
|
14
|
11
|
TOTALE EVENTI
|
24
|
27
|
BASILICATA
-
FURTI IN DANNO DI:
|
2011
|
2012
|
|
0
|
0
|
|
0
|
1
|
|
6
|
9
|
|
1
|
4
|
TOTALE EVENTI
|
7
|
14
|
MOLISE
-
FURTI IN DANNO DI:
|
2011
|
2012
|
|
0
|
0
|
|
2
|
0
|
|
0
|
4
|
|
0
|
1
|
TOTALE EVENTI
|
2
|
5
|
A fronte del lieve aumento del numero dei furti, vi è però una
nettissima diminuzione rispetto all’anno precedente del numero di
oggetti trafugati: 378 nel 2012 (contro i 613 nel 2011).
Gli oggetti rubati sono principalmente di arte tessile, beni librari,
ebanisteria, grafiche, numismatica, oggetti chiesastici, reperti
archeologici, sculture
BENI LIBRARI ED ARCHIVISTICI
Come
già fatto nel 2011 con la Diocesi di Trani, nel mese di aprile 2012
presso la sede dell’Archivio Diocesano di Conversano, i Carabinieri
del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari hanno consegnato
formalmente alla Diocesi di Conversano 40 pergamene risalenti al XIV
– XVII sec., sottratte illecitamente da quella sede nella seconda
metà del ‘900 e recuperate nello Stato dell’Illinois (U.S.A.).
Un cospicuo patrimonio culturale, trafugato dall’Italia, esportato
illecitamente negli Stati Uniti che, dopo decenni, è stato
restituito all’ente religioso. L’intero patrimonio documentario,
così come i beni artistici ed archeologici venivano fatti rientrare
in Italia nel 2009 ed affidati agli organi periferici del MiBAC per
il loro studio e la loro contestualizzazione. Dopo tale
approfondimento, è stato possibile restituire tali beni all’Ente
proprietario.
SCAVI
CLANDESTINI
Anche nell’anno 2012, è stato necessario indirizzare gli sforzi
per arginare il fenomeno degli scavi clandestini. E’ stato
accertato, infatti, che tale attività illecita alimenta un traffico
di importanti proporzioni in quanto intorno a tale reato ruotano
enormi interessi economici e commerciali. Le attività investigative
e preventive condotte hanno consentito, comunque, di ottenere
rilevanti successi operativi con il recupero di numerosi reperti
archeologici ed il deferimento all’A.G. delle persone coinvolte a
vario titolo nella commercializzazione dei beni. Nel corso del
controllo delle aree archeologiche sono state, inoltre, denunciate
numerose persone per violazioni in materia di ricerche archeologiche
ed impossessamento illecito di beni appartenenti allo Stato perché
colte in flagranza di reato mentre eseguivano, senza le necessarie
autorizzazioni da parte della Soprintendenza, scavi clandestini nei
più importanti siti archeologici, dove sono conservati i resti di
antiche testimonianze del passato, come gli insediamenti del IV –
V sec. a .C .
Recupero
di beni archeologici in Germania
Dall’01
al 5 ottobre 2012, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari,
supportato dalla Sezione Operazioni del Comando CC TPC Roma, ed in
collaborazione con il Servizio INTERPOL, si è recato in Germania per
rimpatriare numerosi reperti archeologici, trafugati illecitamente
dal territorio nazionale.
Si tratta, in particolare, di sei crateri a campana a figure
rosse, un askos e una pelike a figure rosse, un’olla
acroma, un kantharos a vernice nera, tre antefisse,
20 monete ed alcuni frammenti in metallo, tutti
risalenti al III- IV sec. a.C. I beni sono stati recuperati a
seguito di una rogatoria internazionale che ha permesso l’esecuzione
di una perquisizione a carico di un cittadino tedesco coinvolto in un
traffico di reperti archeologici che dall’Italia si estendeva verso
la Spagna, il Lussemburgo e la Germania. Le indagini avevano già
consentito di individuare un’associazione a delinquere finalizzata
alla ricettazione e allo scavo clandestino di reperti archeologici
nelle aree vincolate della Puglia e della Basilicata.
Nella stessa circostanza, è stato anche recuperato un prezioso
cratere a volute a figure rosse, risalente al IV sec.a.C,
considerato di eccezionale interesse artistico, storico ed
archeologico, risultato provento di furto avvenuto nel 1998 in
provincia di Foggia ai danni di un privato cittadino e restituito
allo Stato Italiano da un museo tedesco che lo aveva ricevuto in dono
nel 2004 e che, avendone appreso la provenienza delittuosa, ha
fornito la massima collaborazione per il rimpatrio.
Il cospicuo patrimonio culturale – del valore di circa 300.000,00
euro - trafugato dall’Italia ed esportato illecitamente all’estero,
sarà restituito alla Soprintendenza per i Beni Archeologici per la
pubblica fruizione ed agli aventi di
E- COMMERCE
Il
Nucleo CC TPC di Bari ha continuato ad effettuare un accurato
monitoraggio della rete internet ed un controllo dei più importanti
siti di e- commerce per l’individuazione degli annunci sospetti
relativi alla vendita di beni culturali. La facilità di movimento di
persone e beni, il diffondersi dei moderni mezzi di comunicazione ha
fatto sì che l’e commerce sia uno dei canali utilizzati per
l’illecita commercializzazione dei beni di interesse culturale come
monete antiche ma anche reperti archeologici, libri e documenti
d’archivio, oltre che i beni falsificati. Grazie agli accertamenti
effettuati in collaborazione con gli uffici preposti dei più
importanti siti di vendita, è stato possibile recuperare numerosi
beni, quasi sempre di provenienza delittuosa, bloccandone così la
vendita.
TUTELA DEL
PAESAGGIO
Questo Nucleo in collaborazione con il 6° Elinucleo CC di Bari e con
personale della Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici, ha sorvolato tutta l’area di competenza al fine di
realizzare una mappatura del territorio ed individuare l’eventuale
presenza di opere edilizie realizzate nelle aree tutelate senza le
prescritte autorizzazioni da parte delle Soprintendenze oppure in
difformità rispetto alle autorizzazioni concesse. A seguito dei vari
accertamenti, sono state denunciate complessivamente 25 persone
per reati contro il paesaggio ed è stato eseguito il sequestro
di un sito.