Ordini Cavallereschi Crucesignati

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venerdì 1 novembre 2013

MOVIMENTO DI OPINIONE E DEMOCRAZIA-

Il Momento. di Stefano de Carolis Villars
Triste il destino di un popolo che ha bisogno d’eroi.
Tutto il rapporto tra cittadini e loro rappresentanti, nell’Italia del dopoguerra, si è fondato su un fatto traumatico e significativo, alla morte di Mussolini il potere passò, per volere del CNL ai partiti antifascisti. Questa delega impropria di poteri non ha mai avuto soluzione; impropria perché il potere è proprio delle Istituzioni e non certo dei partiti, mancata soluzione perché ancora oggi i Partiti, cui si sono accodati anche gli eredi del MSI, si sentono autorizzati a occupare la Istituzioni.
Nella realtà Italiana il senso della Democrazia si è orizzontato come una delega, motivata da presupposti ideologici, verso le strutture di partito, qualunque fosse, ed i suoi rappresentanti, che si consideravano gli unici in grado di pensare l’Italia presente e futura.
Questo presupposto è intrinsecamente falso e foriero di gravissime conseguenze.
Falso perché nella carta Costituzionale è ben chiaro che la Sovranità è del popolo, e non dei partiti, ed estraniante perché, da una parte, costringe i partiti a dotarsi di una struttura e di un pensiero quasi religioso-taumaturgico, dall’altra parte perché riduce i cittadini ai soli numeri del voto, allontanandoli da una seria scelta di campo effettuata per motivi razionali e di pratica convenienza.
Tale falsificazione ha retto per lungo tempo perché giustificata dalla contrapposizione idealmente violenta tra il campo occidentale e quello comunista, con l’aggiunta di chi rifiutava entrambi ( MSI ), ma ora non ha veramente più senso e giustificazione.
La conseguenza più evidente è che i partiti non sono intimamente cambiati, ognuno si sente portatore di una verità rivelata e l’avversario non può che essere mascalzone, stupido o in cattiva fede, ma che di fatto sono diventati solo gli esponenti di una lotta economico-lobbystica.
Per una battaglia di tale genere non occorrono generali a iosa, ne bastano pochi, ma servono truppe agguerrite e fedeli e per questo vediamo che la rappresentanza parlamentare è alimentata da personaggi scelti sia per la loro incultura, impreparazione e superficialità, sia per l’elevato tasso di fedeltà.
Naturalmente la fedeltà viene meno quando si toccano i bacini elettorali degli stessi rappresentanti ed assistiamo a veti, giravolte e tradimenti che nulla hanno di ideologico ma molto di pratico.
Non possiamo certo sperare che i tacchini si augurino l’avvicinarsi del natale e così rimangono senza alcun esito le richieste dei cittadini di: codificare la responsabilità dei pubblici funzionari, magistrati compresi, l’abolizione delle province, la drastica diminuzione delle auto blu, la liquidazione degli enti inutili ( attualmente oltre 700), la determinazione della prevalenza dell’interesse nazionale nei settori dell’energia e dei trasporti, la concessione ai privati di tutte le strutture economiche non redditizie ( oltre 7000 enti Comunali o Regionali in perdita ), l’ abolizione del bicameralismo e la riduzione dei parlamentari, l’alienazione delle strutture economiche non strategiche ( Rai) etc.
I cittadini non vedranno mai tali risultati se seguiteranno, per inerzia, a selezionare la classe di dirigente, meglio diriniente, come hanno sempre fatto; in realtà, la colpa è solo la nostra e solo la nostra, perché abbiamo delegato ad altri la nostra capacità di pensiero e di progettazione, è ora che riprendiamo in mano il futuro nostro, dei nostri figli e nipoti.
Un tentativo di soluzione è stato impostato e proposto dai sig.ri Grillo e Casaleggio, che in questo senso sono dei veri innovatori, ma non funziona.
La proposta nasce dalla considerazione delle potenzialità del web che, consentendo la discussione e le decisione personale immediata, supera, nell’animo dei Grillo e Casaleggio, la necessità di una democrazia rappresentativa, tanto che il loro più importante cavallo di battaglia è quello per l’abolizione del mandato aperto, norma costituzionale.
Già dal tempo di Atene abbiamo visto come la democrazia diretta funzioni male ( condanna di Socrate, guerra di Sicilia etc.) ma almeno si trattavano problemi razionalizzabili mentre oggi gli aspetti scientifici,economici,sociali sono di tale complessità da escludere la decidibilità dei profani.
Non bisogna buttare il bambino con l’acqua sporca, il sistema della democrazia rappresentativa può funzionare benissimo a condizione che i cittadini si riapproprino della facoltà di selezione della classe dirigente, senza delegarla ai partiti che seguono i propri interessi e non quelli dell’Italia.
Stefano de Carolis Villars

Cari amici, il Movimento d'Opinione è una associazione, costituita nel 1998 da Temistocle Sidoti , che ha sempre operato  nell'ambito del centro-destra. Oggi, a seguito della perdurante indisposizione del Presidente Fondatore, Temistocle Sidoti, la direzione è passata a Stelio Venceslai, economista, Gran priore dei Templari per l'Italia, persona seria e di alta qualità morale.

Il giorno 11 novembre in Roma, presso il Ristorante Cecilia metella in via Appia Antica 125, alle ore 19 si terrà  l'assemblea del Movimento per ratificare il nuovo statuto e le Cariche sociali per il prossimo biennio.

Il movimento oggi si oppone decisamente a questo andazzo che ha consentito  ai partiti, tutti, di presentare e far eleggere  dei personaggi disgustosi che invadono il parlamento; forse, ma non credo, se ne salvano cinquanta contro 950 inutili o, credo, negativi per la corretta gestione dell'Italia.

Noi siamo liberali e liberisti, laici, anche se non in opposizione ad alcuno, democratici e volenterosi di cambiare connotati a questa Italia che va a rotoli per mancanza di serietà, di guida e di concordia.

La colpa non è però dei politici, ma nostra; siamo noi che con la nostra indifferenza per le sorti del Paese, per la nostra colpevole inerzia, abiamo consentito ad una classe diriniente di gestire la cosa pubblica. Questo, col Vostro apporto, deve cambiare.

Se l'amministratore del condomio è ladro ed incapace non basta lamentarsi, occorre partecipare e sostituirlo; questo noi lo abbiamo sempre delegato a quelli stessi che, con vari colori, facevano parte del parlamento; è come sperare che i tacchini preghino perchè arrivi in fretta il natale.

Nessuno degli attuali dirigenti, che, come detto, verranno sostituiti il giorno 11 novembre, ha intenzione od interesse ad avanzare proprie candidature, vogliamo aprire la strada ai giovani, conoscerli, motivarli e consegnare una Italia diversa ai nostri figli.

Avrei molto altro da dire ma attendo un Vostro invito a farlo.

Un saluto affettuoso       Stefano de Carolis Villars



giovedì 31 ottobre 2013

VISITE ALLA FIERA DEL LEVANTE, I GIOVANI E LE FORZE ARMATE

STATO MAGGIORE DELLA DIFESA
UFFICIO GENERALE DEL CAPO DI STATO MAGGIORE
Ufficio Pubblica Informazione
 Bari, 31 ottobre 2013
 Visite allo stand Difesa al salone dello studente di Bari: migliaia di giovani provenienti da tutta la Puglia
Concluso oggi a Bari il salone dello Studente 2013, al quale la Difesa ha partecipato con uno stand espositivo consentendo ai giovani visitatori di conoscere da vicino il mondo militare, stimolando anche una consapevole partecipazione alle varie tematiche che caratterizzano le quattro Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri), di conoscere le numerose opportunità professionali offerte dalla Difesa e alle loro curiosità riferite al mondo “con le stellette”, dalle modalità per l’arruolamento agli impegni operativi, nazionali ed internazionali. Gli studenti, di numerosi istituti scolastici pugliesi, hanno potuto trovare risposta a quelle domande più frequenti sui bandi di concorso e requisiti per accedere sia nelle Accademie che nelle Scuole Sottufficiali e come anche alla Ferma Prefissata, sulla presenza delle donne in un “ambiente prettamente maschile”, e sulla possibilità di poter continuare ad “utilizzare acconciature e trucchi” una volta indossata l’uniforme. Come non sono mancate domande curiose su quali possibilità “di entrare a fare il militare” pur avendo tatuaggi e piercing”, oppure “sulla possibilità di arruolarsi indossando gli occhiali e il ricollocamento al lavoro degli ex appartenenti alle Forze Armate”. Manifestazioni come questa, consolidate negli anni su tutto il territorio nazionale, indirizzate ad un pubblico giovanile e finalizzate all’orientamento post-scolastico, forniscono una importate opportunità per far conoscere la “Cultura della Difesa”, intesa come l’insieme dei valori, delle tradizioni e delle finalità che caratterizzano l’operato delle Forze Armate al servizio della collettività, per la salvaguardia degli interessi nazionali.