Ordini Cavallereschi Crucesignati

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giovedì 1 giugno 2017

LIONS INTERNATIONAL, FESTEGGIA I CENTO ANNI DELLA FONDAZIONE



                        100 ANNI DI LIONISMO, FRA LUCI E … OMBRE
                                                di  Antonio Laurenzano
Cento anni di lionismo. Il prossimo 7 giugno si celebra il centenario del Lions Club International, la più grande Associazione di servizio al mondo, fondata nel 1917 a Chicago da un giovane assicuratore texano, Melvin Jones.  L’Associazione internazionale dei Lions (Liberty, intelligence our Nation’s safety), che ha come motto “We serve”, è riconosciuta dall’ONU che annualmente dedica al lionismo  il Lions Day.  
Presente in oltre 200 Paesi e in tutte le aree geografiche del mondo, con circa 1.350.000 soci, uomini e donne, LCI  opera perseguendo una mission di grande spessore sociale:  “servire la comunità, soddisfare i bisogni comunitari, favorire la pace e promuovere la comprensione internazionale”. Stella polare di LCI è il servizio a favore dei non vedenti e di quanti hanno gravi problemi di vista. L’impegno dei lions spazia anche in altri settori:  povertà e fame nel mondo,  cittadinanza umanitaria attiva,  ambiente, problematiche sociali e giovanili in particolare,  prevenzione e cura della sordità, malattie infantili, ecc. A livello internazionale, i lions ogni anno donano 650 milioni di euro e 50 milioni di ore lavorative. Nel 2004 il Financial Times ha giudicato il Lions Club International, per la sua azione umanitaria, la migliore organizzazione non governativa a livello mondiale con la quale cooperare.
Un centenario con luci, tante luci, ma anche …. tante ombre! Pur nella generale condivisione degli scopi del lionismo, vengono alimentate riserve sulla sua reale penetrazione in una realtà sociale così diversa rispetto alle origini. Si parla di scricchiolio del lionismo, di lionismo ingessato, di lionismo corpo estraneo della società. Un lionismo parolaio, senza anima che ha causato nel Multidistretto 108 Italy  una perdita di soci  di circa diecimila negli ultimi anni” (Gabriele Sabotasanti, Rivista Lion-maggio).
Nei 25 anni di “militanza lionistica” ho spesso denunciato sulla stampa nazionale e distrettuale i “mali oscuri” del movimento: la carenza di una progettualità a ogni livello, la discontinuità d’azione, la frammentazione della sua attività di servizio, senza sottacere le anacronistiche bardature e un manierismo di facciata, spesso farcito di ridondanza e di retorica! Un lionismo sclerotico nella sua dinamica, pletorico nella sua struttura. Particolarmente sarcastico il pensiero  del Past Presidente Internazionale Pino Grimaldi (Rivista Lion-maggio) riguardo al “lavoro quasi titanico dei Governatori eletti: comporre organigrammi da enciclopedia Treccani con migliaia (sic!) di lions ai quali è data una carichetta, centinaia di comitati e sotto comitati, posizioni inesistenti nel resto del mondo”. Soci lions alla ricerca  di un improbabile riscatto sociale e di una MJF che, per … un pugno di dollari, non si nega più a nessuno!  E’ la sagra della vanità: autoreferenzialità e un miserevole protagonismo.  In alcuni Distretti, osserva con sottile ironia Pino Grimaldi, i Governatori, quando si muovono, hanno corti e scorte che manco il buon Mattarella si sogna di avere. Una sola differenza: non hanno, ancora, la macchina blindata. Le riunioni di zona sembrano assemblee di Confindustria, quelle di circoscrizione quasi congressi dei vecchi partiti, visite  ufficiali dei Governatori visite del Papa a Loreto o similari”! Critico sul ruolo dei Governatori il Direttore Internazionale Sabotasanti (Rivista Lion-marzo): “I Governatori devono essere autorevoli e non autoritari”!
L’amicizia è uno dei pilastri su cui poggia l’etica lionistica, “ma molti tra noi pare che stentino a comprenderlo, in quanto schiavi in catene della vanità di mostrare, dell’avidità di ottenere, di apparire senza donare, di ottenere  quell’illusione di potere….” “Esaminiamo con spirito critico  il comportamento delle persone che fomentano un lionismo velenoso e poco rispettoso del nostro codice etico”, scrive nel suo editoriale Sirio Marcianò (Rivista Lion-maggio). Una riflessione di buon senso.
 Quale lionismo disegnare per il futuro? Come ho già scritto in passato, di fronte al disinteresse del mercato a occuparsi di sociale e alla riduzione di risorse pubbliche, il lionismo, punta di diamante nel variegato mondo dell’associazionismo e del volontariato,  dovrà rappresentare l’architrave di un nuovo sistema di relazioni sociali. Un lionismo di proposta sociale in grado di intercettare i bisogni della gente, essere  interlocutore privilegiato dell’ente locale nella programmazione dell’attività socio-culturale. Un lionismo capace di fare opinione, di suscitare dibattiti,  di essere forza propositiva sul territorio per affermare un ruolo di cerniera fra i bisogni della collettività e il nuovo che avanza.  Aprirsi cioè alla società civile con una presenza incisiva per una nuova dimensione di cittadinanza umanitaria.
I lions diventino opinion leader, se non degli “opinion maker”, dei suscitatori di “bisogni” che la classe politica dovrebbe poi soddisfare. Nessuna supplenza istituzionale, ma nemmeno inerzia o latitanza di fronte alle esigenze della comunità. Agire come protagonisti e non come anonime comparse sociali. Disegnare dunque una nuova “road map” del lionismo, affrancato da ogni miopia sociale, da sterili formalismi e da infantili egocentrismi per vincere la sfida della indifferenza, del disimpegno e della fuga di tanti soci.  Soltanto con un impegno responsabile, testimoniato con sobrietà,  è possibile legittimare la centralità di una presenza e la specificità di un’azione finalizzata a disegnare una società a dimensione d’Uomo. E’ questa l’unica opzione  valida, la grande priorità per onorare la “vocazione al servizio”!
“S’impone un cambio di rotta! Rilanciamo con ritrovato slancio la fede nel servire per realizzare progetti vincenti più aderenti allo spirito e alla peculiarità del messaggio lionistico  e divenire  forza attiva di cambiamento sociale, lontani da ogni forma di retorica e di facile populismo, lontani dai soliti personalismi, dalle  ambizioni sfrenate di chi  si ostina a considerare l’Associazione una passerella personale, di chi rincorre una dubbia identità sociale attraverso patetici flash e miseri proclami.” (Luigi Pozzi, DG 2014-2015).
Un messaggio chiaro di grande speranza nel segno della gloriosa centenaria tradizione del Lions Club International. Un appello agli Uomini giusti, agli Uomini illuminati dell’Associazione per scrivere un futuro degno del passato. Un appello che da osservatore delle vicende lionistiche condivido con fiducia per un lionismo espressione di leale spirito di servizio.
(www.antoniolaurenzano.it)
  

mercoledì 31 maggio 2017

DAL COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE




 Nucleo di Bari   COMUNICATO STAMPA
I CARABINIERI DEL NUCLEO TUTELA PATRIMONIO CULTURALE DI BARI, NEL CORSO DI PIÙ INDAGINI AVVIATE IN PUGLIA E BASILICATA, HANNO RECUPERATO CENTINAIA DI REPERTI ARCHEOLOGICI, FRUTTO DI SCAVI CLANDESTINI, RARISSIME MAIOLICHE MEDIEVALI SOTTRATTE NEL 2003, PREZIOSE PERGAMENE TRAFUGATE NEL 2008 E NUMEROSE OPERE D'ARTE CONTEMPORANEA CONTRAFFATTE. RECUPERATO, INOLTRE, UN PREZIOSO DIPINTO RISALENTE AL 1400. IL VALORE DEI BENI RECUPERATI SUPERA I 500.000 MILA EURO
Il Nucleo Carabinieri TPC di Bari, nell'ambito delle attività investigative avviate sul territorio di competenza - Puglia e Basilicata- e spesso conclusesi in altre Regioni italiane, ha restituito al Patrimonio Culturale Nazionale numerosi beni che rischiavano di essere dispersi per sempre.
 Scavi clandestini
Lo scavo clandestino continua ad essere, soprattutto in Puglia, un fenomeno che ha richiesto l'attenzione e più volte l'intervento di questo Nucleo.
Nel corso di servizi di sorveglianza appositamente predisposti, nel mese di febbraio in un'area archeologica pugliese sono stati fermati due "tombaroli", sorpresi, in flagranza di reato, intenti ad eseguire ricerche archeologiche non autorizzate. Nel corso dell'attività sono stati sequestrati metal detector, reperti archeologici, con evidenze di scavo recente, e vario materiale da scavo. Questo fenomeno criminale alimenta, purtroppo, un traffico di importanti proporzioni intorno al quale ruotano enormi interessi economici e commerciali. Le consolidate procedure operative messe in atto, repressive e preventive, hanno portato al recupero di oltre 450 reperti archeologici ed al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 11 persone per scavo clandestino.
 Furti
La proiezione investigativa nazionale di ogni Nucleo del Comando Carabinieri Tute­la Patrimonio Culturale e, in particolare, l'adeguamento delle tecniche investigative alle nuove metodologie criminali che aggrediscono il patrimonio culturale, hanno reso necessario il costante monitorag­gio delle transazioni dell'e‐commerce e il costante scambio informativo con gli organi periferici del MiBACT. Ciò ha permesso di individuare presso una casa d'aste un eccezionale dipinto, olio su tavola, di grandi dimensioni (120 x 92 cm), risalente al 1400 e raffigurante San Leonardo. L'opera d'arte, inserita nella Banca Dati dei Beni Illecitamente sottratti, risulta essere provento di furto avvenuto tra il 23 e il 24 gennaio 1972 all'interno della Chiesa di San Luca di Armento (PZ). Il dipinto, ritrovato dopo oltre quarant'anni, era stato esposto per una vendita all'asta prevista entro tre giorni. L'emissione in urgenza di un provvedimento di sequestro da parte della Procura della Repubblica competente per territorio, immediatamente attivata da questo Nucleo, ha permesso di impedire la vendita ed evitare la dispersione del bene che è stato, così, restituito alla Comunità di Armento. Al momento del sequestro, l'opera d'arte si presentava in pessimo stato di conservazione ed attualmente è sottoposta a restauro all'interno dei laboratori della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata.
Nell'ambito di un'altra indagine, sono state recuperate 3 maioliche antiche (due piatti e un boccale) risalenti al XV - XVI sec. e risultate parziale provento di furto avvenuto nel 2003 all'interno del Complesso Monumentale di "Torre Alemanna" a Cerignola (FG) dove i beni ceramici erano stati esposti dopo la campagna di scavo eseguita dalla Soprintendenza in collaborazione con le Università di Bamberga (Germania) e di Parigi. I beni sono tornati recentemente nello stesso luogo da cui erano stati trafugati e sono esposti in una vetrina che reca la seguente dicitura "La Ferita Sanata".  
Nel complesso, si può riferire che si registra una lieve diminuzione dei furti rispetto all'anno precedente con un lieve aumento, però, dei furti ai danni degli istituti religiosi e dei luoghi di culto, da sempre obiettivo sensibile della specifica aggressione criminale anche per via della facilità di trasporto dei beni di piccole dimensioni. E' stata, pertanto, incrementata l’attività preventiva di controllo concretizzatasi in numerosi sopralluoghi e nella costante collaborazione con le Diocesi al fine di individuare le eventuali criticità da eliminare. I beni culturali ecclesiastici rappresentano, infatti, un'elevata percentuale del patrimonio culturale nazionale e comprendono soprattutto opere di pittura, scultura, mosaici, oggetti legati alla celebrazioni religiose (ostensori, calici, etc) ma anche beni librari e documenti storici.

PUGLIA E BASILICATA - FURTI IN DANNO DI:
2015
2016
  • MUSEI
1
0
  • ENTI PUBBLICI E PRIVATI
4
5
  • ISTITUTI RELIGIOSI E LUOGHI DI CULTO
8
11
  • PRIVATI
10
2
TOTALE EVENTI
23
18


TIPOLOGIA OGGETTI TRAFUGATI

2016
BENI LIBRARI
36
EBANISTERIA
2
GRAFICA
7
MISCELLANEA
23
OGGETTI CHIESASTICI
6
ARMI ANTICHE
2
PITTURA
4
SCULTURA
3
VASELLAME
91
OREFICERIA
23
NUMISMATICO
1
TOTALE
198
 Beni librari ed archivistici
Nel corso delle varie attività svolte al fine di arginare il fenomeno della sottrazione del patrimonio archivistico e librario italiano, sono state recuperate 7 preziose pergamene risalenti al XIII - XV sec (esposte nel corso della conferenza stampa). Erano state rubate dall' interno di un Archivio Diocesano nel 2008 e da allora ricercate. E' stato possibile arrivare alla loro individuazione ed attribuzione anche grazie alle informazioni inserite nella Banca Dati dei Beni Illecitamente Sottratti del Comando CC TPC al momento del furto. Il loro contenuto rivela uno spaccato di storia medievale che inquadra le azioni di alcuni personaggi locali come la Badessa Dameta, il Principe di Taranto e il Vescovo di Conversano in un contesto più ampio che trova collegamenti con il Re di Napoli, Papa Martino V ed il Regno di Sicilia. I beni, del valore complessivo di oltre 40.000 euro, verranno restituiti alla Diocesi da cui erano stati sottratti.
Contraffazione di beni culturali
Il mercato dei beni culturali contraffatti garantisce facili guadagni per i falsari e l'illusione di aver fatto ottimi affari da parte degli acquirenti che, spesso, sono convinti di concretizzare l'acquisto proprio dai prezzi che risultano contenuti o comunque inferiori rispetto ai normali valori di mercato. Nel corso di un'attività d'indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Bari per contrastare il fenomeno della contraffazione delle opere d'arte, sono state sequestrati complessivamente 2757 beni. Si tratta perlopiù di dipinti, olii su tela, attribuiti falsamente ai maestri Caffè, Schifano e Pistoletto. E' stato anche necessario sottoporre a sequestro anche i cataloghi generali di un’artista per evitarne la diffusione in quanto gli stessi contenevano opere non autentiche.
Le varie indagini svolte hanno consentito di individuare i falsari e sequestrare le opere già vendute ad ignari acquirenti, corredate di certificazione di autenticità risultate false. Sono state denunciate 14 persone ed è stato contestato il reato associativo.

FALSI SEQUESTRATI
2757
  • di cui settore antiquariale, archivistico e librario
2736
  • di cui settore contemporaneo
21


Tutela del paesaggio
Sono state, inoltre, incrementate le attività finalizzate a perseguire la realizzazione di opere edilizie abusive in aree sottoposte a vincolo o realizzate in difformità rispetto ai progetti approvati; sono stati eseguiti numerosi sopralluoghi nei cantieri interessati unitamente al personale della Soprintendenza. La collaborazione con il 6° Nucleo Elicotteri di Bari ha consentito di realizzare una mappatura del territorio ed individuare la presenza di opere edilizie non autorizzate. Denunciate 23 persone per reati ai danni del paesaggio.

Principali recuperi di beni culturali  
   
BENI RECUPERATI 2016

BENI ANTIQUARIALI, ARCHIVISTICI E LIBRARI
145
REPERTI ARCHEOLOGICI
456
  • di cui interi
255
  • di cui frammenti
66
  • di cui numismatica archeologica
135
FALSI SEQUESTRATI
21
TOTALE
622

I reperti archeologici recuperati, tutti datati dal IV al III sec. a. C, nella maggior parte dei casi sono stati recuperati integri, circostanza che ne accresce notevolmente il valore economico sul mercato dell’illecita commercializzazione. Sono state recuperate anche numerose monete in argento e bronzo risalenti a diverse epoche, oggetto di ricerche archeologiche non autorizzate, effettuate con metal detector nei siti protetti di Puglia e Basilicata.
Attività di prevenzione e controllo.
Sono stati svolti:
-      49 controlli a esercizi commerciali, mercati e fiere di oggetti antiquariali, con controllo della documentazione amministrativa e dei beni esposti;
-      17 verifiche alla sicurezza di Musei, Biblioteche ed Archivi in Puglia e Basilicata congiuntamente agli organi periferici del MiBACT con la finalità di individuare i punti di criticità dei sistemi difensivi;
-      73 controlli nelle aree archeologiche ritenute potenzialmente più esposte alle aggressioni criminali, svolti congiuntamente al personale delle Soprintendenze, del 6° Elinucleo Bari e dell'Arma Territoriale;
-      90 controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici;
-      286 controlli di oggetti d’arte nella banca dati dei beni illecitamente sottratti.
 Azione repressiva- anno 2016
Nell’anno 2016, sono state denunciate complessivamente 77 persone per i reati di ricettazione (art.648 c.p.), violazioni in materia di ricerche archeologiche (art. 175 D.L.vo 42/2004), contraffazione di opere d’arte (art. 178 D.L.vo 42/2004), reati in danno del paesaggio (opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa - art. 181 D.L.vo 42/2004) ed altre tipologie di reati connesse ai beni culturali (impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, danneggiamento, interventi edilizi in assenza di permesso di costruire, ecc).
Sono state effettuate, inoltre, 28 perquisizioni disposte dall’Autorità Giudiziaria a seguito delle risultanze investigative di questo Nucleo e che hanno consentito di recuperare importanti beni culturali (soprattutto reperti archeologici e beni di arte moderna).
PERSONE DEFERITE ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
77
  • di cui per reati in danno del paesaggio
23
Tipologia reati
RICETTAZIONE
15
SCAVO CLANDESTINO
11
CONTRAFFAZIONE OPERE D’ARTE
9
ILLECITA ESPORTAZIONE
2
DANNEGGIAMENTO
12
ALTRI REATI
45
PERQUISIZIONI EFFETTUATE
28