Ordini Cavallereschi Crucesignati

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giovedì 31 luglio 2008

CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO COLF E BADANTI

STIPULATO il 15/07/2008 in Roma
tra
CONFIMPRESEITALIA (Confederazione Sindacale Datoriale) rappresentata per delega del Presidente Guido D’Amico dall’Avvocato Sergio Innocenti
CONFPENSIONATI rappresentata dal Segretario Generale Ernesto Bruzich
e
COSNIL Colf Badanti(Confederazione Sindacalti Nazionali Italiani del Lavoro – Federazione Nazionale Colf e Badanti) rappresentata dal Segretario Nazionale sig.ra Ionela Narcisa Radan;

-assistite dalla COSNIL (Confederazione Sindacati Nazionali Italiani Lavoratori) rappresentata dal Segretario Confederale dott. Filippo Ortenzi;

- SILSE ( Sindacato Indipendente Lavoratori Stranieri in Europa) rappresentato dal Segretario Gabriele Ratini

- USAE-FNEL rappresentata dal Segretario Filomena Muto

firmatarie del CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO COLF E BADANTI
depositato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali


TITOLO I - GENERALITA' E RELAZIONI SINDACALI


Articolo 1 - Sfera di applicazione

Il presente contratto collettivo nazionale di lavoro si applica a tutti i lavoratori addetti all’assistenza familiare.
E´previsto un secondo livello di contrattazione a livello decentrato.
.
Articolo 2 – Commissione Paritetica Nazionale
le parti sociali si obbligano a costituire una commissione paritetica nazionale composta da un rappresentante di ciascuna delle organizzazioni sindacali dei lavoratori che hanno stipulato il presente contratto e da uguale numero di rappresentanti delle organizzazioni dei datori di lavoro.

La Commissione ha il compito di esperire il tentativo di conciliazione per le controversie insorte tra le organizzazioni territoriali dei datori di lavoro e le organizzazioni sindacali territoriali dei lavoratori, facenti capo alle organizzazioni nazionali che hanno stipulato il presente contratto.
Essa dovà inoltre verificare e vigilare sulla sicurezza del lavoro; fornire linee di indirizzo per la contrattazione di 2° livello; fornire interpretazioni delle norme contrattuali; fornire pareri sull'applicazione del presente contratto.



La commissione ha funzione di surroga nei confronti delle commissioni territoriali di conciliazione ove inadempienti o inesistenti in relazione a qualsiasi problematica dovesse insorgere fra le parti e le loro istituzioni territoriali.

Articolo 3 - Trattenute sindacali

I datori di lavoro provvederanno alla trattenuta delle quote sindacali nei confronti dei dipendenti che ne effettueranno richiesta scritta. Detta quota sarà commisurata ad un ammontare pari all'1% della retribuzione netta di fatto, salvo diversa comunicazione delle organizzazioni sindacali firmatarie del presente contratto.


TITOLO II - CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI - MANSIONI

Articolo 4 - Categorie dei lavoratori

I lavoratori si articolano sulla base di 4 categorie

1 - prima categoria Vengono inquadrati in tale categoria i lavoratori in possesso di attestati professionali rilasciati da Enti di formazione previsti dalle leggi o dalla contrattazione collettiva o diplomi specifici riconosciuti e che abbiano autonomia decisionale nell' adempimento delle loro funzioni

2 - seconda categoria appartengono a questa categoria i lavoratori che , senza avere titolo specifico di cui alla categoria 1), in piena autonomia presiedono all'andamento della casa o che svolgano mansioni qualificate con elevata competenza (governante, capo-cuoco, maggiordomo, assistente ai malati, assistente agli anziani, assistente ai portatori di handicap e assistente all'infanzia).

3) terza categoria - appartengono a questa categoria i lavoratori che svolgono mansioni inerenti l'andamento della casa con capacità e conoscenze tecniche acquisite (assistente all'infanzia o baby-sitter, assistente agli anziani, assistente ai malati, cameriere, cuoco, autista e custode) senza autonomia decisionale.

4) quarta categoria - appartengono a questa categoria i lavoratori generici (addetti alle pulizie, addetto al giardinaggio ordinario, addetto agli animali ecc.).

n.b :La conoscenza della lingua italiana in forma scritta ed orale costituisce capacità tecnica acquisita.

TITOLO III - COSTITUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO


Articolo 5 - Costituzione del rapporto di lavoro

L'assunzione in servizio deve essere fatta secondo le norme vigenti in materia di collocamento e dovrà risultare da atto scritto contenente le seguenti indicazioni:




-data di assunzione;

-durata del periodo di prova;

-qualifica del lavoratore ;

-retribuzione;

-orario di lavoro;


-l'indicazione dell'adeguato spazio dove il lavoratore abbia diritto di riporre e custodire i propri effetti personali;

-l'eventuale convivenza, totale o parziale;

-la durata dell'orario di lavoro ;

-l'eventuale tenuta di lavoro, posta comunque a carico del datore di lavoro,ove il lavoratore sia tenuto ad una divisa..


Articolo 6 - Periodo di prova

Il periodo di prova, regolarmente retribuito, non potrà superare i 45 giorni di lavoro effettivo per la categoria 1° , i 30 per la 2°, i 15 per la 3° e gli 8 per la 4°.

Durante il periodo di prova il contratto può essere risolto da ambo le parti in qualsiasi momento, con preavviso di almeno 5 giorni.

Per le categorie l° e 2° il lavoratore è tenuto a dare, durante il periodo di prova, almeno 8 giorni di preavviso vista la particolarità delle mansioni a lui delegate.

Va comunicato da parte del daore di lavoro il superamento della prova in tempo utile.


Articolo 7 - Documentazione

All'atto dell'assunzione il lavoratore deve consegnare al datore di lavoro i seguenti documenti:

a) eventuale attestazione di servizio;

b) la tessera sanitaria o altro documento sanitario aggiornato con tutte le attestazioni previste dalle vigenti norme di legge (ove la qualifica lo richieda);

c) un documento di riconoscimento non scaduto;

d) eventuali diplomi o attestati professionali specifici;


e) codice fiscale;

f) per i lavoratori stranieri le documentazioni richieste dalla legge.

In caso di pluralità di rapporti, i documenti di cui sopra saranno trattenuti da uno dei datori di lavoro con conseguente rilascio di ricevuta.


Articolo 8 - Contratti a tempo determinato

Ai contratti a tempo determinato si applicano le disposizioni previste dal D.Lgs. 6/9/2001 n. 368; l'eventuale disciplina di dettaglio è stabilita in sede di contrattazione di 2° livello.


Articolo 9 - Tutela dei lavoratori adolescenti

Nei servizi familiari è ammessa l'assunzione di minori con più di 16 anni. La materia è regolamentata ai sensi della Legge 17/10/1967 n. 977 e seguenti.

La retribuzione non può essere inferiore all'80% di quella percepita da un lavoratore ordinario di pari livello.



Articolo 10 - Discontinue prestazioni assistenziali durante l'attesa notturna

Al personale non infermieristico espressamente assunto per discontinue prestazioni assistenziali di attesa notturna all'infanzia, ad anziani, a portatori di handicap o ammalati, sarà corrisposta la retribuzione prevista per il lavoro notturno allegata al presente contratto, qualora la durata della prestazione sia interamente ricompresa tra le ore 22.00 e le ore 6.00, fermo restando l'obbligo di corresponsione della prima colazione, della cena e di un'idonea sistemazione per la notte.

Nella lettera d'assunzione devono essere indicate l'ora di inizio e quella di cessazione dell'assistenza ed il suo carattere di prestazione discontinua.


Articolo 11- Prestazioni esclusivamente d'attesa

Il lavoratore assunto per garantire la presenza notturna verrà retribuito secondo la maggiorazione prevista per il lavoro notturno, qualora la durata della presenza stessa sia interamente ricompresa tra le ore 22.00 e le ore 6.00.


Articolo 12 - Riposo settimanale

Il riposo settimanale è di 36 ore (art. 2109 c.c.); deve essere goduto per 24 ore preferibilmente di domenica (i lavoratori di altra religione possono contrattare un diverso giorno di riposo.
In tal caso il lavoro svolto di domenica non dà diritto alla maggiorazione domenicale che verrà però corrisposta nel caso in cui dovesse lavorare nel giorno concordato di riposo) mentre le residue 12 ore possono essere godute in qualsiasi altro giorno della settimana, concordato tra le parti, nel quale il lavoratore presterà la propria attività per un numero di ore non superiore alla metà di quelle che costituiscono la durata normale dell'orario di lavoro giornaliero.

Qualora vengano effettuate prestazioni nelle 12 ore di riposo non domenicale, esse saranno retribuite con la retribuzione globale di fatto maggiorata del 20%, a meno che tale riposo non sia goduto in altro giorno della stessa settimana diverso da quello concordato ai sensi del precedente comma.

Il riposo settimanale domenicale o concordato in caso di lavoratori di altra religione è irrinunciabile. Qualora fossero richieste prestazioni di lavoro per motivi occasionali ed inderogabili sarà concesso un uguale numero di ore di riposo non retribuito nel corso della giornata immediatamente successiva e le ore lavorate verranno retribuite con la maggiorazione del 40% della retribuzione globale di fatto.


TITOLO IV - ORARIO DI LAVORO - FESTIVITA' - FERIE - PERMESSI

Articolo 13 - Orario di lavoro

Per i lavoratori conviventi la durata dell'orario di lavoro è di dieci ore giornaliere intervallate da un periodo di riposo non inferiore a due ore..

Per i lavoratori non conviventi l'orario di lavoro è stabilito in 8 ore giornaliere.

Il lavoratore convivente ha diritto ad un riposo di almeno 8 ore consecutive nell'arco della stessa giornata e ad un riposo intermedio retribuito, nelle ore pomeridiane, normalmente non inferiore a 2 ore. E' consentito il recupero, consensuale ed a regime normale, di eventuali ore non lavorate, in ragione di non più di 2 ore giornaliere.

Le cure della persona e delle cose personali saranno effettuate dal lavoratore fuori dell'orario di lavoro.

Al lavoratore tenuto all'osservanza di un orario giornaliero pari o superiore alle sei ore, ove sia concordata la presenza continuativa sul posto di lavoro, spetta la fruizione del pasto, ovvero, in difetto, un'indennità pari al suo valore convenzionale.
Il tempo necessario alla fruizione del pasto, in quanto trascorso senza effettuare prestazioni lavorative, non viene computato nell'orario di lavoro.

E' considerato lavoro straordinario notturno quello prestato dalle ore 22 alle ore 6 ed è compensato con una maggiorazione del 20% della retribuzione globale di fatto.


Articolo 14 - Lavoro straordinario - notturno

Il lavoratore chiamato a prestare servizio oltre l'orario stabilito, ha diritto al pagamento delle ore straordinarie prestate maggiorate come segue:

-del 10%, se prestato dalle ore 6.00 alle ore 22.00;

-del 20%, se prestato dalle ore 22.00 alle ore 6.00;

-del 40%, se prestato di domenica o in una delle festività indicate nel successivo art. 15

Le ore di lavoro straordinario debbono essere richieste con almeno 48 ore di preavviso, salvo casi di emergenza o particolari impreviste esigenze.

Il lavoratore assunto per prestare servizio esclusivamente fra le ore 22 e le ore 6 verrà retribuito in via ordinaria con una maggiorazione del 30% della retribuzione globale di fatto spettante.


Articolo 15 - Festività

Le festività nelle quali i lavoratori usufruiranno del riposo festivo sono le seguenti: l° gennaio, 6 gennaio, lunedì di Pasqua, 25 aprile, l° maggio, 2 giugno, 15 agosto, l° novembre, 8 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre, Santo Patrono.
In tali giornate sarà osservato il completo riposo.

Per i lavoratori stranieri o di altra religione possono essere concordati riposi festivi alternativi a quelli suindicati (es. Natale o Pasqua ortodossa invece che cattolica)

In caso di coincidenza della festa del S. Patrono con una delle festività sopra elencate, il giorno di riposo è spostato ad altra data . Nel caso che una delle festività coincida con il giorno di riposo settimanale dei lavoratori, essi hanno diritto, in aggiunta al normale trattamento economico, ad un importo pari ad una giornata di retribuzione globale. In luogo di detto trattamento economico aggiuntivo, su richiesta del lavoratore, è consentito il recupero della festività non goduta.

Ove sia richiesta la prestazione lavorativa durante le predette giornate è dovuto, oltre alla normale retribuzione giornaliera, il pagamento delle ore lavorate con la retribuzione globale di fatto maggiorata del 60%.

Per il rapporto di lavoro ad ore le festività di cui al comma 1 sono retribuite in base all'orario che il lavoratore avrebbe normalmente prestato in detta giornata.


Articolo 16 - Ferie

L'art. 10 del D.Lgs. n. 66/2003 stabilisce che il prestatore di lavoro ha diritto ad un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a 4 settimane.
Tale periodo va goduto per almeno due settimane consecutive in caso di richiesta del lavoratore, nel corso dell'anno di maturazione ..
Le parti possono concordare godimento delle ferie anche cumulativamente per un periodo pluriennale ( specie per lavoratori stranieri che intendano rientrare al paese natio.).

Il periodo minimo di quattro settimane non può essere monetizzato salvo il caso di risoluzione del rapporto di lavoro nel corso dell'anno. Per i contratti a tempo determinato di durata inferiore all'anno è quindi sempre ammissibile la monetizzazione delle ferie (art. 10, comma 2, D.Lgs. n. 66/2003; ML circ. n. 8/2005).

In base alla disciplina introdotta dal D.Lgs. n. 66/2003 si possono, così distinguere tre periodi di ferie:

-un primo periodo, di almeno due settimane, da fruirsi in modo ininterrotto nel corso dell'anno di maturazione su richiesta del lavoratore, che dovrà essere formulata tempestivamente in modo che l'imprenditore possa operare il corretto contemperamento tra le esigenze dell'impresa e gli interessi del prestatore di lavoro;

-un secondo periodo, di due settimane, da fruirsi anche in modo frazionato ma entro 18 mesi dal termine dell'anno di maturazione, salvi i più ampi periodi di differimento stabiliti dalla contrattazione collettiva.
Se la contrattazione stabilisca termini meno ampi per la fruizione di tale periodo il superamento di questi ultimi, quando sia comunque rispettoso del termine dei 18 mesi determinerà una violazione esclusivamente contrattuale;

-un terzo periodo, superiore al minimo di 4 settimane stabilito dal decreto, potrà essere fruito anche in modo frazionato ma entro il termine stabilito dall'autonomia privata dal momento della maturazione. Questo ultimo periodo può essere monetizzato.

Il lavoratore ha diritto ad un periodo di ferie annuali pari a 26 giorni. Le ferie non potranno essere divise in più di due periodi l'anno e comunque concordati tra le parti.

Durante il periodo di assenza per ferie il lavoratore ha diritto allo stesso trattamento economico che avrebbe percepito se avesse prestato servizio. Il diritto alle ferie è irrinunciabile e generalmente deve essere fruito da giugno a settembre.

Le ferie non possono essere godute durante il periodo di preavviso ne durante il periodo di malattia o di infortunio o maternità.

Al lavoratore cui competono vitto e alloggio spetta per il periodo delle ferie il compenso sostitutivo convenzionale.

In caso di licenziamento o di dimissioni, o se al momento di inizio del periodo di ferie il lavoratore non abbia raggiunto un anno di servizio, spetteranno al lavoratore stesso tanti dodicesimi del periodo di ferie quanti sono i mesi di servizio effettivamente prestato.

Ai fini del computo del periodo di maturazione delle ferie, la frazione di anno è calcolata in dodicesimi.

Nel calcolo delle ferie non sono comprese quelle concesse dal datore di lavoro a causa dei propri impedimenti.


Articolo 17 - Assenze e permessi

Le assenze per motivi di forza maggiore devono essere tempestivamente comunicate al datore di lavoro e comunque non oltre le 24 ore dall'evento ostativo.

Le assenze per malattia o infortunio debbono essere comprovate da relativo certificato medico, indicante il periodo di presunto impedimento al lavoro, da spedire al datore di lavoro entro due giorni dall'evento; all'uopo fa fede il timbro postale di partenza.
I lavoratori conviventi non sono tenuti all'invio della suddetta documentazione tranne il caso in cui la malattia sopravvenga durante le ferie o comunque al di fuori del posto di lavoro.

Le assenze non giustificate entro il terzo giorno, salve le cause di forza maggiore, si interpretano come dimissioni del lavoratore.

I lavoratori hanno diritto a permessi individuali retribuiti per un massimo di 16 ore annue. Per i lavoratori con orario settimanale di lavoro ridotto le ore di permesso saranno riproporzionate in ragione delle ore effettivamente prestate.

Il lavoratore, del quale sia morto un familiare convivente o un parente entro il secondo grado, ha diritto ad un permesso retribuito pari a tre giorni lavorativi.

Al lavoratore uomo spettano due giornate di permesso retribuito in caso di nascita di un figlio.

Al lavoratore che, superato il limite di cui al comma 1, ne faccia richiesta potranno essere comunque concessi, per giustificati motivi, permessi di breve durata non retribuiti.

In caso di permesso non retribuito, non è dovuta l'indennità sostitutivi del vitto e dell'alloggio.

I lavoratori a tempo pieno e indeterminato, con anzianità di servizio presso il datore di lavoro di almeno 18 mesi, possono usufruire di un monte annuo di 40 ore di permessi retribuiti, per la frequenza di corsi di formazione professionale specifici per lavoratori domestici.


Articolo 18 - Permessi sindacali

I componenti degli organi direttivi territoriali e nazionali delle associazioni sindacali firmatarie del presente contratto, secondo quanto attestato dall'associazione sindacale di appartenenza, hanno diritto a permessi retribuiti per la partecipazione documentata alle riunioni degli organi suddetti, nella misura di sei giorni lavorativi nell'anno.

I lavoratori che intendano esercitare tale diritto devono darne comunicazione al datore di lavoro di regola tre giorni prima della riunione, corredando la richiesta di permesso con la convocazione da parte delle organizzazioni predette.


Articolo 19 - Diritto allo studio

Senza pregiudizio per la funzionalità delle attività familiari, il datore di lavoro favorisce la frequenza del lavoratore a corsi scolastici per il conseguimento del diploma di scuola dell'obbligo o specifico professionale; un attestato di frequenza deve essere esibito mensilmente al datore di lavoro.

Non sono retribuite le ore di lavoro non prestate per tali motivi;


Articolo 20 - Matrimonio

In caso di matrimonio spetta al lavoratore un congedo retribuito di 15 giorni di calendario. Durante detto periodo al lavoratore spetta la stessa retribuzione che avrebbe percepito in normale servizio.
.
La retribuzione è corrisposta a presentazione della documentazione comprovante l'avvenuto matrimonio.


Articolo 21 - Banca ore

In sede di contrattazione di 2° livello, possono essere individuate le modalità di costituzione e di funzionamento di una banca-ore per ogni lavoratore, nella quale far affluire le ore corrispondenti alle non regolamentate assenze dal lavoro ai fini della compensazione con quelle di lavoro effettivamente svolto eccedenti l'orario giornaliero contrattualmente stabilito, previa traduzione in termini di quantità orarie delle relative maggiorazioni. La compensazione si realizzerà comunque entro 1 anno dall'inizio dell'accumulo delle ore; trascorso tale periodo al lavoratore verrà liquidato l'importo corrispondente alle ore lavorative ancora non compensate.

L'applicazione delle modalità di cui sopra è subordinata al recepimento della clausola Banca ore nei contratti individuali.


Articolo 22 - Tutela delle lavoratrici madri

Si applicano le norme di legge vigente. In particolare è vietato adibire al lavoro le donne:

a) durante i due mesi precedenti la data presunta del parto, salvo eventuali anticipi previsti dalla normativa;

b) per il periodo eventualmente intercorrente tra tale data e quella effettiva del parto;

c) durante i tre mesi dopo il parto.

Detti periodi devono essere computati nell'anzianità di servizio a tutti gli effetti, compresi quelli relativi alla tredicesima mensilità e alle ferie.

Dall'inizio della gravidanza, purché intervenuta nel corso del rapporto di lavoro, e fino alla cessazione del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro, la lavoratrice non può essere licenziata, salvo che per giusta causa.

Dall'inizio della gravidanza e fino alla cessazione del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro non sono ritenute valide le dimissioni rassegnate dalla lavoratrice se non ratificate dalla D.P.L. territoriale


TITOLO V - TRATTAMENTO DI MALATTIA

Articolo 23 - Malattia

Superato il periodo di prova, la conservazione del posto, in caso di malattia, viene garantita fino a 45 giorno di calendario complessivi anche se divisi in più periodi, salva l'eventuale durata maggiore stabilita nel contratto individuale.

Il periodo relativo alla conservazione del posto di lavoro è da considerarsi nell'anno solare.

Ai lavoratori assenti per malattia, il datore di lavoro corrisponderà le seguenti indennità:

1) per le categorie Prima e seconda di , il 50% della retribuzione globale di fatto fino al 20° giorno ed il 45% dal 21° al 40° giorno;

2) per le categorie Terza e quarta, il 45% della retribuzione globale di fatto fino al 40° giorno.

Le indennità di cui sopra vengono corrisposte con esclusione della giornata di riposo settimanale e l'aggiunta della quota sostitutiva di vitto e alloggio nel caso in cui il lavoratore non sia degente presso il domicilio del datore di lavoro.

Per i primi quattro giorni di malattia l'indennità rimane a carico del datore di lavoro, per il restante periodo provvede l'Ente preposto perlegge sempre che siano trascorsi sei mesi dall'assunzione del lavoratore.

Le assenze per malattia debbono essere giustificate con certificazione medica.

La malattia avvenuta in periodo di prova o di preavviso ne sospende la decorrenza. Lo stesso vale per la malattia sorta durante il periodo di ferie.


Articolo 24 - Infortunio

In caso di infortunio o più infortuni , al lavoratore che abbia superato il periodo di prova, convivente o non convivente, spetta la conservazione del posto per almeno 45 giorni di calendario complessivi nel corso dell'anno solare

Al lavoratore, nel caso di infortunio sul lavoro, spettano le prestazioni di legge erogate dall'Istituto nazionale infortuni sul lavoro. Il datore di lavoro ha l'obbligo di denunciare gli infortuni nei seguenti termini:

-entro le 24 ore, in caso di morte;

-entro 2 giorni dall'accertamento per quelli con prognosi superiore a tre
giorni;

-entro 6 giorni per quelli con prognosi inferiore ai tre giorni.

La denuncia deve essere redatta sull'apposito modulo distribuito dall'INAIL e corredata dal certificato medico.

Altra denuncia deve essere rimessa entro 2 giorni dall'evento all'autorità di pubblica sicurezza.

Poiché le prestazioni economiche dell'INAIL hanno inizio a partire dal quarto giorno, il datore di lavoro deve corrispondere la retribuzione globale per i primi tre giorni (art. 73 del D.P.R. n. 1124/1965).

La quota sostitutiva convenzionale di vitto e alloggio è dovuta solo nel caso in cui il lavoratore non sia degente presso il domicilio del datore di lavoro.

L'infortunio in periodo di prova o di preavviso li sospende.


Articolo 25 - Gravidanza, puerperio e assistenza ai portatori di handicap

Per il trattamento d'assistenza in caso di gravidanza e puerperio della lavoratrice si fa richiamo alle norme legislative in materia, così come per i portatori di handicap.


TITOLO VI - TRATTAMENTO ECONOMICO

Articolo 26 - Retribuzione e prospetto paga

Il datore di lavoro, contestualmente alla corresponsione periodica della retribuzione, deve predisporre un prospetto paga in duplice copia, una per il lavoratore, firmata dal datore di lavoro, e l'altra per il datore di lavoro, firmata dal lavoratore.

La retribuzione del lavoratore è composta dalle seguenti voci:

a) retribuzione minima contrattuale;
c) eventuale compenso sostitutivo di vitto e alloggio;
d) eventuale superminimo.
e) qualsiasi altra indennità

Nel prospetto paga deve altresì risultare se l'eventuale trattamento retributivo di cui alla lett. d) sia una condizione di miglior favore "ad personam" non riassorbibile; devono risultare anche le ore straordinarie, i compensi per festività e le trattenute per oneri previdenziali ed assistenziali.



Articolo 26- Minimi retributivi

I minimi retributivi sono fissati nelle tabelle A, B, C , D, E, F allegate al presente contratto e sono rivalutati annualmente. sulla base del tasso di inflazione programmata per legge


Articolo 27 - Vitto e alloggio
L'ambiente di lavoro non deve recare pregiudizio all'integrità fisica e morale dello stesso.il vitto dovuto al lavoratore deve assicurargli una nutrizione adeguata per qualità e quantità.
Il datore di lavoro deve fornire al lavoratore convivente un alloggio idoneo al fine di salvaguardarne la dignità e la riservatezza.

I valori convenzionali del vitto e dell'alloggio sono fissati nella Tabella G allegata al presente contratto e sono rivalutati annualmente.
Articolo 28 - Variazione dei valori convenzionali del vitto e dell'alloggi
I valori convenzionali del vitto e dell'alloggio, determinati dal presente contratto, sono variati in misura al tasso di inflazione programmata dal governo..
Le variazioni determinate ai sensi del comma precedente, avranno in ogni caso decorrenza dal l° gennaio dell'anno successivo
Articolo 29 - Tredicesima mensilit
Spetta ai lavoratori una mensilità aggiuntiva, pari alla retribuzione globale da corrispondere in occasione del Natale.
Per coloro le cui prestazioni non raggiungessero un anno di servizio, saranno corrisposti tanti dodicesimi di detta mensilità quanti sono i mesi del rapporto di lavoro
La tredicesima mensilità matura anche durante le assenze per malattia, infortunio sul lavoro e maternità, nei limiti del periodo di conservazione del posto e per la parte non liquidata dagli enti preposti.
Articolo 30 - Cessazione del rapporto di lavor
Il rapporto di lavoro si estingue con la morte di uno dei contraenti
Ciascuna delle parti può recedere dal contratto di lavoro con l'osservanza del preavviso nei termini seguenti
-fino a 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 15 giorni
di calendario
-oltre i 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 30 giorni
di calendario.
Per il rapporto di lavoro inferiore alle 25 ore settimanali, il preavviso
è
-fino a due anni di anzianità: 8 giorni di calendario;
-oltre i due anni di anzianità: 15 giorni di calendari
Per i custodi di ville ed altri dipendenti che usufruiscano con la
famiglia di alloggio indipendente di proprietà del datore di lavoro, o
messo a disposizione dal medesimo, il preavviso è di 60 giorni di
calendario, sino ad un anno di anzianità, e di 90 giorni di calendario per
anzianità superiore; alla scadenza del preavviso, l'alloggio deve essere
rilasciato libero da persone e da cose non appartenenti al datore di
lavoro
Nel caso di mancato preavviso, è dovuta dalla parte recedente un'indennità
pari alla retribuzione corrispondente al periodo di preavviso non
concesso.
Possono dar luogo al licenziamento senza preavviso mancanze così gravi da
non consentire la prosecuzione nemmeno provvisoria del rapporto di lavoro.
Il licenziamento non libera il lavoratore da eventuali responsabilità
nelle quali possa essere incorso
In caso di morte del datore di lavoro i familiari coabitanti risultanti
dallo stato di famiglia sono obbligati in solido per i crediti di lavoro
maturati fino al momento del decesso.
TITOLO VII - TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO - PREVIDENZA INTEGRATIVA
Articolo 31 - Trattamento di fine rapporto
In ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro, il lavoratore ha
diritto ad un trattamento di fine rapporto calcolato a norma di legge
sull'ammontare delle retribuzioni percepite nell'anno, comprensive di
eventuale indennità di vitto e alloggio: il totale sarà diviso per 13,5.
Le quote annue accantonate saranno incrementate a norma dell'art. 1, co.
4, della legge 29 maggio 1982, n. 297, dell'1,5% annuo, mensilmente
ricalcolabile, e del 75% dell'aumento del costo della vita, accertato
dall'ISTAT, con esclusione della quota maturata nell'anno in corso.
I datori di lavoro anticipano, a richiesta del lavoratore e per non più di
una volta nel corso del rapporto, il trattamento di fine rapporto nella
misura massima del 70% di quanto maturato.
L'ammontare del t.f.r. maturato annualmente dal 29 maggio 1982 al 31
dicembre 1989 va calcolato in ragione di 20/26 per i lavoratori allora
inquadrati nella seconda e nella terza categoria.
Per i periodi di servizio antecedenti al 29 maggio 1982 le quote di
accantonamento sono determinate in base ai seguenti criteri:
A) Per il rapporto a servizio intero del lavoratore convivente o non
convivente con l'anzianità maturata anteriormente il 1° maggio 1958: 8
giorni per ogni anno di anzianità. Per l'anzianità maturata dopo il 1°
maggio 1958: 15 giorni per ogni anno di anzianità. Per l'anzianità
maturata dal 22 maggio 1974 al 28 maggio 1982: 20 giorni per ogni anno di
anzianità.
B) Per il rapporto di lavoro di meno di 24 ore settimanali, l'indennità
di anzianità è la seguente:

1) per l'anzianità maturata anteriormente al 22 maggio 1974: 8 giorni per
ogni anno di anzianità;

2) per l'anzianità maturata dal 22.5.74 al 31.12.78: 10 giorni per ogni
anno di anzianità;

3) per l'anzianità maturata dal 31.1.78 al 31.12.79: 15 giorni per ogni
anno di anzianità;

4) per l'anzianità maturata dal 31.12.79 al 29.05.82: 20 giorni per ogni
anno di anzianità.

Le indennità, calcolate come sopra, maturate fino al 28 maggio 1982
saranno calcolate sulla base dell'ultima retribuzione e accantonate, e
subiranno un incremento.

Ai fini del computo del t.f.r., come degli altri istituti contrattuali, il
valore della giornata lavorativa si ottiene dividendo per 6 l'importo
della retribuzione media settimanale o per 26 l'importo della retribuzione
media mensile. Per il solo t.f.r. tale importo deve essere maggiorato del
rateo della tredicesima mensilità.
Articolo 32 - Morte del lavoratore - Corresponsione delle indennità

In caso di morte del lavoratore, le indennità di preavviso, di anzianità e
t.f.r. sono attribuite secondo le norme della successione testamentaria o
legittima.
TITOLO VIII - PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI E DISPOSIZIONI FINALI

Articolo 33 - Sanzioni disciplinari

Le infrazioni disciplinari sono punite, a seconda della gravità, con i provvedimenti seguenti:

-rimprovero verbale;
-censura scritta;
-sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per un massimo di gg. 3;
-licenziamento.

Il rimprovero può essere inflitto nei casi di lieve mancanza ai propri doveri.

La censura può essere comminata in caso di recidiva di lievi mancanze.

La sospensione può essere inflitta nelle mancanze che hanno comportato danni alle cose o nocumento alle funzionalità delle attività familiari.

Il lavoratore è passibile di licenziamento in tronco in caso di mancanze gravi, compresa l'ubriachezza in servizio o la commissione di reati, che pregiudichino la prosecuzione del rapporto fiduciario.

Tutti i provvedimenti disciplinari si applicano nel rispetto delle procedure previste dall'art. 7 della legge n. 300/70.

Articolo 33 -Ente di formazione

Le parti convengono di costituire un ente di formazione bilaterale per corsi di formazione aventi ad oggetto :
Lingua italiana scritta ed orale e linguaggio dei segni
procedure di organizzazione di una residenza familiare
rilascio di patente automobilistica
culinaria e servizio a tavola
galateo
pronto soccorso- uso di disinfettanti ed acidi
giardinaggio e uso di utensili
pc e programmi gestionali di base - uso di apparecchiature elettroniche di pulizia - gestione piscine
assistenza animali domestici
altre materie deliberate dalla commissione

Con apposita delibera della Commissione nazionale verrà deliberato l'atto costitutivo ed il regolamento dell' Ente

art. 34 Indennità territoriale di settore -Cassa di mutualità

Le parti convengono che la paga nazionale venga integrata da una indennità territoriale di settore che verrà articolata su base regionale o interregionale sulla base di deliberati della commissione nazionale e che comunque non potrà superare il tetto massimo del 30% della paga base nazionale .
La indennità territoriale di settore verrà gestita da una costituenda cassa di mutualità cui verranno devolute tutte le spettanze di lavoro diverse dalla paga base e del superminimo eventuale, compreso il TFR che verrà gestito a norma di legge.
La Commissione nazionale provvederà ad istituire L'Ente e l'atto costitutivo ed il regolamento.

art.35 vertenze di lavoro

Le parti convengono di istituire una commissione di conciliazione delle vertenze di lavoro cui devolvere le controversie individuali di lavoro al fine di esperire il tentativo di conciliazione nonché eventualmente fallito il tentativo di conciliazione procedere ad arbitrato rituale della vertenza di lavoro secondo le norme del codice di procedura civile ..
La commissione viene istituita su base provinciale o regionale o interregionale su base paritaria dalle organizzazioni sindacali datoriali e dei lavoratori coinvolte , dalla commissione paritetica nazionale e di un presidente designato consensualmente fra le parti o in caso di disaccordo designato fra i funzionari dell'UPLMO dal rappresentante dell'Ufficio competente territorialmente o dal presidente del tribunale fra gli iscritti all'Ordine dei consulenti del lavoro o dei commercialisti o degli avvocati.
Le spese saranno a carico delle parti e seguiranno il principio della soccombenza
Nell'ipotesi di mancanza della istituzione della commissione locale , la commissione nazionale avrà il ruolo di surroga di quella locale.
Tutti gli iscritti alle organizzazioni sono tenuti a devolvere le vertenze a tale commissione.

Articolo 36 - Decorrenza e durata

Il presente contratto decorre dal 15/07/2008 e scadrà il 15/07/2013.

Poiché tuttavia alcuni istituti rivestono carattere spiccatamente innovativo, la prima revisione potrà avvenire a richiesta di una delle parti in qualsiasi momento.

TABELLE RETRIBUTIVE CONTRATTO COLF

in fase di prima applicazione del presente contratto le indennità territoriali di settore vengono determinate a livelli nazionale
A) PRIMA CATEGORIA (solo lavoratori in possesso di diplomi specifici)

Paga base Euro 1.000,00
Indennità territoriale di settore
I TALIA DEL NORD E.500,00
ITALIA CENTRALE e.300,00
ITALIA DEL SUD ED ISOLE e.200,00


B) seconda categoria (solo lavoratori con piena autonomia
decisionale)

Paga base Euro 800.00
Indennità territoriale di settore
I TALIA DEL NORD E 240,00.,00
ITALIA CENTRALE E.160,00
ITALIA DEL SUD ED ISOLE E.80,00

C) Terza CATEGORIA (lavoratori senza autonomia decisionale,
senza diploma ma solo con esperienza lavorativa)

Paga base Euro 600,00
Indennità territoriale di settore
I TALIA DEL NORD E 180,00
ITALIA CENTRALE E.120,00
ITALIA DEL SUD ED ISOLE E.60,00

D) quarta CATEGORIA Euro 800,00 (lavoratori senza esperienza lavorativa)

Paga base Euro 500,00
Indennità territoriale di settore
I TALIA DEL NORD E 150,00
ITALIA CENTRALE E.100,00
ITALIA DEL SUD ED ISOLE E.50,00



E) DISCONTINUE PRESTAZIONI ASSISTENZA NOTTURNA e Notturno

E' prevista la maggiorazione pari al 30% rispetto alle tariffe dei livelli di riferimento.


F) PRESTAZIONI ESCLUSIVAMENTE D'ATTESA

E' prevista una categoria unica con la retribuzione di Euro 510,00.


G) VALORI CONVENZIONALI VITTO E ALLOGGIO

-Pranzo e/o colazione: Euro 1,559 al giorno al nord
-Cena: Euro 1.559 al giorno al nord
-Alloggio: Euro 1.349 al giorno al nord

80% di quella sopra indicata al centro
70% di quella sopra indicata al sud

H) Per i lavoratori conviventi è prevista la maggiorazione del 10% della sola paga base

DOTT. FILIPPO ORTENZI SEGRETARIO CONF. COSNIL-ROMA

Filippo Ortenzi nuovo segretario regionale cosnil Toscana e Umbria Il segretario Generale Cosnil Francesco Lucirino ha conferito a Filippo Ortenzi l'incarico di Segretario Regionale cosnil della Toscana e Umbria.Data: 29/7/2008

L'ing. Roberto Urbani, già Segretario Nazionale UGL-ENERGIA e Consigliere Nazionale UGL ha aderito alla COSNIL ed ha assunto la carica di Segretario della UPL Cosnil di Perugia.
Grande Vittoria della cosnil :Governo: dietrofront su manovra su precari e assegni sociali Governo: dietrofront su manovra su precari e assegni sociali L'annuncio dei ministri del Welfare Sacconi e dei Rapporti con il Parlamento Vito.Il segretario generale cosnil Confederazione sindacati nazionali italiani lavoratori Francesco Lucirino dichiara che e' stata sconfitta l'ala antisociale del governo Berlusconi. Data: 30/7/2008La Cosnil orari prolungati e salari bassissimi e' un pericolo per la democrazia e stabilita dell'italia La cosnil dichiara che orari prolungati e salari bassissimi e' un pericolo per la stabilita e la democrazia dell'italia.Conclude la cosnil la confidustria e il governo devono aumentari i salari sia al dipendente privato e sia al dipendente pubblico per rafforzare stabilita e democrazia dell'italia per rilanciarla invece si deve abbandonare la logica antica del salario ,e attuare la cogestione partecipazione dei laBenevento, Cosnil e Ugl: 'Chiese il Consigliere al dipendente: da quanto tempo lavori per niente?' Benevento, Cosnil e Ugl: 'Chiese il Consigliere al dipendente: da quanto tempo lavori per niente?' Ironico, ma mica tanto, comunicato delle due sigle sindacali sullo scioglimento del Consiglio comunale per mancanza del numero legale quando si dovevano affrontare i debiti fuori bilancio Riceviamo e pubblichiamo: Miseria e Nobiltà Chiese il Consigliere al dipendente: da quanto tempo lavori per niente? E' più di un anno rispose al Consigliere e c'è un abisso tra il dare e l'avere. Ma se tu sarai pagato quanto a me hai guadagnato. Pur se tu sei stato presente io lavoro con la mente mi sembra cosa ingiusta ad avere la stessa busta. Sai una cosa me ne vado e senza debito onorato. Ieri, 29 luglio durante la discussione del riconoscimento dei debiti fuori bilancio in Consiglio Comunale, la seduta è stata sospesa per mancanza del numero legale. Una delusione così la storia dei dipendenti dell'Amministrazione Comunale non l'ha mai vissuta, la barca comunale viene spinta ormai dagli stessi remi da tantissimi anni, che invece di aumentare diminuiscono per quiescenza e purtroppo anche altro. I giovani assunti sono quelli della famosa Legge ex 285 e sono tutti cinquantenni. Non resta quindi che affidarsi alla buona volontà e la disponibilità di chi c'è, (a dispetto del luogo Comune sulla proverbiale produttività che li mette in competizione ai carabinieri per la ispirazione alle barzellette), ma per chi lavora non spetta premio, perché, altrimenti migliora la sua condizione sociale e non può essere più trattato a bastone e carota. Al danno si aggiunge la beffa e così accade che Ordini di servizio Dirigenziali obbligano i dipendenti ad effettuare una presenza oltre l'orario di lavoro ed, addirittura, nei giorni festivi invitando i dipendenti a recuperare il plus lavoro con riposo compensativo. Poi il circolo vizioso, il personale è insufficiente e il riposo non si concede, altrettanto il congedo, poi la patata bollente esplode ed oggi 30 luglio l'ufficio Protocollo generale è chiuso per assenza di dipendenti (qualcuno in ferie, qualcuno in riposo, qualcuno trasferito e qualcuno in malattia). Alla fine non ci resta che ringraziare i Signori Consiglieri Comunali che hanno abbandonato l'aula di Consiglio a nome di tutti i dipendenti che aspettano da anni di essere pagati e che sicuramente non dimenticheranno. Speriamo che il buon senso impregni la coscienza della parte politica risolvendo a breve l'increscioso episodio accaduto, evitando che i dipendenti siano costretti ad arredare le proprie abitazioni con le suppellettili Comunali. Coordinamento Provinciale Il Segretario Provinciale ed Rsu Cosnil Ugl del Comune di Bn Bruno Caruso Gerardo Cella Data: 31/7/2008voratori agli utili aziendali. COSNIL – Federazione Nazionale COLF Badanti


“La Federazione Nazionale Colf Badanti della COSNIL si appella al Governo Berlusconi affinché venga varato un Decreto che regolarizzi le domande delle lavoratrici domestiche extre-cee presentate con il Decreto flussi 2008” – lo afferma il Segretario Nazionale del sindacato signora Ionela Narcisa Radan - “la regolarizzazione riguarda 413.664 persone, delle quali 30.508 a Roma e 43.664 a Milano. Persone che sono già venute in Italia per lavorare, e che già operano presso le familie italiane dando assistenza e compagnia a persone anziane e malate e che, rischiano di ritrovarsi clandestine nonostante non procurino alcun allarme sociale alla comunità. Anche la COSNIL – conclude la sindacalista – si augura una linea dura contro gli immigrati che delinquono, spesso attratti dall’Italia a causa delle leggi e della magistratura troppo permissive e garantiste, ma al contempo, come avvenne con la Legge Bossi-Fini, occorre venire incontro alle esigenze delle famiglie italiane e delle loro lavoratrici, con benefici anche economici per la fiscalità e la previdenza nazionale, perché farà emergere del lavoro spesso, suo malgrado, sommerso”
Spedito dal dott. Filippo Ortenzi, segretario confederale COSNIL e-mail: filippo.ortenzi@libero.it siti web: www.cosnil.it e www.cosnillazio.altervista.org

IL SINDACO DI BARI EMILIANO OSPITE PRESSO IL VILLAGGIO ITALIA-KOSOVO

IL SINDACO AI MILITARI IN MISSIONE IN KOSOVO:
SIETE L’ORGOGLIO DELLA CITTÀ E DELL’INTERO PAESE
AL VOSTRO RIENTRO UNA GRANDE FESTA CITTADINA

Comunicato stampa-cap. Domenico Occhinegro
Il sindaco di Bari Michele Emiliano ha visitato questo pomeriggio la sede della Multinational Task Force West in Kosovo, che vede impegnati il Comando della Brigata Pinerolo, che ha sede a Bari, l’82° Reggimento Fanteria Torino, che ha sede a Barletta, e la Compagnia 11° Genio Guastatori, che ha sede a Foggia, insieme alle altre forze internazionali.
I pugliesi attualmente hanno la leadership del comando della Multinational Task Force West, sotto la guida del Comandante Generale di Brigata Agostino Biancafarina.
Sono circa 900 i militari pugliesi impegnati nella missione in Kosovo cominciata; per la Pinerolo, lo scorso 30 aprile, e che terminerà il prossimo 30 novembre.
“Gli uomini e le donne della Brigata Pinerolo - ha detto il sindaco Emiliano - onorano la nostra città e l’Italia intera, compiendo con coraggio ed umanità il loro dovere in Kosovo, terra martoriata dalla guerra e dalla povertà. A loro esprimo i sentimenti di gratitudine ed orgoglio della città di Bari”.
Intervistato da Radio West, emittente multilingue del contingente italiano, il sindaco di Bari ha poi ricordato che il 7° Reggimento Bersaglieri, che dipende dal Comando della Brigata Pinerolo, è gemellato con la città di Bari: “Il legame che unisce la città alla Brigata Pinerolo è fortissimo - ha dichiarato il sindaco - voi siete la spina dorsale del nostro Paese, il nostro orgoglio. Al vostro rientro organizzeremo una grande festa in piazza del Ferrarese per celebrare il vostro straordinario impegno, dopo tanti mesi trascorsi lontano da casa e dai vostri affetti per servire il Paese”.
Nel corso della visita il Comandante Biancafarina ha voluto illustrare al sindaco i dettagli delle attività della Multinational Task Force West (per maggiori info contattare l’ufficio stampa scrivendo a dom.occhinegro@esercito.difesa.it).

martedì 29 luglio 2008

I MILITARI ITALIANI SOSTENGONO L'ORGANIZZAZIONE S.O.S. INFANZIA NEL MONDO

COMUNICATO STAMPA-Cap. Domenico Occhinegro

...vivat,vivat,vivat,semper vivat, la Brigata "Pinerolo" di Bari, in Kosovo

(Pec/ Peje) Villaggio Italia – 29 luglio 2008 riparte dal contingente italiano schierato in Kosovo l’attività dell’associazione SOS Infanzia nel Mondo. E’ giunta ieri, presso l’aeroporto AMIKO di Dakovica, una delegazione della associazione guidata dalla Signora Miriam Davidovitch Befani, dal Dottor Giuseppe Barone , del Policlinico Gemelli di Roma, e dal Dottor Lawrence Faulkner, della Fondazione Cure 2 Children. L’associazione porta avanti un progetto di educazione medica che mira ha specializzare i medici locali nella cura delle patologie oncologiche infantili. Attualmente tali cure sono possibili solo grazie all’intervento dei militari Italiani che tramite il CIMIC (cooperazione civili militari) Healt Center inviano presso gli ospedali italiani i bambini con patologie non curabili in Kosovo. Durante l’incontro con il Generale Agostino Biancafarina, Comandante della Multinational Task Force West, la Signora Miriam Davidovitch Befani ha più volte ringraziato i militari Italiani per il supporto operativo e logistico che forniscono a questo progetto.
Oggi la delegazione di medici italiani con i medici della municipalità di Pec/Peye hanno aperto i lavori per la definizione dei dettagli del progetto.

LA COSNIL HA GIA' RACCOLTO MIGLIAIA DI FIRME CONTRO LA GIUNTA LOIERO

Sindacati: Cosnil ha gia raccolto migliaia di firme contro la Giunta Loiero La Confederazione Sindacati Italiani Lavoratori chiede lo scioglimento della giunta Loiero, annunciando che sta promuovendo una raccolta firme allestendo gazebo nelle citta' di Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia, e Catanzaro. il sindacato cosnil gia raccolto migliaia di firme. Ritengono questa giunta regionale fonte di crisi per la Calabria visto l'immobilismo e la grave crisi occupazionale ed economica di cui si e' resa responsabile", afferma il segretario della Cosnil Francesco Lucirino che aggiunge "A settembre proseguira' la campagna per lo scioglimento dell'esecutivo regionale entro l'anno" .


AZZOLLINI, LIMITI ASSEGNO SOCIALE SOLO PER IMMIGRATI .Aggiunge la cosnil assunzioni obbligatorie e pene severe per datori di lavoro che viola la legge. AZZOLLINI, LIMITI ASSEGNO SOCIALE SOLO PER IMMIGRATI - Il presidente della commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini, spiega invece che i limiti per l'accesso all'assegno sociale non riguardano i cittadini italiani, ma solo gli immigrati. «La norma - afferma - pone come condizione accanto al soggiorno da almeno 10 anni, la produzione di reddito legale da altrettanto tempo. La norma, quindi, non riguarda i cittadini italiani, che hanno cittadinanza, residenza e domicilio, ma non certo soggiorno nel nostro Paese». L'obiettivo del governo non è quindi quello di negare l'assegno alle casalinghe e agli altri beneficiari italiani. «La lettura della legge - sottolinea Azzollini - esclude questa ipotesi e certo anche lo spirito della legge la esclude». Aggiunge La cosnil obbliglare i datori di lavoro l'assunzione obbligatoria dando tutti i diritti previsti dai ccnl e pene severissime per i datori di lavoro che che viola la legge.

La segreteria Generale cosnil chiede al governo di valorizzare la Vigilanza Privata La Cosnil chiede al governo di valorizzare con una legge la vigilanza privata che riscano quotidianamente durarante lo svolgimento del proprio lavoro sia nella difesa di attivita commerciali e sia nei trasporti valori.Conclude la cosnil che la vigilanza privata non solo riscano ma percepiscono stipendi da fame,la cosnil nel prossimo rinnovo del ccnl di categoria vigilanza privata chiedera per i lavoratori aumenti contrattuali del 30% della paga base e di indennita di rischio.Data: 28/7/2008--------------------------------------------Segreteria Nazionale COSNILConfederazione Sindacati Italiani LavoratoriVia Nicola Serra 6287100 CosenzaTel e fax 0984 481852Cell 340 8745514--------------------------------------------Da: www.cosnil.itEmail: segreteria@cosnil.it

lunedì 28 luglio 2008

LA COSNIL DEFINISCE LA NORMA SUI PRECARI

Norma sui precari :Lucirino: nel governo prevale l' antisociale ROMA - la cosnil la definisce la norma precari e'norma 'anti-precari' inserita nella manovra finanziaria , in realtà una misura che blocca le speranze e il diritto dei lavoratori che hanno fatto ricorso giudiziario e che anche la cosnil tramite i suoi legali hanno presentato davanti ai giudici di lavoro per difendere il lavoratore per avere un lavoro stabile.Conclude lucirino segretario generale cosnil: sono deluso che i vecchi amici di partito del msi e di alleanza nazionale che sono al governo e si schierati contro i precari e parlano di essere ancora sociali (vergogna),la cosnil in autunno scendera in piazza per difendere i precari e protestare contro il governo berlusconi e i partiti che lo sostengono. Data: 27/7/2008--------------------------------------------Segreteria Nazionale COSNILConfederazione Sindacati Italiani LavoratoriVia Nicola Serra 6287100 CosenzaTel e fax 0984 481852Cell 340 8745514--------------------------------------------Da: www.cosnil.itEmail: segreteria@cosnil.it

SEGRETARIO GENERALE COSNIL SU GIORNALI STRANIERI

Interviste del segretario generale cosnil dott. Francesco Lucirino, su giornali stranieri Italy hit by nationwide transport strike Reuters - USA "The unions are asking for the renewal of the national work contract for over 250000 employees," said Francesco Lucirino, secretary general of the Cosnil ... Mostra tutti gli articoli su questo argomento Italy hit by nationwide transport strike elEconomista.es - Madrid,Madrid,Spain "The unions are asking for the renewal of the national workcontract for over 250000 employees," said Francesco Lucirino,secretary general of the Cosnil ... Mostra tutti gli articoli su questo argomento Transportul public italian - paralizat de grevã Bursa - Bucharest,Romania "Sindicali tii cer reînnoirea contractului colectiv de muncã pentru 250.000 de angajaþi", a declarat Francesco Lucirino, secretar general al sindicatului ... Mostra tutti gli articoli su questo argomento Italien: Verkehrschaos in Italiens Städten durch Streik des ... FOCUS Online - Germany "Wir haben sieben Monate vergeblich darauf gewartet, dass sich die Regierung bewegt", sagte Francesco Lucirino, Generalsekretär der Gewerkschaft Cosnil, ... Mostra tutti gli articoli su questo argomento Landesweiter Streik legt öffentlichen Verkehr in Italien lahm Topnews - Neu Duvenstedt/Hamburg,Germany Francesco Lucirino, Generalsekretär der Gewerkschaft Cosnil, erklärte, dass man sieben Monate vergeblich auf eine Bewegung der Regierung gewartet habe. ... Data: 27/7/2008--------------------------------------------Segreteria Nazionale COSNILConfederazione Sindacati Italiani LavoratoriVia Nicola Serra 6287100 CosenzaTel e fax 0984 481852Cell 340 8745514--------------------------------------------Da: www.cosnil.itEmail: segreteria@cosnil.it----------------------------

domenica 27 luglio 2008

I GIORNALI STRANIERI INTERVISTANO IL SEGRETARIO GEN. DELLA COSNIL

Intervista del segretario generale cosnil Lucirino publicata su (Reuters)Italy hit by nationwide transport strike Italy hit by nationwide transport strike Mon Jul 7, 2008 11:50am BST Email Print Share Single Page Recommend (-) [-] Text [+] 1 of 1Full SizeROME (Reuters) - Italian trains, buses and subways ground to a halt on Monday as workers staged a nationwide strike to demand a renewal of their expired labour contracts. In most cities, buses and subways were to suspend services for most of the day apart from the evening rush hour. Train workers began a 24-hour strike late on Sunday. "The unions are asking for the renewal of the national work contract for over 250,000 employees," said Francesco Lucirino, secretary general of the Cosnil union. "We've been waiting for more than seven months for a move by the government and we have not received any answer on renewing contracts." The strike is expected to cost the transport system 350,000 euros in all, Lucirino said. It is expected to be the first of several strikes in Italy this month, with airport workers scheduled to strike later this month. Car traffic in Rome was heavier than usual. Frustrated commuters and travellers, who had hoped the strike would not be adhered to by all workers, formed long lines at bus stops and train stations across the country. "I wasn't organised, I had to travel anyway and if I arrive I have been lucky and if I don't I just won't get there. I think I will be here hanging around until this evening," said commuter Fiametta Stella.

Publichiamo interviste del segretario generale cosnil su giornali stranieri Italy hit by nationwide transport strike Reuters - USA "The unions are asking for the renewal of the national work contract for over 250000 employees," said Francesco Lucirino, secretary general of the Cosnil ... Mostra tutti gli articoli su questo argomento Italy hit by nationwide transport strike elEconomista.es - Madrid, Madrid,Spain "The unions are asking for the renewal of the national workcontract for over 250000 employees," said Francesco Lucirino,secretary general of the Cosnil ... Mostra tutti gli articoli su questo argomento Transportul public italian - paralizat de grevã Bursa - Bucharest, Romania "Sindicali tii cer reînnoirea contractului colectiv de muncã pentru 250.000 de angajaþi", a declarat Francesco Lucirino, secretar general al sindicatului ... Mostra tutti gli articoli su questo argomento Italien: Verkehrschaos in Italiens Städten durch Streik des ... FOCUS Online - Germany "Wir haben sieben Monate vergeblich darauf gewartet, dass sich die Regierung bewegt", sagte Francesco Lucirino, Generalsekretär der Gewerkschaft Cosnil, ... Mostra tutti gli articoli su questo argomento Landesweiter Streik legt öffentlichen Verkehr in Italien lahm Topnews - Neu Duvenstedt/Hamburg,Germany Francesco Lucirino, Generalsekretär der Gewerkschaft Cosnil, erklärte, dass man sieben Monate vergeblich auf eine Bewegung der Regierung gewartet habe. ...

LO STABILIMENTO DELLA BIRRA PERONI DI BARI...IN FUMO

CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE-B A R I
Bari, 25.07.2008
Comunicato Stampa di Dott. Stefano Piccirilli

Questa mattina, verso le ore 10,25 gli Agenti della Centrale Operativa della Polizia Municipale di Bari, addetti alle telecamere per la videosorveglianza della Città, hanno notato, nel video della telecamera che monitora Viale Pasteur, una cortina di fumo proveniente dalla zona in cui è ubicato lo stabilimento della birra Peroni.
Gli Agenti hanno allertato e inviato la pattuglia in servizio di perlustrazione della zona per verificare quanto stesse accadendo.
La pattuglia in stato di emergenza raggiunto lo stabilimento della birra Peroni e resasi conto dell’incendio che si era propagando all’interno dello stabilimento, ne ha dato notizia alla Centrale Operativa che aveva già provveduto a inviare sul posto altre pattuglie ed alcuni Ufficiali.
La zona veniva circoscritta ed interdetta alla circolazione in alcune arterie principali, Viale Tatarella, Via Torre Tresca, Via Bitritto ex SS 271, per agevolare il transito dei mezzi dei Vigili del Fuoco .
Cinque pattuglie hanno provveduto a far evacuare d’urgenza i residenti di una decina di ville a ridosso del muro di cinta dello stabilimento, facendoli allontanare a bordo delle proprie auto parcheggiate nei giardini e potenzialmente soggette agli effetti dell’incendio.
Nell’operazione sono stati impegnati 22 Agenti e 4 Ufficiali, tutti coordinati dal Comandante Col. Donati e dal Dirigente di zona della viabilità Col. Cucurachi.
Le pattuglie della Polizia Municipale sono state dotate di maschere antigas per poter operare in sicurezza.
Alle ore 12.15 la circolazione in zona è tornata alla normalità


LA POLIZIA MUNICIPALE COMUNICA
Bari 70126 – Via P. Aquilino n. 3 –
Comandante Tel. 080 - 5773411
Ufficio Stampa Tel. 080 – 5773404/54 Fax 080- 5775412
Responsabile Ufficio Stampa Dr. Stefano PICCIRILLI
e-mail:
ufficiourp.poliziamunicipale@comune.bari.it
n. 169-08

COMMEMORAZIONE RE UMBERTO I

2008086 INFO 24/07/2008 Comunicato stampa di Matteo Cornelius Sullivan
Oggetto: 26/07/2008 commemorazione Re Umberto I a Monza - 108° del regicidio

Sabato 26 Luglio i cittadini, i monarchici e le istituzioni ricorderanno la figura di Umberto I Re d’Italia, assassinato il 29/07/1900, con una solenne cerimonia che si terrà a Monza alla presenza di S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia. È la prima volta dal 1900 che un membro della Casa Reale torna alla Reggia di Monza che fu chiusa dal Re Vittorio Emanuele III in segno di rispetto per il padre assassinato. In occasione dello storico evento il Comune di Monza ha autorizzato l'ostensione della Corona Ferrea del Regno d'Italia che sfilerà per il centro del capoluogo della Brianza.
Programma della cerimonia: Ore 10.00 Ritrovo in Piazza del Duomo. Ore 10.30 Duomo di Monza – Solenne Ostensione della Corona Ferrea. Al termine dell’Ostensione corteo di commemorazione da Piazza del Duomo alla Cappella Espiatoria (Via Matteo da Campione). Ore 11.30 Deposizione delle corone. Trasferimento alla Villa Reale. Ore 12.00 Santa Messa in suffragio di S.M. il Re Umberto I presso la Cappella della Villa Reale. Organizza l’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, delegazione di Milano, Monza, Lecco, Lodi e Sondrio.

Il P.d.A.M.

QUELLI CHE FANNO A MENO DI DIO...

Articolo pubblicato da “Focus” n. 170 del Dicembre 2006

Prima di riportare l’articolo su indicato esprimo una mia opinione: “atei e credenti sono ugualmente dogmatici”, infatti, non potendosi dimostrare l’esistenza o la non esistenza di Dio, entrambi affermano “senza prove”. C’è un altro elemento che unisce atei e credenti, infatti, sia chi nega che chi afferma Dio lo pone al centro della propria riflessione.
“E’ meglio non avere alcuna opinione di Dio che averne una indegna.” (Francis Bacon)

Non sappiamo se, o quando, Dio sia apparso all’uomo. Per i Credenti basta leggere quanto affermato nelle Scritture Sacre, gli altri generalmente legano la nascita del concetto di Dio a quando l’uomo cominciò a rispondere, prima con la magia poi con la religione, a domande cui non sapeva dare diversa risposta. Le “prove” di quest’affermazione possono essere trovate nei reperti fossili e nelle sepolture, e rinviano forse all’uomo di Neanderthal.
In ogni caso ci si riferisce ad un uomo non più nomade (cacciatore/raccoglitore) ma stanziale (cavernicolo, forse già allevatore/agricoltore), infatti, il primo abbandonava i cadaveri lungo il percorso e non aveva riti agresti, l’altro, essendo residente cominciò a tenere le salme vicino a sé, seppellendole sempre con maggiore cura, sia perché l’odore non disturbasse e non attirasse gli animali saprofagi sia perché attribuì alla sepoltura valori magici e religiosi, successivamente abbinandoli ai riti agresti (culto degli antenati, della fertilità, della semina e del raccolto).
Ai riti sepolcrali ed a quelli agresti sarebbe legata la nascita e l’evoluzione del concetto di religione ed la crescita del ruolo del sacerdote-astrologo nei confronti di quelli del mago o dello sciamano. Questi ultimi due, praticavano la stregoneria e l’astromanzia, avevano, cioè, bisogno di un oggetto di collegamento tra loro e la divinità (una pianta, il sangue, una reliquia ecc.), il primo, invece, praticava l’astrologia e la religione, derivando, cioè, direttamente dal Cielo e dal Dio il potere e la conoscenza, senza necessità di altro. Il rito che il sacerdote proponeva rappresentava un nuovo e diverso “sacrificio” per onorare la Divinità e le profezie si riferivano direttamente agli astri celesti che i credenti potevano vedere ed onorare.
Chi sono, da dove vengo, dove vado? Queste sono domande alle quali un Credente ritiene di saper dare risposte certe, ma dubbi irrisolti per gli atei che, rifacendosi simbolicamente al dipinto “La scuola di Atene” di Raffaello, affermano che con la magia è nato il trascendente, con il dubbio l’intelligenza e con la filosofia la razionalità, e che quest’ultima rappresenta il miglior gradino per conoscere le cose. Sulle altre cose, quelle che sfuggono ai sensi ed al ragionamento, è meglio sorvolare.

Per approfondire questi argomenti, leggiamo di seguito l’articolo della rivista FOCUS.

< Quali sono le religioni più diffuse nel mondo? Secondo i dati più recenti quelli cristiana e quella musulmana. Ma tra le due c’è anche una “antireligione” rappresentata da 1,5 miliardi di persone (più cioè dei musulmani e quasi quanto i cristiani) non organizzate, che individualmente rifiutano di riconoscersi in una chiesa e di credere nel Dio proposto dalle religioni organizzate. In genere sono definiti “atei” (dal greco “senza dio”) ma tra di loro ci sono molte differenze. Ci sono per esempio atei epicurei, edonisti, neopagani***, scettici, semantici (quelli che sostengono che è senza senso ogni discorso su Dio) e perfino “pseudoatei” come sono stati definiti coloro che rifiutano di credere in Dio solo perché appare loro come un modo troppo semplice di sfuggire alle proprie responsabilità nel mondo.
La maggior parte degli atei è poi composta da “agnostici”, cioè persone che non escludono pregiudizialmente la presenza di un Dio, ma non vedono prove della sua esistenza, e sospendono l giudizio, rifiutandosi di credere solo per fede nel Dio proposto dalla Chiesa. Negli ultimi anni questa non-religione ha conquistato spazio e iniziativa, soprattutto nei paesi europei dove, secondo papa Benedetto XVI, è in corso “un’ondata di laicismo che esclude Dio dalla cultura e dalla vita pubblica” e che rischia di divenire il principale problema nei rapporti con i Paesi musulmani, dove ancora prevale il rispetto del sacro.
Ma chi sono veramente gli atei? E che cosa pensano?
L’ateismo ha radici antiche. Può essere considerata laica l’Epopea di Gilgamesh (di circa 4 mila anni fa), nella quale l’eroe mesopotamico Gilgamesch si fa rubare da un serpente la pianta dell’immortalità. Anche se la vicenda cita gli dèi, il testo avverte: ciò che conta non è sopravvivere dopo la morte, ma l’esperienza umana, che un testo di tavolette di argilla può tramandare ai posteri. Anche in Egitto non mancano gli scettici: “Nessuno ha mai visto tornare una persona dall’aldilà, la vita dopo la morte non esiste” è scritto sulla lapide di un antico egizio. Ma è stato il mondo greco a formare le basi dell’ateismo.
Già i filosofi naturalisti greci (7° e 6° sec. a.C.) considerati i fondatori della filosofia, proponevano una visione in qualche modo atea: spiegavano i fenomeni della natura non come capricci degli dèi ma con principi naturali, come l’aria, l’acqua e il fuoco. Poco dopo Leucippo e Democrito (5° sec. a.C.) individuarono le fondamenta dell’universo nel caso, che regola l’incontro tra atomi e quindi la nascita della realtà. Per Epicuro (346-270 a.C.) anche l’anima è formata da atomi e finisce con il corpo. Gli atomi avrebbero originato solo in modo casuale cose ed esseri viventi. Insomma nessuna creazione divina, né divina provvidenza. “Gli dèi, se ci sono” suggerisce Epicuro “non si interessano di noi”.
Nella politeista India antica, il maestro Ajita Kesa Kambali (6° sec. a.C.) sorrideva di fronte all’idea della reincarnazione, che giustificava le caste. Scrisse una Dimostrazione dell’inesistenza dell’anima. Secondo Remo Bodei, docente di storia della filosofia a Pisa “l’ateismo all’inizio non escluse l’esistenza del divino, ma evidenziò che questo è totalmente ininfluente, che i comportamenti corretti non derivano dal premio o dalla punizione divina, ma dal fatto che sono giusti per l’uomo”.
Il primo ateo integrale (che non ammetteva cioè un ruolo di Dio, neppure nella creazione) fu paradossalmente un prete, Jean Meslier (1664-1729). Voltaire, il padre dell’Illuminismo, nel 1762 rese noto il testamento di Meslier, che ne rivelava il pensiero. Il prete era in segreto un discepolo di Epicuro: “Non c’è alcun bene da sperare e nessun male da temere dopo la morte” scriveva. “Traete dunque saggiamente profitto dal tempo vivendo bene e godendo sobriamente, pacificamente, gioiosamente, se potete, dei beni della vita e dei frutti del lavoro”.
L’attacco più deciso al Dio delle religioni arrivò però dagli Illuministi francesi, in particolare dal barone Paul Heinrich d’Holbach (1723-1789) nella cui casa si riunivano i collaboratori dell’Enciclopedia. Per il barone, le leggi della materia non derivano da un intervento divino, ma dipendono dalla necessità delle cose di regolarsi tra loro, così come la successione delle stagioni non è regolata da Dio, ma dalla rotazione della Terra intorno al Sole. “La natura, voi dite” scriveva rivolgendosi alla Chiesa ” è inesplicabile senza Dio. Per spiegare ciò che capite ben poco avete bisogno di una causa che non capite affatto”.
Ma è soprattutto nell’800 e nel ’900 che, grazie anche agli scienziati, si è diffuso l’ateismo. Il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer (1788-1860) negò, vista l’infelicità e il male che dilaniavano nel mondo, non tanto l’esistenza di Dio, quanto la sua provvidenza e bontà. Poi Ludwig Feuerbach (1804-1872) sostenne che la religione è la sintesi delle aspirazioni dell’uomo, dotato per natura di saggezza, volontà, giustizia e amore. L’uomo cerca, rendendolo sacro, di dare più valore a questo insieme di regole e di conferirgli un valore educativo: la religione sarebbe un espediente per educare l’umanità ai valori più nobili.
Un altro filosofo tedesco, Karl Marx (1818-1883), fondatore del comunismo, aggiunse che se quello è lo scopo della religione, per farne a meno basta eliminare lo sfruttamento e la sofferenza nella società. A quel punto la religione, che è “l’oppio dei popoli”, cioè un modo per tenerli buoni, non avrebbe più ragione di esistere.
Nel secolo scorso infine, mentre l’ateo Sigmund Freud (1856-1939), studiava l’inconscio e sosteneva che liberarsi dall’ossessione di Dio significa emanciparsi verso un’umanità adulta e consapevole, il filosofo Friedrich Nietzsche (1844-1900) decretava che “Dio è morto” e l’uomo deve trovare da sé nuovi valori. Altri filosofi, chiamati “esistenzialisti” e non lontani dal pessimismo del poeta (e ateo) Giacomo Leopardi (1798-1837), come lo scrittore Albert Camus (1913-1960) e il filosofo francese Jean Paul Sartre (1905-1980), hanno sostenuto l’assurdità del mondo, invitando l’uomo a crearsi da solo, con una vita piena, un significato contro il nulla.
Nel frattempo la scienza aveva posto le basi per una comprensione del mondo, che fa a meno, in gran parte, di Dio. La teoria dell’evoluzione di Charles Darwin (1809-1882) fornisce una spiegazione credibile di come la vita abbia potuto evolversi dalle forme più semplici fino all’uomo. E secondo alcuni ricercatori la parte ancora inspiegabile del processo di formazione del cosmo è solo quella iniziale, il “Big Bang”, l’esplosione da cui ebbe origine l’universo. Ma dura 1043 secondi, in pratica 0,0000000000000000000000000000000000000000001 secondi, la più piccola unità di tempo misurabile. E oggi alcuni fisici, come Stephen Hawking, sperano che si possa arrivare presto a una “teoria del tutto” che ci porterebbe a una comprensione completa della logica e delle leggi del cosmo. Questo non esclude l’esistenza di Dio, ma sembra essere un ritorno a una vecchia teoria, chiamata “deismo” diffusa nel ‘600 ad opera soprattutto del filosofo inglese Francis Bacon (1561-1626), che vedeva Dio come un orologiaio: costruisce il cosmo, lo fa “partire” e poi lo lascia funzionare per conto suo.
Ma si può davvero fare a meno delle religioni, dei loro valori? L’assenza di religione non è necessariamente assenza di regole morali: la storia ha mostrato che gli atei non sono in genere smodati peccatori e che è possibile darsi regole morali non basate sull’esistenza di una “entità superiore”. Molti atei si soni battuti per il bene dell’uomo e l’ateismo militante (e spesso persecutorio) di molti regimi comunisti (che proponevano una specie di “fede” alternativa nella rivoluzione, con tanto di dogmi ed eresie) appare, se lo si osserva con una prospettiva storica, solo una breve parentesi.
Per Michel Onfray, autore di un Manuale di ateologia non è vero che i valori religiosi siano così chiari. I “libri sacri che si ritengono di diretta ispirazione divina, come Bibbia e Corano, contengono messaggi contradditori: di pace ma anche di violenza contro gli infedeli, i diversi e le donne”. Quanto ai cristiani, che dispongono dei Vangeli, più tolleranti, ci pensarono i padri della Chiesa, come sant’Agostino con la nozione di guerra giusta o san Bernardo di Chiaravalle che divinizzò l’uccisione degli infedeli, a cambiare il messaggio cristiano. “Un Dio buono non avrebbe mai permesso gli orrori delle crociate, la strage degli eretici catari” dice Onfray “e nemmeno il nazismo, con la scritta ‘Dio è con noi’ sulle cinture delle SS”.
Sono pensieri simili a quelli del filosofo agnostico inglese Bertrand Russell (1872-1970): indicano un possibile limite dei valori religiosi. Ma forse oggi proprio nel riconoscimento dei reciproci limiti è possibile perfino un’alleanza tra atei e credenti. In fondo, dice Bodei “solo la fede nelle proprie possibilità, non importa se religiosa o no, può salvare l’uomo in questa vita”. Lo storico francese Georges Minois arriva a dire che “l’ateismo e la fede religiosa hanno qualcosa in comune: portano a pensare globalmente il mondo, cosa necessaria per ridurre la sofferenza”. Anche perché, come spiega il filosofo Giulio Giorello, la solidarietà è il valore fondamentale: “Non implica un principio divino e nemmeno lo esclude. E’ disposta ad aprirsi ai membri di qualsiasi Chiesa purché s’impegnino al rispetto delle differenze, nella pratica, prima ancora che nella teoria”. Una potenziale alleanza che ha trovato il favore, nella Chiesa, del cardinale Carlo Maria Martini, secondo il quale “gli atei virtuosi ed eticamente corretti vanno in paradiso”.>
*** molti di loro vogliono essere considerati religiosi e sacerdoti a pieno titolo.

tratto dai quaderni di SERENAMENTE-A.Vacca




LUCIRINO NEL GOVERNO PREVALE L'ANTISOCIALE

Norma sui precari.

ROMA - la cosnil la definisce la norma precari e'norma 'anti-precari' inserita nella manovra finanziaria , in realtà una misura che blocca le speranze e il diritto dei lavoratori che hanno fatto ricorso giudiziario e che anche la cosnil tramite i suoi legali hanno presentato davanti ai giudici di lavoro per difendere il lavoratore per avere un lavoro stabile.Conclude lucirino segretario generale cosnil: sono deluso che i vecchi amici di partito del msi e di alleanza nazionale che sono al governo e si schierati contro i precari e parlano di essere ancora sociali (vergogna),la cosnil in autunno scendera in piazza per difendere i precari e protestare contro il governo berlusconi e i partiti che lo sostengono.

Data: 27/7/2008

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LA MORTE E' FONTE DI VITA..."SACRIFICHIAMO UN GALLO AD ESCULAPIO"

“La fine è nel principio
la meta è nella sorgente
l’albero si trova nel seme

nell’alfa si trova l’omega”
(Osho)
La Morte è il fenomeno più sottile e straordinario che esista, nulla è più misterioso: quando qualcuno muore si assiste a un evento sacro.
In Oriente la Morte è più rispettata della vita, le si dà il benvenuto come ad un ospite divino: se bussa alla porta è il segno che l’Universo è pronto a riaccoglierti.
In Occidente, al contrario, viene trattata come una realtà a sé stante. La nostra società si sforza di cacciare il pensiero della Morte: rifiutandolo protegge e sviluppa il nostro bisogno di vivere, vivere ancora e meglio.
Una volta la Morte era al centro della vita, così come il cimitero era al centro del villaggio. Oggi i cimiteri e i defunti sono stati allontanati dalla vita quotidiana. Spesso l’uomo muore da solo o davanti al personale ospedaliero. Si è passati dalla Morte pubblica al decesso privato, dalla Morte che riguarda tutto il villaggio a quella che riguarda solo i parenti stretti; del defunto si occupano in forma riservata solo il coniuge o i genitori, separandolo dal mondo.
Nell’Africa rurale la Morte riguarda tutta la famiglia, ma anche il villaggio partecipa attivamente ai funerali con canti, danze, costruzione del feretro, riti del lutto, come avveniva ancora pochi decenni or sono nel nostro Meridione.
In Indonesia mi sono trovata ad assistere ad una cerimonia funebre. Tutti rendevano omaggio al defunto con collane di fiori e cesti di frutta; i congiunti salivano sull’alto baldacchino di legno, sul quale egli era adagiato tutto vestito di bianco, per accarezzarlo e sussurrargli nell’orecchio. Una piccola banda di musicanti suonava e tutti cantavano. Al tramonto i parenti hanno bruciato la salma e tutti in processione, cantando, sono andati a gettarne le ceneri in mare.Ad un’altra di queste Morti serene e “accompagnate” ho assistito in Nepal, dove sulla riva del Fiume sacro, ho visto, tra le lacrime di commozione, un uomo disteso con l’acqua che gli lambiva i piedi, morire serenamente, mentre il medico gli teneva la mano e tutti i parenti e gli amici lo attorniavano affettuosi.
In Occidente la desacralizzazione della Morte rischia di portare con sé una de socializzazione, il cui processo negli ultimi decenni si è notevolmente accelerato, al punto che morire diventa un atto totalmente individuale. Quasi ovunque il rifiuto del lutto ha cause sia psicologiche sia sociali. Negli U.S.A. dove le convenienze considerano disdicevole la deplorazione della Morte e dei riti che l’accompagnano, colui che perde una persona cara, dovendo reprimere la possibilità di una manifestazione liberatrice di sofferenza, viene sottoposto ad una tensione a volte insostenibile ed è questa una delle cause del moltiplicarsi delle depressioni nervose. Sono, a proposito, emblematiche le parole di Simone de Beauvoir, scrittrice e psicologa francese di fama internazionale: “E’ inutile pretendere d’integrare la morte alla vita e di comportarsi in modo razionale di fronte ad una cosa che razionale non è: ognuno si tragga d’impiccio come può dalla confusione dei propri sentimenti”.
Così la Morte, respinta, diventa un nemico di cui avere paura, a volte diventa un’ossessione. Ossessione di morire vuol dire essersi identificati con il proprio corpo, corpo che è solo un meccanismo, di durata limitata come tutti i meccanismi, ed essersi lasciati sfuggire l’intero significato della vita. Vita che è un processo di cui la Morte è il culmine, la realizzazione. Se si praticasse una disciplina del vivere bene e del bene morire, si vivrebbe con più consapevolezza, cercando di penetrare la vita e di conoscere meglio la Morte. L’Uomo comprenderebbe come nell’esistenza vita-morte sono un’unica entità, così come aspirazione-inspirazione sono un unicum nel nostro respiro.

“La Morte è il fiore dell’albero che è la Vita”. Con la Morte vengono meno il corpo, i sentimenti, i pensieri, le amicizie, il mondo esterno si dissolve completamente, ma noi restiamo, scompare il nostro “io”, ma resta la nostra “essenza”, la nostra energia spirituale. Morire consapevoli vuol dire rinascere consapevoli, poiché il cammino dell’evoluzione spirituale riprende dallo stesso punto in cui morendo l’abbiamo interrotto.
Chi approfondisce cos’è la Morte incontra la vita eterna, chi fugge dalla Morte non vive la vita. “Si vis vitam para mortem” . Sono parole di S. Freud.
Osho, il grande maestro mistico, per far comprendere la “falsità” della Morte come fine di tutto, usava portare un esempio; “Una goccia di mare, quando evapora, viene creduta morta dalle altre gocce, essa invece continua ad esistere nelle nuvole ed è destinata a ricadere sulla terra, ma le altre gocce non possono conoscere il percorso che sta completando quella goccia, finché non lo affronteranno anche loro.”

Vita-Morte-Rinascita: il Cristianesimo ha unificato le prospettive. Dopo la morte fisica arriverà il ricongiungimento con il Divino, da cui siamo solo temporaneamente separati e vivremo per l’eternità.
Nell’Africa nera l’uomo vive e “rivive”, al ritmo incessante della natura, giorni, mesi, stagioni, anni, nascita, matrimonio, procreazione, morte, ingresso nella collettività dei defunti, eventuale reincarnazione. I “cicli della stagione e della luna” rappresentano per lui la prova della Morte e del nuovo Inizio, a cui nessun uomo si può sottrarre.
Gli Indiani del Nord America interpretano il messaggio della luna, crescente e calante, come un fenomeno a cui è soggetto tutto l’Universo; morire e rivivere: “Come la luna muore e ritorna, così noi risusciteremo dopo la morte”.
Appare evidente il divario esistente tra i due sistemi culturali. Per le società ad accumulo di beni, che cercano rendimento e profitto, il mondo è oggettivato, utilizzato e forse a lungo andare condannato a morte. Per l’uomo arcaico il mondo è in qualche modo un suo alter ego, un nucleo di forze viventi che bisogna rispettare ad ogni costo, con il quale vengono stabiliti dei rapporti quotidiani significativi e con il quale si vive in stretta simbiosi: il mondo è fonte di vita ed è vita esso stesso.
Nell’800, quando l’Europa con l’avvento di Napoleone, cade nell’angoscia, il nostro poeta Ugo Foscolo non inasprisce la sua anima, come era accaduto al Leopardi nell’ultima parte della vita, e non si rifugia come il Manzoni nella Chiesa. Egli cerca di trasfondere le certezze e le oscurità, le passioni e il destino degli uomini, nei suoi scritti. Scherza sulla etimologia del suo nome: fos-cholé, luce e bile, luce e furore passionale. La Morte è quasi sempre presente nei suoi versi ed è accompagnata a volte da lirica malinconia, ma più spesso da luce e passione, come appunto indica il suo nome. Nel bellissimo sonetto “Alla sera”, dedicato alla sua nativa Zacinto, terra dove egli non potrà più essere sepolto perché divenuta territorio austriaco, c’è una serena attesa della Morte. “Forse perché della fatal quiete tu sei l’immago a me si cara vieni, o sera” e ancora “vagar mi fai co’ miei pensieri su l’orme che vanno al nulla eterno”. Anche nella malinconia struggente, che accompagna il pensiero del crepuscolo a quello della Morte, il poeta è sereno e chiama “cara” la sera, come il Leopardi chiamerà “caro” l’amato solitario colle “dell’ Infinito”, e l’immagine delle “inquiete tenebre” è mitigata da “zefiri sereni”. Versi che negano un’idea lugubre della Morte.

Seneca scrive che, il prepararsi all’ineluttabilità della Morte, non significa rinunciare a vivere anzi egli propone una vita ideale dedicata al distacco dalle passioni e al perfezionamento interiore. Tuttavia nelle “Epistolae” raccomanda a Lucilio, suo discepolo, il suicidio nei casi in cui il saggio, per l’ostilità dei tempi, non potrà più praticare la virtù.
C’è però chi non sa sottrarsi al desiderio di dare fine volontariamente alla propria vita. Un individuo compie un atto di aggressione verso se stesso, procurandosi la Morte, spinto da cause le più diverse: depressione, solitudine, malattia, lutto, protesta, ecc.
Risulta dai dati statistici che, a maggior benessere e civiltà, corrispondono un numero superiore di morti per suicidio. In Africa, se non si considerano i suicidi sacrificali, il tasso di morte per suicidio è bassissimo. Questo perché non esistono sindromi di depressione o malinconia, certamente per il legame ed inserimento del singolo in una rete di gruppi famiglia e clan, per la forte solidarietà familiare e del villaggio, ed infine per l’assenza di un super-io interiorizzato. Tutti motivi che fanno da sbarramento alle depressioni e al “fascino” del suicidio. Viceversa nella nostra società l’individuo è spesso solo in mezzo alla gente, gente indifferente ai suoi problemi e malinconie, ed inoltre deve fare i conti con il suo “io” e la sua coscienza sottoposta a continue prove di scelta, al contrario di quanto avviene nei clan dove si agisce per regole certe e stabilite.
Tra le Morti per suicidio si possono ipotizzare anche cause di “suicidio passivo”. La Morte di Socrate e quella di Cristo, pur essendo molto diverse, ne rappresentano due esempi. Essi vanno consapevolmente incontro alla propria Morte. “Sacrifichiamo un gallo ad Esculapio” dice l’orgoglioso Socrate che vuole morire e, mentre il veleno lo avvicina alla fine, dice parole di serenità e di conforto ai suoi discepoli. Diversamente Cristo, pur non volendo essere complice dei suoi persecutori, non fa nulla per sottrarsi ad un destino imminente, limitandosi ad affidarsi alla misericordia di Dio: “Padre mio, se possibile, allontana da me questo calice”.
Il Grande Architetto, artigiano supremo, quando ci ha creati, sapeva cosa creava, quindi ognuno di noi incarna un certo concetto che è il Pensiero Divino. La nostra anima o essenza parte ab initio da Lui ed incarnandosi entra nel ciclo delle proprie esistenze; ogni volta che torna in terra deve riprendere il suo cammino spirituale, là dove lo ha interrotto. Nessuno può insegnarle la “verità”, ognuno deve trovarla in se stesso. E’ la ricerca della Luce, che non è luce del sole, ma della conoscenza ricercata all’interno della propria coscienza. E’ la ricerca della verità metafisica, la verità che riguarda la natura e il destino dell’Uomo e non la verità di qualche religione inculcata. E’ la conoscenza di Dio e dei suoi misteri divini. E’ il lavoro che ogni Libero Massone deve dedicare alla sua pietra grezza per renderla così levigata da lasciar penetrare la luce.
Allora nelle nostre Agapi potremo con gioia unire ai brindisi dedicati alla Libertà, all’Uguaglianza e alla Fraternità, anche l’esclamazione latina originaria:
Vivat, vivat, vivat, semper vivat !(tratto dai quaderni di Serenamente di A.Vacca)

L'ESICASMO E IL MONTE ATHOS

Nei mesi di maggio e giugno la Basilica di S. Maria in Aracoeli di Roma ha ospitato una mostra di icone bizantine contemporanee provenienti dal Sacro Monte Athos. Questo monte, pur essendo parte del territorio greco, e quindi Europa Unita, è soggetto ad una particolare legislazione restrittiva che impedisce la libera circolazione e limita l’ingresso delle donne.
Nel territorio che occupa l’intera parte superiore della penisola calcidica, circa 350 km quadrati, è consentito l’accesso per quattro giorni a coloro che otterranno il Dhiamonitirion (permesso di soggiorno) e che avranno la fortuna di trovare posto sull’unico traghetto che, partendo dal porto greco di Uranopoli arriva al porto di Dafni dal quale con una piccola corriera ci si potrà trasferire a Karyai, la cittadina che funge da capitale e nella quale risiede il Governatore greco. Nella bella stagione, un piccolo battello, assicura un altro modesto collegamento.
A Karyai, sorta nel IX secolo in un luogo dedicato alla dea Artemide, è conservato il Tragos, il rotolo di pergamena redatto dagli Igumeni dei monasteri e controfirmato dall’Imperatore bizantino Giovanni Zimisce (965-76) che sancisce l’indipendenza perpetua di Monte Athos.
Per una decisione dell’Imperatore persiano Serse, ricordata da Erodoto, per alcuni anni la penisola fu trasformata in isola mediante la costruzione di un canale che aveva lo scopo di facilitare la navigazione delle navi persiane.
I monaci, sono circa 1.500 e risiedono in 20 Monasteri principali o laure, 12 Skity (piccole comunità di monaci sorte accanto alle chiese) e 120 Celle o Eremi. La giurisdizione appartiene ai Monasteri principali ognuno dei quali elegge il proprio Superiore (che resta in carica fino alla sua morte) ed il Rappresentante per la Santa Assemblea, alla quale è demandato il potere legislativo.
Tutti i monasteri vivono in cenobio, quindi, tutta la vita sia materiale che spirituale è in comune. Il pranzo, anche quello al quale partecipano i visitatori, si svolge in 15 minuti, ascoltando le Sacre Scritture, infatti, il pasto per durata e abbondanza non deve essere motivo di eccessiva distrazione.
A Monte Athos ed al Monastero di S. Caterina nel Sinai, si praticano ancora le preghiere esicastiche. L’esicasmo (parola che significa pace, tranquillità) è una pratica ascetica diffusa fin dai tempi dei “Padri del deserto” per promuovere la ricerca della pace interiore, in armonia con il Creato e in unione con Dio.
Divulgato da Evagrio Pontico (IV secolo), l’esicasmo ricevette un forte impulso verso il XIV secolo.
Gli esicasti praticano la cosiddetta preghiera del cuore, ripetendo incessantemente, nel corso della giornata sempre la stessa formula, armonizzandola con il ritmo respiratorio, chinando il capo verso il basso. Secondo la tradizione occorrono sette anni per imparare bene la pratica che consente anche di praticare la meditazione ricettiva, quella cioè che permette alla mente di estraniarsi dai pensieri, raggiungendo il massimo livello di consapevolezza e, senza consapevolezza, come sostenevano Clemente Alessandrino ed Origine è impossibile raggiungere il traguardo della vera Fede.
Oggi l’esicasmo, una sorta di yoga o mantra cristiano, è considerato pienamente ortodosso ma in passato non fu così, ed i monaci che lo praticavano furono accusati di eresia perché sospettati di praticare l’onfaloscopia, cioè l’ammirazione del proprio ombelico e delle parti intime sottostanti.
Si racconta che Papa Giovanni Paolo II, durante la sua famosa visita a Gerusalemme, volle visitare il Monastero di S. Caterina, l’unico monastero dipendente dalla Chiesa di Roma in cui si pratichi l’esicasmo ma, secondo voci di corridoio, non so quanto veritiere, i monaci, pur con la deferenza ed il rispetto dovuti al Sommo Pontefice, lo ammisero solo parzialmente ai luoghi più riservati del Monastero, ai quali tradizionalmente possono accedere solo coloro che partecipano al cenobio. (tratto dai quaderni di Serenmente di A.Vacca)

FRATELLANZA E PROGETTO DEMOCRATICO

Il Circolo Piero Calamandrei di Senigallia ha organizzato per il 17 maggio u.s. un dibattito su “Fratellanza e Progetto Democratico”. L’iniziativa ha preso il via da due eventi significativi, la consegna al Gran Maestro del G\O\I\ Gus. Raf. di una targa del Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi, per il costante impegno della Massoneria di Palazzo Giustiniani a difesa della Costituzione Repubblicana e la recente costituzione, a 82 anni dalla chiusura delle Logge massoniche disposta dal Regime Fascista, di due nuove Logge a Sinigallia: la “Misa” n. 1313 e la “De Hominis Dignitate” n. 1314.
Al dibattito è annunciata la partecipazione, tra gli altri, del Sindaco di Senigallia, del Presidente della Provincia di Ancona e del Presidente della Giunta Regionale.
Un bel successo pubblico per il Grande Oriente d’Italia al quale è opportuno rivolgere un fraterno plauso, ma anche una “prova di coraggio” del Presidente Prodi, il cui Governo di Centro Sinistra schierava molti esponenti dichiaratamente ostili alla Massoneria.
Nell’occasione è stato presentato il libro di Gabriele Costantini “L’oriente di Senigallia” con prefazione del Ser\mo e Pot\mo Gran Maestro del G\O\I\ Gus. Raf.(tratto dai quaderni de Serenamente-A.Vacca)