Ordini Cavallereschi Crucesignati

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martedì 9 ottobre 2012

BASTA RITARDI NEI PAGAMENTI:

ECONOMIA: L’EUROPA PER LE IMPRESE :
Direttiva della Commissione europea per ridurre i tempi di regolamentazione – Entro il 16 marzo 2013 dovrà essere recepita nella Legislazione nazionale – Una vera rivoluzione nelle transazioni.
di Antonio Laurenzano
L’Europa in soccorso delle imprese. La Commissione europea ha lanciato la “Campagna contro i ritardi di pagamento” che si svolgerà nei 27 Paesi dell’Unione da ottobre 2012 fino a dicembre 2013. L’obiettivo: far conoscere alle imprese, in particolare a quelle medio-piccole, e alle amministrazioni pubbliche i nuovi diritti riconosciuti ai creditori dalla direttiva 2011/7/UE.
Una vera rivoluzione nelle transazioni commerciali. In pratica, il provvedimento, che dovrà essere recepito dai Paesi membri nelle rispettive legislazioni nazionali entro il 16 marzo 2013, stabilisce che la Pubblica Amministrazione dovrà pagare i suoi fornitori entro 30 giorni, con limitate eccezioni fino a 60 giorni (settore sanitario), pena interessi di mora dell’8%! La direttiva riguarda anche i pagamenti tra imprese private che, salvo diverse pattuizioni fra le parti, devono avvenire entro 60 giorni.
Chiara la motivazione di fondo della direttiva: dare ossigeno alle asfittiche casse delle imprese e accendere il motore della produttività, riducendo i tempi di attesa dei pagamenti e il conseguente rischio di fallimento delle imprese. In tutta l’Unione europea i fornitori sono pagati in ritardo con effetti gravi e dannosi! Si perdono posti di lavoro, si esce dal mercato, peggiora la crisi. Una prassi che costa non poco alle imprese in termini di liquidità finanziaria, con ricaduta sui costi di gestione e sulla stessa competitività. Pagare in ritardo significa creare ostacoli alla libera circolazione di merci e servizi nel mercato unico alterando la concorrenza. Gli oneri amministrativi e finanziari che ne derivano intralciano il commercio transfrontaliero. Le PMI e il settore artigiano sono i più vulnerabili, i primi a dover chiudere i…battenti.
Particolarmente eloquente il rapporto fra gli operatori commerciali e la P.A. Finlandia 24, Germania 36, Francia 65, Portogallo 139, Spagna 160, Grecia 174, Italia 180. Nessun riferimento allo spread! I numeri indicano i giorni che in media la Pubblica Amministrazione impiega in Europa per pagare i propri fornitori.
Emblematica la situazione del Belpaese. In tempi in cui il dibattito politico ruota attorno all’austerity, al taglio delle spese, alla lotta all’evasione può apparire paradossale ricordare che lo Stato è il primo a essere fortemente moroso con i suoi fornitori, debitore di lungo termine! L’indebitamento commerciale della Pubblica amministrazione in Italia a fine 2011, secondo le ultime stime della Banca d’Italia, ammonta a circa 80 miliardi, pari cioè al 5% del PIL! Una situazione inaccettabile. Qualsiasi politica seria per uscire dalla crisi e rilanciare la competitività delle nostre imprese deve partire, prima di tutto, proprio dall’eliminazione di questa stortura.
La Commissione europea sta fornendo alle imprese gli strumenti necessari per…voltare pagina. Attraverso la “campagna contro i ritardi di pagamento” intende promuovere un’azione di sensibilizzazione su un fenomeno che sta minando alla base il corretto funzionamento del mercato. Gli eventi in programma (giornate d’informazione, convegni, tavole rotonde, interventi sugli organi di stampa), con la partecipazione di operatori e relatori comunitari, offriranno un’occasione di scambio delle migliori pratiche e aiuteranno le imprese ad affrontare i problemi.
La Campagna europea si rivolge in primis alle organizzazioni che rappresentano le PMI, ai responsabili politici nazionali o regionali, alle camere di commercio, alle associazioni di categoria, alle autorità giudiziarie per far conoscere in concreto una direttiva che conferisce nuovi e importanti diritti alle imprese europee nelle transazioni commerciali. Certezza dei pagamenti, riduzione dei costi di gestione, maggiore trasparenza nella competitività. Un atto di civiltà giuridica che uniforma le regole di mercato in Europa a tutela soprattutto delle medie e piccole imprese. Una risposta ai lunghi silenzi del Legislatore nazionale!