Ordini Cavallereschi Crucesignati

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martedì 3 maggio 2016

L'EUROPA, TERRENO MINATO DI FILO SPINATO....



                         L’EUROPA DEL FILO SPINATO
                                   di Antonio Laurenzano
L’Europa che non c’è! E’ questa l’immagine legata al dramma delle migrazioni e alla sua ingovernabilità. Un’emergenza umanitaria che ha messo a nudo l’ignavia europea, l’assenza di una identità valoriale affondata da tempo nella ipocrisia e negli egoismi nazionali. E’ inquietante lo scontro in atto all’interno dell’Unione che ha creato una profonda lacerazione fra le istituzioni comunitarie e alcuni Paesi che, disegnando i “loro” confini europei, stanno cancellando Schengen e la libera circolazione delle persone. Per mettere fine alla crisi dei migranti che non riesce a gestire, l’Ue rinuncia ai suoi valori fondanti. Fenomeni distruttivi, non lontani dai fantasmi del passato. Un populismo autoritario che alimenta derive pericolose favorite dalla crisi economica.
Sono nove i Paesi che hanno in essere i controlli alle frontiere, comprese Germania e Francia. Barriere e fili spinati  che potrebbero essere il preludio di limitazioni dei commerci e quindi il fallimento del mercato comune, il primo storico tassello del progetto dell’Unione europea. Protezionismo, ostilità per gli accordi di libero scambio, dichiarazioni di autarchia rischiano di portare l’Europa indietro di un secolo nel segno di anacronistici nazionalismi! Sarebbe una penosa risposta alle molte sfide dell’economia globale. E senza Europa unita non si va da nessuna parte!
Dopo la barriera di filo spinato della Bulgaria lungo i confini con la Turchia, il vergognoso muro dell’Ungheria lungo quelli con la Serbia, con drastiche misure detentive per chi … rincorre il diritto alla vita, da qualche giorno frontiere chiuse e controlli al Brennero, fra Austria e Italia. Un blocco adottato nella previsione che i disperati respinti in Grecia per effetto dell’accordo con la Turchia potrebbero ritrovare in massa la via dell’Italia per risalire verso il Nord. Un’Europa dunque sempre più in balia di Governi incapaci di guardare al di là dei recinti in cui si rinchiudono, nell’illusione di poter azzerare i problemi con i quali prima o poi dovranno misurarsi. Mancano strategie unitarie in un’Unione frammentata e divisa con Paesi preoccupati soltanto degli effetti e dei costi di casa propria. Ma la storia dei popoli non si ferma con i diktat dal  … “sapore antico”! E’ miopia politica!
L’Europa implode, sconfitta dalla sua stessa incapacità di governare un problema strutturale, i flussi migratori, destinato a crescere per le dimensioni di una crisi geopolitica che abbraccia il Mediterraneo, il Medio Oriente e l’Africa sub-sahariana. Senza politiche condivise sarà impensabile arginare la fuga di milioni di disperati che scappano dalla guerra, dalla povertà e dal caos destabilizzante dei loro Paesi.  
Non è questa la strada per scrivere il futuro del Vecchio Continente! Nel rispetto della legalità e dei livelli di vivibilità, ponti e non muri per riaffermare la civiltà millenaria dell’Europa, la centralità della sua missione storica. Occorre recuperare le ragioni dello stare insieme nell’Unione, i principi fondanti della costruzione europea per una risposta univoca alla crisi migratoria: una combinazione di fermezza di fronte al terrorismo, solidarietà consapevole, pacificazione e contributi allo sviluppo per i paesi in guerra sull’altra sponda del Mediterraneo, in Siria e dintorni. Senza una necessaria identità politica e una comune unità d’azione, responsabilmente coordinata, il destino dell’Europa sarà sempre più segnato da esodi biblici incontrollabili che ne cancelleranno nei prossimi decenni ogni aspirazione a svolgere un ruolo centrale nella gestione dell’ordine politico-economico mondiale per una pace duratura. E’ tempo di scelte politiche coraggiose e lungimiranti!