Ordini Cavallereschi Crucesignati

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giovedì 20 marzo 2014

BARI-SEMPLICI NORME CONTRO LE TRUFFE. A CURA DEL COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI

I CARABINIERI DI BARI: DOCENTI A DIFESA DELLA POPOLAZIONE PIU' DEBOLE.
Un fenomeno, quello delle truffe, che purtroppo è sempre più diffuso e colpisce in particolar modo le fasce più deboli della popolazione Proprio per questo motivo i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, in collaborazione con la commissione Cultura del Comune di Bari, hanno deciso di avviare una serie di incontri con le associazioni cittadine e l’Università della terza età, finalizzati a sviluppare nella cittadinanza una sempre maggiore sensibilità sul tema e in particolare sui reati commessi nei confronti degli anziani.
Il progetto è stato presentato questa mattina nella Sala Giunta del Comune di Bari dove hanno preso parte il Comandante Provinciale Carabinieri di Bari, Col. Rosario Castello, il Comandante della Compagnia di Bari Centro Cap. Luca Giandominici, componenti della Commissione Cultura del Comune, rappresentanti delle Università della Terza Età e Cooperative Sociali. Nella circostanza è stato esposto un decalogo contro le truffe agli anziani ed una serie di indicazioni su come prevenire i comportamenti di malintenzionati e come non cadere in raggiri prendendo le necessarie precauzioni.
Gli incontri, per la tutela degli anziani contro le truffe, voluti dal Comando Provinciale Carabinieri di Bari, proseguiranno nei prossimi giorni nella città di Bari ed in provincia.

DECALOGO CONTRO LE TRUFFE

  1. Prima di aprire la porta ad uno sconosciuto, anche se veste l’uniforme o dichiara di essere dipendente di azienda di pubblica utilità, è necessario verificare da chi è stato mandato e per quali motivi. Importantissimo accertarne l’identità richiedendo un documento e tesserino aziendale. Se non si ricevono rassicurazioni, non bi- sogna aprire la porta per alcun motivo e la prima cosa da fare è chiamare il “112”.
  2. Ricordare sempre che nessun ente o azienda di pubblica utilità manda personale a casa per il pagamento delle bollette per rimborsi.
  3. Nessun ente manda personale a casa per sostituire banconote false date erroneamente.
  4. Non fermarsi mai per strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i nostri soldi o il nostro libretto della pensione anche se chi ci ferma e ci vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili.
  5. Nel corso di operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente è sempre bene farsi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate.
  6. Se qualcuno ha il dubbio di essere osservato all’interno della banca o dell’ufficio postale è opportuno farlo presente agli impiegati o al personale di vigilanza. Se questo dubbio assale per strada la prima cosa da fare è quella di entrare in un negozio o cercare un carabiniere ovvero una compagnia sicura.
  7. Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, mai fermarsi con sconosciuti e mai farsi distrarre.
  8. Ricordare sempre che nessun cassiere di banca o di ufficio postale insegue per strada i clienti per rilevare un errore nel conteggio del denaro che ha consegnato.
  9. Quando si utilizza il bancomat è bene essere prudenti: evitare di operare se ci si sente osservati.
  10. Per qualunque problema e per chiarire qualsiasi dubbio chiamate subito il “112”, i militari saranno a vostra completa disposizione per aiutarvi. In generale, per tutelarvi dalle truffe, vi consigliamo:
  • diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata;
  • non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi o oggetti presentati come pezzi d’arte o di antiquariato se non siete certi della loro provenienza;
  • non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute;
  • non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi.


CONSIGLI UTILI PER LE PERSONE ANZIANE E SOLE


  • Accertati sempre che la porta sia sicura; se possibile, installa una porta blindata con spioncino.
  • Le finestre è meglio che siano dotate di maniglie con serratura; non te- nere in casa grosse somme di denaro, gioielli e altri oggetti di valore; in caso contrario riponili in una cassaforte che dovrebbe essere murata in un punto ben nascosto dell’appartamento
  • Prima di uscire dall’abitazione controlla sempre che tutte le porte e le finestre siano ben chiuse e non nascondere le chiavi all’esterno.
  • Chiedi ai vicini di ritirare la posta quando vai via per le vacanze (una cassetta delle poste piena indica che sei via da alcuni giorni) o di avvisare te o il “112” se notano qualcosa di sospetto.
  • Non aprire il portone o il cancello, con l’impianto automatico, se non sei certo dell’identità della persona che vuole entrare.
  • Presta attenzione se persone sconosciute, con pretesti di qualsiasi genere (tecnici comunali, operai del gas, venditori porta a porta) chiedono di entra- re in casa. Ricordati che nessun Ente o Ufficio invia personale dipendente a casa per il pagamento di bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false “date erroneamente”.
  • Se ricevi spesso telefonate anonime, presta attenzione: potrebbe essere un modo per controllare quando in casa non c’è nessuno.
  • Se si presentano sconosciuti che dichiarano di appartenere a Enti, Associazioni, Corpi di Polizia, prima di farli entrare, telefona all’Ufficio a cui dichiarano di appartenere.

BARI: CARABINIERI E AMMINISTRAZIONE COMUNALE UNITI CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANI

I Carabinieri in cattedra. Propongono il catalogo sulla prevenzione. La tavola rotonda con gli organi di informazione è stata proficua e istruttiva. Hanno partecipato all'evento personalità del mondo della politica e dell'Università della terza età.
 Fornire dieci facili ed importanti consigli per prevenire le truffe ai meno giovani, questo l’obbiettivo di una serie di incontri che l’Arma dei Carabinieri di Bari, in collaborazione con la Commissione Cultura del Comune di Bari, ha programmato con associazioni cittadine ed Università della terza età. La presentazione del progetto e i maggiori dettagli sull’iniziativa verranno forniti domani 20 marzo 2014 alle ore 10.00 presso la Sala Giunta del Comune di Bari, alla presenza del Col. Rosario Castello, Comandante Provinciale dei Carabinieri, unitamente ai componenti della Commissione Cultura del Comune.    
 Tutti i Signori giornalisti sono invitati a partecipare.


lunedì 17 marzo 2014

FESTA DEL TRICOLORE

Gli organi di informazione sono invitati: giornalisti e cineoperatori.
BARI.  Per il 18 marzo 2014, alle ore 09.30, è indetta una conferenza,  presso l’Istituto Tecnico  Economico “LENOCI” di BARI in via Caldarola Centro Studi Polivalente, dal titolo: Pensa all’Unione Europea pur nelle diversità delle singole Patrie e spiega il senso del Tricolore nell’Italia di oggi.
L’evento è stato organizzato dall’UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia) Sezione di Bari e dal  Comando Militare Esercito “PUGLIA”
Interverranno i seguenti relatori:
-         Generale di  Brigata (ris.) Amato MANSI, Presidente UNUCI Bari;
-         Dott. Giuseppe PACCIONE, esperto di Diritto Internazionale;
-         Generale di Brigata Natalino MADEDDU, Comandante Militare Regionale;
-         Dott. Gustavo DELGADO, giornalista (moderatore).

RIFORME COSTITUZIONALI: UN NODO DA SCIOGLIERE

Intervista al Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo
Il ruolo delle autonomie locali – Il dibattito sul Titolo V della Costituzione
di Antonio Laurenzano
E' in corso nel Paese un dibattito a più voci sulla Riforma del Titolo V della Costituzione, quello che disegna le autonomie locali: regioni, province e comuni. la Legge di riforma del 2001 modificò sostanzialmente il riparto delle competenze legislative e finanziarie fra Stato e Regioni nell'intento di dare allo Stato italiano una fisionomia più' "federalista", si tratta ora di riequilibrare il rapporto fra i vari livelli di governo e renderli compatibili con l'autonomia di spesa e fiscale.
Per fare luce su un tema di vitale importanza per il futuro delle comunità' locali e quindi dei cittadini, ne parliamo con il Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo.
-Quale utilità hanno le Regioni? I livelli intermedi di governo locale servono davvero o sono soltanto enti inutili, come spesso vengono dipinti dai mass media all'opinione pubblica?
Il dibattito è stato riaperto dal neo premier Matteo Renzi che ha ributtato sul tavolo il tema delle riforme costituzionali. Il Consiglio regionale ne ha discusso il 13 e il 25 febbraio durante ben due sedute tematiche nelle quali, su mia proposta, abbiamo approfondito il tema delle riforme approvando un ordine del giorno e un allegato condiviso a Roma con i Presidenti di tutti i Consigli regionali italiani. Il tema delle riforme istituzionali è certamente di grande attualità nel dibattito politico ed è sotto gli occhi di tutti il formidabile attacco che in questi mesi si sta attuando nei confronti delle autonomie locali: dal patto di stabilità che ha amputato la capacità di azione dei comuni, alla prospettata cancellazione delle province, trasformata poi nella mera eliminazione dei livelli elettivi.

-Ma l’attacco alle autonomie locali è soltanto una variabile della “spending review”? Qual è la vera posta in gioco?
Contrastare la deriva in atto è necessario innanzitutto per una ragione ideale: senza più alcun livello istituzionale tra il cittadino singolo e lo Stato, senza corpi intermedi, società di mezzo, autonomie locali e sociali ci sarà solo meno libertà reale, meno difese dalle invadenze dello Stato e meno benessere per tutti. Non è certo un nuovo centralismo che potrà risolvere i problemi del Paese. Ma è ancor più grave che sfugga ai più nel dibattito attuale - tutto centrato sul tema dei costi della politica, delle indennità, degli sprechi (che certo, sia ben chiaro, vanno contrastati) - la consapevolezza che le autonomie rappresentano un baluardo reale per la libertà di tutti.

-Qual è il ruolo dei corpi intermedi nel rapporto fra Stato e cittadino? In cosa si concretizza la loro centralità istituzionale?
Una società senza corpi intermedi è una società più debole e più esposta a tentazioni autoritarie. Il rischio che stiamo correndo è altissimo: sacrificare le autonomie locali, buttandole via senza renderci conto del danno che facciamo alla vita concreta di tutti. Ambiti come la sanità, scuola, agevolazioni per le imprese, regole per il commercio, il territorio, l'ambiente, giusto per fare alcuni esempi, sarebbero veramente gestiti meglio delegando le competenze a Roma anziché sul territorio? Ecco perché la Lombardia sul tema del Senato delle Regioni, riforma del Titolo V e revisione degli assetti dei livelli intermedi di governo ha ritenuto di lanciare una proposta. Innanzitutto, sul superamento del bicameralismo perfetto, attraverso la costituzione di un Senato delle Regioni e delle Autonomie che dovrà essere composto per almeno due terzi da rappresentanti provenienti dalle Regioni e per il terzo rimanente dagli Enti locali, entro un numero complessivo non inferiore a 80 e non superiore a 200, tenendo conto della popolazione di ciascuna Regione.

-A quali risultati dovrebbe pervenire la Riforma del Titolo V? Si arriverà a un nuovo e più equilibrato rapporto fra Stato e Regioni?
Sulla riforma del Titolo V, l'idea è quella di lasciare la potestà legislativa esclusiva dello Stato solo per le materie sulle quali vi è un oggettivo e prevalente interesse nazionale. È anche opportuno riflettere sulla riduzione del numero attuale delle Regioni italiane con l’obiettivo di costituire enti regionali più ampi (si può ad esempio scendere da 20 a 9), mantenendo le province o comunque enti di area vasta elettivi in numero inferiore all'attuale (50/60 anziché 107) e limitando al minimo la creazione di città metropolitane (ne bastano 3).

-La Regione Lombardia come si pone nel dibattito in corso a difesa delle autonomie locali?
La Lombardia all’interno di questo dibattito per prima ha tenuto una posizione costruttiva e di contenuto, consapevole del suo ruolo di traino del regionalismo italiano. Il mio auspicio è che ora anche in sede di Conferenza delle Regioni sia possibile ottenere una posizione unanime di tutti i governatori, così come già avvenuto durante la Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative. Solo una posizione forte e univoca di tutte le Regioni potrà contribuire a preservare il patrimonio inestimabile delle nostre autonomie.