Ordini Cavallereschi Crucesignati

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venerdì 28 ottobre 2016

LA COMMISSIONE, NELL'EVIDENZIARE LA MANCATA RIDUZIONE DEL DEFICIT STRUTTURALE....



                                I DUBBI DI BRUXELLES SULLA LEGGE DI BILANCIO
di Antonio Laurenzano
Bruxelles chiede, Roma … risponde. Giorni decisivi per le sorti della manovra finanziaria 2017. Con una lettera firmata dal commissario agli Affari economici Pierre Moscovici e dal vicepresidente Valdis Dombrovskis, la Commissione europea ha chiesto al governo italiano chiarimenti  sui saldi contabili  e sulle spese eccezionali per migranti e sisma. Sotto esame, ancora una volta, la precarietà della finanza pubblica che emerge dalla Legge di bilancio con “distanze sostanziali rispetto agli impegni presi in primavera”. Non tanto per il deficit nominale al 2,3%, contro l’1,8% previsto in aprile e concordato al 2,2% con la  Commissione Ue, quanto per il deficit strutturale (saldo di bilancio rettificato per gli effetti del ciclo economico e delle misure una tantum) che, invece di migliorare di almeno uno 0,6% del Pil, come raccomandato dal Consiglio Ue, peggiora di uno 0,4%, passando così da -1,2% a - 1,6%.  Una palese inadempienza in contrasto con il “percorso di aggiustamento” verso l’obiettivo di bilancio a medio termine (pareggio di bilancio) fissato con Bruxelles. Da qui la richiesta di informazioni sulla revisione di tale obiettivo al fine di valutare se l’Italia soddisfa le condizioni poste a base della flessibilità aggiuntiva dei conti concessa per l’anno in corso.
La Commissione, nell’evidenziare la mancata riduzione del deficit strutturale, richiama il governo italiano al rispetto degli impegni assunti nel timore che l’Italia possa non adeguarsi al Fiscal Compact, in considerazione anche dell’elevato debito pubblico che le stime governative fissano per il 2016 al 132,8% del Pil, con una variazione in aumento dello 0,4%. Spetta al  Ministero dell’Economia fornire nelle prossime ore i  chiarimenti richiesti per evitare che la Legge di bilancio 2017 (non ancora approdata in Parlamento) torni  al mittente per le conseguenti variazioni e scongiurare, in caso contrario, ogni procedura d’infrazione. Si tratta di giustificare la  spesa aggiuntiva di circa 6,5 miliardi, pari allo 0,4% del Pil, non coperta con tagli o maggiori entrate, che il governo italiano ascrive a due circostanze eccezionali: i costi dell’accoglienza dei migranti per i quali l’Italia non ha avuto alcun sostegno dall’Europa e quelli per gli interventi di emergenza nelle zone terremotate, oltre ai costi della ricostruzione e della messa in sicurezza degli edifici. La Commissione, oltre a nutrire per le  entrate forti perplessità sulla presenza nel Documento programmatico di bilancio (dpb) di numerose misure una tantum e di stime troppo generose di gettito fiscale, sul fronte delle uscite considera il piano nazionale di salvaguardia antisismica una misura economica strutturale e non emergenziale, e come tale non rientrante nella eccezionalità della spesa invocata da Roma, a giustificazione dello sforamento del deficit. Analoga valutazione per i migranti per la cui spesa pari a 3,4 miliardi la Commissione Ue considera fuori dal deficit strutturale soltanto 500 milioni, e quindi influenti in minima parte sulle circostanze eccezionali poste a base del mancato rispetto dei vincoli di bilancio.
Anche sulla spending review, punto dolens della politica economico-finanziaria del Belpaese, i dati previsionali sono del tutto modesti e per Bruxelles non sono in grado di finanziare un serio piano di riduzione delle tasse funzionale alla crescita economica del Paese. Quindi, per evitare che il debito pubblico salga per il decimo anno consecutivo anche nel 2017, la Commissione suggerisce meno misure di bilancio in deficit e più rigore nella spesa pubblica. Perché un debito che nel 2017 non scende e un deficit di bilancio, nominale e strutturale, che sale rappresentano un pericoloso campanello d’allarme.
La posizione del governo italiano è chiara: non si cambia una manovra che apre ai cittadini e non alle tecnocrazie europee, accuse di incapacità all’Ue nel gestire i flussi migratori e nell’imporre  agli altri Stati una quota di migranti, minaccia di veto del Premier Renzi  al prossimo bilancio comunitario in caso di bocciatura della Legge di bilancio. Una partita ancora tutta da giocare il cui esito finale, accantonata ogni rigida valutazione tecnico-contabile, sarà legato a criteri più strettamente politici con presumibile decisione  rinviata alla prossima primavera, quando si saranno assorbiti gli effetti elettorali del referendum costituzionale del 4 dicembre. Sullo sfondo restano i timori del Quirinale per un inedito  scontro con l’Europa e il vivo auspicio di recuperare un legame con le istituzioni europee giudicato ancora prioritario.

CONTINUA A TAPPETO IL CONTROLLO DEI CARABINIERI: TRUFFE E RAGGIRI.

BARI SAN PAOLO. “SONO L’AVVOCATO DEI CARABINIERI”. TRUFFATA UN’ANZIANA INDIFESA. PREGIUDICATO NAPOLETANO SUBITO AMMANETTATO DAI “VERI” CARABINIERI.

Pronto signora! Siamo i Carabinieri. Suo figlio è stato appena coinvolto in un grave incidente stradale. Per non farlo arrestare, apra la porta ad un nostro avvocato, l’avvocato dei Carabinieri, e dia a lui 4000 euro e tutti i gioielli che ha in casa. Così tutto si risolverà e suo figlio tornerà tranquillamente a casa”.

Queste, più o meno, le frasi che il complice, telefonista della banda, ha pronunciato al telefono ad una inerme anziana, una mite e distinta signora di 73 anni del quartiere S. Poalo di Bari. Di sicuro, queste parole o simili riferimenti alle forze dell’ordine suoneranno familiari a non pochi altri anziani, caduti anch’essi vittima, negli ultimi tempi, del più vile dei raggiri. Si, perché il Carabiniere, da oltre 200 anni, incarna il volto di colui che da fiducia, che rassicura, che accarezza chiunque ne abbia bisogno. Figuriamoci un anziano indifeso!
E loro, truffatori senza scrupoli, lo sanno. Sanno che, per un anziano ed onesto cittadino, la parola di un Carabiniere induce a fidarsi ed a fare ciò che il Carabiniere consiglia.

E’ proprio per questo motivo che il Comando Provinciale Carabinieri di Bari, di fronte ai numerosi casi degli ultimi tempi di truffe ad anziani, commesse proprio da “finti Carabinieri”, ha messo in campo, come peraltro disposto dal Comando Generale di Roma, un dispiegamento di forze e risorse senza precedenti. Prima di tutto, è stata attuata una presa di contatto a tappeto “porta a porta”, con numerosissimi anziani di tutta la provincia barese, attraverso incontri presso gli oratori e le parrocchie, ma anche mediante Carabinieri in uniforme, con, alle spalle, inequivocabili macchine dell’Arma con tanto di scritta e lampeggianti. Poi sono state allertate tutte le centrali operative della provincia, affinché, in caso di telefonate al 112, venisse subito inviata sul posto una delle numerosissime pattuglie dislocate sul territorio per la specifica esigenza.

Ed è così che, finalmente, si è arrivati ad un risultato che ha riempito di gioia tutti i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari. L’arresto di un pregiudicato napoletano 32enne, colto con le mani nel sacco!

Nel pomeriggio di ieri, infatti, il Nucleo Operativo della Compagnia San Paolo ha arrestato Renato ZOLFINO, pregiudicato 32enne napoletano, specializzato nella commissione di truffe agli anziani. L’uomo è stato ammanettato dai Carabinieri proprio pochi istanti dopo essersi appropriato di tutti gli averi di un’anziana donna, sola e indifesa, alla quale aveva raccontato di essere un “avvocato dei Carabinieri”, giunto per riscuotere denaro utile ad evitare l’arresto del figlio.
Questa, come tante altre, è la storia di una forma spregevole di criminalità che colpisce i più deboli, in questo caso, appunto, gli anziani. Soggetti vulnerabili che con l’incedere degli anni diventano sempre più teneri d’animo e sono facile preda di questi criminali. Chi si macchia di questo crimine, conosce il copione e sa bene che le persone anziane, indifese e sole, anche quando perdono la lucidità e la capacità di discernere e valutare, non perdono tuttavia il “cuore di mamma” e  sono sempre disposte a tutto, pur di aiutare i propri figli.
È quanto è capitato alla vittima di questa spregevole storia, una donna di 73 anni di Bari San Paolo, che, verso le  17.00 di ieri, mentre era sola in casa, è stata raggiunta da una telefonata che le preannunciava la necessità di pagare 4000 euro, per liberare il figlio, che, altrimenti, sarebbe stato arrestato dai Carabinieri.
Nello specifico, il telefonista della banda raccontava alla donna che il figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale e che, se non avesse pagato entro mezz’ora (per l’imminente chiusura del Tribunale) la somma di 4000 euro, il figlio sarebbe stato arrestato. Ad aggravare lo stato di angoscia dell’indifesa anziana, il malfattore riferiva che non era comunque possibile parlare al telefono con il ragazzo, perché, al momento, si trovava in ospedale per eseguire l’alcool test e comunque era in stato di fermo; per evitare l’arresto, avrebbe dovuto consegnare il denaro ad un fantomatico “avvocato dei carabinieri” che si sarebbe recato di lì a poco, presso la sua abitazione. Una volta prospettata alla donna la grave situazione e rimarcato il fatto che non vi erano per lei possibilità alternative di scelta se voleva che il figlio rimanesse in libertà, i malfattori si facevano dare l’indirizzo e si facevano anche elencare il quantitativo di preziosi che avrebbe dovuto consegnare insieme alla somma richiesta.
Il complice, pertanto, si presentava puntualmente a casa dell’anziana come l’“avvocato dei carabinieri”, facendosi consegnare i preziosi ed una somma di denaro contante. 400 euro in tutto.
Il piano criminale, studiato nei minimi dettagli, era già stato portato a compimento, se non fosse stato per la preziosissima telefonata pervenuta al 112, da un vicino di casa che, vista la malcapitata affacciarsi più volte, nervosa alla finestra, notava  poi l’accesso, nell’androne del palazzo, di un giovane distinto e ben vestito, con tanto di valigetta e mai visto prima. La segnalazione al 112 si è rivelata provvidenziale! La centrale operativa ha subito inviato una pattuglia che si è appostata proprio all’uscita di casa della vittima ed ha bloccato il truffatore, sorprendendolo con addosso tutti i beni preziosi ed il denaro sottratti alla donna.
L’uomo, un 32 enne napoletano con una lunga storia criminale alle spalle, ha ammesso subito di aver prelevato la refurtiva  a casa dell’anziana e pertanto è stato condotto in caserma e poco dopo arrestato per truffa aggravata. All’esito del controllo, i Carabinieri hanno riconsegnato alla povera vittima (ed alla figlia che, sconvolta, era intanto subito accorsa dalla madre) tutto l’oro sottratto, ovvero circa 8000 euro in piccoli preziosi, accumulati in una vita di sacrifici e la somma contante di 400 euro.
L’arrestato ha patteggiato in Tribunale ed è stato condannato a 17 mesi di reclusione (da scontare con il braccialetto elettronico agli arresti domiciliari) ed al pagamento di 800 euro di multa.


martedì 25 ottobre 2016

SEQUESTRO COLOSSALE DI DROGA, EFFETTUATO DAI CARABINIERI DI BARI

BARI – TORRE A MARE.  SCACCO MATTO DEI CARABINIERI AL TRAFFICO DI DROGA. SU UNO SCAFO CON 7 QUINTALI DI MARIJUANA. ARRESTATO.

Scacco matto dei Carabinieri di Bari al grande traffico di droga. In un solo colpo, tolti dalla strada quasi 7 quintali di marijuana. Si tratta di uno dei più grandi sequestri effettuati in città dalle Forze dell’ordine negli ultimi anni. Oltre  5 milioni di euro il valore del fiume di droga che si sarebbe riversata tra i vicoli della città levantina. Durante il blitz, sono stati utilizzati sofisticati visori notturni e persino un elicottero dell’Arma in alta quota.
Nell’ultimo periodo, infatti, le coste baresi, segnatamente quelle che si sviluppano in direzione sud, sono interessate da sbarchi di imbarcazioni sulle quali, non di rado, sono stivati diversi quintali di sostanze stupefacenti che approdano sulle coste italiane provenienti, il più delle volte, da quelle albanesi.
Per contrastare ed arginare il fenomeno, il Comando Provinciale Carabinieri di Bari ha, già da tempo, predisposto una agguerrita ed efficace strategia di contrasto. Lo testimonia l’intervento effettuato, poco dopo la mezzanotte di ieri, dai Carabinieri della Compagnia di Bari Centro, coadiuvati da un elicottero dell’Arma e dalla Capitaneria di Porto di Bari.