La Corte Costituzionale ha in parte bocciato la nuova riforma della
Pubblica Amministrazione della Ministra Madia perché in base al TITOLO V della
Costituzione vigente, che regolamenta l’autonomia delle Regioni, lo Stato non
può intervenire sulla riorganizzazione della dirigenza pubblica senza un
preventivo accordo con le Regioni stesse.
In pratica, lo Stato nel 1970 ha istituito le Regioni ed oggi, dopo 46
anni, con il mondo, la società, la politica, l’economia, completamente cambiate,
NON PUO’ INTERVENIRE PER MODIFICARE, MIGLIORARE E MODERNIZZARE le
competenze e le prerogative di quegli stessi Enti CHE HA CREATO.
Quando si parla di dirigenza pubblica ci si riferisce ai manager e
burocrati delle amministrazioni pubbliche, delle società partecipate e dei
servizi pubblici locali, con le loro prerogative, benefici e alti stipendi sui
quali, così come stanno le cose attualmente, EVIDENTEMENTE NON SI PUO’
INTERVENIRE.
La riforma costituzionale da approvare il 4 dicembre, tra le altre cose,
prevede proprio MODIFICHE AL TITOLO V per chiarire meglio quali
sono le competenze dello Stato e quelle delle Regioni, restituire allo Stato le
competenze su temi come quello dell’energia (gas, petrolio, eolico ecc.) e
quello delle infrastrutture (autostrade, ferrovie, aeroporti ecc.), ridare
centralità allo Stato perché possa intervenire sulle Regioni inefficienti e
sprecone e sugli assetti e stipendi della dirigenza e dei burocrati pubblici
locali.
E’ appena il caso di ricordare che le Regioni sono la principale fonte di
spesa, sprechi e malgoverno e questo proprio per le eccessive prerogative che in
nome di un presunto Federalismo sono state loro concesse.
Così come non è un caso che il ricorso sul quale è intervenuta la Corte
Costituzionale sia stato fatto da una Regione, il VENETO, che più che per il
Federalismo è per la secessione dall’Italia.
La parziale bocciatura della riforma Madia, che potrebbe avere anche
conseguenze sul rinnovo in corso dei contratti del Pubblico Impiego, E’ LA
PROVA PROVATA CHE LA COSTITUZIONE VA CAMBIATA e che per fare questo
occorre VOTARE “SI”.
Federazione Nazionalpopolari
del Verbano-Cusio-Ossola e
Novara