Ordini Cavallereschi Crucesignati

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domenica 27 novembre 2016

....E' LA PROVA PROVATA CHE LA COSTITUZIONE VA CAMBIATA....?

La Corte Costituzionale ha in parte bocciato la nuova riforma della Pubblica Amministrazione della Ministra Madia perché in base al TITOLO V della Costituzione vigente, che regolamenta l’autonomia delle Regioni, lo Stato non può intervenire sulla riorganizzazione della dirigenza pubblica senza un preventivo accordo con le Regioni stesse.
In pratica, lo Stato nel 1970 ha istituito le Regioni ed oggi, dopo 46 anni, con il mondo, la società, la politica, l’economia, completamente cambiate, NON PUO’ INTERVENIRE PER MODIFICARE, MIGLIORARE E MODERNIZZARE le competenze e le prerogative di quegli stessi Enti CHE HA CREATO.
Quando si parla di dirigenza pubblica ci si riferisce ai manager e burocrati delle amministrazioni pubbliche, delle società partecipate e dei servizi pubblici locali, con le loro prerogative, benefici e alti stipendi sui quali, così come stanno le cose attualmente, EVIDENTEMENTE NON SI PUO’ INTERVENIRE.
La riforma costituzionale da approvare il 4 dicembre, tra le altre cose, prevede proprio MODIFICHE AL TITOLO V per  chiarire meglio quali sono le competenze dello Stato e quelle delle Regioni, restituire allo Stato le competenze su temi come quello dell’energia (gas, petrolio, eolico ecc.) e quello delle infrastrutture (autostrade, ferrovie, aeroporti ecc.), ridare centralità allo Stato perché possa intervenire sulle Regioni inefficienti e sprecone e sugli assetti e stipendi della dirigenza e dei burocrati pubblici locali.
E’ appena il caso di ricordare che le Regioni sono la principale fonte di spesa, sprechi e malgoverno e questo proprio per le eccessive prerogative che in nome di un presunto Federalismo sono state loro concesse.
Così come non è un caso che il ricorso sul quale è intervenuta la Corte Costituzionale sia stato fatto da una Regione, il VENETO, che più che per il Federalismo è per la secessione dall’Italia.
La parziale bocciatura della riforma Madia, che potrebbe avere anche conseguenze sul rinnovo in corso dei contratti del Pubblico Impiego, E’ LA PROVA PROVATA CHE LA COSTITUZIONE VA CAMBIATA e che per fare questo occorre VOTARE “SI”.
 
Federazione Nazionalpopolari
del Verbano-Cusio-Ossola e Novara