Ordini Cavallereschi Crucesignati

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martedì 13 novembre 2018

LA LEGGE DELL'OTTAVA: RITUALITA', INTERIORITA' CAMMINO INIZIATICO E LATOMISTICO


La Legge dell'Ottava, sue implicazioni nella vita interiore quotidiana, nel
cammino iniziatico-latomistico e nella ritualità
                                                      di Anna CHECCOLI
In un percorso iniziatico di qualsiasi natura, e quindi anche massonico, non si può trascurare la
necessità dello sviluppo armonioso di colui che si accinge ad affrontare il cammino. Tale evoluzione
interiore non prescinde dalla considerazione del corpo come strumento, se pensiamo che anch’esso,
come tutto del resto, risponde a precise leggi fisiche, vibrazionali e armoniche.
Il rituale massonico non si discosta dagli stessi principi. I movimenti nel Tempio non sono casuali,
il Maestro delle Cerimonie, per esempio, con i suoi passi cadenzati ma lievi, percorre direzioni che
delimitano lo spazio sacro anche temporalmente.
E ancora, l’entrata nel Tempio non è una semplice sfilata che precede l’accomodarsi ai propri posti,
ma l’acquisizione del concetto di sacralità che ci deve permeare prima di iniziare i lavori, favorita
dalle note che pervadono l’atmosfera e creano una corrente vibrazionale, una circolazione
energetica.
A questo proposito, è interessante fare un accenno alle scale greche, utilizzate per stimolare
particolari sensazioni e anche per curare. Esse erano denominate Dorica, Frigia e Lidia,
erano tetracordi e discendenti, in quanto si pensava che gli dei dell’Olimpo le facessero cadere per il
diletto degli umani.
L’Universo è fatto di energia che vibra ad una certa frequenza e la vibrazione di questa frequenza
determina la sua forma. Noi siamo chiamati ad applicare questa peculiarità per migliorare la nostra
consapevolezza ed il nostro benessere, in quanto non vi è differenza fra il microcosmo ed il
macrocosmo: la singola cellula si divide in due, poi quattro, otto e così via dando origine
all’Universo del nostro corpo, dove tutto vibra ad una determinata frequenza, mantenendo differenti
espressioni nella forma e nella struttura.
Queste frequenze funzionano seguendo particolari leggi, come ad esempio le Tre Leggi della
Dinamica di Newton o la Legge delle Ottave, che si basa sul funzionamento dell’energia all’interno
di ottave di frequenze. Dal momento che tutto l’Universo è fatto di energia, compresi noi, anche la
nostra esistenza vibra all’interno di ottave di frequenza.
La legge dell’ottava è la seconda di tre leggi cosmiche fondamentali. Essa genera, regola,
interconnette e determina il posto di tutti i processi in qualsiasi scala. Secondo taluni studi, tutti i
fenomeni hanno luogo per mezzo della legge del tre, che è quindi considerata come prima legge
cosmica fondamentale. La legge del tre dimostra che qualsiasi fenomeno può essere prodotto
soltanto se avviene l’incontro di tre forze: una attiva, una passiva e una di conciliazione. Da un
punto di vista strettamente scientifico l’esistenza di questa terza forza viene solitamente
sottovalutata.
Per la Legge del Tre, ad esempio, un catalizzatore costituisce la terza forza; oppure, nella
meccanica, relativamente alla leva, il fulcro costituisce la terza forza. Per inciso, non applichiamo
forse anche noi che percorriamo il cammino massonico, lo stesso principio? Riflettiamo sulla
conciliazione degli opposti. Queste due leggi sono dette cosmiche e fondamentali. Cosmico e
fondamentale sono due proprietà inseparabili; se qualcosa è cosmica, è allo stesso tempo
fondamentale, e viceversa.
Cosmica significa che il suo dominio e le sue manifestazioni si estendono dall’infinitamente grande
all’infinitamente piccolo e viceversa, ed Ermete Trismegisto, con la sua Tavola Smeralgdina, era
giunto alle stesse conclusioni più di duemila anni fa.
Ma procediamo, ed inoltriamoci nella comprensione della Legge cosmica dell’Ottava. La legge del
sette, o legge dell’ottava, ha molti aspetti che vanno esaminati con cura. L’universo è un organismo
vivente, esattamente come il nostro corpo.
Nell’universo ogni materia, di qualsiasi tipo, vibra, e in essa è presente un’energia che implica che
anche i pensieri e le emozioni ne siano costituiti. In altre parole, materia ed energia sono
inseparabili, e la prima è legata alla densità da un rapporto inversamente proporzionale rispetto alla
frequenza delle vibrazioni.
Nell’intero universo, tutte queste materie in vibrazione e di diverse densità evolvono ed involvono
continuamente. Immaginate due “scale mobili” che si muovono in direzioni opposte; la prima va in
discesa, ed è quella in cui le materie provenienti dall’alto subiscono l’involuzione acquistando più
densità; la seconda “scala mobile”, quella evolutiva, procede nel verso opposto e conduce le materie
verso l’alto che, perdendo densità, acquistano un maggior numero di vibrazioni.
Tutti questi processi involutivi ed evolutivi di trasformazione delle materie sono determinati,
regolati ed interconnessi dalla legge del sette. La legge del sette viene espressa matematicamente
secondo i seguenti rapporti: 1/1 – 9/8 – 5/4 – 4/3 – 3/2 – 5/3 – 15/8 – 2/1. Sono gli stessi rapporti
matematici fondamentali che la teoria musicale utilizza per ottenere l’intonazione dei suoni
armonici che vanno a costituire la scala naturale.
Da sottolineare che quella dell’ottava è una legge matematica che solo posteriormente è stata
utilizzata per creare i rapporti armonici nell’ambito della musica, e non viceversa. Pitagora di certo
non ignorava tutto ciò quando parlava di armonia delle sfere, ossia della “musica” dei corpi celesti.
Utilizzando le note musicali per comprendere meglio ciò di cui parliamo, possiamo dire che i
rapporti matematici di cui parlavamo poco sopra corrispondono a Do – Re – Mi – Fa – Sol – La – Si
– Do, ma cosa esprimono tali rapporti? In musica, esprimono quante volte vibra una corda di un
qualsiasi strumento al passare di un secondo, e quante volte vibra il mezzo elastico, cioè l’aria, dove
tale movimento vibratorio viene trasferito.
Anche la Menorah, presente nei templi massonici, le cui candele vengono accese ritualmente
all’apertura e alla chiusura dei lavori, è associata a simboli e note.
Solitamente, la prima candela partendo da sinistra è associata a Venere, al rame, e, secondo le
dottrine pitagoriche, alla nota musicale fa;
la seconda è associata a Mercurio pianeta ed al mercurio elementale, ed alla nota sol;
la terza candela è associata alla Luna, all’argento ed alla nota musicale la;
la quarta candela a Saturno, al piombo ed alla nota si;
la quinta candela a Giove, allo stagno e al do;
la sesta candela è associata a Marte, al ferro ed alla nota re;
la settima candela è associata al Sole, all’oro ed alla nota mi.
Riprendendo il discorso sulle vibrazioni, queste non sono costanti, infatti dopo un determinato
tempo cessano per così dire di obbedire all’impulso originale e quindi rallentano brevemente,
cambiando temporaneamente di natura o direzione; per esempio, le vibrazioni ascendenti ad un
certo momento cominciano ad ascendere più lentamente e le vibrazioni discendenti cominciano a
discendere più lentamente.
II principio della discontinuità delle vibrazioni significa che la necessaria e ben determinata
caratteristica di tutte le vibrazioni della natura, siano esse ascendenti o discendenti, è di svilupparsi
in modo non uniforme, ma con periodi di accelerazione e di rallentamento.
Il periodo tra un do e il do seguente, ossia un’ottava, è diviso in sette parti disuguali, perché la
frequenza delle vibrazioni non aumenta uniformemente, e i rallentamenti maggiori nello sviluppo di
qualsiasi processo in qualsiasi scala, sono collocati in due punti precisi.
Il primo è tra Mi e Fa ed il secondo tra Si e Do, che hanno un solo semitono e nei quali il secondo
semitono è considerato come mancante. Come vediamo, fra una nota e l’altra vi è una distanza che
indica la differenza di altezza fra due suoni, esprimibile, come detto prima, con il rapporto delle
frequenze dei suoni emessi.
Possiamo quindi sostenere che la struttura della scala musicale ci offre uno schema della legge
cosmica degli intervalli o semitoni mancanti, e che, quando si parla di ottave sia in senso ‘cosmico’
che in senso ‘meccanico’, solo gli intervalli mi-fa e si-do sono chiamati tali.
Le leggi che determinano il rallentamento delle vibrazioni o la loro deviazione dalla direzione
primitiva erano conosciute dalla scienza antica. Queste erano debitamente contenute in una formula
o diagramma che si è conservata fino ai nostri giorni, e di cui abbiamo parlato giusto sopra, a
proposito delle sette parti – o otto gradini – disuguali: l’ottavo gradino è la ripetizione del primo,
con un numero doppio di vibrazioni.
In questo periodo, ossia nella linea di sviluppo delle vibrazioni, misurato a partire da un dato
numero di vibrazioni sino al momento in cui questo numero è raddoppiato, noi troviamo il processo
che è alla base dello studio della progressione non uniforme delle vibrazioni nell’ottava intera e i
diversi gradini dell’ottava mostrano l’accelerazione e il rallentamento del suo sviluppo nei differenti
momenti.
Racchiusa in questa formula, l’idea di ottava è stata trasmessa da maestro ad allievo, da una scuola
ad un’altra. In tempi molto lontani, una di queste scuole scoprì la possibilità di applicare questa
formula alla musica. È così che fu ottenuta la scala musicale di sette toni, conosciuta nella più
remota antichità, poi dimenticata, e di nuovo scoperta o ‘ritrovata’.
Se tuttavia studiamo le manifestazioni della legge dell'ottava nelle vibrazioni di altro genere,
vedremo che le leggi sono ovunque le stesse. La luce, il calore, le vibrazioni chimiche, magnetiche
ed altre sono sottomesse alle stesse leggi delle vibrazioni sonore; per esempio lo spettro della luce è
conosciuto dalla fisica; in chimica, il sistema periodico degli elementi è senza alcun dubbio
strettamente legato al principio di ottava, benché questa corrispondenza non sia stata pienamente
chiarita dalla scienza.
Questa legge spiega perché in natura non vi sono linee diritte, ed anche perché tutto in noi accade,
spesso in modo contrario a quello che desideriamo o ci aspettiamo. Tutti i processi esistenti sono
sottoposti all’azione della legge dell’ottava: dai processi di trasformazione delle sostanze chimiche,
a quelli che subiscono le stelle, i pianeti, le piante, gli esseri umani, nascendo, crescendo,
invecchiando e infine morendo, ai processi che avvengono nella nostra sfera fisica e psico-emotiva,
ossia le associazioni automatiche dei pensieri e delle emozioni, oppure quelli metabolici del corpo,
il processo di nascita, di progresso e di declino delle civiltà, fino ad arrivare a quelli di evoluzione
oppure di involuzione interiore.
Tutto è in movimento, se una cosa non evolve, necessariamente involverà, sarà costretta a
degenerare. Tutti i processi, nessuno escluso, sono determinati dalla legge dell’ottava. Tutto ciò è
l’effetto chiaro e diretto degli intervalli o rallentamenti nello sviluppo delle vibrazioni.
Che cosa precisamente succede al momento del rallentamento delle vibrazioni? Avviene una
deviazione dalla direzione originale. L’ottava comincia nella direzione indicata dalla freccia.
Ma una deviazione ha luogo tra mi e fa; la linea cominciata al do cambia direzione:
e attraverso fa, sol, la e si, essa discende con un certo angolo rispetto alla sua direzione originale,
indicata dalle prime tre note. Tra si e do, come già detto, si trova il secondo intervallo, una nuova
deviazione, un altro cambiamento di direzione.
Ad ogni ottava, la deviazione è più accentuata, in modo che la linea delle ottave arriva a formare un
semicerchio e procede in una direzione opposta alla direzione originaria.
Nel suo ulteriore sviluppo, la linea delle ottave, o linea di sviluppo delle vibrazioni, può ritornare
alla sua direzione primitiva e quindi formare un cerchio completo.
In questi intervalli i processi subiscono un rallentamento notevole e non possono proseguire senza
un aiuto dall’esterno. Tutti gli altri punti del processo possono proseguire grazie all’aiuto dei
semitoni (tasti neri), mentre nei due punti dove la progressione subisce il rallentamento più notevole
e mancano i semitoni, il percorso non può proseguire senza un aiuto esterno, senza l’intervento di
un’ottava laterale che intersecando quei punti aiuta il Mi a passare a Fa, e il Si a passare a Do.
Che significano questi punti di rallentamento? La formula rivelata da questa legge mostra che tutti i
fenomeni che avvengono nell’universo necessitano di un aiuto esterno (chiamato shock addizionale)
per potersi sviluppare completamente, altrimenti nei punti tra Mi e Fa, e tra Si e Do, avvengono
delle deviazioni nella linea originaria, e in questo modo, il processo deviando continuamente, si
ritrova a procedere nella direzione opposta a quella iniziale.
Dirò di più: l’intervento esterno necessario è diverso che si tratti del primo punto di interruzione o
del secondo. Nel caso del secondo, bisogna che l’aiuto sia volontario, cioè un atto cosciente da parte
nostra. E’ quindi chiaro che è grazie a questi punti d’interruzione che i vari processi nell’universo
vengono connessi fra loro. Viceversa, questi stessi punti d’interruzione o di rallentamento delle
vibrazioni, se non vengono colmati, determinano la non riuscita di un procedimento qualsiasi, come
accade sovente nella nostra vita.
Potremmo aggiungere che questo stesso principio è contenuto nel pensiero di Giovan Battista Vico
e dei suoi corsi e ricorsi storici. A livello personale, tuttavia, possiamo cercare di imparare a
riconoscere i momenti degli intervalli in tutti i percorsi della nostra attività, e a creare gli ‘choc
addizionali’; in altre parole, possiamo imparare ad applicare alle proprie attività il metodo di cui si
servono le forze cosmiche nel crearli ogni volta che essi sono necessari.
E’ indispensabile, a questo punto, realizzare che per mezzo della legge del sette è possibile
comprendere l’unità di ogni cosa, l’unità nella molteplicità, e che questo ci riporta inevitabilmente
al concetto dell’identità fra microcosmo e macrocosmo, fra alto e basso, per “fare il miracolo della
cosa una”.
La legge del sette, attraverso il principio di scala già citato, ci fa capire come i percorsi ascendenti e
discendenti, evolutivi ed involutivi, inevitabilmente ci portino al concetto di Logos come principio
creativo e affrancamento dai limiti del mondo materiale, e attraverso questo al fatto che, se
lavoriamo correttamente su di noi, abbiamo la possibilità di diventare Maestri di noi stessi, di
scegliere la direzione del nostro cammino. Un uomo che non può controllare se stesso, ossia il corso
delle cose dentro di sé, non può controllare niente.
Ed ecco che possiamo, senza entrare troppo in particolari, sottolineare il nesso fra la ritualità
massonica e la progressione delle note nell’ottava. DO – RE – MI, e qui troviamo la prima
“interruzione”, il primo cambio di direzione. Cosa accade? Un grande cambiamento nel cammino
interiore e latomistico.
Ecco il FA, quindi il SOL, una nota rappresentativa della quinta, e posteriormente il traghettamento
da un tono ad un altro.
Il SOL è la dominante della scala maggiore di Do, è il secondo naturale armonico dopo l’ottava, è la
nota che anticamente era l’iniziale del verso SOLve polluti, e proseguiva con LAbii reatum, per
concludere con Sancte Johannes, da un inno a San Giovanni utilizzato da Guido d’Arezzo nel XII
secolo. Tradotto, tralasciando i versetti precedenti, che potete trovare comodamente su internet: “…
Cancella il peccato, o Santo Giovanni, dalle loro labbra indegne”. Dal SOL dunque, ci spostiamo
ancora, verso il LA.
Il LA era una nota base nel sistema modale, in uso in Europa sin dai tempi dell’Antica Grecia e
rimasto in vigore fino all’adozione dell’attuale sistema tonale. Inoltre il La di diapason, che
corrisponde al La della terza ottava del pianoforte, ha un’altezza riproducibile da tutti gli strumenti
e voci umane.
Ed ecco che sul LA, nuovamente, avviene un altro passaggio. Poco prima del DO a conclusione
dell’ottava, ecco di nuovo il salto dopo il SI, rappresentativo di altri momenti importanti, in senso
allegorico e metafisico. Se però fisicamente esiste il cambio di direzione che segue il grafico, nella
crescita interiore dobbiamo porre in atto una forza che tenga il cammino in linea diretta
ascensionale, quella a cui tendiamo procedendo nel percorso latomistico, quella della scala sognata
da Giacobbe, dove salivano e scendevano gli angeli. 72 scalini, un numero multiplo di 8, un numero
simbolico usato in molteplici testi antichi ed iniziatici, un numero che si ottiene moltiplicando per
tre il nostro regolo, diviso in 24 segmenti.
D’altra parte, Pitagora stesso diceva: «Tutto è numero».
Mi preme fare un ulteriore appunto sull’entrata rituale, e sul perché nel Rito Scozzese Antico e
Accettato, a differenza che nel Rito Francese, il primo passo viene fatto con il piede sinistro. La
spiegazione, che ritroviamo anche nei testi “classici” è che il Massone in realtà poggia sul piede
destro, considerato attivo, della Ragione, ma avanza con il sinistro, che è quello dell’Intuizione.
Questo perché la ragione serve solo come base d’appoggio nel cammino iniziatico, mentre quello
che consente di progredire è l’intuito, il quale, tuttavia, senza una solida base razionale, sarebbe
poco più che fantasticheria.
Anche le statue degli dei egizi, così come i kouroi ellenici, quando sono rappresentati in piedi,
hanno spesso il piede sinistro in avanti, come se stessero iniziando a camminare. L’esistenza dei
passi nei vari gradi è giustificata dalla necessità di evidenziare il cammino dell’iniziato da
Occidente verso Oriente, e quindi verso la luce.
Concludendo, tutto questo per ribadire che se sappiamo bene, come sosteneva Guénon, che il
Tempio è la rappresentazione del Cosmo, vi sono leggi fisiche a dimostrarcelo, leggi antiche quanto
l’uomo, che gli uomini saggi appartenenti alla notte dei tempi conoscevano già.
Teniamo dunque presente che il Quadrilungo contiene dimensioni che ci provengono dalla
Geometria Sacra, e ci ricorda la legge degli opposti, mentre la Volta Stellata ci rammenta che
l’energia scorre intorno a noi e dentro di noi. Nessun gesto del rito è casuale.
BIBLIOGRAFIA
Gurdjieff e i segreti di Belzebù - Egidio Maria Bruno Presta
La spiritualità dei numeri sacri - Palamidessi
Teoria musicale - Scale e intervalli - Sonia Cannas
I simboli massonici disvelati: Inedite speculazioni - Paolo Enrico de Faveri
www.satyasvara.com

lunedì 12 novembre 2018

IL CADUCEO d'ORO XIV EDIZIONE-BARI-PALESE


Dott. Pietro VITALE (giornalista e scrittore)
Storico medievalista
direttore del blog international:
Ordini Cavallereschi Crucisegnati)
                                                                                       ***
“Basterebbe pochissimo. Capire che un uomo non può essere veramente vitale se non si sente parte di qualcosa. Abbandonare anche il nostro appassionato pessimismo e trovare finalmente l’audacia di
frequentare il futuro con gioia”.Giorgio Gaber, in Guido Harari, Quando parla Gaber, 2011
***
Il “CADUCEO D'ORO”

Alla presenza delle massime autorità politiche, civili e militari della Regione.

All'interno della Sala Polifunzionale Comando Scuole 3^ Regione Aerea – Bari Palese, sabato 10 novembre 2018 – ore 15.30, è celebrata la XIV Edizione del Caduceo d'Oro sul tema:  Il Servizio Sanitario Nazionale. Quarant’anni di Universalità, solidarietà, equità

Al convegno hanno partecipato
Introduzione:  
Luigi AMBROSIO LETTIERI, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bari e bat;
Tavola rotonda: Filippo ANELLI, Presidente Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri; Marco COSSOLO, Presidente FederFarma Nazionale; Mariapia  GARAVAGLIA, già Ministro della Sanità; Antonio GAUDIOSO, Segretario Nazionale cittadinanzattiva; Andrea MANDELLI, Presidente Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani,
Moderatore:
Luca PANI, Professore di psichiatria e Scienze comportamentali Università di Miami, USA

Nel corso della cerimonia è stato assegnato il caduceo d’oro. Il riconoscimento istituito dall’Ordine dei farmacisti di Bari, ormai giunto alla XIV edizione, per premiare le personalità che si sono particolarmente distinte in attività e ambiti riconducibili al settore farmaceutico. Vuole essere un utile momento di riflessione sul farmaco e i suoi significati, spiega  Luigi d’Ambrosio Lettieri, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bari. Il premio, che ha ormai rilevanza nazionale, riesce sempre a proporre, grazie alla scelte della giuria, contenuti di alto valore capaci di innescare utili riflessioni su un bene che incide come pochi altri sulle aspettative e la qualità della vita delle persone.

Gentili lettori del BLOG. Gli argomenti sono stati tali e tanti che, mi limiterò, alle informazioni di interesse generale.

 Come tutti sanno, la legge di riforma sanitaria n. 883 del ’78 compie 40 anni, il sistema sanitario nazionale italiano, riconosciuto uno dei migliori al mondo, ha garantito per tanto tempo, a tutti i cittadini, in una logica di universalità, equità e solidarietà, il diritto alla tutela della salute in attuazione dell’art. 32 della Costituzione. Orbene: oggi questo sistema, così com’è, non regge più. I livelli essenziali di assistenza non sono garantiti in maniera omogenei su tutto il territorio nazionale. Il SSN non è più veramente universale ed equo, spesso neanche solidale. Tanto è vero che, il 10% dei cittadini italiani rinunciano a curarsi soprattutto per problemi economici, ma anche i tempi  e le difficoltà di accesso alle terapie. Per il 53,6% la copertura dello stato sociale si è ridotta e, per conseguenza. Inoltre, a causa delle lunghe liste di attesa e dei costi della sanità privata, 41,7% delle famiglie almeno una persona in un anno rinuncia a una prestazione sanitaria, risultato: sono 3 milioni i cittadini non autosufficienti che necessitano di assistenza.
Insomma, cari amici, nonostante i successi conseguiti a tutela della salute pubblica e dei riconoscimenti internazionali sulla qualità, questo compleanno fotografa una situazione socio-sanitaria che vede il Paese diviso in un sistema in crisi dove le differenze tra regioni e, in particolare, tra il nord e sud restano drammatiche in termine di accesso alle cure. Evidente il primo nodo da sciogliere è la sostenibilità del sistema sanitario, laddove la sostenibilità deve essere intesa non solo come fattore economico, ma anche come questione etica, politica, sociale e ambientale. Per recuperare forza, stabilità e una prospettiva positiva, alle politiche di tutela della salute pubblica occorra che la sfida sia combattuta con responsabilità e con un approccio interdisciplinare, interculturale e interistituzionale. Infatti il divario si declina e trova maggiore riscontro nel basso livello di istruzione, nelle difficoltà di accesso alle cure, nella povertà, nella scarsa prevenzione, nella corruzione e nell’assenza di una governace efficace e moderna che sappia progettare in modo complessivo e organico un sistema sanitario esteso alle politiche sociali e ambientali. La sanità continua ad essere considerata, inoltre, un settore sulla quale effettuare risparmi con tagli lineari, mentre dovrebbe essere considerata una formidabile leva per lo sviluppo, non solo per promuovere il benessere e l’uguaglianza fra le persone, ma anche per favorire l’occupazione, la ricerca e l’innovazione.  Per farlo, occorrono competenze solide, amministrazione appropriata delle risorse, controllo della qualità della spesa attraverso la misurazione della performance e delle prestazioni erogate a beneficio dei cittadini.
Orbene, in questo quadro che impone una rinnovata responsabilità e una riconversione culturale degli operatori, i farmacisti italiani non vogliono sottrarsi dall’offrire il proprio contributo di saperi e di esperienze, che trova concreta attuazione nell’esercizio quotidiano delle Professione. Anche la Farmacia italiana quale presidio socio-sanitario di prossimità sul territorio, è pronta, ancora una volta, a testimoniare la propria fusione che, attraverso l’erogazione dei “servizi cognitivi” e la capillarità della sua moderna rete logistica, appare sempre più saldata con la mission del S.S.N. funzionale a reggerne le sorti.

“Molti sono stati i passaggi  degli  illustri Relatori in quasi cinque ore, la durata del Convegno, in tal caso, mi limiterò sintetizzare  gli interventi di ognuno:”
 
…..è un appuntamento immancabile per chi voglia riflettere sui temi centrali della nostra professione e della sanità del suo complesso. Lo dimostra anche il tema scelto per questa edizione, occasione fondamentale non soltanto per valutare l’importanza del nostro modello welfare ma anche per elaborare proposte concrete per garantire la sostenibilità e l’evoluzione in funzione dei cambiamenti della domanda di salute, e della necessità di una migliore gestione delle ri-sorse….. Così dichiara l’On. Andrea MANDELLI.

…..festeggiamo il 40 anni del SSN in coincidenza con i 40 della nostra organizzazione che ha nella sua mission la tutela del servizio sanitario nazionale e dei suoi principi fondamentali di universalità, unitaria ed equità per il bene comune. Per questo rilanciamo in questa occasione, l’appello a sostenere la nostra campagna di riforma costituzionale dell’art. 117 “salute è uguale per tutti” per contribuire alla riduzione delle disuguaglianze in ambito sanitario. Così dichiara il Dott. Antonio GAUDIUOSO.

…..il difficile equilibrio economico, che viene attribuito al peso della spesa sanitaria rispetto al PIL, e quindi alla cosiddetta sostenibilità, esige che nel quarantesimo compleanno della legge n. 883/1978 si verifichi se è ancora auspicabile mantenere il sistema sanitario, ormai regionalizzato, secondo l’impostazione culturale che ha animato la riforma oppure cambiare registro. La ricerca farmacologica, tecnologica, gestionale modifica profondamente il rapporto fra cittadino e servizi cui accedere alla….personalizzazione, medicina di genere, scelte diagnostiche-terapeutiche che implicano gravi problemi etici perché saranno cibernetica e genomica a guidare molte linee di sviluppo di sistema di protezione della salute. Così dichiara la SEN. Maria Pia GARAVAGLIA

……sono particolarmente contento che la cerimonia premiazione avvenga in concomitanza con un convegno dedicato ai 40 anni del nostro servizio sanitario nazionale. L’approvazione della legge 833 rappresenta un momento importante  nella storia repubblicana del compimento di quel disegno voluto dai Padri Costituenti che considerava la tutela dei diritti inviolabili dell’uomo come il fine stesso della nostra democrazia. Il diritto alla salute non è scontato e a distanza di quarant’anni, le disuguaglianze di sanità non sono scomparse. Se vogliamo dare un futuro al nostro Paese e in particolare modo al Meridione dobbiamo fare in modo che l’uguaglianza teorica di accesso ai servizi del servizio sanitario nazionale si cali nella realtà. Così dichiara il Dott. Filippo ANELLI.

……il Servizio sanitario nazionale è un patrimonio importante del nostro Paese e sono molti ad invidiarcelo. I suoi punti di forza sono: la gratuità. L’equità e l’universalità, principi grazie ai quali tutti possono ricevere le cure di cui hanno bisogno. Il risultato è che l’Italia è uno dei paesi più longevi. E’ un bene per tutti noi, che possiamo sperare di raggiungere età avanzate, ma costituisce un serio problema che la sostenibilità del SSN. La domanda di salute è sempre più complessa, gli anziani sono spesso politrattati e diventa più difficile trovare le risorse. La Farmacia può avere un ruolo più essenziale nella gestione della cronicità e contribuire alla sostenibilità economica del SSN, innanzitutto assicurando l’aderenza alla terapia da parte del paziente. Infatti i malati, soprattutto gli anziani poli-trattati, hanno difficoltà a seguire le terapie prescritte. Questo comporta peggioramenti nello stato di salute, ricadute, ricoveri per complicanze. Tutti costi sociali ed economici che potrebbero essere ridotti o talora anche evitati. Il controllo all’aderenze alla terapia da parte della farmacia diventa quindi un punto essenziale. In secondo luogo la farmacia più efficacemente può fare prevenzione primaria , diffondendo corretti stili di vita, e secondaria, favorendo la diagnosi precoce della patologia. Lo testimoniano i risultati delle campagne di prevenzione e screening promosse recentemente dalla Federfarma, contro il diabete e l’ipertensione. La professionalità che oggi qui celebriamo con la prestigiosa cerimonia del Caduceo d’oro e la capillarità della Farmacia sono parti essenziale del SSN a tutela della collettività. Così dichiara il Dott. Marco COSSOLO.

…..l’Italia ha finanziato, ogni anno e per gli ultimi 40 anni, con una cifra che corrisponde di 100 miliardi di euro attuali il Servizio Sanitario Nazionale che corrisponda, di fatto, l’investimento strutturale più significativo del nostro Paese. Il SSN è un’eccellenza mondiale non solo ds un punto di vista clinico ma è anche un “tesoro” di 4 decadi di dati molti dei quali ora informatizzati. La spesa sanitaria rappresenta una percentuale sempre maggiore del budget dei governi occidentali. Negli Stati Uniti, per esempio, sfiora ormai il 20% del PIL con risultati quanto meno discutibili se non davvero mediamente pessimi per la salute del cittadino americano medio. Il dato più interessante è che, in tutto il mondo, queste enormi risorse sono impiegate in modo molto inefficiente per ragioni prevalentemente amministrative. E’ stato calcolato che le incombenze burocratiche possono incidere fino a sette volte tanto per gestire la stessa procedura  mediche e che, soprattutto nelle nazioni più ricche un quinto della spesa sanitaria è totalmente sprecata per lo più in trattamenti inutili o sbagliati. Ciò corrisponderebbe a venticinque miliardi di euro all’anno in Italia, il valore più o meno di tutti i farmaci che il nostro servizio SSN rimborsa nello stesso periodo. Se si pensa che da quando sono stati creati i vari modelli di sistemi sanitari nel mondo, la spesa è sempre e solo aumentata direi che la prospettiva  di ottenere risparmi  reali attraverso la tecnologia di analisi dei dati, è un’idea di per sé rivoluzionaria. La necessità di modificare tutto questo non potrebbe tuttavia trovare alcuna applicazione se, nel diritti e doveri, nell’uso delle applicazioni digitali. Questo campo include naturalmente le App su dispositivi mobili ma soprattutto sen-soristica sia perimetrale che personale in grado di popolare di dati la telemedicina del futuro, fatta di comunicazioni elettroniche e analisi predittive. Saranno loro a guidare l’evoluzione/rivoluzione della tutela della salute del terzo millennio. Così dichiara il Dott. Luca PANI.

Mentre il Presidente dell’Ordine Interprovinciale dei Farmacisti Bari BAT, Sen. Luigi d’AMBROSIO LETTIERI, così ha dichiarato:

Il compleanno del Servizio Sanitario Nazionale impone una seria riflessione che parta dall’analisi delle criticità che minacciano i valori dell’universalità, della solidarietà e dell’equità, e recuperi l’etica della responsabilità come presupposto per mettere in protezione un modello che rappresenta una vera conquista della nostra democrazia. Certo, l’aumento esponenziale della domanda di salute, dettata anche dall’aumento delle aspettative di vita e dalla conseguente diffusione delle patologia critico/degenerative, insieme all’elevato costo delle moderne tecnologie, impongono un più cospicuo finanziamento del FSN. Ma non basta avere più risorse economiche. Si deve spendere meglio. Per questo occorre definire una nuova governante del sistema capace di mettere in un virtuoso rapporto le risorse disponibili con la qualità dell’offerta e l’appropriatezza delle prestazioni erogate. I farmacisti sono pronti ad affrontare questa sfida. Lo fanno attraverso una sorta di riconversione culturale che consiste nell’integrare la rilevante attività di dispensazione del farmaco con quella di sapiente erogazione di servizi cognitivi ad alto livello di specificità e professionalità, che consenta la presa in carico del paziente nel percorso di terapia. In questa missione occupa una parte essenziale l’impegno della professione farmaceutica  nella promozione dell’aderenza alle terapie, come condizione per migliorare l’efficacia dei trattamenti farmacologici e conseguire un migliore governo di spesa. A tal proposito esprimo un vivo apprezzamento per l’impulso dato dalla Regione Puglia sul versante della sanità digitale attraverso l’avvio, tra le prime regioni italiane, del “fascicolo sanitario elettronico” e del “dossier farmaceutico”  strumenti  irrinunciabili per agevolare l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari per il conseguente monitoraggio dell’appropriatezza. Con la medesima competenza e consapevolezza il farmacista e la farmacia potranno concorrere al potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale partecipando alle attività di educazione sensibilizzazione dei cittadini sui corretti stili di vita e di screening per la prevenzione della diagnosi precoce delle malattie. Pertanto la Farmacia è un presidio assistenziale socio-sanitario dove la professione registra il suo maggior livello di riscontro sociale, possono sintetizzarsi con un mondo in divenire, per le aspettative dei cittadini.

Al termine del dibattito, alle ore 19.30, sono stati consegnati ai farmacisti, gli attestai di benemerenze per i 40, 50 e 60 anni di iscrizione all’albo.
Cordialmente, Vostro Pietro