Ordini Cavallereschi Crucesignati

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venerdì 23 dicembre 2011

LEGISLATURA 16^TESTO INTEGRALE DELL'INTERVENTO DEL SENATORE D'AMBROSIO LETTIERI

Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenograficodella seduta n. 651 del 22/12/2011
Testo integrale dell'intervento del senatoreD'Ambrosio Lettieri nella discussione della questione
di fiducia posta sull'articolo unico del disegno dilegge n. 3066
Signor Presidente del Senato, signori del Governo,onorevoli colleghi, quando all'indomani della sconfittabellica De Gasperi si presentò alla Conferenza di pace di Parigi nel 1946, avvertendo il senso di ostilità delle grandi potenze, esordì dicendo: "Accingendomi a prendere la
parola di fronte a questo alto consesso, so che tutto -tranne la vostra personale cortesia - è contro di me". Ecco, noi del PdL siamo oggi presenti in Aula, uniti e
compatti per riservarle non solo la nostra personale cortesia, ma per fare in modo che nulla sia contro di lei.L'Italia si salverà: lo vuole lei, onorevole Presidente, non più di quanto lo vogliamo noi, mi creda! La nostra visione della politica non si è mai piegata ieri al perverso declino
del "tanto peggio tanto meglio", né si abbandonerà oggi in questa difficile transizione a tatticismi dialettici per arretrare dalle nostre responsabilità che, oggi, qui intendiamo rinnovare con la coerenza dei comportamenti. Noi amiamo il nostro Paese e lo dimostriamo con chiarezza. Se altri avessero avuto ieri il medesimo comportamento che noi abbiamo avuto sino ad oggi lei,
signor Presidente, non sarebbe qui a fare quello che la politica non ha saputo o potuto fare per la fragilità da cui è afflitta anche a causa di una architettura istituzionale e
costituzionale a cui si deve mettere mano con sollecitudine.
Il leale sostegno al suo Governo, signor Presidente, il PdL lo ha già testimoniato nell'altro ramo del Parlamento, dove l'abbiamo aiutata - con le altre forze politiche - a fare qualche necessaria correzione sui temi delicati della casa, delle pensioni, del sostegno alla famiglia che più di altri
sono nelle corde della nostra sensibilità e centrali nel nostro patrimonio di valori.
L'emergenza e la gravità della crisi economico-finanziaria hanno imposto di adottare provvedimenti tempestivi affidati alla decretazione, anche se alcune misure
contenute nella manovra riteniamo che siano prive del carattere dell'urgenza.
Oggi lei riceverà il nostro consenso che ci chiede con il voto di fiducia. Da oggi in avanti noi vorremmo darle un consenso convinto. Oggi così non è! Il giudizio per ora è sospeso. Questa è la sua manovra e noi la votiamo per responsabilità e con responsabilità. Lo impone il diktat
dell'Europa, lo giustifica l'emergenza che dobbiamo affrontare. Prendiamo atto che il notaio spagnolo è andato in una direzione opposta alla sua. Lì meno tasse e più sviluppo; da noi il contrario.
Da oggi in avanti, signor Presidente, vogliamo continuare a sostenerla non per obbligo ma per convinzione. Per il futuro, dunque, non ci assegni il ruolo marginale della ratifica. Faccia in modo che i prossimi provvedimenti arrivino in Aula e siano affidati ad una valutazione serena,
ad un dibattito maturo, al contributo costruttivo e leale del Parlamento. Se questo accadrà lei, onorevole Presidente del Consiglio, non solo avrà il merito di aver salvato l'Italia,
ma dimostrerà di saper utilizzare il clima di pacificazione politica per restituire alla stessa politica il suo ruolo di sostegno alla nostra democrazia. Operando così avrà dato la migliore conferma che nel nostro straordinario Paese la democrazia non è sospesa! Che essa è la solida e irrinunciabile base su cui riprendere il nostro percorso di crescita sociale ed economica. Con
equità e con rigore! Nell'era della globalizzazione il nostro Paese ha bisogno di imponenti riforme strutturali e di sistema: bene! Proceda pure senza indugio, senza protezionismi e senza i
condizionamenti di caste, di potentati, di lobby vere o presunte. Ma ascolti, onorevole Presidente! Ascolti le parti sociali, ascolti le categorie produttive, ascolti il Parlamento. E faccia in modo che le eventuali correzioni di rotta nella sua azione legislativa non vengano definite colpi di mano a
cui sembra debbano poi seguire provvedimenti punitivi. Chiami ciascuno alle proprie responsabilità, agevoli il necessario processo di crescita culturale che non consente
a nessuno di affrontare il futuro col volto rivolto a un passato che non torna più. Ma si eviti di affrontare i temi cruciali dell'agenda politica, concedendo troppo spazio alle spinte ideologiche. Si rischierebbe, come pare sia avvenuto in questo provvedimento per le liberalizzazioni, di creare
una dannosa confusione tra quelle irrinviabili, quelle necessarie e quelle prioritarie, tra quelle utili all'economia e all'equità del Paese e quelle utili solo alle logiche del profitto, che possono invece generare iniquità. E questa, signor Presidente, è una partita aperta dentro cui ci sono i
servizi pubblici locali, l'energia, gli esercizi di vicinato, le pensioni e i fondi integrativi, i trasporti, le farmacie, i taxi, le professioni con i loro ordini. Noi le proponiamo un approccio riformatore organico e complessivo che non metta in competizione solo modelli economici, ma anche modelli operativi che creino nuove opportunità per i giovani, che premino le competenze, le intuizioni, la qualità, i meriti, senza che venga disperso il patrimonio del nostro welfare con i suoi valori, che sono scritti in gran parte del sistema produttivo italiano, capace di esprimere anche una storica vocazione solidale. Che il mercato, insomma, non prevalga sull'uomo, a cui spetta una posizione di centralità. L'Italia è in recessione e il PIL è in calo! Siamo sempre stati consapevoli che non sarebbe stato un semplice cambio della guardia a Palazzo Chigi a invertire la rotta della crisi e a dare più forza all'euro. In Europa, oggi, forse c'è chi sta peggio dell'Italia, ma certamente c'è chi finge di star meglio. Dallo scorso mese di luglio e, segnatamente, dal momento in cui la BCE ha inviato al Governo italiano una lettera che ha di fatto dettato le condizioni per il salvataggio del Paese, si è avviata una serie di correzioni, integrazioni e riedizioni di manovre finanziarie e si è
registrato un progressivo incremento di attacchi speculativi nei confronti del nostro Paese.
Si è cominciato con i declassamenti da parte delle agenzie di rating. E questo accadeva mentre presso la procura della Repubblica di Trani venivano avviati procedimenti nei confronti delle note agenzie di rating americane Moody's e Standard & Poor's. Le ipotesi di reato destano sconcerto: manipolazione di mercato (market abuse) e abuso di informazioni privilegiate (insider trading). Gli inquirenti ipotizzano che vi sia stato aggiotaggio informativo attraverso la divulgazione sui mercati finanziari - da parte delle predette agenzie - di informazioni non
trasparenti e non veritiere in ordine al sistema bancario italiano ed allo stato di salute dei conti pubblici. Moody's parlava di sistema bancario italiano a rischio (per contro, mesi dopo, le principali banche del Paese superavano a pieni voti gli stress test). Standard &. Poor's declassava il Paese, sebbene i dati OCSE, FMI e della Commissione europea fossero di contrario avviso.
A seguito di quei declassamenti, di quelle sonore bocciature in mondovisione, di quei giudizi negativi sull'Italia, la speculazione ha inflitto attacchi concentrici ai titoli italiani (titoli del debito pubblico e titoli del comparto bancario), con il risultato che il differenziale di rendimento
tra Bund tedeschi e Buoni del tesoro italiani ha raggiunto livelli insostenibili, i rendimenti dei Buoni del tesoro si son portati a livelli di guardia (dal 6 al 7 per cento ed oltre) ed i prezzi dei CDS (Credit Default Swap) sui nostri Buoni sono saliti alle stelle. Di questo passo la speculazione internazionale rischia di compromettere anche il buon esito di questa manovra e dunque è necessario, signor Presidente, che il Governo relazioni al Parlamento: - sulla genesi e le cause della tempesta economicofinanziaria che come una inesorabile morsa stringe l'Italia e non accenna ad allentarsi; - se le agenzie di rating che assegnano voti e pagelle ai sistemi economico/finanziari siano o meno titolate a farlo, se lo facciano o meno sulla base di dati macroeconomici ufficiali, nel rigoroso rispetto degli stringenti limiti imposti
dai regolamenti comunitari e senza disorientare tendenziosamente i grandi investitori; - se circolino notizie riservate che favoriscono coloro che per un verso danno tecnicamente credito al Paese e, per l'altro, scommettono sul fallimento (default) dello stesso Paese, così alimentando un gioco al massacro che sta determinando la crescita esponenziale del debito pubblico
e della spesa per interessi passivi; - chi siano questi manipolatori e di quali tecniche di trading
si avvalgano nelle negoziazioni speculative realizzate sulle piattaforme nazionali ed estere;
- perché l'EBA abbia imposto a 4 grandi banche italiane (Unicredit, MPS, Banco popolare e UBI Banca) circa 15 miliardi di ricapitalizzazione provocando la ricerca di denaro sul mercato con conseguente strozzamento del credito a imprese e famiglie, oppure vendita di asset con
conseguente ridimensionamento dell'operatività pur non essendo esse esposte in titoli tossici al pari di altri colossi bancari dell'Eurozona. Forse passa anche da queste risposte la possibilità che l'Italia recuperi credibilità in Europa e che la nostra comunità recuperi fiducia nelle
istituzioni del Paese. Noi quest'anno non abbiamo commemorato i 150 anni dell'Italia unita, noi abbiamo convintamente celebrato la nostra identità nazionale che si riconosce nel Tricolore e
che diventa anche il solido e irrinunciabile presupposto per una non ancora raggiunta identità europeista segnata da penose forme di egoismo. In Europa, oggi, forse c'è chi
non sta peggio dell'Italia, ma certamente c'è chi finge di star meglio. La storia si incaricherà di raccontarci ben presto le verità taciute. E questo è un altro nodo che oggi
resta irrisolto.

JOINT TASK FORCE LEBANON.SECTOR WEST HO

COMUNICATO STAMPA 09/11

LIBANO: RUN FOR LIFE

Shama, 22 dicembre 2011,del Magg. Domenico Occhinegrosi è svolta oggi, nella base intitolata al militare italiano “Millevoi”, sede del Comando Generale del Settore Ovest, a responsabilità della Brigata Meccanizzata “Pinerolo”, una corsa lungo un percorso di 10 KM che ha visto la partecipazione di 200 militari della forza di UNIFIL e delle Forze Armate Libanesi.Tredici rappresentanze: Libano, Spagna, Francia, Ghana, Irlanda, Slovenia, Sud Corea, India, Malaysia, Tanzania, Nepal, Indonesia e Italia.Lo sport non è solo lo strumento per migliorare l’aspetto fisico ma è la manifestazione con la quale si affermano i valori morali di lealtà di tolleranza e rispetto e in questo caso con finalità umanitarie. La manifestazione “Run for Merhi” ha avuto lo scopo di fornire supporto finanziario alla famiglia di una bambina Libanese che afflitta da una grave patologia si sta curando fuori dai confini Nazionali. Il Generale di Brigata Carlo Lamanna, Comandante del Settore Ovest di UNIFIL, nel suo discorso di ringraziamento agli intervenuti ha detto “correre per la vita è per un soldato il raggiungimento di un importante traguardo, infatti, ogni peacekeeper sa che il nostro primo dovere è garantire la vita in tutte le sue forme e la vostra presenza è la testimonianza dell’unità del nostro intento”. Primo classificato della categoria Uomini è stato un militare delle Forze Armate Libanesi nella categoria Donne un militare Irlandese. Durante la donazione si è esibita la Fanfara dei Bersaglieri.

giovedì 22 dicembre 2011

POLLICE VERSO,DI VENANZIO TRAVERSA, GIORNALISTA

L’umorismo è una forma di intelligenza. Non tutti lo comprendono
anche tra chi si ritiene intelligente (Achille Campanile)
George Simenon, Poirot, Agatha Christie scusatemi, non ricordo chi sia di voi l’autore
di Assassinio sul Wagon Lit. Ricordo però che da Maestri del “giallo” eravate bravi a
tenerci sempre col fiato sospeso per farci poi scoprire l’autore del delitto solo nell’ultima
pagina dei vostri romanzi . Nessun mistero invece nell’altro giallo tutto nostro, del
dirottamento sul binario morto con addio del servizio vagoni letto dal Sud. Nelle pagine
di Trenitalia apparse in tutte le stazioni l’assassino si riconosce subito. E’ lui, Moretti
l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Comatoso. Guarda un po’, s’è
sfogato con Bossi, che strane pretese questo Mezzogiorno che vuol viaggiare comodo
anche a Mezzanotte ed oltre. Bravo, proprio un grazioso regalo di Natale a noi del Sud.
Venirci a dire brutalmente che se volete partire di notte ed arrivare di giorno ben
riposati a Milano, Torino e di lì a Parigi o Stoccarda d’ora poi dovrete dimenticarlo. Su al
Nord ci arriverete invece da morti di sonno, con le gambe rattrappite, dopo aver dormito
in piedi nei corridoi ed imprecato per la fila davanti alle ritirate sempre occupate. C’è di
peggio, oltre al servizio sono stati “soppressi” anche una settantina di lavoratori, gli
angeli che ci davano la buona notte, che ci mettevano a cuccia nelle cuccette, che per
sicurezza ci chiudevano a chiave lo scompartimento. Ora è finita, per noi quei vagoni
che ci facevano sognare l’Orient Express, la Valigia delle Indie sono morti, un ricordo.
Chiamateli dunque Vagoni Lutto. Peccato, non potremo immaginare le stesse avventure
del grande Totò, la sua presa in giro con tocco e ritocco dell’onorevole Trombetta e
della sorella maritata che fa Trombetta in Bocca. Altro che ridere, non ci resta che
piangere. Quanto ai treni degli altri e chi se la passa meglio se la Germania è più che
mai la locomotiva d’Europa allora l’Italia cos’è? Oggi non so; sino a ieri era un lungo
vagone lettone con o senza Putin in partenza da Palazzo Grazioli ed arrivo ad Arcore.
Caro Moretti, il Sud sul quel treno con vagone letto a più piazze però c’era. Grazie alle
Escort, quelle a scompartimenti sempre aperti che hanno fatto tanto sognare chi ci
montava sopra.Molti nemici molto onore - E’ anche ilmio motto – Aveva ragione quel
maledetto del Ventennio.Questa manovra non s‘ha da fare. Possibile che gli italiani, almeno quelli
che pagano tutto e di più siano costretti a mettersi nei panni di DonRodrigo e mandare avanti due “bravi” poco credibili come Di Pietro e Bossiper farlo capire al nostro Don Abbondio Monti, amorosamente accuditodalla Perpetue del Pdl, Pd ed Udc? Ma c’è di peggio: che a dar man forte alcelebrante della Bocconi c’è l’Innominato che poi innominato proprio non è
visto che ha la faccia tosta di farsi vedere ancora in giro e pontificare a
vanvera come negli ultimi anni. Chi lo convertìrà? Sarà difficile, vallo a
trovare un sant’uomo che gli concederà il suo perdono. Chi ci salverà poi
dalla peste economica prossima ventura, dagli untori Goldman & Sachs,
Moody e da altre agenzie iettatrici come diavolo si chiamano? Chi ci salverà
dalle orde dei nuovi lanzichenecchi che incombono e caleranno da
Bruxelles, Strasburgo e Francoforte per fare terra bruciata e buoni affari a
nostre spese? Chi impedirà ai monatti al loro seguito di sbatterci sulle loro
carrette ancora vivi ed in età non ancora pensionabile e portarci al macero?
Caro Manzoni, altro che Ei fu, l’ode a Napoleone. Qui c’è poco da lodare e
molti da condannare perché tra poco Noi italiani fummo: almeno quelli che
vivono solo del loro lavoro e d’una pensione. Per cui caro Don Lisander,
rimettiti al lavoro non per scrivere i nuovi Promessi Sposi ma un tristissimo
Promesse Mancate (agli italiani). E non scomodarti, non andare sino a
Firenze per risciacquare i panni in Arno. Sarà sufficiente il mare di lacrime
che tra poco verseranno milioni di concittadini.Un vero giornalista deve dare ogni giorno un dispiacere a qualcuno(Benedetto Croce)
Anniversari e Presepi. A Bari nel 1931 “Natale in casa Cupiello” dei Fratelli De
Filippo. Oggi un freddo “Natale in casa Monti” per molti italiani. Ai quali oltre ‘o
presepe non piace la sua manovra. Dobbiamo pazientare per 14 anni prima di
arrivare a “Napoli milionaria”e aspettare che a dà passà ‘a nuttata?
A proposito di pipì negate nei locali pubblici, fatevi un giretto in alcuni bar del
centro alle spalle del Comune dalle parti di via Piccinni e via Abate Gimma e ne
sentirete e vedrete delle belle. Neanche se prendi una consumazione ti fanno andare
nel bagno puntualmente “guasto”con tanto di cartello. Da maleducati certi gestori
se vedono un cliente pagante, un anziano Under od Over Ottanta se non lo cacciano
poco ci manca. Brutalmente gli dicono in faccia in partenza che è uno
sporcaccione e che può farsela anche sotto, ma fuori del locale. Comune e
Federcommercianti intanto continuano a dormire. Si prega di non disturbarli.
L’ex nostro Premier è andato la settimana scorsa in Francia a Marsiglia al congresso
del Partito Popolare europeo. La Marsigliese l’ha cantata, se poi se l’è fatta
nessuno l’ha saputo.E se fra due anni dopo Monti gli italiani chiamassero a fare il Presidente del
Consiglio lo zio di Bonanni quello che non capisce un tubo di economia e che la
manovra l’avrebbe fatta meglio del bocconiano? Può darsi che riusciremmo a
cavarcela. Però decidiamo subito prima che gli iscritti eleggano segretario della Cisl
lo zio di Bonanni. Forse le cose di quel Sindacato andrebbero meglio.
Venanzio Traversa giornalista dal 1947
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mercoledì 21 dicembre 2011

Grave lutto nei "ranghi" dell'Associazione Naz. Bersaglieri di Bari

A TUTTI GLI ISCRITTI ED AGLI AMICI DEL 51° BATTAGLIONE BERSAGLIERI A.U.C.Con molto rammarico devo comunicare che il Bersagliere Generale di C.A. CC.
FEDERICO MARZOLLO. Presidente del Gruppo Reduci del 51° Battaglione Bersaglieri A.U.C.,
ha seguito il Bersagliere Dott. Carlo De Carlo (vice presidente del Gruppo scomparso lo scorso febbraio) e ci ha lasciato. Ora sarà certamente insieme a tutti i suoi commilitoni con i quali ha condiviso le asperità di tante battaglie, il gaudio di tante vittorie, la pena di tante rinunce.
Il Generale Federico Marzollo, nella sua qualità di reduce del Battaglione
prima e, dopo la scomparsa del Generale Giuseppe Moiso, quale Presidente
dei Reduci, è sempre intervenuto dal 1984, alla cerimonia celebrativa che
si tiene a Bari, in corso Cavour, il 9 settembre di ogni anno.
Anche quest'anno il Generale Marzollo è stato presente a Bari e con le sue parole,
nel ricordare i momenti storici da lui vissuti insieme agli altri A.U.C.
in quella giornata del 9 settembre 1943, ha emozionato tutti i presenti.
I Bersaglieri di Bari, si pongono sugli attenti e
inchinano riverenti il proprio Labaro abbrunato.
Giorgio Riccio
P.S.: per chi possa essere utile questo l'indirizzo dell'abitazione:
Via Di Girolamo n. 70 - 65125 PESCARA

NATALE:PRESSO LA MUNICIPALITA' DI AS SAMAI'IYAH-LIBANO

Joint Task Force Lebanon Sector West HQ. COMUNICATO STAMPA del Magg. Domenico Occhinegro, 09/11 Shama, 21 dicembre 2011, si è svolta ieri 19 dicembre ’11 una donazione presso la municipalità di As Samai’iyah.
Sono stati distribuiti regali di Natale presso la locale scuola elementare pubblica. L’attività è stata organizzata da ITALBATT, su base del 7° Reggimento Bersaglieri e comandata dal Colonnello Domenico d’Isa, ha visto la partecipazione del Generale di Brigata Carlo Lamanna, Comandante del settore Ovest di UNIFIL . I militari Italiani di UNIFIL anche con queste attività dimostrano la loro vicinanza alla cittadinanza e la volontà dei Baschi blu di lavorare per il futuro del Libano.
Il Generale Lamanna ha detto “stringere la mano a questi bambini è stato come stringere la mano al futuro del Libano” ha aggiunto “spetta a noi genitori assicurare a questi bambini un mondo migliore con una pace stabile su cui costruire il nostro futuro”.
Anche la scelta di realizzare il Crest ricordo della missione Leonte XI, che è stato donato al Preside della scuola, con manodopera locale rappresenta il tangibile segnale di vicinanza con il popolo Libanese. Durante la donazione si è esibita la Fanfara dei Bersaglieri.
PER L’ APPROVAZIONE