Ordini Cavallereschi Crucesignati

Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.

venerdì 2 febbraio 2018

DA REGGENZA DEL PARTITO DELLA ALTERNATIVA MONARCHICA


P.d.A.M.
Reggenza
O.d.G.

02/02/2018

Oggetto: 1) Elezioni politiche 2) Nuova pagina Facebook


Gentilissimi Membri del P.d.A.M.,

1) A seguito delle opinioni pervenute, il P.d.A.M. parteciperà indirettamente alle prossime elezioni secondo gli accordi attualmente in corso.

2) Si comunica la creazione per iniziativa di Paolo Arreghini Commissario per la Liguria
della nuova pagina Facebook “Partito dell'Alternativa Monarchica -Liguria”; tutti sono invitati ad aderire alla pagina.

Link:
Viva il Re! Viva la Monarchia!

Matteo Cornelius Sullivan
Reggente del Partito della Alternativa Monarchica

giovedì 1 febbraio 2018

INVIATO DALLA DIRETTRICE MUSEALE DI ALTAMURA, DOTTORESSA ELENA SAPONARO

E siamo nuovamente sul sito del mibact per la campagna social
“FEBBRAIO AL MUSEO CON LA LEGGEREZZA DEL GIOCO”
La particolare raffigurazione di una scena con gioco della palla su di un vaso per l’acqua (hydria) esposto al
NAZIONALE JATTA DI RUVO DI PUGLIA (BA)
Giocare è sempre stata una cosa serissima. Non esiste bambino nella storia del genere umano che non abbia tenuto in mano un giocattolo e non esiste adulto che rinunci al gioco per gara, per scherzo, per passatempo, per divertimento o per sfidare la fortuna. Della “suprema leggerezza del gioco e della sua serietà più elevata” hanno trattato filosofi e artisti, ed ecco che al tema del gioco il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo dedica la campagna del mese di febbraio: su tutti i propri account social posta e condivide con l’hashtag #giochidarte oltre 60 locandine digitali, sorprendendo con giocattoli evergreen (i dadi, le carte, la palla..) e perfino con veri e propri archetipi dei più moderni balocchi.
‘Si scopre’ ai Musei Nazionali Archeologici di Jatta, a Ruvo di Puglia, di Aquileia e di Taranto che il gioco della palla era un gioco principalmente da ragazze (rispettivamente Scena con gioco della palla, Vaso per l’acqua a figure rosse, 400 – 375 a.C., Donna che tiene in mano una palla cucita con pezze esagonali, Altare funerario della famiglia dei Caesernii, I secolo d.C. e Anfora a figure rosse con fanciulle che giocano a palla, seconda metà del IV secolo a.C) e che la fashion doll adulta più famosa al mondo ha antenate lontane, come potrebbe sembrare osservando la bambola in avorio appartenente al corredo funerario di una bambina, risalente al II secolo a.C. conservata al Museo Archeologico Nazionale Romano - Palazzo Massimo.
Dagli scacchi (Scacchiera in osso VI – VII sec. D. C., Museo Crypta Balbi) alla Pentolaccia (Carlo Casinio, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi), dal Gioco del civettino (una specie di telefono senza fili, rappresentato da Giovanni di Ser Giovanni detto Lo Scheggia e conservato a Palazzo Davanzati, Musei del Bargello) alle bocce (Ruggero Focardi, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti), fino alle Bolle di sapone (Pierter Cornelisz van Slingelan, Galleria degli Uffizi) e al Solletico (Giuseppe Angeli, Gallerie dell’Accademia di Venezia), l'arte racconta l'evoluzione e l'eternità dello svago, che travalica le epoche e accompagna le età dell’uomo, con divertenti testimonianze: trottole (Trottola etrusca figurata, Museo Archeologico Nazionale di Orvieto), burattini (La giornata del giocattolo italiano, Guglielmo Sansoni detto Tato.
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P.d.A.M. REGGENZA O.d.G.


01/02/2018
O
Oggetto: 1) Elezioni politiche 2) Segretario Nazionale 3) Nuova pagina Facebook


Gentilissimi Membri del P.d.A.M.,

1) in primis si richiede l’opinione di tutti i Membri del Partito circa la nostra eventuale partecipazione, anche indiretta, alle prossime elezioni, cosa che comporterebbe l’interruzione dello sciopero del voto.

Il nostro Partito ha ultimamente ricevuto due proposte politiche, la prima da parte di Alleanza Monarchica che ci ha richiesto candidati (ricordo che in occasione di passate elezioni ci richiesero una alleanza che però loro non ufficializzarono mai nei loro comunicati) e la seconda, indirettamente, da parte del MAIE, un partito nato in Argentina dall’iniziativa di alcuni italiani all’Estero, che ha richiesto al sottoscritto di candidarsi al Senato della repubblica italiana.

2) A seguito di corrispondenza col nuovo Segretario Nazionale Enzo Modulo Morosini di Risicalla e Sant'Anna, vi comunico che egli parteciperà alla vita politica del Ns. Partito in modo non attivo, conseguentemente, come accadde in passato con precedenti Segretari, la Segreteria Politica per l’Italia farà riferimento al sottoscritto ma in caso di interventi da parte del Segretario su questioni inerenti l’Italia, la sua opinione prevarrà sempre su quella del sottoscritto.

I Dirigenti sono invitati a redigere lettere aperte sulla situazione politica italiana che il sottoscritto, attualmente in Australia, non riesce a seguire propriamente.

3) Si comunica la creazione per iniziativa di Enrico Brunasso Diego Commissario per il Piemonte della nuova pagina Facebook “Alternativa Monarchica VALLE D' AOSTA - PIEMONTE”; tutti sono invitati ad aderire alla pagina.

Link:
Viva il Re! Viva la Monarchia!

Matteo Cornelius Sullivan
Reggente del Partito della Alternativa Monarchica

DEBITO PUBBLICO E PROMESSE ELETTORALI




                                                           di Antonio Laurenzano
Dall’ Istat arrivano segnali positivi per la nostra economia: sono in crescita gli indicatori di produzione e occupazione dopo la devastante crisi degli ultimi anni, la più grave della storia economica dell’Italia in tempo di pace. Risultati confortanti sui quali però si proietta minacciosa l’ombra del debito pubblico salito a quasi 2300 miliardi di euro, pari al 132% del Pil! Per l’anno appena iniziato una pesante eredità che da decenni condiziona la nostra economia, esponendoci ai contestati diktat europei e agli umori dei mercati finanziari. La “prova debito” resta il vero esame dell’Italia in ripresa: una fragilità strutturale con la quale deve fari i conti la campagna elettorale che, in vista del voto del 4 marzo, ha finora registrato promesse e proclami non compatibili con il precario quadro di finanza pubblica.
Annunci di tutti i leader su improbabili tagli e costosissimi impegni. Dalla cancellazione del Jobs Act alla legge Fornero, dal bollo auto alle tasse universitarie, al canore Rai, dal salario minimo al reddito di cittadinanza, all’aumento delle pensioni minime, dalla flat tax agli studi settore: una fantasiosa e pirotecnica sagra della “bugia istituzionale” che, nel delegittimare ogni serio e credibile progetto politico, offende l’intelligenza dell’elettore, allontanandolo sempre più dal voto. Un proliferare quotidiano di proposte che richiederebbero attenzione e rigore. Una fuga da ogni responsabile programma di governo per catturare consensi con promesse prive di adeguata copertura finanziaria. Un “rischiatutto” dai risvolti inquietanti sul piano della sostenibilità economica e della credibilità internazionale sui mercati finanziari. E, in presenza di una crisi di fiducia degli investitori,  lo spread non perdona!  
Nel discorso di fine anno, il Presidente della Repubblica Mattarella, commentando la fine della legislatura, è stato molto chiaro: “servono proposte realistiche e concrete, necessarie per la dimensione dei problemi del Paese”. Un appello di buon senso rivolto alla politica caduto miseramente nel vuoto. Impietoso il check dei costi delle proposte dei partiti fatto da Il Sole 24 Ore: 200 mld di promesse e bugie elettorali, pari al 12% del Pil. Una cifra enorme, lontana dalla realtà e dai cronici problemi di bilancio. Un libro dei sogni da … leggere dopo il responso elettorale delle urne per “apprezzarne” la leggerezza e il contenuto surreale (o ingannevole?) di chi lo ha scritto. Il capitolo sulla legge Fornero è certamente quello più “fiabesco” nella consapevolezza che cancellare la riforma Fornero, uno dei pilastri del sistema pensionistico italiano e della sostenibilità (e sovranità) finanziaria del Paese, significa ipotecare un crack catastrofico con ricadute sul patrimonio di famiglie e imprese e compromettere il destino delle future generazioni.  
Pur tra mille sfumature dialettiche, un tema accomuna gli schieramenti politici in campo: la guerra dichiarata al fiscal compact, ovvero al trattato europeo del 2012 con i vincoli sui conti pubblici, in particolare il pareggio strutturale di bilancio con l’impegno di ridurre di un ventesimo l’anno la parte del debito pubblico eccedente il 60% del Pil. Tutti concordi nel costruire la crescita sul deficit, anche riducendo le tasse, dimenticando che senza l’intesa sulle regole del fiscal compact, sottoscritto dall’Italia, la Banca centrale europea non avrebbe mai avallato l’acquisto massiccio dei nostri titoli pubblici (“quantitative easing”) che ha consentito una forte contrazione dei tassi d’interesse sul nostro debito e quindi considerevoli risparmi pubblici, non utilizzati però per la riduzione dell’elevato  indebitamento dei conti.
Più che lanciarsi in facili promesse, che non potranno mai essere mantenute in assenza di un taglio della spesa pubblica improduttiva e di una robusta crescita economica, sarebbe forse più corretto politicamente onorare nei programmi di governo un  “vincolo di responsabilità”, impegnarsi cioè per interventi concreti a favore dei grandi temi da cui dipende il futuro del Paese (infrastrutture, riforme, investimenti,  spending review, giustizia, pubblica amministrazione, ecc.). Nessun gioco di prestigio programmatico, ma una realistica assunzione di responsabilità, superando egoismi partitici per il superiore interesse della comunità nazionale. Favorire, con la futura azione di governo, l’incremento del  Pil è la precondizione per garantire la discesa del rapporto debito/pil, nella prospettiva anche della riduzione degli acquisti dei nostri Titoli di Stato da parte della Bce. Non si può abbassare la guardia sui conti pubblici, né la campagna elettorale, con tanti dilettanti allo sbaraglio, può generare incertezze sul futuro del Paese. Riduzione del debito e crescita  economica, in un quadro di affidabilità politica condivisa a livello europeo, devono rappresentare per le forze politiche l’obiettivo di ogni serio progetto governativo, al di là di ogni populistica suggestione anti-euro. Una clausola di garanzia a tutela della sostenibilità della finanza pubblica. Missione impossibile?