Ordini Cavallereschi Crucesignati

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mercoledì 16 dicembre 2015

CONTROLLI SUL TERRITORIO DEI CARABINIERI.



Comando Provinciale Carabinieri Bari
Sala Stampa
.CONTRASTO AL LAVORO NERO NEI CANTIERI EDILI, NELLA RISTORAZIONE E IN AGRICOLTURA. IL BILANCIO DEGLI ULTIMI CONTROLLI DEI CARABINIERI DI BARI. 78 I LAVORATORI IRREGOLARI INDIVIDUATI, 32 LE ATTIVITÀ SANZIONATE PER 300MILA EURO COMPLESSIVI. 4 LE PERSONE DENUNCIATE, 6 LE ATTIVITÀ COMMERCIALI SOSPESE O CHIUSE.
 La stretta collaborazione avviata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari con la Direzione Territoriale del Lavoro, ha consentito di ottenere tangibili risultati in tema di contrasto al lavoro nero, lasciando emergere un fenomeno non trascurabile, specie nei settori della ristorazione, dell’agricoltura, del commercio e del turismo. Nel corso delle 61 verifiche effettuate, in due mesi di controlli a tappeto, sono stati infatti 78 i lavoratori irregolari individuati, 28 le attività sanzionate per oltre 300mila euro complessivi, 2 quelle di cui è stata proposta la chiusura per le gravi irregolarità contestate, 4 quelle sospese.  L’attività, fortemente incentivata anche a seguito del grave episodio che portò alla morte di una povera bracciante agricola nelle campagne di Andria, lo scorso 13 luglio, è  finalizzata ad aggredire senza sosta tutte le forme di lavoro nero esistenti nei più disparati settori, da quello agricolo appunto, a quello del commercio, ai cantieri edili, fino al turismo. La contingente crisi economica ha difatti ulteriormente acuito il fenomeno, ma spesso rappresenta solo il paravento dietro al quale si cela un diffuso malcostume ed il disprezzo della normativa sulla regolare occupazione dei lavoratori. Molto spesso ne sono vittima irregolari ed extracomunitari, obbligati a prestare la propria opera all’interno di abitazioni trasformate in opifici. Altre volte il fenomeno va a caratterizzare le campagne lavorative stagionali, quali la raccolta di uva ed olive. Altre volte ancora si profilano le infiltrazioni della criminalità organizzata che si muove in pressoché totale disprezzo della normativa sulla tutela della salute dei lavoratori e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Centinaia i carabinieri impiegati assieme agli Ispettori del Lavoro della Direzione Territoriale di Bari.Nell’ultimo bimestre, in ambito provinciale Bari e BAT, sono stati così conseguiti i seguenti risultati:

   61 i controlli eseguiti, tra cui 4 aziende agricole, 31 esercizi pubblici (1 dei quali nel settore turistico), 15 attività commerciali, 7 cantieri edili, 1 fabbrica e 3 in attività di altro genere,  in 28 casi sono stati riscontrati lavoratori irregolari;       78 i lavoratori irregolari individuati;
 4 le persone denunciate in stato di libertà per violazioni di norme a tutela della sicurezza sul lavoro;
32 le contestazioni amministrative per un totale oltre 300 mila euro di sanzioni pecuniarie elevate;
  4 le attività imprenditoriali sospese;
   2 le attività proposte per la chiusura.

A Bari, i Carabinieri della Compagnia San Paolo hanno ispezionato 6 attività di ristorazione, individuando 16 lavoratori irregolari su 44 identificati. Nei confronti dei rispettivi titolari sono state contestate sanzioni amministrative pari a 50mila euro, mentre nei confronti di due attività, in particolare di una pizzeria del quartiere Picone e di un ristorante cinese del quartiere Poggiofranco, è stata disposta la chiusura del locale.
A Casamassima, le ispezioni hanno riguardato 4 esercizi bar/ristorazione. 18 i lavoratori controllati. In 3 attività, sono stati individuati altrettanti  lavoratori irregolari. Per i rispettivi titolari sono scattate così sanzioni amministrative pari a circa 4.500 euro complessivi.
A Sammichele, invece, 5 sono state le attività di ristorazione ispezionate e 22 i lavoratori identificati.  In 2 di esse sono stati individuati in tutto 6 lavoratori in nero. Per i rispettivi titolari, invece, sono state contestate sanzioni per 9mila euro.
A Canosa di Puglia, i Carabinieri hanno ispezionato 1 bar, 1 pizzeria e 1 azienda agricola, identificando complessivamente 13 lavoratori, 9 dei quali (il 70%) sono risultati “in nero”. 28mila euro l’importo complessivo delle sanzioni amministrative contestate.
In particolare, in un bar pasticceria, i militari hanno identificato 2 operai, 1 dei quali è risultato irregolare. Al titolare è stata contestata una sanzione amministrativa di circa 4mila euro.
In un ristorante/pizzeria, invece, su 9 dipendenti identificati, 6 sono risultati irregolari. Nei confronti del titolare sono state contestate sanzioni per circa 24mila euro. Nella circostanza il titolare ha provveduto a regolarizzarli tutti.
A Noicattaro, inoltre, i Carabinieri hanno ispezionato 3 attività lavorative, nel settore della ristorazione. In 1 di esse sono stati  individuati 6 lavoratori in nero e contestate sanzioni amministrative pari a circa12 mila euro.
Fra Triggiano e Capurso, sono stati ispezionati sei cantieri edili. Nei confronti dei responsabili di tre di essi sono state contestate sanzioni amministrative per circa 3mila euro, in quanto, durante i controlli, in un cantiere era stato omesso di collocare l’impalcatura di sicurezza a tutela della caduta di materiale; in un altro, invece, non erano state adottate misure atte a contenere il rischio elettrico; nel terzo, infine, i lavoratori erano sprovvisti di documenti identificativi.
A Canosa di Puglia sono stati eseguiti dei controlli nei confronti di due bar tabaccherie. Nel primo, i tre operai presenti sono risultati irregolari. Per loro le sanzioni amministrative contestate al titolare ammontano a circa 5mila euro complessivi.
Nel secondo, invece, i sette operai identificati sono risultati tutti assunti regolarmente.
A Barletta, invece, su tre bar ispezionati, sono stati identificati 3 operai irregolari. Anche in questo caso, ai  titolari degli esercizi pubblici sono state contestate sanzioni amministrative per 5mila euro complessivi.
A Noci, durante le ispezioni eseguite nei confronti di quattro tra bar e ristoranti, due operai sono risultati irregolari e circa 4 mila euro sono state le sanzioni amministrative contestate.
A Sannicandro di Bari, ancora, sono state ispezionate due attività: un’azienda di arredi e una cava.
Nell’azienda sono state riscontrate violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, motivo per il quale il titolare è stato denunciato e sono state contestate ammende per circa 11mila euro. 
Anche nella cava sono state riscontrate irregolarità in ordine alla materia di sicurezza sul lavoro. I titolari sono stati denunciati e sono state contestate sanzioni amministrative per circa  60mila euro. In questo caso, inoltre, è stata disposta la sospensione cautelare dall’attività imprenditoriale.
Infine, a Santeramo in Colle sono state ispezionate tre attività: un panificio, un cantiere edile e un’attività di raccolta e commercio di materiali ferrosi.
Il titolare del panificio è stato denunciato per violazione di norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Le altre due attività, invece, sono risultate in regola.

giovedì 10 dicembre 2015

GLI ITALIANI POTREBBERO SOPPORTARE ULTERIORI AUMENTI DELLE TASSE?



L’INCUBO DELLE TASSE  :  IN ARRIVO IL TAX-DAY
                                             Il difficile rapporto fisco-contribuente
                                                        di  Antonio  Laurenzano
In arrivo il tax-day di fine anno. Una nuova incursione del Fisco nei bilanci di imprese e famiglie per ripianare conti pubblici sempre più in rosso. Per il contribuente si profila un tour de force di adempimenti e  pagamenti: acconti di imposte(IRPEF, IRES, IRAP, IVA,ecc.) e tributi locali (IMU e TASI), a conferma di un Fisco… “pigliatutto”, il socio di maggioranza occulto!
In un decennio in Italia la pressione fiscale, rapporto fra gettito fiscale e PIL, è salita di quattro punti e mezzo, dal 39 al 43,5% lo scorso anno. Un aumento che tuttavia non è riuscito a fermare la crescita del debito, perché nello stesso periodo la spesa pubblica, al netto degli interessi (!), è aumentata altrettanto. Perentorio il monito della Corte dei Conti: ”Difficilmente  il sistema economico potrebbe sopportare ulteriori aumenti della pressione fiscale.” Nell’eurozona la pressione si attesta al 40% rispetto alla quale l’Italia si colloca al quarto posto, dopo Francia (47,6%), Belgio (47,2%) e Finlandia (44%). La Germania (39,4%), Paesi Bassi (37,2%) e Spagna (33,7%) sono al di sotto della media europea. Ancora più basso il prelievo in Slovacchia e Irlanda (30,2%). 
Su questo scenario continuano le acrobazie finanziarie di imprese e famiglie alle prese con bilanci difficili da chiudere. E al di là dell’ottimismo di Palazzo Chigi, la ripresa economica sarà lenta con previsioni di crescita che se dovessero rivelarsi errate causerebbero l’intervento della Commissione europea che ha messo “sotto osservazione” fino ad aprile l’Italia e la sua Legge di stabilità 2016, costruita largamente in deficit (2,3% del PIL). Una  ripresa economica peraltro resa ancor più difficile da un sistema fiscale poco orientato alla crescita, che non premia chi investe e chi scommette sull’innovazione e sulla ricerca.
Da anni si opera in presenza di una frantumazione della legislazione tributaria, di un proliferare della normativa che è causa non solo di uno scadimento qualitativo della legislazione ma anche della potenziale ignoranza della legge, con grave pregiudizio di ogni principio di diritto. Ciò di cui abbiamo bisogno è un fisco semplificato che, oltre a ridurne il più possibile il peso, sostenga la crescita, un fisco equo che renda il più difficile possibile l’evasione e l’elusione. Si richiede una radicale trasformazione del rapporto fra fisco e contribuente per stabilire un clima di reciproca fiducia. Ezio Vanoni, storico Ministro delle Finanze degli Anni Cinquanta, insisteva su tale aspetto etico sottolineando come ogni riforma legislativa e amministrativa rischia di avere scarso effetto qualora i cittadini non siano convinti della necessità e dell’equità dell’imposizione.
Conciliare dunque gettito tributario e capacità contributiva del contribuente sarebbe una scelta di civiltà giuridica.  Emblematico il  dibattito politico sullo spinoso tema legato alla tassazione degli immobili, abitativi e strumentali, “un cantiere senza progetto”.  La tassazione sul mattone appassiona e divide politici e tecnici, coinvolgendo milioni di contribuenti. Tanti i problemi sul tappeto: cosa tassare, aliquote, deduzioni  e detrazioni,  modalità di pagamento, fiscalità locale, riforma catastale, contenzioso tributario. Secondo Confedilizia l’Italia è il Paese con la maggiore tassazione sugli immobili, con un prelievo fiscale pari al 2,2% del PIL, rispetto a una media OCSE dell’1,27%. Di tutta evidenza la necessità di rimettere ordine nel caos normativo creato in questi anni caratterizzati da innumerevoli interventi e modifiche legislative. Il vasto comparto dell’edilizia, con il relativo mercato immobiliare, paga le conseguenze di scelte non fatte, o fatte inseguendo facili logiche di cassa, prive di ogni utilità socio-economica per la collettività. Non è questa la strada per l’affermazione dei principi di civiltà giuridica con cui uno Stato moderno deve relazionarsi con i propri cittadini.
Significativa a riguardo una dichiarazione di Enrico De Mita, ordinario di Diritto Tributario alla Cattolica di Milano: ”Una vera democrazia si regge su un fisco equo: fiscalismo ed evasione sono due vizi che si sorreggono a vicenda nell’ambito di un problema di cultura che tocca il rapporto difficile fra cittadini e Autorità di Governo”. Un invito implicito alla chiarezza amministrativa e alla trasparenza politica. 






   

CENTRO SOLIDARIETA' SANITARIA:SO.SAN-DEI LIONS INTERNATIONAL



THE INTERNATIONAL ASSOCIATION FUNDATION OF LIONS CLUBS
                                  LIONS   CLUB   BARI MELVIN JONES
                                                                 XXIV
                   ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE
                                              Sheraton Nicolas Hotel – Bari
                             Il bollettino delle nostre riunioni
                         L’Addetto stampa: Pietro VITALE (Giornalista-pubblicista)                                                              

   Motto del Governatore Alessandro MASTRORILLI:”Coraggio nella idee forza nel servire”.
                                                                 ***
                                     Codice personale di Melvin Jones:
                                                        
"E se questi uomini Lions che hanno successo a causa della loro guida, l'intelligenza e l'ambizione, mettessero il loro talento al lavoro per migliorare le loro comunità?" "Non si può andare lontani finché non si fa qualcosa per qualcun'altro. Ricorda Amico Lions: l'importanza del Servizio della comunità”.

 Il giorno dell’Immacolata martedì 8 dicembre 2015, alle ore 9.30, I Lions di Bari si sono riuniti in un Meeting Distrettuale 108/Ab, presso l’auditorium dell’Istituto comprensivo “Eleonora Duse” nel quartiere di San Girolamo, in Bari, per  l'inaugurazione del Centro SO.SAN.-LIONS, (Centro  Solidarietà Sanitaria). Sono intervenuti i massimi vertici del Lionismo, il Lions Direttore Internazionale Gabriele Sabatosanti , la Lions Presidente del Consiglio dei Governatori Liliana Caruso , il Lions Presidente della So.San. Salvatore Trigona ed il Lions Governatore Distretto 108AB, Alessandro Mastrorilli. I Past Governatori: Licia Bitritto Polignano, Rocco Saltino, Flora Lombardo Altamura,  Giuseppe Vinelli, Nicola Tricarico, Giammaria De Marini e numerosissimi ospiti, intervenuti all’evento.
Il tema tanto discusso in Italia di grande attualità: LE NUOVE POVERTA’.
Il progetto sanitario LIONS: SO.SAN, è un progetto sanitario che assicura la cura migliore per tutti,  l’assistenza sanitaria gratuita a favore degli indigenti d’Italia. Cerchiamo medici di cuore, Comuni che hanno a cuore. Una missione particolare all’interno della missione più ampia di Solidarietà del Lions: erogare prestazioni specialistiche gratuite agli indigenti, attraverso una rete di medici che operano nel loro studio professionale o in altre strutture grazie della collaborazione dei Servizi Sociali dei Comuni. All’inaugurazione sono intervenuti il Vice Questore di Bari Dott. Mari Volpe e l’Assessore Tecnico Dott.ssa Bottalico Francesca (Solidarietà Sociale, Accoglienza, Integrazione, Pari Opportunità ed Emergenza Abitativa).

domenica 29 novembre 2015

"VOX CLAMANTE IN DESERTO": ALFA E OMEGA DELL'UOMO MODERONO.




Un articolo di Alessandro MEZZANO

l condizionamento di massa che le tesi del materialismo hanno operato nell’arco del XX° secolo nel mondo occidentale é così totalizzante che ormai i suoi concetti di base sono radicati profondamente nel “sentire” comune e costituiscono il parametro di confronto della normalità per la quasi totalità della popolazione.Importanza dell’accumulo di denaro e beni patrimoniali, sacralità del lavoro, necessità dell’incremento produttivo Nazionale, positività dell’aumento dei consumi, accettazione della pubblicità come strumento utile e necessario per fare girare bene gli ingranaggi di consumi e produzione, sono tutti principi comunemente accettati da tutte le parti politiche, civili e morali della società moderna!Si discute e si litiga sul come gestire l’organizzazione e su come suddividere i benefici prodotti, ma nessuno mette in dubbio la validità dei postulati, né le interconnessioni che ne scaturiscono.
Secondo noi, “vox clamante in deserto”, è invece proprio l’impianto ideologico di base che è sbagliato perché innaturale ed antietico.Il denaro è un valore virtuale assimilabile al lavoro: tot denaro = tot oggetti, beni o servizi = tot lavoro per produrli. Come tale, il denaro ha la funzione di MEZZO ed il trasformarlo in FINE ULTIMO è una deformazione innaturale che non serve ai fini della vita dell’uomo (E’ come se uno, anziché fabbricare una zappa per lavorare l’orto che gli serve, volesse fabbricare un’infinità di zappe che non gli servono per il suo orto..).
Per il lavoro, vale lo stesso principio : esso è utile e valido fin tanto che è il MEZZO con cui ci si procaccia il necessario ad una vita serena e dignitosa. Se assunto come valore in se, perde il significato originale e diventa un atteggiamento imbecille. Lavorare e lavorare, per lavorare, va bene per gli animali da soma , ma non per l’UOMO.Consumismo e pubblicità sono le conseguenze naturali della sacralizzazione del denaro e del lavoro portati all’estremo ed il loro valore decade automaticamente se i concetti di denaro e lavoro sono desacralizzati.L’uomo è nato per vivere. Vivere vuol dire pensare, agire, provare emozioni e questi devono essere quindi i FINI cui tendere.
Denaro e lavoro devono essere i MEZZI per acquisire la tranquillità e la serenità per raggiungere quei fini che rimangono comunque l’obiettivo fondamentale dell’Uomo.Nell’attuale società si sono invertite letteralmente le parti ed i mezzi sono diventati i fini capovolgendo le tendenze e gli istinti naturali. La prova sta nel fatto che la frustrazione delle tendenze istintive sta producendo una collettività di individui nevrotici, asociali ed infelici, nonostante l’apparente buon tenore di vita goduto.Una gioventù cui non manca nulla è annoiata, abulica ed alla ricerca di emozioni forti, pericolose, mortali.Una vecchiaia che dovrebbe essere serena, per la certezza della capacità di sostentamento, è spesso oppressa dalla solitudine e dall’abbandono di un mondo che vede in lei solo la inutilità di un’incapacità produttiva anziché la saggezza delle esperienze di tutta una vita.
Ed in mezzo, una fascia di umanità affannata a lavorare tanto, per guadagnare tanto, per comprare tanto, cose di cui non ha veramente bisogno, ma che l’imitazione, la pubblicità ed il consumismo gli fanno sembrare indispensabili.E pensare? E vivere un proprio tempo libero?A fornirgli schemi di pensiero e vere e proprie opinioni prefabbricate, ci pensano i mezzi di informazione che, guarda caso, sono anche loro nelle mani dei finanzieri del Liberal Capitalismo che certamente forniranno anche questi prodotti “intellettuali” nella logica della promozione dei loro interessi.
Diventa invece difficilissimo, quasi impossibile, lo sviluppo di uno schema di pensiero libero, critico, autonomo ed individuale.Anche vivere il “il tempo libero” si compie  servendo il consumismo ed il Liberal Capitalismo, usandolo per lo più, per consumare prodotti e servizi che il consumismo produce e propaganda: “Al servizio del capitale 24 ore su 24 (anche il materasso è “imposto”..) = GLI SCHIAVI PERFETTI E TOTALI..!!
Anche se ci rendiamo conto di quanto ineguale sarà la lotta e di quanto difficili da raggiungere saranno i traguardi, noi vogliamo continuare a combattere la nostra guerra per l’UOMO, per affermare la supremazia dello spirituale sul materiale, del sangue sull’oro, dei filosofi sui mercanti! Non vogliamo arrenderci a vivere una vita programmata da altri per fini che non sono i nostri!
Chi ci vuole schiavi, è il nemico da eliminare! Facciamo si che il nuovo millennio sia veramente nuovo e disancori l’Umanità dal materialismo, sia marxista che capitalista, riportandola a vivere una dimensione di pensiero critico, di progresso spirituale, di superamento dei propri limiti, come una freccia, lanciata in direzione del Superuomo.

  Alessandro Mezzano