Ordini Cavallereschi Crucesignati

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sabato 7 gennaio 2012

AFGHANISTAN, FERITO UN ITALIANO IL SECONDO IN POCHI GIORNI

Ancora un militare italiano ferito lievemente in Afghanistan, dopo quello di due giorni fa. L’attentato è avvenuto a circa 10 chilometri a nord di Bala Murghab, in un villaggio nei pressi dell'avamposto 'Mono', nel settore settentrionale dell'area di responsabilità italiana. Nel pomeriggio - in quell'area a rischio per la presenza di insurgents - era in corso un'operazione congiunta dei nostri uomini con le forze di sicurezza afghane. Durante questa attività, una squadra a piedi della task force nord, su base del 151/o reggimento 'Sassari' è stata colpita dall'esplosione. Immediati i soccorsi e il trasferimento in elicottero alla Foward operating base 'Columbus', sede del 151/o reggimento. Il militare ferito è rimasto sempre cosciente e ha informato telefonicamente i propri familiari di quanto accaduto. Le sue condizioni sono indicate come buone. Il lavoro dei medici è incentrato in particolare nel fargli superare lo shock da scoppio. E’ stato un inizio d'anno movimentato, dunque, per il contingente italiano impegnato in Afghanistan. La minaccia è sempre rappresentata dagli Ied, ordigni artigianali di cui sono disseminate le insidiose strade che devono battere le pattuglie composte da militari Isaf e afghani. Solo due giorni fa un’altra esplosione aveva investito un blindato italiano, senza conseguenze. Il ministro della difesa ammiraglio Giampaolo Di Paola, appresa la notizia ha espresso sentimenti di solidarietà augurando il suo pronto recupero.
Fonte RAI 3 - http://www.tg3.rai.it/dl/tg3/articoli/ContentItem-82ee03c7-3e00-441e-bf9e-a2f508a86fb9.html

IL KOSOVO IL NATALE SI FESTEGGIA DUE VOLTE

KFOR MNBG-W Public Affairs Office COMUNICATO STAMPA-del T.Col. Vincenzo LEGROTTAGLIE, portavoce del Contingente Militare Italiano.
07 gennaio 2012. Decane/Decani, (RKS), 7 gennaio 2012. Oggi in Kosovo si festeggia il Natale ortodosso. Lo slittamento di data è dovuto al fatto che la chiesa serbo-ortodossa continua ad utilizzare il calendario giuliano e non quello gregoriano. Per quanto riguarda le tradizioni, si possono individuare alcune costanti, che nei secoli hanno subito un processo di cristianizzazione, ma che risalgono a tempi remoti. In tutte le regioni della ex-Jugoslavia le celebrazioni del Natale sono riferite ad un particolare culto degli alberi che testimonia uno stretto rapporto con la natura di una società agro-pastorale antica. Al Patriarcato di Peja/Pec la sera della vigilia un tronco tagliato da un albero, il ceppo di Natale (badnjak), è situato sul fuoco. Questo albero giovane, di solito quercia, è simbolo di Cristo e del suo ingresso nel mondo. L’ardere del ceppo natalizio rappresenta il calore dell'amore di Cristo per l’umanità. C'è un'altra interpretazione: la vigilia di Natale è un annuncio della sofferenza di Gesù sulla sua Croce. Alla solenne celebrazione del Natale presso il Monastero di Visoki a Decani hanno presso parte numerose autorità politiche, diplomatiche, militari della KFOR e i fedeli ortodossi del Kosovo. La sicurezza al normale svolgimento della festività è stata garantita dagli uomini e dalle donne del Multinational Battle Group West (MNBG W) di Peja/Pec, a guida italiana e agli ordini del Col. Andrea BORZAGA. Il servizio è stato svolto in collaborazione con la polizia di EULEX (European Union Rule of Law Mission in Kosovo). Il MNBG W è composto da militari italiani, sloveni, austriaci e svizzeri. Dal 15 novembre del 2011, il Kosovo Occidentale, è sotto la responsabilità è del 2° Reggimento Artiglieria Terrestre (alpino) “VICENZA” con sede nella caserma “PIZZOLATO” di Trento. Altri reparti che contribuiscono al Contingente militare italiano nel paese balcanico sono il 10° Reggimento Trasporti di Bari e il 232° Reggimento Trasmissioni di Avellino.
Contatti: Ten. Col. Vincenzo LEGROTTAGLIE
Cell. (0039) 049-773403 email: itpio_kfor@yahoo.it
“Villaggio Italia” Pec/Peja-Kosovo

mercoledì 4 gennaio 2012

IL FUTURO DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI

IL FUTURO DELLA PROFESSIONE. Di Daniela Pastore, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno: Due assemblee a Lecce e Bari per fare un po' di chiarezza sulla riforma dell'Ordine. Circolano in rete, ripresi anche da autorevoli siti, alcuni articoli sulle sorti dei pubblicisti e più in generale dell'Ordine dei giornalisti. Il testo mette insieme elementi veri, elementi ipotetici ed elementi decisamente inesistenti senza fare alcuna distinzione di sorta.
Per iniziare a fare un po' di chiarezza rispetto ai temi che interessano i giornalisti il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della Puglia e i rappresentanti pugliesi nel Consiglio Nazionale dell'Ordine dei giornalisti organizzano due assemblee aperte a tutti i colleghi. Lunedì 9 gennaio alle 9.30 presso le Officine Cantelmo di Lecce e martedì 17 gennaio alle ore 9.30 presso la sede dell'Ordine dei Giornalisti della Puglia di Bari in concomitanza con la riunione del Consiglio regionale dell’Ordine. Inoltre, l'Ordine nazionale ha avviato una serie di contatti con il governo e ha convocato un Consiglio monotematico (dal 18 al 20 gennaio) per discutere dei problemi posti dalla riforma delle professioni previste dalla legge.

martedì 3 gennaio 2012

L'ANNO CHE STA PER INIZIARE. A TE, AMICO MIO.

Dott. Pietro VITALE (Giornalista e scrittore)
Tessera Ordine Nazionale dei
Pubblicisti di Puglia n.116644
Direttore del Blog International:
www.legestadellacavalleria.blogspot.com
Ordini Cavallereschi Crucisegnati
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BUON ANNO! 2012
“Quando si è piccoli non si comprende bene la realtà, quando si è adulti si fa finta di niente, quando si è vecchi oramai è troppo tardi:
ecco perché molti sperano nell'aldilà”. (Carl William BROWN)

Carissimi amici, lasciamoci dietro un anno pieno di cose positive e di cose poco piacevoli.
Mi auguro che il prossimo sia invece, un anno pieno di realizzazioni lavoro, salute e serenità per tutti noi.
Anno dopo anno mi accorgo che, la nostra Amicizia diventa sempre più solida e matura.
Orbene, l'arrivo del nuovo anno 2012 che sta per iniziare fa sempre un po' pensare: Tu, caro Amico, non Ti preoccupare... saremo in due ad affrontare i problemi...Buon Anno e conta su di me! Pietro.

ECOLOGICAL DAY IN LIBANO

Joint Task Force Lebanon Sector West HQ COMUNICATO STAMPA 12/12 del Magg.Domenico Occhinegro. I CASCHI BLU ITALIANI ED IL LORO RISPETTO PER L’AMBIENTE
Shama, 31 dicembre 2011.
In occasione dell’ultimo giorno dell’anno è stata organizzata una giornata ecologica a favore degli abitanti del villaggio di Shama, nel sud del Libano, sede del Comando del Settore Ovest di UNIFIL L’opportunità di augurare un buon anno con l’intento di sostenere la popolazione locale anche nell’ambito della sicurezza e della salvaguardia ambientale, ha caratterizzato lo spirito della iniziativa del Generale di Brigata Carlo Lamanna, Comandante del Settore Ovest, e degli uomini e donne che hanno partecipato all’evento. Infatti, dotati di ogni supporto si è provveduto a liberare dai rifiuti i margini del tratto di strada che unisce la Base “Millevoi”, sede del Comando del Sector West, al villaggio di Shama. E’ di alcune centinaia di chili la spazzatura raccolta che è stata appositamente suddivisa e differenziata. Raccogliere oggetti dell’anno trascorso, azione contrapposta a quella che è una tradizione di fine anno, rappresenta un’antitesi che manifesta il sostegno ed il supporto del Contingente Italiano. Il successo dell’attività è stato anche il frutto di una stretta collaborazione tra i componenti del Contingente Italiano in Libano e delle Forze Armate Libanesi, al fine di garantire una vita migliore agli abitanti del villaggio di Shama.

DISCORSO DI FINE ANNO (2011) DEL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO

"L'Italia può e deve farcela. La nostra società deve uscirne più severa e più giusta, più dinamica, moralmente e civilmente più viva, più aperta, più coesa"
"Grazie a tanti di voi, a tanti italiani, uomini e donne, di tutte le generazioni e di ogni parte del paese, per il calore con cui mi avete accolto ovunque mi sia recato per celebrare la nascita dell'Italia unita e i suoi 150 anni di vita". Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha aperto il tradizionale messaggio televisivo, a reti unificate, di fine anno.
"Il mio è, in sostanza, un grazie per avermi trasmesso nuovi e più forti motivi di fiducia nel futuro dell'Italia. Che fa tutt'uno con fiducia in noi stessi, per quel che possiamo sprigionare e far valere dinanzi alle avversità: spirito di sacrificio e slancio innovativo, capacità di mettere a frutto le risorse e le riserve di un'economia avanzata, solida e vitale nonostante squilibri e punti deboli, di un capitale umano ricco di qualità e sottoutilizzato, di un'eredità culturale e di una creatività universalmente riconosciute. Non mi nascondo, certo, che nell'animo di molti, la fiducia che ho sentito riaffiorare e crescere nel ricordo della nostra storia rischia di essere oscurata, in questo momento, da interrogativi angosciosi e da dubbi che possono tradursi in scoraggiamento e indurre al pessimismo. La radice di questi stati d'animo, anche aspramente polemici, è naturalmente nella crisi finanziaria ed economica in cui l'Italia si dibatte. Ora, è un fatto che l'emergenza resta grave: è faticoso riguadagnare credibilità, dopo aver perduto pesantemente terreno". Per il Presidente della Repubblica "lo sforzo di risanamento del bilancio, culminato nell'ultimo, così impegnativo decreto approvato giorni fa dal Parlamento, deve essere portato avanti con rigore. Nessuna illusione possiamo farci a questo riguardo. Ma siamo convinti che i frutti non mancheranno. I sacrifici non risulteranno inutili. Specie se l'economia riprenderà a crescere : il che dipende da adeguate scelte politiche e imprenditoriali, come da comportamenti diffusi, improntati a laboriosità e dinamismo, capaci di produrre coesione sociale e nazionale. Parlo dei sacrifici, guardando specialmente a chi ne soffre di più o ne ha più timore. Nessuno, oggi - nessun gruppo sociale - può sottrarsi all'impegno di contribuire al risanamento dei conti pubblici, per evitare il collasso finanziario dell'Italia. Dobbiamo comprendere tutti che per lungo tempo lo Stato, in tutte le sue espressioni, è cresciuto troppo e ha speso troppo, finendo per imporre tasse troppo pesanti ai contribuenti onesti e per porre una gravosa ipoteca sulle spalle delle generazioni successive". Per il Capo dello Stato è necessario impegnarsi "a fondo per colpire corruzione ed evasione fiscale. E' un'opera di lunga lena, che richiede accurata preparazione di strumenti efficaci e continuità: ed è quanto si richiede egualmente per un impegno di riduzione delle disuguaglianze, di censimento delle forme di ricchezza da sottoporre a più severa disciplina, di intervento incisivo su posizioni di rendita e di privilegio. Ma mentre è giusto, anzi sacrosanto, fare appello perché si agisca in queste direzioni, è necessario riconoscere come si debba senza indugio procedere alla puntuale revisione e alla riduzione della spesa pubblica corrente : anche se ciò comporta rinunce dolorose per molti a posizioni acquisite e a comprensibili aspettative".

Quindi, "per procedere con equità si deve innanzitutto stare attenti a non incidere su già preoccupanti situazioni di povertà, o a non aggravare rischi di povertà cui sono esposti oggi strati più ampi di famiglie, anche per effetto della crescita della disoccupazione, soprattutto giovanile. Ma più in generale occorre definire nuove forme di sicurezza sociale che sono state finora trascurate a favore di una copertura pensionistica più alta che in altri paesi o anche di provvidenze generatrici di sprechi. Bisogna dunque ripensare e rinnovare le politiche sociali e anche, muovendo dall'esigenza pressante di un elevamento della produttività, le politiche del lavoro. Senza mettere in causa la dimensione sociale del modello europeo, il rispetto della dignità e dei diritti del lavoro". Il Presidente ha ricordato i tanti incontri con le maestranze delle fabbriche: "Comprendo, e sento molto, in questo momento, le difficoltà di chi lavora e di chi rischia di perdere il lavoro, come quelle di chi ha concluso o sta per concludere la sua vita lavorativa mentre sono in via di attuazione o si discutono ancora modifiche del sistema pensionistico. Ma non dimentico come nel passato, in più occasioni, sia stata decisiva per la salvezza e il progresso dell'Italia la capacità dei lavoratori e delle loro organizzazioni di esprimere slancio costruttivo, nel confronto con ogni realtà in via di cambiamento, e anche di fare sacrifici, affermando in tal modo, nello stesso tempo, la loro visione nazionale, il loro ruolo nazionale". Il Paese ha davanti grandi prove. "L'Italia può e deve farcela - ha detto il Presidente - la nostra società deve uscirne più severa e più giusta, più dinamica, moralmente e civilmente più viva, più aperta, più coesa. Rigore finanziario e crescita. Crescita più intensa e unitaria, nel Nord e nel Sud, da mettere in moto con misure finalizzate alla competitività del sistema produttivo, all'investimento in ricerca e innovazione e nelle infrastrutture, a un fecondo dispiegarsi della concorrenza e del merito. E' a queste misure che ha annunciato di voler lavorare il governo, nel dialogo con le parti sociali e in un rapporto aperto col Parlamento. Obbiettivo di fondo : più occupazione qualificata per i giovani e per le donne".
Per il Capo dello Stato "i sacrifici sono inevitabili per tutti: ma la preoccupazione maggiore che emerge tra i cittadini, è quella di assicurare un futuro ai figli, ai giovani. E' questo obbiettivo che può meglio motivare gli sforzi da compiere : è questo l'impegno cui non possiamo sottrarci. Perseguire questi obbiettivi, uscire dalle difficoltà in cui non solo noi ci troviamo è impossibile senza un più coerente sforzo congiunto al livello europeo. E' comprensibile che anche in Italia si manifesti oggi insoddisfazione per il quadro che presenta l'Europa unita. Ma ciò non deve mai tradursi in sfiducia verso l'integrazione europea: solo uniti potremo ancora progredire e contare come europei in un quadro mondiale radicalmente cambiato. All'Italia tocca perciò levare la sua voce perché si vada avanti verso una più conseguente integrazione europea, e non indietro verso anacronistiche chiusure e arroganze nazionali. Abbiamo solo da procedere nel cammino intrapreso, anche per far meglio sentire, in seno alle istituzioni europee - in condizioni di parità - il nostro contributo a nuove, meditate decisioni ed evoluzioni dell'Unione".
"E' importante ora che l'Italia possa contare su una fase di stabilità e di serenità politica", ha sottolineato il Presidente Napolitano. "Mi auguro che i cittadini guardino con attenzione, senza pregiudizi, alla prova che le forze politiche daranno in questo periodo della loro capacità di rinnovarsi e di assolvere alla funzione insostituibile che gli è propria di prospettare e perseguire soluzioni per i problemi di fondo del paese. Non c'è futuro per l'Italia senza rigenerazione della politica e della fiducia nella politica. Solo così ci porteremo, nei prossimi anni, all'altezza di quei problemi di fondo che sono ardui e complessi e vanno al di là di pur scottanti emergenze. Avvertiamo quotidianamente i limiti della nostra realtà sociale, confrontandoci con la condizione di quanti vivono in gravi ristrettezze, con le ansie e le incertezze dei giovani nella difficile ricerca di una prospettiva di lavoro. E insieme avvertiamo i limiti del nostro vivere civile, confrontandoci con l'emergenza della condizione disumana delle carceri e dei carcerati, o con quella del dissesto idrogeologico che espone a ricorrenti disastri il nostro territorio, o con quella di una crescente presenza di immigrati, con i loro bambini, che restano stranieri senza potersi, nei modi giusti, pienamente integrare. Ci si pongono dunque acute necessità di scelte immediate e di visioni lungimiranti". Occorre "una nuova 'forza motivante' perché si sprigioni e operi la volontà collettiva indispensabile ; occorrono coraggio civile e sguardo rivolto 'con speranza fondata verso il futuro'", ha detto il Presidente Napolitano riprendendo "alte voci spirituali" levatesi nei giorni natalizi. E ha concluso: "La fiducia in noi stessi è il solido fondamento su cui possiamo costruire, con spirito di coesione, con senso dello stare insieme di fronte alle difficoltà, dello stare insieme nella comunità nazionale come nella famiglia. E allora apriamoci così al nuovo anno: facciamone una grande occasione, un grande banco di prova, per il cambiamento e il nuovo balzo in avanti di cui ha bisogno l'Italia".Caricato da rai in data 31/dic/2011 - Dal Palazzo del Quirinale il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - Capodanno 31 dicembre 2011. GUARDA TUTTI I VIDEO RAI SU: http://www.rai.tv
Redazione | 3 gennaio 2012 at 16:10 | Etichette: 2011, anno, diretta, fine, Giorgio Napolitano, italia, List of Presidents of the Italian Republic, nord, Paese, Parlamento, presidente, quirinale, rai, repubblica, tv | Categorie: Redazionali | URL: http://wp.me/pCgsX-15n
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