Al punto in cui siamo
l’ipotesi dell’uscita della Grecia dall’Europa è diventata una probabilità
niente affatto remota.
Il gioco delle tre
carte di Tsipras ha prodotto soprattutto una caduta libera della fiducia e non
si vede come, senza fiducia, si possa credere alle intenzioni greche di attuare
quelle riforme strutturali che sono la premessa irrinunciabile e necessaria per
concretizzare un accordo che prevede ulteriori aiuti a chi già ne ha avuti
tantissimi in passato senza per altro operare per potere restituire i debiti
contratti.
Senza contare che
l’arroganza e la supponenza che Tsipras ed il suo ex ministro delle finanze
Varoufakis hanno esibito nei confronti di Bruxelles non sono certamente un
viatico che lubrifichi le trattative.
Questi sono i
FATTI, al di la delle considerazioni fumose e delle critiche
ingiustificate che tanti “Soloni de noantri” vanno spargendo in Internet, sui
media, nei salotti e nei bar in questi giorni.
Oltre tutto, anche se
messo alle corde, Tsipras non pare disposto ad accettare le condizioni minime di
garanzia circa le riforme richieste dall’Eurogruppo per concedere alla Grecia
ulteriori prestiti ed addirittura una “ristrutturazione del debito pregresso” il
che significa addossare a tutti gli altri cittadini dell’Europa buona parte del
debito contratto dalla Grecia.
Questo non solo è
difficilmente proponibile all’operaio Tedesco, Italiano, Finlandese o Francese
che hanno già sopportato grandi sacrifici a causa di quelle riforme necessarie
che Tsipras non vuole accettare, ma costituirebbe un pericoloso precedente per
quando magari anche altri europei si chiedessero: “perché alla Grecia si ed a
noi no..??!!
Quanto poi alle
conseguenze di un’eventuale uscita della Grecia dall’Europa, queste sarebbero
molto più a carico della stessa Grecia che non a carico degli altri componenti
dell’Unione che perderebbero sì i crediti pregressi con essa, ma eviterebbero di
farne ancora di più grandi e di più incerta
riscossione...!
Tornando alla Dracma
i cittadini greci subirebbero invece un svalutazione di circa il 40% il
che, posto che già oggi i redditi sono scarsi, li ridurrebbe alla fame senza
dare in cambio una prospettiva certa di ripresa!
Certamente una delle
conseguenze di una eventuale uscita della Grecia dall’Europa è un suo
avvicinamento alla Russia di Putin che già si è fatto avanti in tale senso e gli
USA difatti premono con tutte le forze sull’Europa per mantenere la Grecia
nell’Unione, pena un pericoloso incrinamento della NATO.
A noi però non
importa cosa pensano e cosa vogliono gli USA sia perché la Russia NON è più
quella di Stalin e sia perché i nostri interessi non coincidono con quelli USA,
ma semmai spesso divergono e saremmo ben felici dal sottrarci all’influenza
americana cha assomiglia troppo ad un servaggio
coloniale..!
Stupisce invece che
tanti, che a parole dicono da sempre di volere l’Italia fuori dalla NATO, siano
oggi allineati con gli USA sulla vicenda greca, ma si sa spesso la pancia grida
più forte del cervello..!!
di Alessandro
Mezzano