Ordini Cavallereschi Crucesignati

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giovedì 17 settembre 2015

CAMBIO AL VERTICE COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI-PUGLIA



Dott. Pietro VITALE, historique-médiéval
Jurnalist-ècrivain
Directeur de bolg internationale
www.legestadellacavalleria.blogspot.com

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BARI: CAMBIO AL VERTICE DEL COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI

Cambio al vertice del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari. Al Colonnello Rosario Castello, destinato al Comando Generale dell’Arma quale capo dell’Ufficio Personale Marescialli, è subentrato il Colonnello Vincenzo Molinese, proveniente dal Reparto Crimini Violenti del ROS di Roma. 
Nato a Bari nel 1966, sposato, due figli, il Colonnello Molinese frequenta del 168° corso biennale presso l’Accademia Militare di Modena, completando il percorso di studi presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma.
Nominato Tenente nel 1990, viene assegnato al 10° Battaglione Carabinieri “Campania” di Napoli, quale Comandante di Plotone, dove successivamente regge anche il Comando della Compagnia Meccanizzata.
Nel 1992  viene assegnato al Reparto Operativo del Comando Provinciale di Roma, ove rimane sino al 1994, quando assume l’incarico di Comandante della Compagnia Carabinieri di Manduria (TA).
Nel 1999 viene trasferito a Lecce come Comandante della Sezione Anticrimine del ROS. 
Nel 2005, dopo aver superato la relativa selezione, frequenta l’8° Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze (ISSMI, già Scuola di Guerra).
Terminato il ciclo di studi della durata di dieci mesi, nel novembre del 2006  viene assegnato all’Ufficio Criminalità Organizzata del Comando Generale dell’Arma, ove regge il Comando della 1^ Sezione sino al novembre del 2011, quando viene assegnato al Reparto Crimini Violenti del ROS di Roma, quale Comandante.

L'EUROPA E LE MIGRAZIONI FRA EGOISMI E SOLIDARIETA'



                                      di Antonio Laurenzano
L’Europa che si sgretola. E’questa l’immagine legata al dramma delle migrazioni e alla sua ingovernabilità. Un’emergenza umanitaria che ha messo a nudo l’ignavia europea, l’assenza di una identità valoriale affondata da tempo nella ipocrisia e negli egoismi nazionali. E’ inquietante lo scontro in atto all’interno dell’Unione che ha creato una profonda lacerazione fra le istituzioni comunitarie e alcuni Paesi con fenomeni distruttivi, non lontani dai fantasmi del passato.
L’Europa rischia di implodere, sconfitta dai populismi, dai profeti di terrore e dalla sua stessa incapacità di governare un problema strutturale, i flussi migratori, destinato a crescere per le dimensioni di una crisi geopolitica che abbraccia il Mediterraneo, il Medio Oriente e l’Africa sub-sahariana. Senza politiche condivise sarà impensabile arginare la fuga di milioni di disperati che scappano dalla guerra, dalla povertà e dal caos destabilizzante dei loro Paesi di provenienza.  
Dal vertice europeo di Bruxelles di lunedi sono arrivati segnali allarmanti: accordo solo di principio tra i 28 per la redistribuzione di 120mila profughi in un contesto nel quale alcuni governi si oppongono fermamente ad accogliere i rifugiati. E in attesa del decisivo incontro del prossimo 8 ottobre per la definizione delle quote obbligatorie, sono stati ripristinati i controlli alle frontiere in mezza Europa. Minato alla base uno dei capisaldi dell’Ue: la libera circolazione delle persone. A distanza di venti anni, l’accordo di Schengen è sempre più fragile. Dopo la barriera di filo spinato della Bulgaria lungo i confini con la Turchia, il vergognoso muro dell’Ungheria lungo quelli con la Serbia, con drastiche misure detentive per chi … rincorre il diritto alla vita, da qualche giorno frontiere chiuse e controlli per chi si muove nell’Unione. E in prima fila, in questa operazione di basso lignaggio politico, ancora i Paesi dell’Est, quegli stessi Paesi che hanno beneficiato economicamente dell’allargamento dell’Unione, sancito ad Atene nel 2004.
La cultura postcomunista dei Paesi dell’Europa centrale e orientale è di fatto refrattaria ai processi di accoglienza e integrazione. Nei loro Governi e nelle loro opinioni pubbliche non sembra prevalere un sentimento di appartenenza europea che pure è stato assai forte nell’adesione all’Unione. Non si sono ancora stemperati i nazionalismi, che anzi esplodono ora che non sono più sottoposti al giogo sovietico cessato i 9 novembre 1989, con la caduta del muro di Berlino. Ma sotto quelle macerie, non restarono sepolti solo il comunismo con i suoi errori storici e i suoi crimini, ma anche l’idea stessa della solidarietà, quella che ricompone differenze e divisioni, superando paure e timori. Manganello, detenzione, marchiature di hitleriana memoria di ogni immigrato sono la risposta di chi, rispolverando vecchi miti e riti nazionalistici, ha presto dimenticato simpatia, amicizia e aiuti ricevuti dall’Europa occidentale in questi anni di integrazione
Non è questa la strada per scrivere il futuro del Vecchio Continente! Nel rispetto della legalità e dei livelli di vivibilità, ponti e non muri per riaffermare la civiltà millenaria dell’Europa, la centralità della sua missione storica. Occorre recuperare le ragioni dello stare insieme nell’Unione, i principi fondanti della costruzione europea per una risposta univoca alla crisi migratoria: una combinazione di fermezza di fronte al terrorismo, solidarietà consapevole, pacificazione e contributi allo sviluppo per i paesi in guerra sull’altra sponda del Mediterraneo, in Siria e dintorni. Senza una necessaria identità politica e una comune unità d’azione, ben coordinata, il destino dell’Europa sarà sempre più segnato da esodi biblici incontrollabili che ne cancelleranno nei prossimi decenni ogni aspirazione a svolgere un ruolo centrale nella gestione dell’ordine politico-economico mondiale per una pace duratura.
     

martedì 15 settembre 2015

CHIESA ORTODOSSA DELLO SPIRITO SANTO



Dott. Pietro VITALE, historique-médiéval
Jurnalist-ècrivain
Directeur de bolg internationale
www.legestadellacavalleria.blogspot.com
                                    

                                     Con preghiera di pubblicazione

Chiesa Ortodossa Italiana Monastero dello Spirito Santo – Arcivescovato d’Italia
Via San Paolo, 11 – San Michele Mondovì (CN)
Email: chiesa.ortodossa@yahoo.it
Il Cancelliere: Padre Filippo Ortenzi 
Il Portavoce: mons. Alessandro Meluzzi

Convegno nazionale: Cristianità e immigrazione in Europa 
La Chiesa Ortodossa Italiana, in collaborazione con l'Osservatorio sul Pluralismo Religioso, il C.I.S.O.R., Centro Internazionale di Storia e Sociologia delle Religioni, la Fraternitas Christiana Sancti Hieronymi, l'Università Ortodossa di San Giovanni Crisostomo e Piemontenews organizzano per il giorno presso il Salone Convegni "Elvira" in via San Paolo 19, presso il Monastero dello Spirito Santo in San Michele di Mondovi (CN). Intervengono: Prof. Luigi BERZANO, sociologo dell'Università di Torino, presidente del CESNUR e dell'Osservatorio sul Pluralismo Religioso, Padre Filippo ORTENZI, Rettore dell'Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo, Prof. Alessandro MELUZZI, psichiatra e teologo, docente presso la Pontificia Università Salesiana, Vicario Generale per l'Italia della Chiesa Ortodossa Apostolica Cattolica Assiro Caldea, Prof. Giovanni LEGHISSA, Dipartimento di Filosofia e Scienze Università di Torino, Prof. Sergio ASTROLOGO, docente di antropologia religiosa, storico dell'ebraismo, Mons. Massimo ELIA, corepiscopo della Chiesa Ortodossa Italiana, Prof. Alessandro CANNARIATO, Università di Torino, ricercatore in sociologia delle religioni, Rev. CHUCK e Rev. PINA, della Televisione Cristiana Italiana TBNE-TCI, Mons. Gilberto BERTOGLIO, Arcivescovo della Chiesa Ortodossa Italiana, Padre Tino Alberto CRUDO, Opera "Regina Pacis" – Viterbo, Prof. Letizia VIARENGO, Resp. Diocesana Dialogo Ecumenico Diocesi di Asti., il dr. Sergio CAPOGRECO dell'Ass.ne Arca della Nuova Alleanza. Modera Massimo GIUSIO, docente, direttore del Centro Internazionale di Storia e Sociologia delle Religioni - Seguono interventi del pubblico – Segreteria Convegno: per informazioni, prenotazioni interventi, relazioni – Mail ecumenics@aol.com