Ordini Cavallereschi Crucesignati

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martedì 26 maggio 2009

L'ESERCITO ITALIANO PREMIA I CIVILI

Comunicato stampa del T.Col. Vincenzo Legrottaglie (giornalista militare)
DIFESA, PREMIATI I DIPENDENTI CIVILI
Bari. 14 maggio 2009. Si è svolta nella mattinata odierna la Festa 2009 degli anziani dell’Amministrazione della Difesa. Dopo un breve intervento, il Gen. B. Carminantonio DEL SORBO, Comandante Regionale dell’Esercito in Puglia, ha consegnato i riconoscimenti.

Sono stati premiati i dipendenti civili che hanno maturato un’anzianità di servizio effettivo di quarant’anni (medaglia d’oro), trent’anni (medaglia d’argento) o vent’anni (medaglia di bronzo).

In totale sono state conferite: n. 3 medaglie d’oro, n. 6 medaglie d’argento e n. 9 medaglie di bronzo. Il personale è in servizio presso seguenti enti: Comando Militare Esercito “PUGLIA”, Centro Documentale, 15° Reparto Infrastrutture, Comando Scuole A.M. 3^ Regione Aerea, 3° Reparto Genio A.M.

Sede dell’evento è stato il Circolo Unificato Esercito di via Villari in Bari.

domenica 24 maggio 2009

I LIONS A FAVORE DEI PRECARI?

(Giornalista, scrittore e conferenziere)

Cosa possono fare i Lions International per i precari? Tanto si parla e discute di questa categoria, transumanti, vituperati, ripresi e messi su youTube.
Cari docenti, chissà come vi vedono gli studenti…sono ovviamente solidali con voi.
Cari amici Lions, come sapete sono l’assistente amministrativo di un noto Liceo barese, ed ho raccolto in Istituto, alcune interviste di studenti del V° anno sui loro professori:
Se il tuo sogno è un bilocale in periferia, ma di proprietà. Se superare i tuoi 1000 euro di stipendio mensili ti sembra un lontano traguardo da raggiungere. Se la persona che più ti mette in soggezione è l’impiegato dell’ufficio crediti. Se i tuoi peggiori nemici sono le buste firmate Enel e Telecom, non ti spiano dalla buca della posta. Se convivi da 18 anni, ma non hai messo in conto il matrimonio almeno per i prossimi 10 anni. E infine, se il tuo contratto di lavoro ha una data di scadenza, sei un precario.
Ti sei laureato in Lettere, una laurea a pieni voti, correlata di bacio accademico e aeree speranze! Poi ti sei accorto che la ricerca è un totale sfruttamento di capacità e impegno. Così ti sei intruppato anche nella mischia scolastica, ti sei messo in fila in graduatoria, con pazienza. Ma che importa? Nessuno si è mai realizzato dormendo. Si va avanti lo stesso.
Hai visto passarti davanti finti invalidi e veri truffatori. Più punti in graduatoria per chi lavora in montagna! Ha detto il Ministro e tu sei andato in montagna. Poi è cambiato il Ministro ed è cambiato tutto, e ti è rimasta solo l’aria della montagna. Noi Lions, cosa possiamo fare per loro? Tra i Lions ci sono docenti e personale precari? E’ anche vero che, la crisi mondiale che l’Italia sta attraversando, ieri era finanziaria, oggi è economica, domani sarà sociale. E tu sei ancora precario, avresti voluto un figlio, ma non ti sembra proprio il caso in queste condizioni. Tira avanti così caro precario mentre ascolti i progetti dei politici in tv, mentre ricevi incoraggiamenti dagli amici e tanti: “dai, che quest’anno c’è la fai a passar di ruolo”, sei rassegnato perchè non sarà così, almeno per quest’anno. E il prossimo?

LIONS CLUB BARI HOST

THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBS
Lions Pietro Vitale
Officer distrettuale 08/09
Giornalista, scrittore e conferenziere di storia medievale:
www.corpomilitaresmom.blogspot.com

Bollettino di Club delle nostre riunioni
“E' comune difetto degli uomini, non fare conto, nella bonaccia, della tempesta”. (Machiavelli)

“Credere nel servire e servire per credere: (motto del GovernatoreLions, Nicola Tricarico)

Cari amici Lions, è inutile che mi soffermi a elencarviVi lo scenario dell’Hotel villaggio Porto Giardino di Monopoli, i Lions responsabili non potevano scegliere di meglio per l’appuntamento di rito per Noi Lions, il 13° Congresso Distrettuale 8 – 10 maggio, anno sociale 2008/2009.
Prima dell’urlo atroce nel cuore della notte, prima delle vite umane distrutte, delle famiglie annientate e i giovani studenti universitari, riecheggiano le strazianti urla di aiuto…”la nostra casa distrutta non abbiamo più niente. Per fortuna siamo vivi”.
Il nostro modo di sentirCi Lions dovrà essere migliore di prima. Il profondo dolore immane della tragedia del recentissimo terremoto che ha colpito la popolazione d’Abruzzo (l’immane disastro ricordato anche dal nostro Governatore durante la Sua dotta esposizione) ci deve indurre a cogliere l’opportunità per riappropriarci, cari amici Lions, della più identica identità di servizio e di solidarietà nei confronti del prossimo. Come i Lions e, le altre associazioni di servizio, è stato impiegato dal Comando Centrale di Roma, un distaccamento con tende ed attrezzature di personale sanitario specializzato, (recanti dentro nel cuore, di ognuno, la croce ottagona, operano in silenzio su tutto territorio nazionale e mondiale) un autentico ed imponente presidio ospedaliero permanente: il Corpo Militare del Sovrano Ordine di Malta.

I Lions del Distretto 108 A/b hanno sempre privilegiato la realizzazione di service che contribuiscono a migliorare le condizioni di vita dei meno fortunati e che forniscono soluzioni alle persone in difficoltà e disagio.
Adoperiamoci dunque, amici Lions, tutti per fare in modo che il XIII Congresso di Primavera costituisca un momento di confronto e di proposta, attraverso la definizione di obbiettivi e indirizzi concreti e condivisi. La fase storica che stiamo vivendo induce molti a rivedere posizioni che si credevano consolidate, i Lions, secondo me, da una mia attenta osservazione e disamina di giornalista e scrittore, durante i giorni del 13° Congresso di Monopoli, quei giorni mi hanno indotto necessariamente svolgere un’attenta analisi che parta dal loro interno, per renderli più forti, sicuri e determinati ad affrontare i temi e le problematiche che la vita quotidiana ci mette davanti. Se veramente sentiamo dentro di noi l’orgoglio di appartenere al Lions International, dobbiamo contribuire alla ricerca di quelle formule, quei meccanismi che, pur poggiando su un solido e brillante passato, ci permettono di essere in sintonia ed al passo con i tempi che sempre più velocemente ci incalzano facendo affiorare realtà nuove e, per certi versi, imprevedibili.

Orbene, torniamo al 13° Congresso di Monopoli. All’evento erano tutti presenti, primo in testa ovviamente, il Governatore Distrettuale 108 A/b, Nicola Tricarico, (al completo con i componenti del Gabinetto, ottimi e validissimi collaboratori), il Past Direttore Internazionale, numerosi Past Governatori, il Vice Governatore eletto, gli Officer Distrettuali, i Presidenti di Clubs e tanti tantissimi Soci provenienti in maggior parte dei 92 Clubs sparsi, Distretto di Puglia.

In conclusione Cari amici, spero farVi cosa gradita inviarVi il resoconto di un’evento così importante, soprattutto per coloro che impediti non hanno potuto partecipare. Rendo noto che è stato eletto dall’assemblea il 1° Vice Governatore il Dott. Rocco Saltino, mentre il 2° Vice Governatore è stato eletto il Dott. Luigi Desiati, un augurio di vero cuore ad entrambi. Credo che gli organizzatori che si sono adoperati e impegnati alla costruzione del XIII Congresso, possono dichiararsi soddisfatti della riuscita, senza dimenticarsi che siamo pur sempre uomini, con pregi e difetti, con tutto ciò che possiamo dare di buono… Come ha affermato il Governatore in una frase alla chiusura del Suo intervento: “i Lions, al di là dei propri meriti e demeriti, straordinaria è la fonte di bene e di amicizia che ne può derivare, in un caleidoscopio dalle sfumature infinite che hanno guidato la nostra scelta iniziale di appartenenza associativa fino a condurci allo spirito di servizio in cui crediamo”. Un fraterno abbraccio a tutti vostro, Pietro
Non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate. (Bertrand Russell)

IL CASO GALILEO GALILEI

Dott. Pietro Vitale
Giornalista e scrittore


“…è’ nella natura dei mortali calpestare chi è caduto…”
(ESCHILO)

“La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se non s’impara la lingua della Conoscenza dei caratteri e simboli, né quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, squadre (e compassi dico io ) geometrie, senza i quali mezzi è impossibile intenderne parola, senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto”.
(Galileo, & Saggiatore cap. VI)

1609: invenzione del cannocchiale
2009: anno internazionale dell’astronomia.

GALILEO GALILEI
Introduzione:
Cari amici che mi leggete, in questo 2009 come sapete è dichiarato anno internazionale dell’astronomia, si celebra il 400° anniversario dell’invenzione del telescopio ad opera di Galileo Galilei, scienziato e scrittore, protagonista talvolta involontario destinato a suscitare polemiche scientifiche e religiose che hanno determinato profondi sconvolgimenti nella sua carriera e esistenza nella storia delle scienze. Senza alcun dubbio a lui tutta l’umanità deve riconoscenza per le numerose invenzioni in campo scientifico e astronomico e per la profondità dei suoi studi.
Il padre è un fine musicista, appartenente ad una famiglia con illustri rappresentanti nel governo democratico di Firenze, che nel 1562 si trasferisce a Pisa, dove nasce il primogenito Galileo. Questi, nel settembre 1581, interrompe gli studi di medicina presso l’università di Pisa preferendo interessi di matematica, a scuola da Ostilio Ricci, discepolo del grande matematico Niccolò Tartaglia.

Nel 1585 Galileo va a Firenze dove vengono apprezzate le sue lezioni di interpretazioni (esoteriche dico io) sull’inferno di Dante, sull’Ariosto e sul Tasso. Ma il suo esordio in campo scientifico avviene nel 1587 quando pubblica una Relazione sulla Bilancetta idrostatica per la determinazione del peso specifico dei corpi; inventata l’anno prima.
Nel 1589 viene nominato lettore di matematica nell’Università di Pisa, dove rimane per oltre tre anni, con uno stipendio annuo di 60 scudi (un professore di matematica, ne prendeva duemila). Nei numerosi lavori pubblicati, egli si occupa della caduta dei gravi ed apre la via alla dinamica moderna.
Nel 1591 per la morte del padre, Galileo deve provvedere al mantenimento della famiglia. Ma l’ambiente accademico pisano, irritato dal suo carattere polemico, lo esclude dall’insegnamento e non gli rinnova l’incarico. Galileo si trasferisce allo studio di Padova dove viene accolto con simpatia con un contratto di quattro anni, a 180 fiorini all’anno, come professore di matematica e vi rimane per ben 18 anni: i più fecondi della sua vita, soprattutto per la libertà di pensiero di cui può godere e per le garanzie che le autorità veneziane offrono contro il prepotere dell’Inquisizione. Permanendo però le sue inquietudini finanziarie, nonostante diversi aumenti di stipendio, lo scienziato deve dedicarsi anche all’insegnamento privato, molto remunerativo, anche per pagare la dote delle sorelle e per mantenere l’amante veneziana, con la quale convive per circa dieci anni, e tre figli: Virginia, Livia e Vincenzo, legittimato nel 16, mentre Virginia e Livia entrano in convento.
Al periodo padovano appartengono appartengono numerose opere e l’invenzione del compasso geometrico militare (1619), una specie di regolo calcolatore, causa di una celebre disputa con Capra, che rivendica l’invenzione al tedesco Gutzenhausen,. Di questo periodo importanti sono le lettere e gli appunti, da cui risultano i grandiosi progressi conseguiti nella fisica, nella matematica e nell’astronomia. Nel 1604 scopre la legge sulla caduta dei gravi.

Nel 1609 inventa il telescopio, geniale e dotta applicazione delle lenti già inventate da occhialai olandesi, che presentato da Galileo al Senato veneto, desta stupore e meraviglia per la sua prefazione, egli consente l’esplorazione del cielo. Nello stesso 1610 Galilei va a Roma, accolto con lodi ed onori, ed è chiamato a far parte dell’Accademia dei Lincei. Ancora nello stesso anno l’ormai famoso scienziato, passa per motivi economici al servizio del granduca di Firenze, Cosimo 1, commettendo un grave errore, dal momento che i Medici non lo proteggeranno dalle persecuzioni del Sant’Uffizio, come invece avrebbero fatto i Veneziani. Del 1612 è il Discorso intorno alle cose che stanno sull’acqua e che in quella si muovono, del 1613 le tre lettere note come Istoria e dimostrazione intorno alle macchie solari e loro accidenti, e le lettere a Don Benedetto Castelli, “fra cui quella famosa, sul movimento del sole e della terra e il modo di interpretare la Bibbia”.
Di pari passo, in campo filosofico, egli chiarisce sempre più la necessità di tenere distinte e autonome la scienza e la rivelazione. “La natura egli dice, per esempio, nella lettera al Castelli - e la Bibbia, derivano dallo stesso Verbo Divino ma mentre la natura attua la volontà divina con inesorabile necessità, nella rivelazione invece ha dovuto adattarsi all’intelligenza degli uomini a cui era diretta. Ne consegue che è privo di senso voler conoscere la natura attraverso la Sacra Scrittura: Più giusto è invece, la dove la cosa si dimostra necessaria, servirsi delle leggi naturali per comprendere il vero significato di talune espressioni, necessariamente velate, nella Bibbia. Naturalmente per quell’epoca, era una teoria rivoluzionaria che aveva già molti seguaci anche in campo scientifico cattolico, (padre Foscarini, un carmelitano, sostiene le stesse tesi a quelle di Galileo). Nel 1616 Galileo viene chiamato dal Cardinale Bellarmino, che lo ammonisce ad abbandonare le idee copernicane. Da questo momento fino al 1630 Galileo rinuncia almeno ufficialmente, alle sue tesi e alle sue opere sono di puro argomento scientifico-tecnico: Il discorso sul flusso e riflusso del mare (1615), in cui fa dipendere le maree dai moti della terra – il che voleva essere ancora una conferma della tesi copernicana – il Discorso delle comete (1619), il Saggiatore (1623). L’opera Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano (1632) più che un libro autentico di fisica e di astronomia, è soprattutto uno splendido lavoro di chiarificazione scientifica ed un’opera anche didattica. Al fine, dopo tante polemiche e perplessità, Galilei ottiene l’autorizzazione a pubblicare il suo Dialogo, ma appena sei mesi dopo l’Inquisizione di Firenze fa sequestrare l’opera, della quale, fortunatamente era già in circolazione in Italia e all’estero diverse copie. Galileo viene chiamato a Roma per costituirsi al Santo Uffizio.

Nel frattempo il gruppo di suoi amici e protettori anche ecclesiastici, per i sopravvenuti mutamenti della politica europea, aveva perduta la loro influenza, mentre la compagnia di Gesù, apertamente e con tutto il peso della sua potenza, infierisce contro lo scienziato e le idee copernicane, ritenute pericolose per la fede cattolica. Il vecchio scienziato ormai indebolito e stanco, non è capace di resistere agli interrogativi con minacce di tortura: abiura ed è condannato al carcere commutato in confino, prima nel palazzo del Duca di Toscana a Roma, poi a Siena, presso l’Arcivescovo, infine ad Arcetri. Gli ultimi anni di Galileo sono tristi; pochi amici avevano il permesso di visitarlo, con molte restrizioni; la figlia carissima Virginia muore nel 1634, gli altri figli non lo capiscono, specie la figlia Livia che gli rimprovera di averla costretta a prendere il velo contro la volontà; di più nel 1637 Galileo perde completamente la vista. Unica consolazione la ricerca scientifica e la notizia che il suo pensiero va rapidamente diffondendosi ovunque.
Solo nel 2009, dopo 4 secoli, il Vaticano rivede le proprie posizioni con una rilettura storica, filosofica e teologica, celebrando la prima messa per Galileo ed organizzando ne prossimo maggio a Firenze un Convegno internazionale di studi sul “caso Galileo”.