Dott. Pietro VITALE,
historique-médiéval
Jurnalist-ècrivain
Directeur de bolg internationale
“Sono responsabile di ciò che dico e non di quello che capisci”. (detto popolare)
Riportiamo qui un articolo di alcuni anni fa che ci
sembra ancora di grande attualità.
Parecchi secoli fa un
ometto di indubbio ingegno che si chiamava Aristotele diceva:” nummus nummum parere non potest” che tradotto
dal latino, idioma nel quale era riportato, significa: il denaro non può
generare denaro.La stessa Bibbia condanna l’usura nell’Esodo, nel Levitico ed anche
nel Deuteronomio.Anche S.Luca, nel suo vangelo ( 6,34s) dichiara che
l’usura è peccato e la chiesa cristiana, nel 1274, nel congresso di Lione,
sancisce che è peccato prestare denaro a qualsiasi interesse.Da qui nasce la
legittimazione ad esercitare l’usura per i giudei che iniziano ad
esercitarla anche se questa è espressamente proibita dalla bibbia, ma
probabilmente in modo per loro lecito in quanto il Talmud dice che molte cose
che se fatte ai giudei sono peccato, non lo sono invece se fatte ai “Goym” e
cioè al resto dell’umanità che non ha la stessa dignità umana del “popolo eletto”.Nei
primi anni del 500 la chiesa cambia idea e si pronuncia con un certo
possibilismo in favore dell’usura.Martin Lutero ( 1483 – 1546 ) condanna
l’usura con la stessa risolutezza dei Padri della Chiesa ed afferma che:” il
profitto su di un Mutuum, a chiunque fatto, è peccato mortale”Ma già dopo 20
anni i toni si ammorbidiscono e la condanna è solo per chi applica tassi troppo
esosi.La chiesa Cattolica nel concilio di Trento ( 1545 – 1563 ) deve controbattere la “concorrenza”
dottrinale di Lutero e pertanto condanna nuovamente e recisamente l’usura che
fa ricadere nel 7° comandamento “ Non rubare”. Una semplice
dichiarazione che affermi la liceità dell’usura è sufficiente per essere
dichiarati eretici e scomunicati, così come l’autorizzazione a fondare un
“Banco di pegno o di prestito”Calvino accetta e predica la liceità del prestito
ad interesse a cui non pone limiti, ma anzi introduce il concetto che la
ricchezza è un dono di Dio a chi è nella sua grazia, al contrario della povertà
che è una punizione per coloro che non sono in grazia di Dio …Questo aberrante
e disumano concetto calvinista permea la cultura Americana ( non scordiamo che
i “padri pellegrini” tra i fondatori della colonia Americana erano calvinisti )
ed è a tutt’oggi il principio che informa la società USA.
Nel 1625 Francesco Bacone espone una teoria favorevole
all’usura dicendo in sostanza che essendo essa un male inevitabile fosse meglio
regolamentarla per legge.Nel 700, con l’illuminismo e con il capitalismo di
Adam Smith, riprende vigore la tesi della liceità dell’usura mentre la
posizione ufficiale della chiesa è ancora contraria tanto che a Verona Scipione
Maffei, per avare scritto un trattato intitolato “ Dell’impegno del denaro” in
cui fa una strenua difesa dell’usura, viene condannato dalla inquisizione della
repubblica di Venezia al bando da Verona ed a 4 mesi di confino.Solo dopo il
1789, quando l’assemblea costituente francese decretò la libertà del
commercio e del credito, anche la chiesa non condannò più l’interesse finanziario
in genere, ma si limitò alla condanna dei tassi usurai eccessivi.Il Corano
vieta assolutamente il prestito ad interesse che viene condannato in modo
esplicito e senza mezzi termini tanto che ancora oggi le banche islamiche non
prestano denaro ricavando profitto diretto dal prestito.Come si vede i giudizi
morali sull’usura sono ondivaghi e contingenti e dipendono molto di più dalla
visione del potere e dagli interessi momentanei che da questioni di
principio.Nel mondo d’oggi dopo che nella guerra tra il sangue e l’oro
vinse l’oro, l’usura è assorta a concetto informatore delle economie moderne
sino ad arrivare agli eccessi ingovernabili di un’economia speculativa che ha
determinato la recentissima crisi mondiale che ha sconvolto ed disastrato i
Paesi di tutto il mondo.Il profitto è divenuto una divinità alla quale si
sacrificano tutti gli altri valori, dalla rettitudine, alla legalità, alla
coscienza, al benessere generale del Paese ed alla stessa sopravvivenza del
pianeta stante che questo sistema sta spingendo il mondo ben al di fuori del
“progresso sostenibile” e che l’inquinamento planetario ed i cambiamenti
climatici in atto stanno condannando a morte tutta l’umanità!L’ingordigia fa
aggio sulla ragionevolezza ed ottunde l’intelligenza e come Creso che trasformando
tutto ciò che toccava in oro non poté più mangiare alcun cibo, così questa
civiltà, tutta tesa al profitto fine a se stesso, finirà di autoeliminarsi a
causa dei veleni che l’ingordigia del profitto produce ..!! Si dovrebbe tornare all’equilibrio degli antichi valori e, semplificando,
anteporre l’uomo al profitto facendo del denaro un mezzo anziché un fine, ma
temiamo che oramai l’umanità sia così ammalata da risultare inguaribile ..Va
bene che nell’economia dell’universo l’umanità non è nulla, meno di un battito
di ciglia ed a Uomo scomparso, l’universo non se ne accorgerà neppure …!! –di Alessandro Mezzano