Ordini Cavallereschi Crucesignati

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venerdì 22 ottobre 2010

CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE, BARI

Bari, 20.10.2010 Comunicato Stampa. Si è svolta il 15-17 ottobre 2010, nel comprensorio militare di Persano(SA) una gara Internazionale per pattuglie militari, a cui hanno partecipato 34 squadre rappresentanti varie forze militari italiane e straniere, alla quale ha partecipato anche una squadra della Polizia Municipale di Bari, composta dagli agenti Enrico Carlucci, Annamaria Cazzorla, Antonio Barnabà e Simone Vessia, già Campioni d’Italia di tiro operativo nel maggio 2010
La squadra della polizia municipale di Bari ha dimostrato la professionalità psico-tecnica-fisica, di affrontare in 30 ore di duro percorso circa 25 Km. notturno e diurno, le difficoltà della gara. Una vera e propria esercitazione che mette alla prova oltre la capacità fisica a resistere a sforzi e fatiche, anche la preparazione per superare varie prove tecniche, ottenendo ottimi risultati.
La classifica generale tra gli eserciti che hanno concluso la gara (tre ritirate) vede al 1° posto il 187° Rgt. della Brigata Paracadutisti Folgore di Livorno mentre la Polizia Municipale di Bari si è piazzata al 17° posto davanti a 14 squadre, quasi alla pari dei Royal Marines che si sono piazzati al 15° posto. La Polizia Municipale ha ottenuto un ottimo risultato, considerato da tutti una vera vittoria. Nel tiro con armi militari il Carlucci si è piazzato al 6° posto su 31 partecipanti.
Questi risultati positivi sono stati raggiunti grazie al sostegno del comandante, Col. Stefano Donati, e al costante addestramento dell’istruttore di tiro operativo Carlucci Enrico.

82^ REGGIMENTO FANTERIA "TORINO", BRIGATA "PINEROLO"

IL 13° CORSO DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI STATO MAGGIORE INTERFORZE A SCUOLA IN PUGLIA Comunicato stampa del Magg. Domenico Occhinegro
Barletta 21 ottobre 2010. La Brigata “PINEROLO” ha ricevuto la visita del 13° Corso dell’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze (ISSMI) presso la sede dell’ 82° Reggimento Fanteria “TORINO”.
I frequentatori sono stati accolti dal Comandante della Brigata Corazzata “PINEROLO”, Generale di Brigata Mario Ruggiero, che ha tenuto un briefing illustrativo relativo alla forza NEC ( Network Enable Cabability) e alla trasformazione della Grande Unità in Brigata di Fanteria Media.
Durante la visita gli ospiti hanno potuto osservare da vicino e salire a bordo del VBM 8X8 “Freccia” che per l’Esercito italiano è il primo concreto tassello verso l’acquisizione di capacità operative e tecnologiche che consentiranno di disporre di Forze proiettabili e completamente digitalizzate, in grado di sfruttare le capacità offerte dall’evoluzione dell’Information and Communication Technology.
L’innovativo mezzo è attualmente impiegato con successo dall’Esercito Italiano nell’Operazione ISAF in Afghanistan.

giovedì 21 ottobre 2010

ECONOMIA,LA LEZIONE DELLA GERMANIA

L’ONDA LUNGA DELLA RIPRESA ECONOMICA
del Dott. Antonio Laurenzano
Germania ùber alles! Fa scuola il modello tedesco di crescita economica. Dopo la crisi finanziaria ed economica che ha sconquassato i mercati di mezzo mondo, si avvertono i primi segnali di ripresa, una ripresa lenta e faticosa. E in un panorama mondiale caratterizzato da tante incertezze, spicca il dato sulla crescita tedesca nel secondo trimestre dell’anno: un aumento del 2,2% rispetto al trimestre precedente (3,7% annuo), il miglior risultato post-unificazione. Più del doppio di quanto Eurostat ha stimato per l’Unione monetaria. Con una incoraggiante prospettiva: entro il 2011 la Germania tornerà ai livelli di crescita registrati prima della crisi! Una crisi … digerita in fretta. Gli analisti, che avevano previsto un rialzo medio intorno all’1,3%, parlano di “miracolo tedesco”. Vi sono ragioni antiche e cause più recenti che spiegano questo exploit. Parte da lontano la ripresa economica in Germania. Un’onda lunga che affonda le radici nelle decisioni degli anni successivi alla riunificazione con la delocalizzazione nei Paesi dell’Est di quei segmenti di produzione a più alta intensità di lavoro che penalizzavano la competitività di una grande fascia di prodotti. Senza dimenticare la struttura delle imprese industriali tedesche, medio-grandi, che riescono meglio delle piccole a conquistare e difendere le quote di mercato, sopportando più facilmente i costi della internazionalizzazione (logistica, reti di vendita, avviamento di relazioni commerciali). La dimensione delle imprese è stato un fattore importante. I grandi gruppi industriali, scarsamente orientati ai beni di consumo e specializzati invece in beni di investimento, stanno vendendo con successo tecnologie e beni di lusso nei mercati emergenti. Le ultime trimestrali delle multinazionali, da Bmw a Volkswagen, da Siemens a Infineon sono tutte all’insegna dell’ottimismo grazie ai mercati emergenti e alla debolezza dell’euro (dall’inizio dell’anno - 10% sul dollaro). Export e investimenti costituiscono i pilastri della crescita. La metà del pil è prodotta dagli scambi internazionali, in forte crescita grazie anche all’azione del governo che ha ben supportato le imprese nell’espansione all’estero. Dietro la poderosa ripartenza dell’export tedesco c’è infatti un sistema di supporto alle imprese e di promozione del made in Germany che va a nozze con la forte domanda in arrivo dai Paesi asiatici. Effetti positivi sono inoltre derivati dalle riforme del mercato del lavoro (i “pacchetti Harz”) che hanno tolto un po’ di gesso alle relazioni industriali e al sistema di welfare , ma soprattutto gli accordi aziendali e di categoria tra imprese e sindacati che hanno perseguito un equilibrio tra salario reale, investimenti, livelli occupazionali e produttività del lavoro.
Nessun “miracolo”, dunque, ma più realisticamente una precisa strategia economica ben sostenuta da una illuminata politica di sviluppo che sta rilanciando a pieno titolo Berlino nel ruolo di leader continentale. Grazie alla “locomotiva” tedesca l’Europa può così guardare dall’alto l’America, reduce da una primavera assai meno brillante (+ 0,6%) e archiviare con rinnovata speranza un semestre ricordato solo per la crisi greca e i sinistri presagi di collasso dell’euro.
Il boom tedesco traina l’Europa fuori dalle secche della crisi mettendo però a nudo, impietosamente, i ritardi e le contraddizioni dei sistemi economici degli altri Paesi europei, alle prese con riforme che tardano ad arrivare e con una classe politica priva di una efficace bussola economica …
Un’Europa a due velocità: la Germania è cresciuta oltre cinque volte l’Italia e quasi quattro volte la Francia. Doppiata pure la Gran Bretagna. Spagna e Portogallo, appaiate da un modesto + 0,2%, faticano a ritrovare la via della crescita, mentre la Grecia è in piena apnea (-1,5%). Un differenziale economico che va colmato presto, perché -e non è un paradosso- la Germania ha bisogno dell’Unione europea molto più degli altri Paesi. Il fallimento dell’Ue avrebbe conseguenze catastrofiche per Berlino. Il 50% delle esportazioni tedesche sono verso l’Europa. “La fine dell’euro, secondo il parere del politologo tedesco Josef Joffe , avrebbe come effetto l’aumento del valore della moneta tedesca ma distruggerebbe il modello economico del Paese che dipende appunto dalle esportazioni”. La Germania ha cioè un fortissimo interesse politico ed economico a far funzionare la zona euro: in gioco il suo passato, nel ricordo di Helmut Kohl, fautore della moneta unica, ma soprattutto il suo futuro.

DOPPIOPESISMO E INSULTI

Tratto da il Giornale del 21/10/2010 - di Paolo Bracalini

Roma Il caso Masi-Santoro non fa scuola, perché altrove, fuori dal mondo parallelo di Viale Mazzini, se si insulta il proprio direttore si viene sospesi e nessuno deve fiatare. Nemmeno il Pd e la sinistra vendoliana, madre di tutti i lavoratori, che per Santoro invocano il diritto al vaffa ma per i comuni mortali non solo non fanno nulla, ma anzi sono i primi a sanzionare il vile marrano che ha osato ribellarsi al potere costituito. Cosa avrà da dire Nichi il rosso, il salvatore della sinistra italiana, su questa vicenda pugliese così simile e così diversa dalla telenovela di Santoro in Rai? Probabilmente nulla, visto che il dirigente sanzionatore è un suo uomo, da lui chiamato a coordinare l’area organizzazione della Regione Puglia, amministrata dal 2005 da Nichi Vendola.
Il ribelle, che per sua disgrazia di cognome non fa Santoro ma solo Angelillo, Pasquale Angelillo, non è una star della tv né un eroe della libertà di pensiero, ma solo un funzionario regionale, per di più sindacalista, ma di un sindacato sfigato, l’Ugl, che non ha i poteri di una Cgil. E così, per la gravissima colpa di aver apostrofato «emulo di Pol Pot» il dirigente regionale Pasquale Chieco, tra l’altro membro della segreteria regionale del Pd, si è beccato undici giorni di sospensione dal servizio con conseguente congelamento della retribuzione, leggermente più bassa di quella di Santoro.
Eppure, dare dell’emulo di Pol Pot a qualcuno parrebbe meno grave che mandarlo a vaffa... in diretta tv. Ma ci sbagliamo, evidentemente, perché per il povero Angelillo (che poi è il responsabile pugliese di Ugl) non è partito nessun sit-in progressista davanti alla sede della Regione Puglia, nessuna vignetta di Vauro per sbertucciare Nichi il censore, nessun finiano si è indignato, di Micromega e Panchi Pardi neppure l’ombra. La «grave offesa» di cui si è macchiato il funzionario della Regione, tra l’altro, non è nata da un raptus di nervi ma da una contestazione di fatto: l’Ugl era stata esclusa da una importante e delicata trattativa riguardante il personale della Regione, senza un motivo plausibile. Però non c’è stato verso e, malgrado la cosa fosse nota ai vertici regionali, si è proceduto nel modo più brutale, con la sanzione disciplinare, undici giorni di sospensione a partire dal 16 novembre. I sindacalisti dell’Ugl, però, si fanno una domanda, neppure così peregrina: perché proprio Vendola, che si straccia le vesti per gli operai di Melfi, permette poi «atti intimidatori» verso i suoi stessi dipendenti? Ad Angelillo, che di cognome non fa Santoro, non è restato che tentare un’istanza di conciliazione, che però, a differenza dell’arbitrato chiesto dal giornalista vip, non congela affatto la sanzione, che pende ancora sul suo collo.
Oltre a questo, però, il sindacalista ribelle ha scritto anche una lettera. Indirizzata a Mauro Masi, direttore generale Rai: «Gentile direttore, non dispongo, a differenza del divo Santoro, di 4 milioni di teleutenti bensì soltanto di un migliaio di associati fra i dipendenti delle autonomie locali pugliesi. Santoro e tutti i suoi faziosi amici vanno contrastati facendoli spogliare del falso vittimismo di cui sogliono ammantarsi. Chi le scrive, invece, sta vivendo sulla propria pelle le ingiustizie del bolscevismo, versione vendoliana, nel terzo millennio». Si attende una risposta. Ma da Vendola, però.

martedì 19 ottobre 2010

SMENTITA DEL GRAN MAGISTERO DELL'ORDINE DI MALTA (S.M.O.M.)

Di seguito il comunicato stampa inviato dall'Ufficio Comunicazioni del Gran Magistero alle testate giornalistiche, radiofoniche e televisive in merito alla presenza di un Cavaliere di Malta nella trasmissione " il Grande Fratello".
In merito agli articoli di stampa pubblicati nell’ultima settimana in relazione ad un Cavaliere di Malta che farebbe parte della trasmissione il Grande Fratello 11, si smentisce che Davide Roberto Baroncini abbia alcuna relazione con il Sovrano Militare Ordine di Malta, comunemente conosciuto anche come Ordine di Malta o i Cavalieri di Malta. Davide Roberto Baroncini non è un Cavaliere di Malta.
Diffidiamo chiunque dall'usare impropriamente il nostro nome e chiediamo pertanto che la trasmissione il Grande Fratello cessi immediatamente di fare riferimento all’Ordine di Malta o alla appartenenza di Davide Roberto Baroncini alla nostra Istituzione.
Ufficio Comunicazioni
Sovrano Militare Ordine di Malta
Via Condotti, 68 - 00187 Roma

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lunedì 18 ottobre 2010

30 ANNI SUONATI, LA TAVERNA DEL MALTESE, TRA RICORRENZA, STORIA E MITO. BARI

Comunicato stampa del Dott. Michele Casella.
Mercoledì 20 ottobre, alle ore 10.00 presso la sala giunta del Comune di Bari, verrà presentata la manifestazione legata ai 30 anni della Taverna Vecchia del Maltese, un evento con cui ripercorrere la storia di questo mitico locale attraverso la diffusione di temi relativi alla legalità ed al confronto con le diverse forme d’arte. Sia dal punto di vista sociale che da quello prettamente culturale, la Taverna Vecchia ha dato un contributo fondamentale alle mutazioni della città di Bari, divenendo un simbolo della libertà espressiva e di pensiero. Anche per questo anniversario l’intento è quello di rendere questo locale un luogo in cui promuovere la fruizione di linguaggi artistici eterogenei, mettendo in comunicazione realtà locali e nazionali, Il cartellone degli eventi prevede infatti di intrecciare esibizioni dal vivo con dibattiti pubblici, stimolando il confronto e aprendo nuove tematiche che possano essere di vivo interesse per i partecipanti. Musica, idee, parole e immagini saranno dunque le protagoniste di questa manifestazione, per ripercorrere in 30 giorni un sogno lungo 30 anni.
Durante la conferenza stampa verrà annunciato il cartellone completo della manifestazione.
Interverranno:
Michele Emiliano :: Sindaco del Comune di Bari
Dario Di Stefano :: Direzione Taverna Vecchia Del Maltese
In conferenza stampa verrà distribuito il materiale informativo sull’evento
20 ottobre ore 10.00 Conferenza stampa I 30 anni della Taverna Vecchia del Maltese @ Sala Giunta – Comune di Bari Corso Vittorio Emanuele, 84 (Bari)