Presentazione
del volume di Antonio Labalestra, “Singularis
in singulis.
Duodecim
columnae vitinae e marmore nella basilica di San Pietro a Roma“.
Mostra
di fotomontaggi e opere dedicate al disegno d’architettura e alla
tradizione arcaica della lavorazione della pietra pugliese.
Mercoledì
22 ottobre
2014,
alle
ore 18,
presso
la
Sala
Consiliare del Palazzo della Provincia di Bari,
sarà presentato il volume di
Antonio Labalestra,
edito
per
Antonio Dellisanti Editore,
dal titolo,
"Singularis
in
singulis.
Duodecim
columnae vitinae e marmore nella basilica di San Pietro a Roma",
dedicato al serto delle colonne tortili di età romana correlate al
luogo del martirio di San Pietro sul colle vaticano, che si avvale
dei contributi scritti di Cosimo
Damiano Fonseca,
Francesco
Moschini
e Cherubino
Gambardella.
Questo
studio, a partire dalle minuziose descrizioni di Tiberio Alfarano,
chierico beneficiario della basilica costantiniana, tenta di
ricostruire il percorso legato alla traslazione e al riutilizzo delle
colonne gerosolimitane all’interno del cantiere della fabbrica di
San Pietro, nel continuo processo di adattamento dello spazio
liturgico che dall’età di Costantino si sussegue fino al
pontificato di Urbano VIII. Gli studi condotti sulle celebri colonne
tortili si intrecciano con la storia, l’architettura e i problemi
tecnici che hanno caratterizzato l’intervento di Gian Lorenzo
Bernini tracciando i tratti della forza espressiva di questi elementi
architettonici che, ben presto, travalicarono le mura della basilica,
per invadere l’ambito dell’iconografia dell’arte.
Parte
di queste argomentazioni ritornano nell’esposizione intitolata,
“Sognatore
di opera grave. Tra leggerezza della pietra e gravità del pensiero”
di
Antonio Labalestra a
cura di
Caterina Rinaldo.
Il titolo riprende una conversazione di Fernando
Távora
con Álvaro
Siza
in cui lo studioso portoghese, citando un documento del Seicento,
definisce il secondo come “Muratore
di opera grave”,
il
maestro che pratica l’architettura, che costruisce con la pietra o
con un altro materiale; l’opera è un’opera ‘grave’, vale a
dire seria, importante, significativa, meditata, frutto
del
pensiero ragionato dell’architetto colto. La
mostra, che raccoglie disegni di architettura e forme archetipiche di
una Puglia arcaica e immaginata,
forse non più esistente, è incentrata su un percorso di lettura
volto alla ricerca di un dialogo tra la produzione dei disegni e la
realizzazione dei manufatti, intendendosi la carta e la pietra come
la pratica del disegno d’architettura e l’architettura stessa.
Sedici
disegni,
realizzati con la tecnica del fotomontaggio architettonico, dialogano
con quattro
oggetti
della produzione tradizionale locale progettati da altrettanti
designer pugliesi, invitati a ripensare ai loro luoghi d’origine.
La carta diventa così casa ideale del pensiero, tema portante del
percorso dell’architetto, mentre la pietra si fa leggera per
tramutarsi in opera d’architettura. Gravità della carta e levità
della pietra tramutano l’attitudine al progetto in un discorso
aperto che fa propri i temi della tradizione storica pugliese. Così,
Corbis,
realizzato in Biancone
Minervino
e legno di quercia, evoca l’immagine di un cesto, Itaca
Spring,
realizzata in Mazzaro
di Gravina,
reca sulla parte inferiore del blocco di pietra incisa la prefazione
dell’Odissea, perché la combinazione dell’acqua con la pietra e
il loro linguaggio formale si trovano nei codici dell’architettura
e negli arredi di pietra del Mediterraneo, mentre Habita,
interpretazione in chiave iconica della casetta per uccelli,
rappresenta l’elogio dell’appartenenza ad un luogo, una casa in
cui tornare non effimera ma di pietra. Infine Apulia,
progettata interpretando la forma geografica della regione, è una
panca composta da lastre affiancate verticalmente, ciascuna delle
quali realizzata con un tipo di pietra calcarea della zona, Apricena,
Trani,
Fasano-Ostuni
e Lecce
e prodotta dalla rete di impresa Smetwork.
La
mostra,
che sarà inaugurata a partire dalle ore
19,
presso la Sala
Colonnato
del
Palazzo della Provincia di
Bari è
accompagnata da
un elegante libro, a cura di Daniela
Idda,
edito da Antonio
Dellisanti Editore,
dedicato alla lezione delle avanguardie come prodromo di una nuova
architettura disegnata e si avvale dei contributi scritti di Antonio
Labalestra
e Caterina
Rinaldo.
Antonio
Labalestra
nasce a
Torino. Si laurea in Architettura con una tesi in Storia
dell’Architettura e teoria della Progettazione con il prof.
Francesco Moschini e il prof. Franco Purini. Dal 2000 svolge attività
didattica nei Corsi di Storia
dell’Architettura
e di Storia
dell’Arte
Contemporanea
presso il Politecnico di Bari. Consegue
istituzionalmente il Master
Europeo di secondo livello
in
Storia dell’Architettura
presso l’Università degli Studi di Roma Tre e il Perfezionamento
in filosofie teoretiche ed estetiche del Novecento
presso i dipartimenti di Lingue e Letterature Romanze e Mediterranee
e di Italianistica dell’Università Degli Studi di Bari. Dal 2004
collabora con l’Archivio
disegni del Fondo Francesco Moschini Archivio A. A. M. Architettura
Arte Moderna per le Arti, le Scienze e l’Architettura
avendo l’opportunità di guardare, da un osservatorio privilegiato,
una serie di mostre dedicate all’architettura e alle arti ed autori
del ‘900. Dottore
di ricerca in Storia dell’Architettura presso lo IUAV di Venezia è
attualmente professore a contratto in storia dell’arte
contemporanea presso il Politecnico di Bari. Ha
organizzato, coordinato e curato seminari, cicli di lezioni, rassegne
cinematografiche, mostre ed eventi espositivi in Italia ed
all’estero. All’attività didattica e divulgativa esercitata
attraverso interventi ed incontri pubblici, giornate di studio e
convegni, associa un’intensa attività editoriale attraverso la
pubblicazione di libri, e con interventi su riviste e media
specializzati. È autore di saggi, articoli e recensioni dedicati
principalmente al rapporto tra arte e architettura e tra storia,
teoria e progetto, con pubblicazioni autonome e su riviste italiane
di settore, tra queste: “XY
dimensioni del disegno”,
“Segno”,
“L’Industria
delle Costruzioni”,
“Paesaggio
Urbano”,
“Disegnare
idee immagini”
e “Progetti”.
“Singularis
in singulis. Duodecim columnae vitinae e marmore nella basilica di
San Pietro a Roma“.
Presentazione
del volume di Antonio Labalestra.
Mercoledì
22 ottobre 2014,
ore
18.00.
Sala
Consiliare del Palazzo della Provincia di Bari.
Intervengono:
Antonio Labalestra, Antonio Dellisanti Editore, Caterina Rinaldo.
“Sognatore
di opera grave. Tra leggerezza della pietra e gravità di pensiero”,
mostra di fotomontaggi e opere di Antonio Labalestra a cura di
Caterina Rinaldo e Antonio Labalestra.
Catalogo
(Daniela Idda a cura di) Antonio Dellisanti Editore.
Inaugurazione:
mercoledì
22
ottobre
2014,
ore
19,00
Sala
Colonnato del Palazzo della Provincia di Bari.
Palazzo
della Provincia di Bari, Lungomare Nazario Sauro, 29 – Bari.
Apertura:
dal
22
al 29
ottobre
2014,
lun.
– sab. ore
9,00/19,00
domenica ore 9,00/13,00.
Con
la collaborazione di
Smetwork
, Manitillo Marmi , Damiano Marmi , Pietram srl