Ordini Cavallereschi Crucesignati

Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.

mercoledì 4 novembre 2015

CRONACHE ITALIANE



Dott. Pietro VITALE, historique-médiéval
Jurnalist-ècrivain
Directeur de bolg internationale
www.legestadellacavalleria.blogspot.com
                                                             ***
 Ogni verità passa attraverso tre fasi: prima viene ridicolizzata; poi è violentemente contestata; infine viene accettata come ovvia”.
(Arthur Schopenauer)

                                                 ***
Pezzi inviati da Alessandro MEZZANO
E’ di questi giorni la polemica che impazza su tutte le Tv circa l’opportunità o meno di armarsi per avere la possibilità di difendersi dalle rapine in casa che stanno diventando ogni giorno più numerose e pericolose per la ferocia e la determinazione con cui i delinquenti agiscono.Le cronache ci hanno riportato i tanti casi di anziani massacrati ed  uccisi per pochi soldi in casa loro o di tabaccai, gioiellieri, farmacisti e tassisti che hanno subito rapine o che sono stati uccisi.
Non riusciamo francamente a capire i vari politici che si oppongono all’ipotesi che i cittadini si armino per la propria difesa anche perché ciò è previsto dalla legge ( detenzione di armi a scopo di difesa personale ) e soprattutto non  riusciamo a capire perché essi antepongano all’incolumità ed alla vita dei cittadini quella di delinquenti che si introducono nelle abitazioni private allo scopo di rapinare, massacrare ed uccidere..! Se quei delinquenti se ne stessero a casa loro, non correrebbero alcun pericolo di essere uccisi ..!!
I fatti dimostrano che la tesi sostenuta che è lo Stato ad avere il compito ed il dovere della difesa dei cittadini è puramente utopistica in quanto con i mezzi a sua disposizione, la forza pubblica non è in grado di farlo ed i fattacci che si susseguono ne sono la più palese dimostrazione. Se lo Stato, per qualsiasi motivo, non riesce a prevenire, contenere e reprimere qui delitti, il cittadino ha il diritto di premunirsi per farlo personalmente!!
Tra l’altro, quei politici dovrebbero ricordarsi che in democrazia il potere appartiene al popolo e che essi sono solamente gli incaricati di esprimere nelle leggi la volontà popolare! Ed allora basterebbe tenere conto dei sondaggi di opinione o fare un referendum propositivo che, pur non avendo oggi il valore determinativo, sarebbe comunque uno strumento valido per conoscere la volontà popolare ed agire di conseguenza sul piano legislativo. Invece quei politici, che pure si riempiono sempre la bocca con la parola democrazia, si sentono nei panni di “Minoranza illuminata” che deve condurre, quello che considerano il gregge dei cittadini sui pascoli che essi ed essi solamente sono in grado di vedere e di capire..! Quanto poi alla polemica sul fatto che sempre si tenda ad addossare quei reati di rapina agli extracomunitari e che per questo si venga considerati razzisti, basterebbe confrontare la percentuale degli extracomunitari rispetto alla totalità dei cittadini e quella della popolazione carceraria e si scoprirebbe facilmente che gli extracomunitari, che sono il 5%/6% della popolazione totale in Italia, rappresentano il 30% della popolazione carceraria nonostante poi molti reati minori NON siano nemmeno perseguiti.. Vorrà pure dire qualche cosa ..! Noi una pistola l’abbiamo e se qualcuno si introducesse con propositi criminali in casa nostra non esiteremmo ad usarla..!!
 Alessandro Mezzano

 Questa sera sulla rete 4 abbiamo sentito il compagno On. Ferrero affermare che le case vengono occupate perché in Italia non c’è, per chi non è agiato, la possibilità di avere case a prezzi accessibili e che le case popolari sono state lasciate in abbandono mentre da anni non se ne costruiscono più.Tutto vero e non ci vuole molto a fare la diagnosi della situazione, ma c’è un MA..A parte che tante di quelle case sono occupate non da poveri ma da delinquenti, come affermano i cittadini che abitano in quelle periferie e che hanno oramai paura di uscire di casa per il pericolo di essere derubati o rapinati o uccisi, le cose stanno un po’ diversamente da quanto l’On Ferrero ci vuole fare credere. Le Case popolari che, ricordiamo per inciso furono create dal Fascismo ( I.A.C.P. legge TU con R.D. numero 1165 del 28-04-1938, G.U. supplemento n° 177 del 05-05 1938 ) avevano proprio lo scopo istituzionale di fornire abitazioni alle classi meno agiate, ma dato che, una volta giunti al potere coloro che avevano preso il posto del “male assoluto” constatarono che esse non costituivano un affare proficuo per i “palazzinari” di ogni colore, comprese le COOP rosse, che a loro volta foraggiavano con succolente tangenti tutti i Partiti, furono dai nuovi governanti di proposito abbandonate, boicottate e poste nel dimenticatoio per lasciare spazio ad affari più redditizi ..!! Il tutto con la complicità dei Partiti politici di destra, di centro e di sinistra, compresa quella sinistra cui l’on. Ferrero appartiene..!
Perciò il lamento dell’On. Ferrero è pura ipocrisia e ci vuole una bella “faccia” per recriminare su colpe delle quali si è stati complici ..!!

Alessandro Mezzano




    

INCOGNITE E RISCHI DELLA LEGGE DI STABILITA'



Dott. Pietro VITALE, historique-médiéval
Jurnalist-ècrivain
Directeur de bolg internationale
www.legestadellacavalleria.blogspot.com
                                                             ***
“I siciliani non vorranno mai migliorare, perché si considerano già perfetti. In loro la vanità è più forte della miseria. Noi fummo i gattopardi, i leoni. Chi ci sostituirà saranno gli sciacalli, le iene.
E tutti quanti, gattopardi, leoni, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra”.

Qualcosa doveva cambiare perché tutto restasse com'era prima.
                                                   ***
di Antonio LAURENZANO:
        L’allarme degli Enti locali – La “bocciatura” della Corte dei Conti
                                                    
Riflettori accesi sulla Legge di stabilità. Una manovra da 27 miliardi che rappresenta la sfida di crescita della nostra economia lungo la strada difficile del cambiamento intrapresa dal Premier Renzi. Nel rispetto dei vincoli europei e in un contesto  internazionale che presenta non pochi elementi di incertezza, è una manovra dichiaratamente espansiva, a partire dalla riduzione del carico fiscale. Obiettivo prioritario è la spinta alla domanda interna: consumi delle famiglie e investimenti delle imprese, strategico per uno sviluppo sostenibile.   
Ma non poche sono le incognite della manovra costruita largamente in deficit grazie alla maggiore flessibilità europea “accertata” per la prolungata fase recessiva: oltre 14 miliardi e mezzo, estensibili a circa 17 nel caso venisse accordata dalla Commissione la clausola emergenza-migranti, quale riconoscimento delle spese sostenute per i flussi migratori del Mediterraneo. Risorse che anticiperebbero al 2016 il taglio dell’IRES  (l’imposta delle società) dal 27,5 al 24%.
Al di là dei toni duri di Renzi, la trattativa con Bruxelles si presenta non facile anche per i tagli poco coraggiosi effettuati nella spesa pubblica. Ogni clausola di flessibilità è legata infatti a un reale consolidamento dei conti pubblici. Ovvero, meno deficit, più tagli!
Deludente la spending review: quantificata dal Def di aprile in 10 miliardi, rivista al ribasso in settembre, ne varrà alla fine meno di 6 miliardi. E’ l’ulteriore  conferma che razionalizzare e riqualificare la spesa pubblica nel Belpaese è impresa ardua, se non impossibile, anche per i … rottamatori! La finanza allegra è dura da azzerare. Le dichiarazioni d’intento di tagli strutturali  non sempre si coniugano con la reale volontà politica espressa in Parlamento. Continua così a slittare il pareggio di bilancio, e conseguentemente la riduzione del debito giunto a quota 132% del Pil!  I conti pubblici dissestati costituiscono il limite strutturale della nostra economia, il problema di sempre. Un problema che va affrontato con determinazione soprattutto in una fase di crescita per evitare politiche fiscali drastiche e per uscire finalmente dalle insidie dei mercati internazionali, attraverso un quadro economico stabile e forte. 
Per l’alto debito pubblico resteremo ancora per lungo tempo sotto stretta sorveglianza della Commissione europea: le regole comunitarie impongono dal 2016 ai paesi, come l’Italia, con un consolidato superiore al 130% del Pil (i parametri di Maastricht prescrivevano il 60%!) di ridurre il debito di un ventesimo all’anno su tre anni. Se non si cresce, ci attendono anni difficili.
Sarebbe stato dunque meno aleatorio finanziare la riduzione del prelievo fiscale e contributivo con tagli selettivi alla spesa senza rinviare al futuro nuovo deficit. L’ampliamento del disavanzo non avviene per finanziare provvedimenti per la crescita nel lungo periodo, bensì per tagliare, fra l’altro, IMU e TASI. La Legge di stabilità risolve problemi politici (consensi elettorali), non quelli economici, con vivo disappunto degli enti locali. Forte l’allarme del Presidente della Conferenza delle Regioni Chiamparino: “Nodi irrisolti, sistema Regioni a rischio, in dubbio  i servizi fondamentali”. Bocciatura anche dalla Corte dei Conti: “La Legge di stabilità, usando al massimo gli spazi di flessibilità in deficit, riduce esplicitamente i margini di protezione dei conti pubblici”.
Un taglio del “cuneo fiscale” , la riduzione cioè della pressione fiscale sul lavoro e sull’impresa, sarebbe stato più funzionale al rilancio della ripresa economica a vantaggio della competitività del made in Italy dopo gli anni bui della crisi e della recessione. Ma …. “così è, se vi pare”!   
(www.antoniolaurenzano.it)