Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.
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venerdì 8 ottobre 2010
GRAN LOGGIA d'ITALIA, PALAZZO VITELLESCHI, ROMA
Giornalista-pubblicista e scrittore
Direttore del blog international:
www. legestadellacavalleria.blogspot.com
“In tutte le categorie umane ci sono “buoni e cattivi”, ma se un giornalista, un magistrato o un politico ecc..commettono un reato, tutti sono convinti che lui solo sia il colpevole non l’intera categoria cui appartiene. Sé invece è un massone a delinquere, tutti sono convinti che la colpa sia della Massoneria intera. E’ proprio vero…”un albero si riconosce dal frutto”, ma si sa, “è più facile distruggere un atomo che un pregiudizio” come ci insegnano i Vangeli ed il Fratello Einstein.
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La Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, Obbedienza di Piazza del Gesù – Palazzo Vitelleschi, (R.S.A.A.) ricorre il 30° Anniversario di Fondazione della R. L.”Emmanuele De Deo” All’Oriente di Bari. Valle dell'Ofanto.
Il Convento: tra Storia, Scienza ed Arte tra cui il 3° Meeting International dei Giovani Massoni si è svolto all’interno dello splendido scenario l’Hotel Villaggio “Porto Giardino”, Capitolo di Monopoli (Bari)
I lavori sono iniziati dall’1° al 3° ottobre 2010 e sono stati impegnati ed alternati illustri Relatori, era presente all’evento il Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro Luigi Pruneti ed il Prof. Aldo Mola, studioso internazionale di Storia della Mazzoneria Universale.
Dopo aver esaurito, dagli addetti all’accoglienza, la registrazione dei partecipanti, il Convento, è proseguito con una programmata Conferenza stampa del Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia, e subito dopo, accompagnato dai rappresentanti della Delegazione per la Puglia si è tenuta la Solenne Tornata Rituale, per la celebrazione del Trentennale della R.:L.:“E. De Deo”
Il giorno successivo alla Conferenza si sono alternati esperti e illuminati Relatori, francamente, nelle loro espressioni di conoscenza e padronanza di argomenti io, non ho saputo dare una giusta valutazione del più bra-vo, tanto la magnificenza dei fatti esposti, pregni di Verità, competenza e Giudizio.
Gli argomenti trattati sono stati: “Tra storia, scienza ed arte, la Massoneria nelle vie e nelle piazze di Bari”; “Il libero pensiero come valore irrinunciabile: l’atto eroico di E. De Deo”; Tra Oriente e Occidente i Balcani e l’idea di libertà”; “La scienza del settecento: il ruolo dei massoni”; “Riflessi degli ideali di Cavalleria e Fratellanza nelle Associazioni Liberomuratorie”; Dopo di chè, ha concluso la chiusura del convegno il Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Gran Loggia.
Orbene, se permettete ora vorrei dire la mia. In un clima di felice suggestione, al Convento. Tutti oramai sappiamo cos’è la Massoneria, oggi. Basta cliccare su internet ed i segreti sono in parte da: velati…a svelati. “In un’epoca che vede statuito il diritto alla felicità, che pone come primo obiettivo dell’uomo il benessere, che prevede l’allevamento degli esseri umani per fornire organi di ricambio ad altri esseri umani, che già consente di operare scelte mirate nella costruzione di figli rielaborati in officine mediche, che già ha dato alla donna il diritto di vita e di morte, condizionando così pesantemente il divenire della nostra stessa specie, epoca che non dà ad ogni concepito, l’uno dall’altro dissimile, la possibilità d’essere e di riconoscersi in un io unico e irripetibile e, forse, immortale, ebbene, è propria in questa epoca di scatenato edonismo che va riaffermato, con forza, il diritto alla sofferenza. Non c’è crescita senza contrasto: il seme scava, con le sue radici, la durezza del suolo; il tronco e i rami combattono contro il vento e il fulmine; le foglie conoscono la caduta e l’oro dell’autunno; l’umanità ha coscienza della vita perché convive, ogni istante, con la morte. Oriana Fallaci ha combattuto ogni giorno con il suo male con le parole, che sono insieme storia, filosofia, poesia. Leopardi, incompreso e minato nella salute, sublimò i suoi mali nell’infinito. L’Alighieri soffrì l’esilio e forse la fame. Beethoven ebbe genitori e fratelli ai quali nessuna officina medica avrebbe consentito di vivere, e visse una vita travagliata e infelice. Mozart era piccolo, bruttino, magro e pallido. Sempre in cerca d’amore e simpatia da bambino, nevrotico e sregolato da adulto. Morì appena ultimato il Requiem, che credeva di aver scritto proprio per sé.
E, se andiamo a ben guardare, all’origine dell’arte e della genialità troveremo sempre uno stretto rapporto con il dolore.
Ne ha dato testimonianza, per tutti, la Kahlo, impietosamente chiamata “Fridia gambadilegno”, segnata dalla poliomelite ad appena sei anni e che seppe trasfigurare in arte tutte le successive sofferenze della sua breve vita.
Una umanità di genti alte, belle, forti, massificate per cultura ed aspirazioni, con il piacere quale scopo principe, piacere personale, senza amore perché incapaci di sacrificio, senza odio perché è l’antipodo dell’amore, forse drogate per noia. Le nostre galline una volta covavano le proprie uova, oggi non più, la selezione genetica ha eliminato lo stimolo alla cova come malattia orrenda. Così potrebbe avvenire per la specie umana. Perché partorire con dolore? Perché avere figli imperfetti? Perché non generarli a comando e con il seme di individui alla moda? Perché non avere tutti gli organi di ricambio per il mio corpo, coltivati per essere clonati? Perchè, superando i problemi del rigetto, non farmi innestare gambe da calciatore e braccia da trapezista? L’Uomo Nuovo può oggi ben più del Vecchio Dio.
Non li sfiora nemmeno il dubbio che il ventre della donna potrebbe domani diventare il vaso di Pandora. Dicono che amano la donna, ma anche il lenone ama le sue vittime e il dott. Frankestein la sua creatura. Io voglio essere afflitto da tutte le imperfezioni e i mali che ho e che conosco e che mi appartengono e mi hanno fatto quello che sono, ed essere dolente per tutti i mali degli altri, che sono anche stupidità, presunzione, egoismo. Che senso ha ridere se non si sa piangere? Che senso avrebbe la vita se dovessimo forzarla a scorrere su tanti binari paralleli, l’uno dall’altro uguale, su grandi distese uniformi e monotone? Il dubbio è il cuore e l’anima di ogni ricerca, ma gli dei chiudono gli occhi a coloro che vogliono perdere, e li illudono, donandogli certezze.”
… NDR
La perfezione o l’imperfezione: cosa è meglio? La risposta sembrerebbe ovvia ed implicita.
Ma è veramente così? Ciascuno tragga la sua opinione e, secondo il nostro costume, sia pronto a dibatterla apertamente ed a confrontarla senza pregiudizi.
Sarebbe meglio, oppure no, che tutti avessimo le stesse opinioni? Che i figli di Sparta e di Roma, nati inperfetti, fossero gettati da una “rupe Tarpea” oppure accolti in un “Cottolengo” o assistiti in famiglia? Che un dottor Mengele riuscisse nel tentativo di creare una razza perfetta di bellezza e potenzialità paradigmatiche? Aveva ragione o no quella matura signora alla quale chiesero se avesse preferito, al suo vecchio marito un altro, più giovane e bello? Sembra che la signora abbia risposto disinvoltamente “Meglio fare la balia che la badante”. Sbagliava quell’anziano signore che preferì scambiare sua moglie, sessantenne e malandata, con due floride trentenni? Absit iniuria verbis.
Si possono trattare in modo leggero, anche stravagante, argomenti molto seri? Non lo so, ma credo di sì ed ho voluto provarci, sapendo quando sia difficile che possa esistere un’opinione unica, talmente migliore della altre da essere universalmente accettata e condivisa.
Forse, siamo di fronte ad un irrisolvibile paradosso: meglio essere sani, giovani, belli e ricchi oppure così, come il destino ci ha fatto nascere: qualcuno, figlio di Giove e qualcun altro, figlio di un “Dio minore”
Forse, come spesso accade, in medio stat virtus o, forse, la risposta giusta per Glauco e per molti di noi non esiste.
Dunque, ringrazio l’autore, è molto importante leggere qualcosa che non sia “usa e getta” ma che resti in noi e ci induca a riflettere.
Personalmente apprezzo la “Casualità” e credo che ciascuno di noi debba essere accettato per ciò che è e non per ciò che dovrebbe essere, però so anche che un nostro preciso “Dovere” è applicarci tenacemente e continuamente per migliorarci.
Il miglioramento deve essere essenzialmente etico, spirituale, ma in più, se esiste un vero disagio che pregiudichi la qualità della nostra vita, va bene anche ricorrere alla chirurgia estetica, all’insegnamento artificiale, cambiare compagnia, religione, coniuge ecc…Oppure no? Non ho ancora la risposta, quindi, so di non sapere…ed è già molto.
Ho detto. (18°), iniziato nel 1995 nella R.: L.: Emmanuele De Deo, all’Or. di Bari, Valle dell’Ofanto.
SENATO DELLA REPUBBLICA
Signor Presidente del Senato, Signor Presidente del Consiglio, Signori del Governo
Onorevoli colleghi.
Dopo il voto favorevole della Camera dei Deputati, oggi, anche il Senato voterà la fiducia al Governo.
Siamo al day after!! E vedremo nelle prossime settimane, entrando nel vivo dell'attività parlamentare, quali dei tre scenari possibili si aprirà innanzi a questa XVI Legislatura.
- SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DELLE CAMERE E RICORSO ALLA CONSULTAZIONE DEL CORPO ELETTORALE
- APERTURA AD UN GOVERNO TECNICO
- PROSECUZIONE DELLA LEGISLATURA PER RIPRENDERE CON SLANCIO IL PROGRAMMA
La scelta di quale strada imboccare oggi, di quale destino vogliamo consegnare alla Legislatura dipende da poche elementari valutazioni.
RISPETTO DELLA VOLONTA' DEGLI ELETTORI
Due anni fa gli italiani, partecipando al voto hanno consegnato a Lei, signor presidente del Consiglio, e alla coalizione di centrodestra, il difficile compito di traghettare questo Paese sulla riva dell’innovazione, dello sviluppo, della competitività internazionale. La maggioranza degli italiani – pur non potendola eleggere direttamente al premierato - ha di fatto affidato a Lei questa responsabilità, riconoscendoLe sia la leadership di un grande partito quale è il Popolo delle Libertà - che esiste, esiste ancora ed è sostenuto dalla forza di un solido consenso dentro e fuori dalle Aule parlamenari - sia la capacità di guidare il Governo nelle scelte di modernizzazione della macchina amministrativa, sociale, legislativa ed economica del Paese.
La sfida di questa XVI Legislatura, che tutti considerammo una legislatura costituente, era scritta nello stesso programma elettorale che si impegnava ad attuare quelle riforme indispensabili all’Italia
- per non restare indietro,
- per non soccombere tra i dedali multiformi del mercato globale,
- per non soffocare nella selva polverosa della burocrazia,
- per risolvere la storia infinita delle due Italie e delle due velocità, nella consapevolezza che gli antichi e irrisolti problemi del Sud - che hanno impegnato le appassionate energie dei più autorevoli meridionalisti da Giustino Fortunato in poi, sono problemi dell'intero Paese e riguardano i principi intangibili della coesione sociale e dell'Unità Nazionale.
Una volontà chiara, precisa e determinata che non può essere ignorata e tantomeno tradita!!!!!
VERIFICA DELL'AZIONE SVOLTA DAL GOVERNO
Il puntuale rendiconto che Ella signor Presidente ha fatto innanzi al Parlamento con un atto di apprezzabile riguardo, ha descritto con riferimenti di dettaglio illustrando l'attività svolta, conferma la capacità con cui il Governo ha avviato l'attuazione del programma elettorale, pur in un quadro politico segnato profondamente dall'irrompere di una crisi economico-finanziaria di portata epocale affrontata con responsabilità e rigore consentendo la messa in sicurezza l'economia del Paese e accrescendo la sua credibilità internazionale.
Vieppiù! Il rilancio dell'attività del Governo è stato confermato ancora una volta con realismo con TEMI, PRIORITA', TEMPI E RISORSE che rendono convinto e solido il nostro consenso che in quest'Aula vede il Gruppo PdL coeso, unito, saldo, dinamico e leale nel dibattito interno promosso e sostenuto sempre dai nostri abili capigruppo.
Il Governo pensa responsabilmente a riformare il fisco, perché il peso delle tasse sia equamente distribuito e le famiglie, che restano il fulcro, il cuore pulsante della società italiana, possano tirare un sospiro di sollievo con l’introduzione del quoziente familiare.
Il Governo pensa responsabilmente alla riforma federalista dello Stato, in chiave antisprechi e antievasione, perché i governi regionali siano davvero protagonisti del cambiamento, attuando una politica del rigore e della trasparenza di cui ciascun governatore deve essere chiamato a rispondere. La norma di ineleggibilità per i governatori che mandano in deficit le regioni è una svolta epocale nella storia della politica italiana, perché richiama i pubblici amministratori ad una nuova etica della responsabilità. Molti decreti attuativi hanno già concluso il proprio iter di approvazione, altri attendono l’ok definitivo. Pensiamo al federalismo demaniale, al fisco autonomo di Regioni, Province e Comuni, a Roma capitale.
Il Governo pensa responsabilmente a riformare la complessa macchina della giustizia, perché essa sia veramente uguale per tutti, perché funzioni in modo imparziale e si liberi della schiavitù di lungaggini devastanti per chi indaga e per chi è indagato, perchè lo stesso principio di legalità può essere garantito solo se la nostra comunità recupera fiducia in una giustizia-giusta e se si pone fine allo squilibrio evidente e devastante esistente tra i tre principi costituzionalmente sanciti del diritto alla riservatezza e alla privacy del cittadino, della libertà di stampa e dell'obbligatorietà dell'azione penale ormai in un patologico rapporto di contraddizioni e conflitti che non pochi danni ha prodotto agli stessi assetti democratici del Paese
Il Governo pensa responsabilmente alla sicurezza e all’immigrazione, due facce della stessa medaglia, in cui vanno contemperati il rispetto della libertà individuale e della mobilità sociale con quello delle regole e della convivenza civile.
Il Governo pensa responsabilmente ad uno sviluppo autentico del Mezzogiorno, che trova riferimento nelle Sue parole chiare e decise relative a:
●Dotazione di infrastrutture materiali e immateriali;
●Fiscalità di vantaggio e zone franche urbane;
●Banca del Sud e sistema delle cooperative per il finanziamento alle piccole realtà imprenditoriali;
●Cospicue risorse dei fondi europei per grandi iniziative strategiche;
●Contrasto al lavoro irregolare;
●Contrasto alla criminalità organizzata;
●Federalismo solidale;
sono solo alcuni dei punti inseriti in una strategia articolata convincente e rassicurante che ha già trovato evidenti, incontestabili e inediti riscontri nell'azione decisa e tenace del Governo e che oggi trovano puntuale conferma. Un impegno convincente che proprio nel Sud, a Bari, ha incontrato l'interesse e direi anche il consenso con cui la qualificata platea delle Fiera del Levante ha risposto al discorso che il Governo ha affidato alla riconosciuta competenza del Ministro Fitto.
Ma è necessario che i destini del nostro MEZZOGIORNO con il superamento del suo divario dal Nord, dipendono certo non solo da un più energico e concreto impegno del governo ma dipendono anche da una nuova riforma, una riforma culturale che oggi rende irrinviabile per il Sud la selezione di una nuova classe dirigente che abbandoni la politica rivendicazionista e assistenziale e sappia invece meritare il consenso politico declinando i principi della responsabilità e del rigore che sono oggi le vere opzioni politiche per rilanciare lo sviluppo sociale ed economico del Mezzogiorno, che di quei principi hanno bisogno urgente per convertire la laboriosità, le capacità e le preziose vocazioni che sono scritte nel patrimonio genetico della gente del Sud in un volano di progresso economico, sociale e culturale che sia motivo di riscatto per affermare con orgoglio la propria identità e la propria storia. Che è la storia del nostro Paese ...unito saldamente dentro i colori della nostra Bandiera.
LA TENUTA DELLA MAGGIORANZA
La maggioranza , dopo il voto di fiducia, esce rafforzata e ancor più legittimata dalla forza dei numeri in Parlamento nel compito affidato dagli elettori e matura per proseguire un sereno, costruttivo e responsabile dibattito al suo interno.
I tempi ci chiedono un impegno civile nuovo, che lasci fuori dalla porta le divisioni sterili e controproducenti.
La buona politica, signor Presidente, onorevoli colleghi, non può accompagnarsi alla cattiva propaganda che ancora trova pretestuosi ancoraggi in una geografia politica ormai superata dai fatti e dalla storia.
Il futuro bussa alla porta del presente in maniera sempre più insistente e con una velocità impressionante. Le nuove generazioni ci chiedono conto di quel che stiamo costruendo per loro.
ALLORA C'E' SOLO UNA VARIABILE!!! IL SENSO DI RESPONSABILITA' DEL PARLAMENTO E IL LIVELLO DI RISPETTO CHE TUTTI SAPREMO AVERE ..dico tutti!!...... VERSO IL PAESE E L'INTERO CORPO ELETTORALE.
Il futuro di questa Legislatura, dunque, passa proprio da questo rinnovato senso di responsabilità, di etica della responsabilità che l'intero Paese ci chiede
C’è il progetto. C’è un Governo capace che vuol solo continuare a mettersi al servizio del Paese, come lo è stato sinora.
C’è una maggioranza che ha sottoscritto un programma con cui ha vinto le elezioni e che rinnova il suo pieno sostegno al Governo.
Ci sono parlamentari che guardano oltre le barricate ideologiche, oltre l'orticello angusto del proprio particulare e che considerano centrale e prioritario il bene della collettività e le prospettive di sviluppo sociale, economico dell'intero Paese.
C’è un leader che non rinuncia ad ogni sforzo di sintesi e di chiarezza per portare a compimento una legislatura di stampo riformatrice.
Ma soprattutto c'è un Paese che ci chiede di continuare con impegno, con decisione, con fermezza Il grande Alcide de Gasperi soleva ripetere che “un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alle prossime generazioni”. Vada avanti, Presidente! Con fiducia e determinazione. Perchè le nuove generazioni le diranno GRAZIE!!