Ordini Cavallereschi Crucesignati

Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.

sabato 12 ottobre 2019

SERATA RISORGIMENTALE


                                                                  
THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBS
Lions Club Bari Melvin Jones
XXVI
               ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE
Sede amministrativa Hotel Nicolaus Scheraton- Bari      

Il bollettino delle nostre riunioni
l’addetto stampa: Pietro Vitale
                                       
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…noi passiamo la nostra vita a minacciarci continuamente e reciprocamente, mentre che in Europa la grande maggioranza non solo dell’intelligenza, ma degli uomini di buon senso, comprende perfettamente che potremmo pur passare la nostra povera vita senza questo perpetuo stato di minaccia e di ostilità degli uni contro gli altri…Memorandum del Generale Giuseppe GARIBALDI.

Governatore: Francesco ANTICO.
Motto del governatore:
“we serve in Friendship for Harmony

                                                 SERATA RISORGIMENTALE

Con la presenza del bisnipote: dott. Giuseppe Garibaldi, in occasione della presentazione del libro: Filippo MINUTILLI, un grumese, Generale Garibaldino de “Mille”-di Domenico PALLADINO

Carissimi amici, Vi avevo promesso un mio pezzo sulla serata in onore di Giuseppe GARIBALDI, l’Eroe dei due Mondi. La spumeggiante serata culturale si è svolta nello sperato Villa Romanazzi Carducci di Bari. Il nostro Club Bari Melvin Jones, Soci al completo, con la fattiva e generosa rappresentanza del Presidente Dott. Vito RUCCIA e della insostituibile presenza della Segretaria e Cerimoniera Dott.ssa Rosanna PUTIGNANO. Come è noto la serata culturale è stata promossa e organizzata dal Circolo di Sanità, di Bari, ovvio. Inoltre erano presenti, all’evento, molti altri Lions Clubs di Bari e provincia. Officer Distrettuali, Presidenti di Clubs. L’alto patrocinio della città di Bari.

Colore, allegria e vivacità, la presenza della fanfara della Corazzata”Pinerolo”: un tripudio di melodie patriottiche molte e suggestive. Tutti partecipavano con canti e ovazioni. La presenza di una delegazione del Corpo Militare, del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Alla serata sono intervenuti personalità, che hanno collaborato e dato vita all’evento risorgimentale, tra Cui: Il Dott. Giuseppe GARIBALDI (bisnipote dell’EROE DEI DUE MONDI); Il Dott. Domenico PALLADINO consorte; Il Dott. Onofrio LATTARULO e consorte; una delegazione della Associazione garibaldina, con camicia rossa; moltissimi altri personaggi sono intervenuti, a turno, è stato impossibile avvicinali tutti…la serata era preda di un fermento di colori e vivacità indescrivibile, un campo di battaglia, tipica delle assemblee garibaldine. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo presenti nelle vicende del tempo che fù. In verità vi dico che in tanti anni di attività non ho mai fatto riscontro di  eventi così singolari, decisamente una fotocopia di un tempo di Storia Risorgimentale.

A turno, gli illustri relatori Hanno preso e doppiato il loro intervento, con entusiasmo e fede, sul tema  illustrati dai contenuti del libro, presentato e scritto dal Dott. Palladino. A fine sera, una copia è stata donata con dedita a tutti coloro cha hanno partecipato al “colorito” evento. Viva l’Italia, viva l’Eurapa Unita.




venerdì 11 ottobre 2019

DAY AFTER, INCUBO PER IL REGNO DI SUA MAESTA'


BYE  BYE  LONDRA, UN DIVORZIO DIFFICILE
                           di Prof. Antonio Laurenzano
Dolcetto o scherzetto? Si avvicina il 31 ottobre, il giorno di Halloween. E sarà il Brexit Day, l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea sancita dal referendum del 2016. Fra analisi, proclami e tempestosi ultimatum continua il lungo braccio di ferro fra Londra e Bruxelles per scongiurare lo spettro del no-deal. La Commissione europea ha respinto le “inaccettabili” proposte di accordo formulate dal bizzarro premier inglese Boris Johnson, irremovibile anche dinanzi al tentativo di negoziazione delle ultime ore del Presidente del Parlamento di Strasburgo Sassoli, in trasferta a Londra. Si va verso la rottura, un divorzio senza un accordo, senza un negoziato sui tanti problemi sul tappeto: la questione dei confini irlandesi, i controlli doganali, la quota di budget Ue di 39 miliardi di sterline. Nè dolcetto, né scherzetto. Forti saranno le ripercussioni della hard Brexit sulla sterlina, sul settore immobiliare, sui costi dei vincoli doganali, sui diritti dei cittadini, sul turismo. Un day after da incubo per il Regno di Sua Maestà, un macigno sulla storia dell’Europa.
Il paradosso è che Brexit, con le sue conseguenze negative sull’economia reale, finirà per impoverire ancora di più quegli stessi soggetti che nel voto referendario contro l’Unione europea hanno riposto le speranze  di un riscatto sociale ed economico. La povertà e le disuguaglianze che persistono anche nel Regno Unito richiedono sicuramente un responsabile ripensamento delle politiche nazionali, ma questi problemi, in un’epoca di grandi interdipendenze economiche,  possono essere affrontati meglio se non ci si isola dalla più grande economia con cui si confina.
“Uscire dall’Unione europea è un azzardo sciagurato”, dichiarò all’indomani del referendum l’ex Presidente Giorgio Napolitano. Pensare che per arginare ogni asimmetria socio-economica le soluzioni nazionali funzionino meglio di quelle europee significa alimentare uno sterile  populismo. Il superamento  del diffuso disagio sociale nell’Ue passa attraverso il rilancio dell’Europa, delle sue istituzioni comunitarie, delle sue austere politiche economiche per una governance della sovranità condivisa.  L’Unione europea non ha ancora trovato un’architettura istituzionale capace di creare stabilità e sicurezza, di garantire crescita e sviluppo. E l’euro ha generato quegli stessi conflitti che l’integrazione avrebbe dovuto prevenire. L’Europa però non può essere il capro espiatorio  di ogni male, la causa delle rovine sociali ed economiche nazionali. La stragrande maggioranza delle decisioni politiche viene presa dal Consiglio europeo, l’istituzione comunitaria che definisce l’orientamento politico generale e le priorità dell’Unione  della quale fanno parte i Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri. E’ pretestuoso affermare “L’Europa ci impone”. Si vota a favore di questioni importanti a Bruxelles per poi tornare euroscettici appena scesi dall’aereo. Significa alimentare un demagogico euroscetticismo per catturare consensi elettorali.
Conto alla rovescia dunque per la Brexit. La Gran Bretagna ha scelto di liberarsi dei lacci e laccioli comunitari, l’Unione europea  si libera di un Paese che è sempre stato con un piede dentro e con un altro fuori dall’Unione, un partner critico, arrogante nelle sue incessanti rivendicazioni sovrane e che, colpevolmente, ha dimenticato il pensiero illuminato di Winston Churchill, ideatore degli Stati Uniti d’Europa. Un divorzio nel segno di un anacronistico nazionalismo e di una inquietante miopia storico-politica. Per Londra, in un mondo globale, un ritorno allo “splendido isolamento” di fine Ottocento.  Dov’è finito il “senso della storia” ? E’ sparito all’ombra di Westminster.  

martedì 8 ottobre 2019

IL PROF. ANTONIO LAURENZANO FA SCUOLA SUL SIGNIFICATO E CHIAREZZA SUL CUNEO FISCALE.


      IL CUNEO FISCALE, NOVITA’ PER GLI STIPENDI
                     di  Antonio Laurenzano
Uno dei temi al centro del dibattito politico per la Legge di Bilancio 2020 è il “cuneo fiscale”,  inserito nella Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def) approvato dal Governo nei giorni scorsi. La riduzione del costo complessivo del lavoro per le aziende,  pari alla somma delle retribuzioni lorde dei lavoratori e dei contributi sociali a carico dei datori di lavoro, è uno dei punti cardine del programma del Conte bis.
Si parla da anni di cuneo fiscale, ossia del totale di imposte, addizionali  e contributi  che gravano sul costo del lavoro, sia sulle imprese che sui lavoratori. E’ il prelievo fiscale che, operando sul lordo delle retribuzioni di ogni lavoratore, ne riduce l’importo in busta paga con sforbiciate impositive che non di rado arrivano a dimezzare la paga lorda tabellare. In estrema sintesi, è la differenza tra lo stipendio lordo liquidato dal datore di lavoro e la busta paga netta incassata dal dipendente, oltre alla quota contributiva a carico del datore di lavoro.
In Italia, secondo gli ultimi dati Istat, il cuneo fiscale e contributivo è pari al 46%, il che sta a significare che a fronte di uno stipendio lordo di 1900 euro il lavoratore percepisce uno stipendio netto pari a 1000 euro! Del totale delle imposte e dei contributi sociali (Inps) che gravano sul costo del lavoro, il 25,4% è a carico del datore di lavoro, il 20,6% resta a carico del lavoratore, di cui il 14% sotto forma di imposte dirette e il 6,6% di contributi sociali.
Il taglio del cuneo fiscale, nell’ottica di rilanciare l’economia e quindi l’occupazione, potrebbe partire dal prossimo anno, a luglio, per i lavoratori con reddito annuo fino a 26mila euro. Secondo il Governo, ogni percipiente troverà 40 euro in più in busta paga al mese, grazie proprio a un ridotto prelievo fiscale. Analoga riduzione di costi anche per il datore di lavoro per la contribuzione a suo carico. Ma il tutto resta legato al problema di sempre per le precarie finanze pubbliche: la copertura delle minori entrate nella casse dello Stato. Tutte da verificare le risorse in campo, un fattore che genera, come prevedibile, un vero e proprio balletto sui numeri.  
Il banco di prova, ovvero il test della verità, sarà la Legge di bilancio con i suoi vincoli di spesa a livello comunitario strettamente legati alle clausole di salvaguardia per “sterilizzare” per il prossimo anno l’aumento dell’Iva. Una pericolosa “bomba ad orologeria” con l’aumento delle aliquote Iva e relativa ricaduta su consumi e  produzione. Autunno caldo per la politica italiana.