Ill,mo dott. Vitale
Ho letto con piacere l'articolo da Lei scritto, anche se,
come le ho detto, penso, anzi pensiamo io ed i miei collaboratori, che
essere civili, come lei scrive, sia il minimo sindacale, in particolare per le
strutture che si rivolgono al pubblico, particolarmente se sofferente.
Quindi in un sistema che funzioni lei non dovrebbe sentire
la necessita' di scrivere un articolo, se tutti si comportassero in modo civile
e questo fosse la normalità. Per quanto ci riguarda sono state
sufficienti le sue parole di ringraziamento e non e' necessario dare
pubblicita' a quanto avvenuto, ma qualora Lei volesse, comunque, pubblicare
quanto scritto, le invio alcune informazioni "tecniche" assolutamente
indispensabili e che possano consentirle una corretta informazione. A tal
proposito le allego un file estratto dalla Carta dei Servizi del PTA F.Jaia di
Conversano, alla stesura della quale ho collaborato, per riassumerne la storia.
In sintesi il PTA non e' più un Ospedale, cioe' un reparto per acuti con
pazienti degenti, ma un Poliambulatorio, cioe' una struttura dove operano
in uno stesso presidio, molti professionisti di branca medica e chirurgica, che
trattano pazienti ambulatoriali.
Pertanto la dizione Ospedale deve essere sostituita da
Presidio Territoriale di Assistenza ed il termine Reparto sostituito da
Ambulatorio (anche Settore)
Io pertanto sono il Dirigente Responsabile deI Day Service
Ipertensione e Diabete.
Per sua informazione nel PTA ci sono ambulatori di
Cardiologia, Pneumologia, Endocrinologia e Malattie Metaboliche, neurologia,
allergologia Medicina dello Sport, dermatologia. E per i settori chirurgici vi
sono Chirurgia generale, chirurgia vascolare, ortopedia otorinolaringoiatria
urologia ed oculistica che operano interventi di chirurgia ambulatoriale (per
chirurgia ambulatoriale si intendono interventi che vengono eseguiti in
giornata ed il paziente torna a casa: esempio interventi di cataratta , dito a
scatto, varici superficiali, ecc)
Mi scuso se sono stato prolisso ma sono certo che queste
informazioni e il file allegato siano essenziali per permetterle di comprendere
la struttura.
Resto a sua disposizione per qualsiasi ulteriori chiarimenti
anche al numero telefonico in suo possesso
Cordialita' Nicola Morelli
Estratto dalla carta dei Servizi
del PTA F. Jaja Conversano
di Nicola MORELLI
IL NUOVO OSPEDALE ED IL NUOVO
TERRITORIO
Da alcuni anni le politiche sanitarie dei Paesi ad economia avanzata
si sono orientate al
trasferimento delle prestazioni dall’Ospedale al Territorio entrambi
intesi come modelli
organizzativi.
Questo processo è stato favorito dai progressi ottenuti in campo
medico, in particolare
chirurgico ed anestesiologico, che hanno consentito di erogare le
stesse prestazioni in un
setting assistenziale
a minore intensità di cure, a parità di efficacia e sicurezza, e nel rispetto
degli obiettivi di economicità.
Con il nuovo corso l’Ospedale rimane il luogo di cura per
l’Emergenza/Urgenza e per i pazienti
che necessitano livelli di assistenza medio/elevati per i quali sono
necessarie sia dotazioni
tecnologiche elevate che una maggiore complessità organizzativa.
Il Territorio, accanto al ruolo tradizionale di assistenza primaria,
si accolla un peso via via
maggiore per la gestione delle malattie croniche e delle Fragilità e
su di esso vengono dirottate
le Procedure Chirurgiche che possono essere effettuate, con livelli di
efficacia e di sicurezza
ritenuti adeguati, in un contesto ambulatoriale.
Il Modello Organizzativo innovativo introdotto sul Territorio è il Day Service1 Ambulatoriale.
Tale modello consente la gestione di casi clinici che richiedono
l’esecuzione di indagini cliniche
e strumentali multidisciplinari e complesse, previste da protocolli
scientifici.
Le Strutture Territoriali devono per questo dotarsi di un elevato
livello di coordinamento
clinico-organizzativo in modo da assicurare sia la gestione “clinica”
che la parte organizzativa
del processo, cioè le prenotazioni ed il coordinamento delle indagini
in coerenza con l’iter
diagnostico, in modo da ridurre gli accessi dell’utente.
Per fare un esempio pratico ci riferiremo al PAC IPERTENSIONE: se
prima un utente affetto da:
Ipertensione Arteriosa doveva fare la visita, il Prelievo ematico,
l’ECG, l’Ecocardiogramma e
l’esame del Fondo dell’Occhio in 5 giornate diverse, in accordo con le
prenotazioni che riusciva
a ottenere, ora tutte le prestazioni, in un solo “pacchetto
prestazionale” possono essere
erogate in una sola giornata; in tal modo il percorso diagnostico
terapeutico viene centrato sul
problema clinico del paziente e non sulla singola prestazione.
A parte le implicazioni cliniche il vantaggio di tale sistema è
facilmente intuibile se si pensa al
risparmio di giornate di lavoro perse per assenza per gli utenti
attivi e alla riduzione del disagio
per gli utenti, specie per anziani e persone Fragili.
Analogamente, anche le prestazioni afferenti all’area funzionale della
chirurgia che, di norma –
in precedenza - venivano eseguite in regime di ricovero ordinario o di
day-surgery, sono state
trasferite dall’Ospedale al Territorio, laddove possono essere “garantiti standard sovrapponibili
di sicurezza del paziente” e possa essere assicurato il “mantenimento dei contenuti
assistenziali, in termini di requisiti strutturali,
impiantistici, organizzati vi e professionali
precedentemente garantiti in regime di ricovero” 1
1 Vedasi DGR n. 1202 del 18/6/2014
“modifica ed integrazione day service DGR n. 433/2011 e DGR n. 2863/2011”
BURP n. 94 del 16/07/2014.
NASCE IL PRESIDIO TERRITORIALE “F.
JAJA” DI CONVERSANO
L’esigenza di contenimento della spesa sanitaria nella Regione Puglia,
come in altre regioni
italiane, tradotta nel cosiddetto Piano di Rientro 2010-2012, ha
determinato la chiusura e
riconversione di molte strutture Ospedaliere regionali, anche di
grandi tradizioni come
l’Ospedale di Conversano.
Nel corso del 2012 con Protocollo di Intesa sottoscritto tra Regione
Puglia, Comune di
Conversano e ASL Bari, venne sancita la volontà politica di “offrire alla popolazione una vasta
gamma di servizi sanitari innovativa, tecnologicamente
adeguata e di qualità attraverso
l’istituzione di un Poliambulatorio di III livello” 2.
Con atto deliberativo del Direttore Generale ASL BA, n. 22 del 09
gennaio 2013, è stata
formalmente avviata la riconversione in Presidio Territoriale di
Assistenza verso la realizzazione
di un Poliambulatorio di Terzo livello con attività di diverse branche
specialistiche, Day Service
medici e chirurgici comprensivi dei servizi di Radiodiagnostica,
Oculistica, Malattie Metaboliche,
Centro Dialisi e Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dotato
di una Criobanca di
rilievo regionale.
Il progetto di riconversione è stato curato dal dott. Giuseppe
D’Auria, Dirigente Responsabile
del Presidio Territoriale di Assistenza e dal dott. Vincenzo
Gigantelli, Direttore del Distretto
Socio Sanitario n. 12 - ASL BA.
Il Presidio Territoriale che in continuità storica con il Presidio
Ospedaliero riconvertito rimane
intitolato al benemerito “Florenzo Jaia” si è “convertito” rapidamente
divenendo, in poco
tempo, una realtà degna di considerazione, la cui organizzazione
interna questa Guida dei
Servizi tenta di rappresentare alla collettività.
La rapida affermazione del PT di Conversano è frutto di impegno e di
fortunate condizioni. Tra
gli elementi favorevoli si annoverano:
1) le risorse umane destinate, medici, infermieri e personale tutto
che ha saputo raccogliere
l’invito, della Direzione di Distretto e della Direzione di Presidio,
a mettersi in gioco , con
l’entusiasmo per la novità e la capacità di adeguarsi alla innovazione
e al nuovo ruolo;
2) la struttura del Presidio, adeguata a norma, capace di contenere
con eleganza e con il carico
di storia delle sue mura i nuovi modelli organizzativi, benché da
adeguare per ospitare le nuove
tecnologie e le nuove attivazioni;
3) le dotazioni tecnologiche di cui si dispone al passo con i tempi e
in molti casi all’avanguardia.
Infine, la presenza nello stesso luogo di specialisti con competenze
diverse in grado di
affrontare, in modo multidisciplinare, i problemi di salute dell’utente
che afferisce alla
struttura.
Il clima interno al PT di Conversano è volto alla collaborazione,
reale e concreta, come la stessa
realizzazione di questa “Guida” può testimoniare.
Per il futuro sono in cantiere numerose azioni di ammodernamento e di
adeguamento
tecnologico che prevedono una diversa organizzazione di ambulatori,
servizi e uffici e pertanto
sarà necessario aggiornare periodicamente la Guida per dare visibilità
ai nuovi servizi previsti e
che saranno a breve avviati.
2 Protocollo di intesa tra
Regione Puglia, ASL BARI E Comune di Conversano siglato a Bari 13.6.2012
7
CENNI STORICI
A chi visita oggi il Presidio di Conversano vogliamo richiamare alla
memoria la figura del
chirurgo conversanese “Florenzo
Jaja”, che nell’arco di
un trentennio dette lustro all’Ospedale
Civile di Conversano, tanto che nel 1947 il glorioso nosocomio da lui
prese nome, sia pure dopo
molti anni dalla sua morte (soprattutto per merito ed impulso del
primo Commissario e poi
Presidente del Consiglio di Amministrazione del secondo dopoguerra,
prof. Giacomo de Florio).
Di seguito ripercorriamo per cenni le tappe più significative della
benemerita operosità di
Florenzo Jaia.
Sembra doveroso intanto non dimenticare che alla statura umana e
professionale di
quell’illustre clinico hanno dedicato la loro appassionata attenzione
almeno due pubblicazioni:
l’una di Mario Giannini, dal titolo “L’esimio
dott. Florenzo Jaja”, data
alle stampe nel 2004;
l’altra di Giuseppe Lovecchio, intitolata “ L’Ospedale civile Florenzo Jaia - Dalle Benedettine ai
nostri giorni”, del 2006, volume anch’esso edito dalle conversanesi Arti Grafiche
di Scisci.
Il sottotitolo di quest’ultima pubblicazione induce a risalire a due
altri studiosi, che per primi si
sono occupati delle lontane origini della struttura ospedaliera
conversanese: Matteo Fantasia e
Angelo Fanelli.
Il Fantasia, nell’ambito di un seminario di studi su San Benedetto e
Santa Scolastica, promosso
nel dicembre del 1980 dalla Sezione Conversanese della Società di
Storia Patria, in occasione
del XV centenario della nascita di Benedetto e della sorella
Scolastica, presentò quell’anno una
“comunicazione” relativa al monastero di San Benedetto
ed ai suoi occupanti, in cui riferiva –
sulla scorta di documentazione notarile – che i monaci benedettini
all’interno del monastero,
“quasi una città nella città”, gestirono un ospizio in forma di
ospedale denominato di San
Giovanni, e che dalla metà del 1200 tale gestione passò alle monache
benedettine. Il prof.
Fantasia aggiunge che in progresso di tempo a distanza di secoli, fu
realizzata la costruzione di
un nuovo Ospedale, trasferito poi, nel 1864, nel soppresso convento
delle suore Carmelitane;
alla fine del secolo “riattato
e rimodernato dal chirurgo Florenzo Jaia continuando a chiamarsi
Ospedale di San Giovanni Evangelista, finché dopo la morte
di Jaia cambiò nome per assumere
quello del benefattore”,
Sull’argomento è poi tornato nel 2003 il direttore dell’Archivio
Diocesano, don Angelo Fanelli,
con uno scritto, frutto di ricerche effettuate nell’Archivio Segreto
Vaticano, che costituisce
conferma e integrazione dell’intervento di Fantasia, sulla base di una
relazione manoscritta del
1604 inviata dall’allora vescovo di Conversano, monsignor Francesco
Maria Sforza; sicché il
Fanelli può riferire che al tempo la sanità pubblica era tutta
polarizzata intorno al nuovo
Ospedale cittadino “fatto
costruire da Vittoria Palagana, badessa di San Benedetto, a carico del
duca d’Atri Alberto Acquaviva, fratello di Adriano conte di
Conversano”.
Florenzo Jaja era dunque di Conversano, essendovi nato il 29 giugno 1869 da famiglia
facoltosa.
Era nipote di un altro illustre figlio di questa terra Donato Jaja
(discende quindi , citando Dante,
“per li rami” il valore al giovane Florenzo) il quale, compiuti gli
studi filosofici a Napoli e a
Bologna, tenne la cattedra di filosofia teoretica nell’Università di
Pisa. Si spense nel 1914 a Pisa,
dove era stato maestro di Giovanni Gentile, con il quale intrattenne
un duraturo rapporto
epistolare, testimoniato dal fitto carteggio “Gentile-Jaja”,
pubblicato nel 1969 dalla Sansoni di
Firenze, nel corpo delle “Opere” del filosofo neoidealista , ed oggi
dalla casa editrice Le Lettere.
Florenzo, per la saggia guida dello zio, si laureò in Medicina a Pisa,
specializzandosi
successivamente in Chirurgia Generale a Firenze.
Si sa che nel 1899 fu nominato chirurgo interno supplente
nell’Ospedale S. Maria Nuova a
Firenze, per i suoi meriti, non certo – data la sua indole umile e
schiva ma anche
dignitosamente orgogliosa – per un qualche influente appoggio dello
zio. Fu inoltre assunto
come primo assistente alla Clinica Chirurgica del Regio Istituto di
Studi Superiori Pratici e di
Perfezionamento di Firenze, ch’era diretta dal prof. Francesco Colzi,
al quale fu legato da
affettuosa amicizia e da filiale sconfinata gratitudine.
Nel 1905 Florenzo riceve la nomina di Direttore dell’Ospedale di
Conversano: fu allora che, a
sue spese, avviò la risistemazione dei locali dell’Ospedale, nell’ex
convento delle Carmelitane,
confermando così la nativa generosa propensione ad aver cura della
salute e del bene dei suoi
pazienti.
Nel 1906, quando la sua fama di chirurgo si è largamente diffusa,
ponendosi nel solco degli
studi più avanzati di Chirurgia, espressi dai vari congressi celebrati
in Europa, pubblica un
opuscolo frutto di personali ricerche: “ Contributo alla cura
chirurgica dei piedi torti”, stampato
dalla tipolitografia Amosso di Biella.
Negli anni della prima guerra mondiale si prodigò, insieme con i
medici e gli infermieri del “suo”
Ospedale, nella cura dei reduci e dei feriti provenienti dalle prime
linee di combattimento; né
va taciuto il suo impegno organizzativo nella direzione di corsi per
infermieri, tanto che ben
quarantamila infermiere dettero la loro opera sin dai primi mesi del
conflitto bellico.
Florenzo Jaja, che come uomo, come benefattore, come scienziato, aveva
speso la sua vita in
aiuto dei sofferenti; in onore del quale, tardivamente, nel 1942, fu
eretto, un busto marmoreo,
opera dello scultore Michele Accolti Gil, si spense, fra il cordoglio
generale, all’età di sessantuno
anni, il 29 aprile 1930.
Accedendo dall’ingresso monumentale potrete visitare la sezione
dedicata (oggi in
allestimento) alla storia del Presidio, allestita con pannelli
arricchiti di foto d’epoca e testi
illustrativi realizzati grazie alla collaborazione del Prof. Vito
LABATE, che si ringrazia per il
prezioso
contributo.
Dott. Nicola MORELLI