Ordini Cavallereschi Crucesignati

Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.

martedì 30 aprile 2013

OPERAZIONE "MASRAH"

OPERAZIONE “MASRAH” NOTA AGENZIE E TELEVIDEO

I CARABINIERI STANNO ESEGUENDO, IN ITALIA ED ALL’ESTERO, UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE, EMESSA SU RICHIESTA DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI BARI, NEI CONFRONTI DI 6 INDAGATI PER ASSOCIAZIONE CON FINALITA’ DI TERRORISMO INTERNAZIONALE ED ISTIGAZIONE ALL’ODIO RAZZIALE.
AL CENTRO DELLE INDAGINI DEL ROS UNA CELLULA DI MATRICE ISLAMISTA, CON BASE LOGISTICA IN PUGLIA, IN STRETTO CONTATTO CON PERSONAGGI DI SPICCO DEL TERRORISMO INTERNAZIONALE E CARATTERIZZATA DA UN ACCESO ANTISEMITISMO E DA UN’ASPRA AVVERSIONE VERSO GLI STATI “INFEDELI”, QUALI GLI STATI UNITI E LA STESSA ITALIA.
DOCUMENTATA LA DIFFUSA ATTIVITA’ DI PROSELITISMO E DI INDOTTRINAMENTO DI NUOVI AFFILIATI, ANCHE CON DOCUMENTI AUDIO – VIDEO INCITANTI ALLA JIHAD E AD AZIONI SUICIDE IN OCCIDENTE E NELLE “ZONE DI GUERRA”.
I PARTICOLARI DELL’OPERAZIONE SARANNO RESI NOTI NEL CORSO DELLA CONFERENZA STAMPA CHE SARA’ TENUTA IN BARI PRESSO LA SEDE DEL COMANDO LEGIONE CARABINIERI PUGLIA, ALLE ORE 11.30 ODIERNE.

BARI, 30 APRILE 2013

PROCURA DELLA REPUBBLICA DI BARI

Ufficio del Procuratore COMUNICATO STAMPA Aprile 2013
Disarticolata una “cellula” terroristica di matrice islamista con base
logistica e operativa nel distretto di Bari Il 30 aprile 2013 in Belgio, Puglia, Lombardia e Sicilia è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 soggetti indagati per associazione
sovversiva finalizzata al terrorismo internazionale e istigazione all’odio razziale. Al centro delle indagini della Procura della Repubblica di Bari e dei carabinieri del ROS una cellula terroristica di matrice islamista con base logistica in Andria (BT) all’interno di un call center, gestito dal capo del gruppo. L’attività investigativa, convenzionalmente denominata “MASRAH” (teatro), ha consentito di documentare come, dal 2008, gli indagati si fossero associati tra loro allo scopo di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo internazionale in Italia ed all’estero, secondo i dettami di un’organizzazione transnazionale, operante sulla base di un complessivo programma criminoso politico-militare, caratterizzato da sentimenti di acceso antisemitismo e antioccidentalismo e dall’aspirazione alla preparazione ed esecuzione di azioni terroristiche da attuarsi contro governi, forze militari, istituzioni, organizzazioni internazionali, cittadini civili ed altri obiettivi ovunque collocati – riconducibili agli Stati ritenuti “infedeli” e nemici; il tutto nel quadro di un progetto di “guerra santa” (“jihad”). L’indagine ha consentito di documentare il ruolo apicale all’interno della “cellula”
del tunisino HOSNI HACHEMI BEN HASSEN, già imam della moschea di Andria (BA) e gestore di un call center sito in quel centro abitato, non solo riguardo alla sua costante e continua opera di proselitismo e indottrinamento finalizzata a formare “nuovi” adepti e consentire loro di raggiungere i territori della “jihad”, con una preparazione, anche psicologica e ideologica, tale da permetterne l’immissione nel circuito terrorista, ma anche per i suoi collegamenti e rapporti con personaggi di rilievo del terrorismo internazionale di matrice confessionale quali ESSID SAMI BEN KHEMAIS, BEN YAHIA MOULDI BER RACHID e BEN ALI’ MOHAMED, già condannati in via definitiva per reati di terrorismo. In tale quadro è emersa l’attività di raccolta di fondi e di finanziamento operato dal capo della “cellula” indagata in favore dei congiunti di alcuni terroristi, effettuato attraverso canali alternativi rispetto a quelli classici, e compiuto sulla spinta
dell’ideale jihadista, in relazione al quale anteporre sempre la causa comune rispetto alla soddisfazione dei bisogni personali. All’interno del call center andriese si cercavano sul web e visionavano, i video pubblicati nei forum jihadisti, al fine di acquisire le necessarie cognizioni delle procedure per il confezionamento di ordigni esplosivi, per l’uso delle armi da fuoco e per il reclutamento di volontari mujaheddin da avviare ai campi di battaglia in Afghanistan, Yemen, Iraq, e Cecenia. I membri del gruppo formavano una micro-comunità isolata e al riparo da qualsiasi “richiamo” o condizionamento esterno, in cui potere praticare la propria versione dell’Islam secondo i dettami imposti da Al Qaeda. Le attività investigative hanno, altresì, evidenziato l’assoluta avversione della“cellula” nei confronti non solo delle religioni diverse dall’Islam, ma anche verso l’Occidente, e, in particolare, gli USA, Israele e l’Italia. Gli indagati, in occasione del terremoto che colpiva l’Abruzzo, il 07/04/2009, oltre a manifestare la gioia per quanto accaduto, criticavano aspramente, ritenendolo inopportuno, il proposito della comunità mussulmana residente in Italia di
contribuire agli aiuti per i terremotati con i fondi raccolti per il sostegno della comune causa islamica. Il capo della cellula, inoltre, nutriva e manifestava radicati e incondizionati sentimenti antisionisti che, sulla base di detti sentimenti, diffondeva a livello ideologico non solo ai suoi sodali, istigandoli, in particolare, alla violenza contro gli ebrei, ma anche ad altri individui che per motivi culturali, sociali o religiosi si relazionavano con lui.