Ordini Cavallereschi Crucesignati

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sabato 13 settembre 2014

SAN GREGORIO L'ILLUMINATORE E' LA PIU' ANTICA CHIESA CRISTIANA A SINGAPORE.

La Chiesa armena di San Gregorio l'Illuminatore è la più antica chiesa cristiana a Singapore, situato a Hill Street nel quartiere centrale degli affari di Singapore. La Chiesa armena, forse il capolavoro del famoso architetto George Drumgoole Coleman, è forse la più bella pietra miliare nel primo sviluppo architettonico della nazione.
Coleman modellato la Chiesa dopo la Chiesa di San Gregorio a Echmiadzin, Armenia. Nel 1827, dopo che i fondi erano stati raccolti, il primo sacerdote, il reverendo Krikor Hovhannes (Gregory John), è arrivato. Il governo ha concesso il terreno su cui sorge la chiesa per la comunità armena, dal 1835, l'edificio è stato completato. Consacrata dal reverendo Catchick Johannes nel 1836 e dedicata a San Gregorio l'Illuminatore, il primo Patriarca della Chiesa in Armenia. Armenian Via prende il nome dalla chiesa e il suo nome cinese è "seng poh peccato chu au". Chiesa armena è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale come monumento nazionale il 6 luglio del 1973.
Sul terreno della chiesa sono la canonica e la bella Memorial Garden di armeni. La canonica, un bungalow a due piani, è stato costruito nel 1905 da Nanajan Sarkies in memoria del suo defunto marito, John Shanazar Sarkies. Tra gli armeni a Singapore, la famiglia Sarkies era probabilmente il più notevole, in particolare i fratelli Archak, Aviet e Tigran di Raffles Hotel Fame. Un certo numero di lapidi di armeni importanti, come Agnes Joaquim scopritore del fiore nazionale di Singapore - l'orchidea Vanda di Miss Joaquim e Catchik Mosè che fondarono il giornale Straits Times bugia qui.

COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE.

CARABINIERI – NAS – PRESENTI CON UNO STAND ALLA 78^ EDIZIONE DELLA FIERA DEL LEVANTE
Anche i Carabinieri dei NAS partecipano alla 78^ edizione della Fiera del Levante, inaugurata oggi a Bari, con uno stand espositivo dedicato alla specialità dell’Arma per far conoscere ai visitatori i compiti e il costante impegno profuso nei settori della sicurezza alimentare e sanitaria.
Nello stand i NAS espongono a titolo esemplificativo alcuni prodotti della tradizione italiana contraffatti e sequestrati nel corso di operazioni di servizio: lattine di olio extravergine d’oliva di stabilimenti di produzione inesistenti scoperti dal NAS di Bari, due confezioni di passata di pomodoro proveniente da un sequestro di 215 tonnellate eseguito dal NAS di Cosenza per gravi carenze igienico-sanitaria, bottiglie di vino “Brunello di Montalcino Sfera 2008” e “Chianti” proveniente da un sequestro di 30.000 bottiglie eseguito dal NAS di Firenze e dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Siena, champagne “MOET CHANDON” e  “VEUVE CLICQUOT” proveniente da un sequestro di 4.000 bottiglie eseguito del NAS di Napoli.
Sono altresì esposti farmaci anabolizzanti ed integratori alimentari contraffatti e/o di provenienza illecita utilizzati in palestre e da “presunti” sportivi per migliorare fraudolentemente le prestazioni con gravissimi danni alla salute. In omaggio ai 52 anni di storia dei Carabinieri dei NAS, nati nel 1962, sono esposti infine alcuni strumenti utilizzati dai primi Nuclei istituiti (tra i quali quello di Bari) per campionamenti ed in ausilio all’attività operativa.
Bari, 13 settembre 2014.

venerdì 12 settembre 2014

ESERCITO: SEMINARIO SUL “MEDIO ORIENTE”.

Pubblica informazione a cura del Ten.Col. Domenico Occhinegro
Bari, 12 settembre 2014.
Si è svolto oggi 12 settembre, nell’aula Magna dell’Università degli Studi di Bari, il seminario dal titolo “MEDIO ORIENTE”, con focus sul Libano, organizzato dalla Brigata “Pinerolo” in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari e le Associazione “Apulia Onlus” e “Devolution Club”.La scelta di focalizzare l’attenzione del seminario sul Libano nasce dal fatto che dal prossimo mese di ottobre, per una durata di sei mesi, la Brigata “Pinerolo” assumerà il comando delle operazioni nel settore ovest nel sud del paese (Area di UNIFIL) nel contesto della missione ONU denominata “Leonte”. Dalla Brigata dipenderanno circa 3500 militari dell’Alleanza, attualmente, provenienti da otto Paesi, di cui 1100 circa sono Italiani.
Il seminario è stato articolato su due sessioni che hanno rappresentato un importante momento di riflessione e approfondimento sulla complessa realtà del medio oriente completando, inoltre, l’iter formativo addestrativo degli elementi chiave (Keys elements) dello staff, dei comandanti a tutti i livelli e dei giovani graduati (Caporale Strategico) della grande Unità.
In particolare, sono intervenuti il Prof. Raffaele Coppola (Università di Bari), la Prof.ssa Deborah Scolart (Università di Roma “Tor Vergata”), la Prof.ssa Marina Calculli (Università di Venezia), la Prof.ssa Carmela Decaro (Dipartimento di Scienze Politiche della LUISS), il Dott. Francesco Alicino (Università LUM), il Prof. Andrea Margelletti (Presidente Centro Studi Internazionali), il Consigliere Federico Calabrese (Ministero Affari Esteri), il Dott. Bernard Selwan El Khoury (Direttore Center for Oriental Strategic Monitoring), il Prof. Nicola Colonna (Università di Bari) e, in collegamento dal Libano in video conferenza, il Generale di Divisione Luciano Portolano, Comandante della missione (Force Commander), il cui l’intervento è stato particolarmente significativo evidenziando i compiti assegnati a UNIFIL .Il Comandante della Brigata, Gen. B. Stefano DEL COL, ha concluso i lavori ringraziando il Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Professor Antonio Felice Uricchio, e i prestigiosi relatori per il loro intervento sottolineando l’importanza che la formazione e lo studio degli scenari geo-politici e socio-economici, come anche l’aggiornamento sui fatti recenti, rappresentano elementi di forza per un Contingente militare. Infatti, da sempre la conoscenza dei luoghi, della società, della cultura e delle religioni rappresenta per l’Esercito una chiave di lettura e di azione vincente nelle operazioni di stabilizzazione della Pace.

domenica 7 settembre 2014

IL SOGNO EUROPEO DI DE GASPERI

A sessant’anni dalla sua scomparsa. 
 Di ANTONIO LAURENZANO

19 agosto 1954 : a Sella Valsugana, a 73 anni, moriva Alcide De Gasperi, uno dei Padri fondatori dell’Europa, « un  europeo prestato all’Italia ». Con il francese Schuman e il tedesco Adenauer ha scritto una delle pagine di storia più importanti del XX secolo, contribuendo a ricucire le sanguinose lacerazioni del passato fra gli Stati del Vecchio continente e a gettare il seme per una « comunità spirituale di valori e di civiltà ».
A sessant’anni dalla scomparsa, la lezione europea di De Gasperi è di grande attualità. Il suo fu un europeismo illuminato che seppe bene interpretare le aspirazioni di pace e di democrazia dei popoli europei dopo gli anni bui della guerra. Era convinto che il superamento dei nazionalismi e dei totalitarismi passasse attraverso la costruzione di una comune casa europea, espressione di valori condivisi. Per l’Europa non ci sarebbe stato un futuro se non si fossero spenti i focolai degli egoismi nazionali, se non si fosse avviato un processo di unificazione politica.
E’ alla Conferenza di Pace del 1946 a Parigi che inizia la storia politica di Alcide De Gasperi al servizio del Paese quando, davanti ai ventuno delegati delle Potenze vincitrici, pallido in volto, con dignità profonda e l’angoscia nel cuore, pronuncio’ poche ma significative parole  : «Sento che qui tutto è contro di me, tranne la vostra personale cortesia ». Fu il vero artefice della ricostruzione nazionale. Rimase al potere otto anni : un periodo di contese e forti tensioni sociali.
Per il suo senso dello Stato e la sua lucidità d’azione fu paragonato a Cavour. Coraggiosa la scelta operata nel maggio 1947 di allontanare dal Governo socialisti e comunisti, dettata da una precisa esigenza politica : per la ripresa dell’economia, occorreva dare all’Occidente un segnale forte, senza tentennamenti ideologici. Ebbe così inizio la proficua intesa governativa con Luigi Einaudi per l’attuazione di quella politica liberale che fu alla base del miracolo economico alla fine degli Anni Cinquanta.
Fece crescere l’Italia con gli aiuti del Piano Marshall e le restitui’ prestigio a livello internazionale facendola partecipare alla NATO, nonostante la lunga e accesa battaglia parlamentare. Con mano sicura, porto’ l’Italia fuori dalle lacerazioni morali e materiali causate dalla disfatta bellica. La firma a Parigi, il 18 aprile 1951, del Trattato istitutivo della CECA , Comunità economica del carbone e dell’acciaio, segno’ una svolta importante nella storia del Vecchio continente. Vinti e vincitori della Grande Guerra si trovarono uniti per disegnare , con unità di intenti e di azione, un comune percorso di pace e progresso per l’Europa.
Il suo impegno a favore dell’unficazione politica europea si concretizzò con il disegno della Comunità europea di difesa (CED). Quando, nell’aprile 1954, l’Assemblea Nazionale francese rifiuto’ di ratificarne il Trattato istitutivo, Alcide De Gasperi, che si avviava alla fine dei suoi giorni terreni, con amareza dichiarò : « Meglio morire che non fare in Europa la Comunità di difesa !» Era per lui la fine di un sogno !
Alcide De Gasperi porto’ nella politica una misura morale rigorosa, espressione della sua coscienza, della sua onestà intellettuale, della sua integrità di vita. Non esercito’ mai il potere per il potere. Morì povero com’era vissuto. Ed era vissuto in piena solitudine, anche all’interno del suo stesso partito, forte della sua incrollabile fede in Dio. Non aveva bisogno di nessuna mediazione terrena di curiali per sentirsi vicino a Dio, cosi’ profonda era la sua religiosità ! La sua statura politica, la sua dignità di Uomo di Stato, non ammettevano nessuna interferenza nell’azione di governo, nemmeno dal Vaticano, all’ombra del quale, peraltro, come cattolico era creciuto, convinto assertore della divisione dei ruoli fra l’Uomo di Chiesa e l’Uomo di Stato, sulla scia del vecchio principio risorgimentale : libero Stato in libera Chiesa. Semplicità e riservatezza furono le sue prerogative.Tolleranza e rispetto le sue armi. Un galantuomo della politica, « un europeo venuto dal futuro », che ha ha lasciato in eredità alle giovani generazioni un grande patrimonio di valori ideali e spirituali.