Ordini Cavallereschi Crucesignati

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martedì 30 ottobre 2018

IL DOTT. NICOLA MORELLI, RISPONDE AL MIO ARTICOLO SUL PRESIDIO DI ASSISTENZA TERRITORIALE F.JAIA DI CONVERSANO


Ill,mo dott. Vitale
Ho letto con piacere l'articolo da Lei scritto, anche se, come le ho detto, penso, anzi pensiamo io ed i miei collaboratori,  che essere civili, come lei scrive, sia il minimo sindacale, in particolare per le strutture che si rivolgono al pubblico, particolarmente se sofferente.
Quindi in un sistema che funzioni lei non dovrebbe sentire la necessita' di scrivere un articolo, se tutti si comportassero in modo civile e questo fosse la normalità.  Per quanto ci riguarda sono state sufficienti le sue parole di ringraziamento  e non e' necessario dare pubblicita' a quanto avvenuto, ma qualora Lei volesse, comunque, pubblicare quanto scritto, le invio alcune informazioni "tecniche" assolutamente indispensabili e che possano consentirle una corretta informazione. A tal proposito le allego un file estratto dalla Carta dei Servizi del PTA F.Jaia di Conversano, alla stesura della quale ho collaborato, per riassumerne la storia. In sintesi il PTA non e' più un Ospedale, cioe' un reparto per acuti con pazienti degenti,  ma un Poliambulatorio, cioe' una struttura dove operano in uno stesso presidio, molti professionisti di branca medica e chirurgica, che trattano pazienti ambulatoriali. 
Pertanto la dizione Ospedale deve essere sostituita da Presidio Territoriale di Assistenza ed il termine Reparto sostituito da Ambulatorio (anche Settore)
Io pertanto sono il Dirigente Responsabile deI Day Service Ipertensione e Diabete.
Per sua informazione nel PTA ci sono ambulatori di Cardiologia, Pneumologia, Endocrinologia e Malattie Metaboliche, neurologia, allergologia Medicina dello Sport, dermatologia. E per i settori chirurgici vi sono Chirurgia generale, chirurgia vascolare, ortopedia otorinolaringoiatria urologia ed oculistica che operano interventi di chirurgia ambulatoriale (per chirurgia ambulatoriale si intendono interventi che vengono eseguiti in giornata ed il paziente torna a casa: esempio interventi di cataratta , dito a scatto, varici superficiali, ecc)
Mi scuso se sono stato prolisso ma sono certo che queste informazioni e il file allegato siano essenziali per permetterle di comprendere la struttura. 
Resto a sua disposizione per qualsiasi ulteriori chiarimenti anche al numero telefonico in suo possesso
Cordialita'  Nicola Morelli



Estratto dalla carta dei Servizi del PTA F. Jaja Conversano
                             di Nicola MORELLI
IL NUOVO OSPEDALE ED IL NUOVO TERRITORIO
Da alcuni anni le politiche sanitarie dei Paesi ad economia avanzata si sono orientate al
trasferimento delle prestazioni dall’Ospedale al Territorio entrambi intesi come modelli
organizzativi.
Questo processo è stato favorito dai progressi ottenuti in campo medico, in particolare
chirurgico ed anestesiologico, che hanno consentito di erogare le stesse prestazioni in un
setting assistenziale a minore intensità di cure, a parità di efficacia e sicurezza, e nel rispetto
degli obiettivi di economicità.
Con il nuovo corso l’Ospedale rimane il luogo di cura per l’Emergenza/Urgenza e per i pazienti
che necessitano livelli di assistenza medio/elevati per i quali sono necessarie sia dotazioni
tecnologiche elevate che una maggiore complessità organizzativa.
Il Territorio, accanto al ruolo tradizionale di assistenza primaria, si accolla un peso via via
maggiore per la gestione delle malattie croniche e delle Fragilità e su di esso vengono dirottate
le Procedure Chirurgiche che possono essere effettuate, con livelli di efficacia e di sicurezza
ritenuti adeguati, in un contesto ambulatoriale.
Il Modello Organizzativo innovativo introdotto sul Territorio è il Day Service1 Ambulatoriale.
Tale modello consente la gestione di casi clinici che richiedono l’esecuzione di indagini cliniche
e strumentali multidisciplinari e complesse, previste da protocolli scientifici.
Le Strutture Territoriali devono per questo dotarsi di un elevato livello di coordinamento
clinico-organizzativo in modo da assicurare sia la gestione “clinica” che la parte organizzativa
del processo, cioè le prenotazioni ed il coordinamento delle indagini in coerenza con l’iter
diagnostico, in modo da ridurre gli accessi dell’utente.
Per fare un esempio pratico ci riferiremo al PAC IPERTENSIONE: se prima un utente affetto da:
Ipertensione Arteriosa doveva fare la visita, il Prelievo ematico, l’ECG, l’Ecocardiogramma e
l’esame del Fondo dell’Occhio in 5 giornate diverse, in accordo con le prenotazioni che riusciva
a ottenere, ora tutte le prestazioni, in un solo “pacchetto prestazionale” possono essere
erogate in una sola giornata; in tal modo il percorso diagnostico terapeutico viene centrato sul
problema clinico del paziente e non sulla singola prestazione.
A parte le implicazioni cliniche il vantaggio di tale sistema è facilmente intuibile se si pensa al
risparmio di giornate di lavoro perse per assenza per gli utenti attivi e alla riduzione del disagio
per gli utenti, specie per anziani e persone Fragili.
Analogamente, anche le prestazioni afferenti all’area funzionale della chirurgia che, di norma –
in precedenza - venivano eseguite in regime di ricovero ordinario o di day-surgery, sono state
trasferite dall’Ospedale al Territorio, laddove possono essere “garantiti standard sovrapponibili
di sicurezza del paziente” e possa essere assicurato il “mantenimento dei contenuti
assistenziali, in termini di requisiti strutturali, impiantistici, organizzati vi e professionali
precedentemente garantiti in regime di ricovero” 1
1 Vedasi DGR n. 1202 del 18/6/2014 “modifica ed integrazione day service DGR n. 433/2011 e DGR n. 2863/2011”
BURP n. 94 del 16/07/2014.

NASCE IL PRESIDIO TERRITORIALE “F. JAJA” DI CONVERSANO
L’esigenza di contenimento della spesa sanitaria nella Regione Puglia, come in altre regioni
italiane, tradotta nel cosiddetto Piano di Rientro 2010-2012, ha determinato la chiusura e
riconversione di molte strutture Ospedaliere regionali, anche di grandi tradizioni come
l’Ospedale di Conversano.
Nel corso del 2012 con Protocollo di Intesa sottoscritto tra Regione Puglia, Comune di
Conversano e ASL Bari, venne sancita la volontà politica di “offrire alla popolazione una vasta
gamma di servizi sanitari innovativa, tecnologicamente adeguata e di qualità attraverso
l’istituzione di un Poliambulatorio di III livello” 2.
Con atto deliberativo del Direttore Generale ASL BA, n. 22 del 09 gennaio 2013, è stata
formalmente avviata la riconversione in Presidio Territoriale di Assistenza verso la realizzazione
di un Poliambulatorio di Terzo livello con attività di diverse branche specialistiche, Day Service
medici e chirurgici comprensivi dei servizi di Radiodiagnostica, Oculistica, Malattie Metaboliche,
Centro Dialisi e Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dotato di una Criobanca di
rilievo regionale.
Il progetto di riconversione è stato curato dal dott. Giuseppe D’Auria, Dirigente Responsabile
del Presidio Territoriale di Assistenza e dal dott. Vincenzo Gigantelli, Direttore del Distretto
Socio Sanitario n. 12 - ASL BA.
Il Presidio Territoriale che in continuità storica con il Presidio Ospedaliero riconvertito rimane
intitolato al benemerito “Florenzo Jaia” si è “convertito” rapidamente divenendo, in poco
tempo, una realtà degna di considerazione, la cui organizzazione interna questa Guida dei
Servizi tenta di rappresentare alla collettività.
La rapida affermazione del PT di Conversano è frutto di impegno e di fortunate condizioni. Tra
gli elementi favorevoli si annoverano:
1) le risorse umane destinate, medici, infermieri e personale tutto che ha saputo raccogliere
l’invito, della Direzione di Distretto e della Direzione di Presidio, a mettersi in gioco , con
l’entusiasmo per la novità e la capacità di adeguarsi alla innovazione e al nuovo ruolo;
2) la struttura del Presidio, adeguata a norma, capace di contenere con eleganza e con il carico
di storia delle sue mura i nuovi modelli organizzativi, benché da adeguare per ospitare le nuove
tecnologie e le nuove attivazioni;
3) le dotazioni tecnologiche di cui si dispone al passo con i tempi e in molti casi all’avanguardia.
Infine, la presenza nello stesso luogo di specialisti con competenze diverse in grado di
affrontare, in modo multidisciplinare, i problemi di salute dell’utente che afferisce alla
struttura.
Il clima interno al PT di Conversano è volto alla collaborazione, reale e concreta, come la stessa
realizzazione di questa “Guida” può testimoniare.
Per il futuro sono in cantiere numerose azioni di ammodernamento e di adeguamento
tecnologico che prevedono una diversa organizzazione di ambulatori, servizi e uffici e pertanto
sarà necessario aggiornare periodicamente la Guida per dare visibilità ai nuovi servizi previsti e
che saranno a breve avviati.
2 Protocollo di intesa tra Regione Puglia, ASL BARI E Comune di Conversano siglato a Bari 13.6.2012
7
CENNI STORICI
A chi visita oggi il Presidio di Conversano vogliamo richiamare alla memoria la figura del
chirurgo conversanese “Florenzo Jaja”, che nell’arco di un trentennio dette lustro all’Ospedale
Civile di Conversano, tanto che nel 1947 il glorioso nosocomio da lui prese nome, sia pure dopo
molti anni dalla sua morte (soprattutto per merito ed impulso del primo Commissario e poi
Presidente del Consiglio di Amministrazione del secondo dopoguerra, prof. Giacomo de Florio).
Di seguito ripercorriamo per cenni le tappe più significative della benemerita operosità di
Florenzo Jaia.
Sembra doveroso intanto non dimenticare che alla statura umana e professionale di
quell’illustre clinico hanno dedicato la loro appassionata attenzione almeno due pubblicazioni:
l’una di Mario Giannini, dal titolo “L’esimio dott. Florenzo Jaja”, data alle stampe nel 2004;
l’altra di Giuseppe Lovecchio, intitolata “ L’Ospedale civile Florenzo Jaia - Dalle Benedettine ai
nostri giorni”, del 2006, volume anch’esso edito dalle conversanesi Arti Grafiche di Scisci.
Il sottotitolo di quest’ultima pubblicazione induce a risalire a due altri studiosi, che per primi si
sono occupati delle lontane origini della struttura ospedaliera conversanese: Matteo Fantasia e
Angelo Fanelli.
Il Fantasia, nell’ambito di un seminario di studi su San Benedetto e Santa Scolastica, promosso
nel dicembre del 1980 dalla Sezione Conversanese della Società di Storia Patria, in occasione
del XV centenario della nascita di Benedetto e della sorella Scolastica, presentò quell’anno una
comunicazione” relativa al monastero di San Benedetto ed ai suoi occupanti, in cui riferiva –
sulla scorta di documentazione notarile – che i monaci benedettini all’interno del monastero,
quasi una città nella città”, gestirono un ospizio in forma di ospedale denominato di San
Giovanni, e che dalla metà del 1200 tale gestione passò alle monache benedettine. Il prof.
Fantasia aggiunge che in progresso di tempo a distanza di secoli, fu realizzata la costruzione di
un nuovo Ospedale, trasferito poi, nel 1864, nel soppresso convento delle suore Carmelitane;
alla fine del secolo “riattato e rimodernato dal chirurgo Florenzo Jaia continuando a chiamarsi
Ospedale di San Giovanni Evangelista, finché dopo la morte di Jaia cambiò nome per assumere
quello del benefattore”,
Sull’argomento è poi tornato nel 2003 il direttore dell’Archivio Diocesano, don Angelo Fanelli,
con uno scritto, frutto di ricerche effettuate nell’Archivio Segreto Vaticano, che costituisce
conferma e integrazione dell’intervento di Fantasia, sulla base di una relazione manoscritta del
1604 inviata dall’allora vescovo di Conversano, monsignor Francesco Maria Sforza; sicché il
Fanelli può riferire che al tempo la sanità pubblica era tutta polarizzata intorno al nuovo
Ospedale cittadino “fatto costruire da Vittoria Palagana, badessa di San Benedetto, a carico del
duca d’Atri Alberto Acquaviva, fratello di Adriano conte di Conversano”.
Florenzo Jaja era dunque di Conversano, essendovi nato il 29 giugno 1869 da famiglia facoltosa.
Era nipote di un altro illustre figlio di questa terra Donato Jaja (discende quindi , citando Dante,
“per li rami” il valore al giovane Florenzo) il quale, compiuti gli studi filosofici a Napoli e a
Bologna, tenne la cattedra di filosofia teoretica nell’Università di Pisa. Si spense nel 1914 a Pisa,
dove era stato maestro di Giovanni Gentile, con il quale intrattenne un duraturo rapporto
epistolare, testimoniato dal fitto carteggio “Gentile-Jaja”, pubblicato nel 1969 dalla Sansoni di
Firenze, nel corpo delle “Opere” del filosofo neoidealista , ed oggi dalla casa editrice Le Lettere.
Florenzo, per la saggia guida dello zio, si laureò in Medicina a Pisa, specializzandosi
successivamente in Chirurgia Generale a Firenze.

Si sa che nel 1899 fu nominato chirurgo interno supplente nell’Ospedale S. Maria Nuova a
Firenze, per i suoi meriti, non certo – data la sua indole umile e schiva ma anche
dignitosamente orgogliosa – per un qualche influente appoggio dello zio. Fu inoltre assunto
come primo assistente alla Clinica Chirurgica del Regio Istituto di Studi Superiori Pratici e di
Perfezionamento di Firenze, ch’era diretta dal prof. Francesco Colzi, al quale fu legato da
affettuosa amicizia e da filiale sconfinata gratitudine.
Nel 1905 Florenzo riceve la nomina di Direttore dell’Ospedale di Conversano: fu allora che, a
sue spese, avviò la risistemazione dei locali dell’Ospedale, nell’ex convento delle Carmelitane,
confermando così la nativa generosa propensione ad aver cura della salute e del bene dei suoi
pazienti.
Nel 1906, quando la sua fama di chirurgo si è largamente diffusa, ponendosi nel solco degli
studi più avanzati di Chirurgia, espressi dai vari congressi celebrati in Europa, pubblica un
opuscolo frutto di personali ricerche: “ Contributo alla cura chirurgica dei piedi torti”, stampato
dalla tipolitografia Amosso di Biella.
Negli anni della prima guerra mondiale si prodigò, insieme con i medici e gli infermieri del “suo”
Ospedale, nella cura dei reduci e dei feriti provenienti dalle prime linee di combattimento; né
va taciuto il suo impegno organizzativo nella direzione di corsi per infermieri, tanto che ben
quarantamila infermiere dettero la loro opera sin dai primi mesi del conflitto bellico.
Florenzo Jaja, che come uomo, come benefattore, come scienziato, aveva speso la sua vita in
aiuto dei sofferenti; in onore del quale, tardivamente, nel 1942, fu eretto, un busto marmoreo,
opera dello scultore Michele Accolti Gil, si spense, fra il cordoglio generale, all’età di sessantuno
anni, il 29 aprile 1930.
Accedendo dall’ingresso monumentale potrete visitare la sezione dedicata (oggi in
allestimento) alla storia del Presidio, allestita con pannelli arricchiti di foto d’epoca e testi
illustrativi realizzati grazie alla collaborazione del Prof. Vito LABATE, che si ringrazia per il
prezioso contributo.
 Dott. Nicola MORELLI




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