Un articolo di Alessandro MEZZANO
l condizionamento di massa che le tesi del
materialismo hanno operato nell’arco del XX° secolo nel mondo occidentale é
così totalizzante che ormai i suoi concetti di base sono radicati profondamente
nel “sentire” comune e costituiscono il parametro di confronto della normalità
per la quasi totalità della popolazione.Importanza
dell’accumulo di denaro e beni patrimoniali, sacralità del lavoro, necessità dell’incremento
produttivo Nazionale, positività dell’aumento dei consumi, accettazione della
pubblicità come strumento utile e necessario per fare girare bene gli
ingranaggi di consumi e produzione, sono tutti principi comunemente accettati
da tutte le parti politiche, civili e morali della società moderna!Si discute e
si litiga sul come gestire l’organizzazione e su come suddividere i benefici
prodotti, ma nessuno mette in dubbio la validità dei postulati, né le
interconnessioni che ne scaturiscono.
Secondo
noi, “vox clamante in deserto”, è invece proprio l’impianto ideologico di base
che è sbagliato perché innaturale ed antietico.Il denaro è un valore virtuale
assimilabile al lavoro: tot denaro = tot
oggetti, beni o servizi = tot lavoro per produrli. Come tale, il denaro ha
la funzione di MEZZO ed il trasformarlo in FINE ULTIMO è una deformazione
innaturale che non serve ai fini della vita dell’uomo (E’ come se uno, anziché
fabbricare una zappa per lavorare l’orto che gli serve, volesse fabbricare
un’infinità di zappe che non gli servono per il suo orto..).
Per il lavoro, vale lo stesso principio : esso è
utile e valido fin tanto che è il MEZZO con cui ci si procaccia il necessario
ad una vita serena e dignitosa. Se assunto come valore in se, perde il significato
originale e diventa un atteggiamento imbecille. Lavorare e lavorare, per
lavorare, va bene per gli animali da soma , ma non per l’UOMO.Consumismo e
pubblicità sono le conseguenze naturali della sacralizzazione del denaro e del
lavoro portati all’estremo ed il loro valore decade automaticamente se i
concetti di denaro e lavoro sono desacralizzati.L’uomo è nato per vivere.
Vivere vuol dire pensare, agire, provare emozioni e questi devono essere quindi
i FINI cui tendere.
Denaro e lavoro devono essere i MEZZI per acquisire
la tranquillità e la serenità per raggiungere quei fini che rimangono comunque
l’obiettivo fondamentale dell’Uomo.Nell’attuale società si sono invertite
letteralmente le parti ed i mezzi sono diventati i fini capovolgendo le tendenze
e gli istinti naturali. La prova sta nel fatto che la frustrazione delle
tendenze istintive sta producendo una collettività di individui nevrotici,
asociali ed infelici, nonostante l’apparente buon tenore di vita goduto.Una
gioventù cui non manca nulla è annoiata, abulica ed alla ricerca di emozioni
forti, pericolose, mortali.Una vecchiaia che dovrebbe essere serena, per la
certezza della capacità di sostentamento, è spesso oppressa dalla solitudine e
dall’abbandono di un mondo che vede in lei solo la inutilità di un’incapacità
produttiva anziché la saggezza delle esperienze di tutta una vita.
Ed in mezzo, una fascia di umanità affannata a
lavorare tanto, per guadagnare tanto, per comprare tanto, cose di cui non ha
veramente bisogno, ma che l’imitazione, la pubblicità ed il consumismo gli
fanno sembrare indispensabili.E pensare? E vivere un proprio tempo libero?A
fornirgli schemi di pensiero e vere e proprie opinioni prefabbricate, ci
pensano i mezzi di informazione che, guarda caso, sono anche loro nelle mani
dei finanzieri del Liberal Capitalismo che certamente forniranno anche questi
prodotti “intellettuali” nella logica della promozione dei loro interessi.
Diventa invece difficilissimo, quasi impossibile,
lo sviluppo di uno schema di pensiero libero, critico, autonomo ed individuale.Anche
vivere il “il tempo libero” si compie servendo
il consumismo ed il Liberal Capitalismo, usandolo per lo più, per consumare
prodotti e servizi che il consumismo produce e propaganda: “Al servizio del
capitale 24 ore su 24 (anche il materasso è “imposto”..) = GLI SCHIAVI PERFETTI
E TOTALI..!!
Anche se ci rendiamo conto di quanto ineguale sarà
la lotta e di quanto difficili da raggiungere saranno i traguardi, noi vogliamo
continuare a combattere la nostra guerra per l’UOMO, per affermare la
supremazia dello spirituale sul materiale, del sangue sull’oro, dei filosofi
sui mercanti! Non vogliamo arrenderci a vivere una vita programmata da altri
per fini che non sono i nostri!
Chi ci vuole schiavi, è il nemico da eliminare! Facciamo
si che il nuovo millennio sia veramente nuovo e disancori l’Umanità dal
materialismo, sia marxista che capitalista, riportandola a vivere una
dimensione di pensiero critico, di progresso spirituale, di superamento dei
propri limiti, come una freccia, lanciata in direzione del Superuomo.
Alessandro Mezzano
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