Dott. Pietro VITALE (giornalista e scrittore)
Storico medievalista
direttore del blog international:
Ordini Cavallereschi Crucisegnati)
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“Basterebbe
pochissimo. Capire che un uomo non può essere veramente vitale se non si sente
parte di qualcosa. Abbandonare anche il nostro appassionato pessimismo e trovare
finalmente l’audacia di
frequentare il futuro con gioia”.Giorgio
Gaber, in Guido Harari, Quando parla Gaber, 2011
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Il “CADUCEO D'ORO”
Alla presenza delle massime autorità politiche,
civili e militari della Regione.
All'interno della
Sala Polifunzionale Comando Scuole 3^ Regione Aerea – Bari Palese, sabato 10
novembre 2018 – ore 15.30, è celebrata la XIV Edizione del Caduceo d'Oro sul
tema: Il Servizio Sanitario Nazionale. Quarant’anni di Universalità,
solidarietà, equità
Al convegno hanno
partecipato
Introduzione:
Luigi AMBROSIO
LETTIERI, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bari e bat;
Tavola rotonda: Filippo ANELLI, Presidente Federazione Nazionale
degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri; Marco COSSOLO, Presidente
FederFarma Nazionale; Mariapia
GARAVAGLIA, già Ministro della Sanità; Antonio GAUDIOSO, Segretario
Nazionale cittadinanzattiva; Andrea MANDELLI, Presidente Federazione
degli Ordini dei Farmacisti italiani,
Moderatore:
Luca PANI,
Professore di psichiatria e Scienze comportamentali Università di Miami, USA
Nel corso della
cerimonia è stato assegnato il caduceo d’oro. Il riconoscimento istituito dall’Ordine dei
farmacisti di Bari, ormai giunto alla XIV edizione, per premiare le personalità
che si sono particolarmente distinte in attività e ambiti riconducibili al
settore farmaceutico. Vuole essere un utile momento di riflessione sul farmaco
e i suoi significati, spiega Luigi d’Ambrosio Lettieri, presidente
dell’Ordine dei farmacisti di Bari. Il premio, che ha ormai rilevanza
nazionale, riesce sempre a proporre, grazie alla scelte della giuria, contenuti
di alto valore capaci di innescare utili riflessioni su un bene che incide come
pochi altri sulle aspettative e la qualità della vita delle persone.
Gentili lettori
del BLOG. Gli argomenti sono stati tali e tanti che, mi limiterò, alle
informazioni di interesse generale.
Come tutti sanno, la legge di riforma sanitaria n.
883 del ’78 compie 40 anni, il sistema sanitario nazionale italiano,
riconosciuto uno dei migliori al mondo, ha garantito per tanto tempo, a tutti i
cittadini, in una logica di universalità, equità e solidarietà, il diritto alla
tutela della salute in attuazione dell’art. 32 della Costituzione. Orbene: oggi
questo sistema, così com’è, non regge più. I livelli essenziali di assistenza
non sono garantiti in maniera omogenei su tutto il territorio nazionale. Il SSN
non è più veramente universale ed equo, spesso neanche solidale. Tanto è vero
che, il 10% dei cittadini italiani rinunciano a curarsi soprattutto per
problemi economici, ma anche i tempi e
le difficoltà di accesso alle terapie. Per il 53,6% la copertura dello stato
sociale si è ridotta e, per conseguenza. Inoltre, a causa delle lunghe liste di
attesa e dei costi della sanità privata, 41,7% delle famiglie almeno una
persona in un anno rinuncia a una prestazione sanitaria, risultato: sono 3
milioni i cittadini non autosufficienti che necessitano di assistenza.
Insomma,
cari amici, nonostante i successi conseguiti a tutela della salute pubblica e
dei riconoscimenti internazionali sulla qualità, questo compleanno fotografa
una situazione socio-sanitaria che vede il Paese diviso in un sistema in crisi
dove le differenze tra regioni e, in particolare, tra il nord e sud restano
drammatiche in termine di accesso alle cure. Evidente il primo nodo da
sciogliere è la sostenibilità del sistema sanitario, laddove la sostenibilità
deve essere intesa non solo come fattore economico, ma anche come questione
etica, politica, sociale e ambientale. Per recuperare forza, stabilità e una
prospettiva positiva, alle politiche di tutela della salute pubblica occorra
che la sfida sia combattuta con responsabilità e con un approccio interdisciplinare,
interculturale e interistituzionale. Infatti il divario si declina e trova
maggiore riscontro nel basso livello di istruzione, nelle difficoltà di accesso
alle cure, nella povertà, nella scarsa prevenzione, nella corruzione e
nell’assenza di una governace efficace e moderna che sappia progettare in modo
complessivo e organico un sistema sanitario esteso alle politiche sociali e
ambientali. La sanità continua ad essere considerata, inoltre, un settore sulla
quale effettuare risparmi con tagli lineari, mentre dovrebbe essere considerata
una formidabile leva per lo sviluppo, non solo per promuovere il benessere e
l’uguaglianza fra le persone, ma anche per favorire l’occupazione, la ricerca e
l’innovazione. Per farlo, occorrono
competenze solide, amministrazione appropriata delle risorse, controllo della
qualità della spesa attraverso la misurazione della performance e delle
prestazioni erogate a beneficio dei cittadini.
Orbene,
in questo quadro che impone una rinnovata responsabilità e una riconversione
culturale degli operatori, i farmacisti italiani non vogliono sottrarsi
dall’offrire il proprio contributo di saperi e di esperienze, che trova
concreta attuazione nell’esercizio quotidiano delle Professione. Anche la
Farmacia italiana quale presidio socio-sanitario di prossimità sul territorio,
è pronta, ancora una volta, a testimoniare la propria fusione che, attraverso
l’erogazione dei “servizi cognitivi” e la capillarità della sua moderna rete
logistica, appare sempre più saldata con la mission del S.S.N. funzionale a
reggerne le sorti.
“Molti sono stati i passaggi degli
illustri Relatori in quasi cinque ore, la durata del Convegno, in tal caso,
mi limiterò sintetizzare gli interventi
di ognuno:”
…..è un
appuntamento immancabile per chi voglia riflettere sui temi centrali della
nostra professione e della sanità del suo complesso. Lo dimostra anche il tema
scelto per questa edizione, occasione fondamentale non soltanto per valutare
l’importanza del nostro modello welfare ma anche per elaborare proposte
concrete per garantire la sostenibilità e l’evoluzione in funzione dei
cambiamenti della domanda di salute, e della necessità di una migliore gestione
delle ri-sorse….. Così dichiara l’On.
Andrea MANDELLI.
…..festeggiamo il
40 anni del SSN in coincidenza con i 40 della nostra organizzazione che ha
nella sua mission la tutela del servizio sanitario nazionale e dei suoi
principi fondamentali di universalità, unitaria ed equità per il bene comune.
Per questo rilanciamo in questa occasione, l’appello a sostenere la nostra
campagna di riforma costituzionale dell’art. 117 “salute è uguale per tutti”
per contribuire alla riduzione delle disuguaglianze in ambito sanitario. Così
dichiara il Dott. Antonio GAUDIUOSO.
…..il difficile
equilibrio economico, che viene attribuito al peso della spesa sanitaria
rispetto al PIL, e quindi alla cosiddetta sostenibilità, esige che nel
quarantesimo compleanno della legge n. 883/1978 si verifichi se è ancora
auspicabile mantenere il sistema sanitario, ormai regionalizzato, secondo
l’impostazione culturale che ha animato la riforma oppure cambiare registro. La
ricerca farmacologica, tecnologica, gestionale modifica profondamente il
rapporto fra cittadino e servizi cui accedere alla….personalizzazione, medicina
di genere, scelte diagnostiche-terapeutiche che implicano gravi problemi etici
perché saranno cibernetica e genomica a guidare molte linee di sviluppo di
sistema di protezione della salute. Così dichiara la SEN. Maria Pia GARAVAGLIA
……sono
particolarmente contento che la cerimonia premiazione avvenga in concomitanza
con un convegno dedicato ai 40 anni del nostro servizio sanitario nazionale.
L’approvazione della legge 833 rappresenta un momento importante nella storia repubblicana del compimento di
quel disegno voluto dai Padri Costituenti che considerava la tutela dei diritti
inviolabili dell’uomo come il fine stesso della nostra democrazia. Il diritto
alla salute non è scontato e a distanza di quarant’anni, le disuguaglianze di
sanità non sono scomparse. Se vogliamo dare un futuro al nostro Paese e in
particolare modo al Meridione dobbiamo fare in modo che l’uguaglianza teorica
di accesso ai servizi del servizio sanitario nazionale si cali nella realtà.
Così dichiara il Dott. Filippo ANELLI.
……il Servizio
sanitario nazionale è un patrimonio importante del nostro Paese e sono molti ad
invidiarcelo. I suoi punti di forza sono: la gratuità. L’equità e
l’universalità, principi grazie ai quali tutti possono ricevere le cure di cui
hanno bisogno. Il risultato è che l’Italia è uno dei paesi più longevi. E’ un
bene per tutti noi, che possiamo sperare di raggiungere età avanzate, ma
costituisce un serio problema che la sostenibilità del SSN. La domanda di
salute è sempre più complessa, gli anziani sono spesso politrattati e diventa
più difficile trovare le risorse. La Farmacia può avere un ruolo più essenziale
nella gestione della cronicità e contribuire alla sostenibilità economica del
SSN, innanzitutto assicurando l’aderenza alla terapia da parte del paziente.
Infatti i malati, soprattutto gli anziani poli-trattati, hanno difficoltà a
seguire le terapie prescritte. Questo comporta peggioramenti nello stato di
salute, ricadute, ricoveri per complicanze. Tutti costi sociali ed economici
che potrebbero essere ridotti o talora anche evitati. Il controllo all’aderenze
alla terapia da parte della farmacia diventa quindi un punto essenziale. In
secondo luogo la farmacia più efficacemente può fare prevenzione primaria ,
diffondendo corretti stili di vita, e secondaria, favorendo la diagnosi precoce
della patologia. Lo testimoniano i risultati delle campagne di prevenzione e
screening promosse recentemente dalla Federfarma, contro il diabete e
l’ipertensione. La professionalità che oggi qui celebriamo con la prestigiosa
cerimonia del Caduceo d’oro e la capillarità della Farmacia sono parti
essenziale del SSN a tutela della collettività. Così dichiara il Dott. Marco COSSOLO.
…..l’Italia ha
finanziato, ogni anno e per gli ultimi 40 anni, con una cifra che corrisponde
di 100 miliardi di euro attuali il Servizio Sanitario Nazionale che
corrisponda, di fatto, l’investimento strutturale più significativo del nostro
Paese. Il SSN è un’eccellenza mondiale non solo ds un punto di vista clinico ma
è anche un “tesoro” di 4 decadi di dati molti dei quali ora informatizzati. La
spesa sanitaria rappresenta una percentuale sempre maggiore del budget dei
governi occidentali. Negli Stati Uniti, per esempio, sfiora ormai il 20% del
PIL con risultati quanto meno discutibili se non davvero mediamente pessimi per
la salute del cittadino americano medio. Il dato più interessante è che, in tutto
il mondo, queste enormi risorse sono impiegate in modo molto inefficiente per
ragioni prevalentemente amministrative. E’ stato calcolato che le incombenze
burocratiche possono incidere fino a sette volte tanto per gestire la stessa
procedura mediche e che, soprattutto
nelle nazioni più ricche un quinto della spesa sanitaria è totalmente sprecata
per lo più in trattamenti inutili o sbagliati. Ciò corrisponderebbe a
venticinque miliardi di euro all’anno in Italia, il valore più o meno di tutti
i farmaci che il nostro servizio SSN rimborsa nello stesso periodo. Se si pensa
che da quando sono stati creati i vari modelli di sistemi sanitari nel mondo,
la spesa è sempre e solo aumentata direi che la prospettiva di ottenere risparmi reali attraverso la tecnologia di analisi dei
dati, è un’idea di per sé rivoluzionaria. La necessità di modificare tutto
questo non potrebbe tuttavia trovare alcuna applicazione se, nel diritti e
doveri, nell’uso delle applicazioni digitali. Questo campo include naturalmente
le App su dispositivi mobili ma soprattutto sen-soristica sia perimetrale che
personale in grado di popolare di dati la telemedicina del futuro, fatta di
comunicazioni elettroniche e analisi predittive. Saranno loro a guidare
l’evoluzione/rivoluzione della tutela della salute del terzo millennio. Così
dichiara il Dott. Luca PANI.
Mentre il
Presidente dell’Ordine Interprovinciale dei Farmacisti Bari BAT, Sen. Luigi d’AMBROSIO LETTIERI, così ha
dichiarato:
Il compleanno del
Servizio Sanitario Nazionale impone una seria riflessione che parta
dall’analisi delle criticità che minacciano i valori dell’universalità, della
solidarietà e dell’equità, e recuperi l’etica della responsabilità come
presupposto per mettere in protezione un modello che rappresenta una vera
conquista della nostra democrazia. Certo, l’aumento esponenziale della domanda
di salute, dettata anche dall’aumento delle aspettative di vita e dalla
conseguente diffusione delle patologia critico/degenerative, insieme
all’elevato costo delle moderne tecnologie, impongono un più cospicuo
finanziamento del FSN. Ma non basta avere più risorse economiche. Si deve
spendere meglio. Per questo occorre definire una nuova governante del sistema
capace di mettere in un virtuoso rapporto le risorse disponibili con la qualità
dell’offerta e l’appropriatezza delle prestazioni erogate. I farmacisti sono
pronti ad affrontare questa sfida. Lo fanno attraverso una sorta di
riconversione culturale che consiste nell’integrare la rilevante attività di dispensazione
del farmaco con quella di sapiente erogazione di servizi cognitivi ad alto
livello di specificità e professionalità, che consenta la presa in carico del
paziente nel percorso di terapia. In questa missione occupa una parte
essenziale l’impegno della professione farmaceutica nella promozione dell’aderenza alle terapie,
come condizione per migliorare l’efficacia dei trattamenti farmacologici e
conseguire un migliore governo di spesa. A tal proposito esprimo un vivo
apprezzamento per l’impulso dato dalla Regione Puglia sul versante della sanità
digitale attraverso l’avvio, tra le prime regioni italiane, del “fascicolo sanitario elettronico” e del
“dossier farmaceutico” strumenti
irrinunciabili per agevolare l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari
per il conseguente monitoraggio dell’appropriatezza. Con la medesima competenza
e consapevolezza il farmacista e la farmacia potranno concorrere al
potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale partecipando alle attività
di educazione sensibilizzazione dei cittadini sui corretti stili di vita e di
screening per la prevenzione della diagnosi precoce delle malattie. Pertanto la
Farmacia è un presidio assistenziale socio-sanitario dove la professione
registra il suo maggior livello di riscontro sociale, possono sintetizzarsi con
un mondo in divenire, per le aspettative dei cittadini.
Al termine del
dibattito, alle ore 19.30, sono stati consegnati ai farmacisti, gli attestai di
benemerenze per i 40, 50 e 60 anni di iscrizione all’albo.
Cordialmente,
Vostro Pietro
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