ECONOMIA: L’EUROPA PER LE IMPRESE :
Direttiva
della Commissione europea per ridurre i tempi di regolamentazione –
Entro il 16 marzo 2013 dovrà essere recepita nella Legislazione
nazionale – Una vera rivoluzione nelle transazioni.
di Antonio Laurenzano
L’Europa
in soccorso delle imprese. La Commissione europea ha lanciato la
“Campagna contro i ritardi di pagamento” che si svolgerà nei 27
Paesi dell’Unione da ottobre 2012 fino a dicembre 2013.
L’obiettivo: far conoscere alle imprese, in particolare a quelle
medio-piccole, e alle amministrazioni pubbliche i nuovi diritti
riconosciuti ai creditori dalla direttiva 2011/7/UE.
Una
vera rivoluzione nelle transazioni commerciali. In pratica, il
provvedimento, che dovrà essere recepito dai Paesi membri nelle
rispettive legislazioni nazionali entro il 16 marzo 2013, stabilisce
che la Pubblica Amministrazione dovrà pagare i suoi fornitori entro
30 giorni, con limitate eccezioni fino a 60 giorni (settore
sanitario), pena interessi di mora dell’8%! La direttiva riguarda
anche i pagamenti tra imprese private che, salvo diverse pattuizioni
fra le parti, devono avvenire entro 60 giorni.
Chiara
la motivazione di fondo della direttiva: dare ossigeno alle
asfittiche casse delle imprese e accendere il motore della
produttività, riducendo i tempi di attesa dei pagamenti e il
conseguente rischio di fallimento delle imprese. In tutta l’Unione
europea i fornitori sono pagati in ritardo con effetti gravi e
dannosi! Si perdono posti di lavoro, si esce dal mercato, peggiora la
crisi. Una prassi che costa non poco alle imprese in termini di
liquidità finanziaria, con ricaduta sui costi di gestione e sulla
stessa competitività. Pagare in ritardo significa creare ostacoli
alla libera circolazione di merci e servizi nel mercato unico
alterando la concorrenza. Gli oneri amministrativi e finanziari che
ne derivano intralciano il commercio transfrontaliero. Le PMI e il
settore artigiano sono i più vulnerabili, i primi a dover chiudere
i…battenti.
Particolarmente
eloquente il rapporto fra gli operatori commerciali e la P.A.
Finlandia 24, Germania 36, Francia 65, Portogallo 139, Spagna 160,
Grecia 174, Italia 180. Nessun riferimento allo spread! I numeri
indicano i giorni che in media la Pubblica Amministrazione impiega
in Europa per pagare i propri fornitori.
Emblematica
la situazione del Belpaese. In tempi in cui il dibattito politico
ruota attorno all’austerity, al taglio delle spese, alla lotta
all’evasione può apparire paradossale ricordare che lo Stato è il
primo a essere fortemente moroso con i suoi fornitori, debitore di
lungo termine! L’indebitamento commerciale della Pubblica
amministrazione in Italia a fine 2011, secondo le ultime stime della
Banca d’Italia, ammonta a circa 80 miliardi, pari cioè al 5% del
PIL! Una situazione inaccettabile. Qualsiasi politica seria per
uscire dalla crisi e rilanciare la competitività delle nostre
imprese deve partire, prima di tutto, proprio dall’eliminazione di
questa stortura.
La
Commissione europea sta fornendo alle imprese gli strumenti
necessari per…voltare pagina. Attraverso la “campagna contro i
ritardi di pagamento” intende promuovere un’azione di
sensibilizzazione su un fenomeno che sta minando alla base il
corretto funzionamento del mercato. Gli eventi in programma (giornate
d’informazione, convegni, tavole rotonde, interventi sugli organi
di stampa), con la partecipazione di operatori e relatori comunitari,
offriranno un’occasione di scambio delle migliori pratiche e
aiuteranno le imprese ad affrontare i problemi.
La
Campagna europea si rivolge in primis alle organizzazioni che
rappresentano le PMI, ai responsabili politici nazionali o regionali,
alle camere di commercio, alle associazioni di categoria, alle
autorità giudiziarie per far conoscere in concreto una direttiva che
conferisce nuovi e importanti diritti alle imprese europee nelle
transazioni commerciali. Certezza dei pagamenti, riduzione dei costi
di gestione, maggiore trasparenza nella competitività. Un atto di
civiltà giuridica che uniforma le regole di mercato in Europa a
tutela soprattutto delle medie e piccole imprese. Una risposta ai
lunghi silenzi del Legislatore nazionale!
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