Inviato dal Cap.
Antonio Conte. Per gli amici ed i colleghi del 2° Edizione Corso Nazionale di
“Giornalismo e Comunicazione in Aree di Crisi“, tenuto dalla Dott.ssa Giovanna Ranaldo con l’Associazione Professionale Giornalisti di Puglia. Galleria Fotografica dell’evento a cura del Cap. cpl. EI Antonio Conte http://rassegnastampamilitare.wordpress.com/2011/03/30/puglia-il-2%c2%b0-corso-nazionale-in-aree-di-crisi-al82%c2%b0-rgt-torino/
Il Gen. D. Michele Torres Capo Reparto Affari Generali dello SME e la Giornalista Giovanna Ranaldo Responsabile del Corso di Giornalismo nelle Aree di Crisi Fin’ora ero riuscito a mantenere separate alcune mie varie esperienze professionali, anche perché queste si erano presentate nella mia vita in modo alterno, e nonostante la mia vaga intenzione di rimanere in un unico solco professionale. Così è la vita, cioè è – parafrasando quella celebre frase, in si suol dire – “va dove ti porta il … lavoro” . Ebbene ora, mi pare che non vi è più alternanza. E’ stato quasi come cadere in un frullatore per cui queste esperienze si sono scecherate tra loro, e senza quasi volerlo. L’effetto emotivo che ho provato è stato simile alla subitanea fuoriuscita di un ottimo spumante italiano dalla sua bottiglia dopo un energetico scuotimento della stessa. Prendo a prestito questa metafora anche per un altro motivo, che spiego a breve. Ma prima vorrei elencare almeno due o tre delle competenze che la Dott.ssa Giovanna Ranaldo ha contribuito, suo malgrado, a miscelare con questo corso. Presto detto: • Il mio stato militare: sono ormai trascorsi circa 25 anni da quando ho ricevuto la mia prima cartolina barrata di rosso da parte dell’Esercito Italiano, tuttavia il ricordo di quei giorni rimane vivido e compatto. Dopo il corso ed il periodo di prima nomina in un reparto logistico nel nord, e quindi con il congedo, la mia visione del mondo è cambiata completamente, per sempre! Sono poi seguite altre esperienze, la mia seconda cartolina per il 19° Reggimento Cavalleggeri Guide, la terza al CME “Puglia”, ed ancora con le brevi esperienze fatte in ambito UNUCI. • Il mio stato di giornalista: l’attività di progettista a cui mi accingevo dopo il congedo sembrava starmi stretta, ed infatti solo un’altra esperienza posso paragonare per intensità alla prima: quella del corrispondente da Venosa per la Gazzetta del Mezzogiorno. Ricordo ancora quando il Sindaco del Comune di Venosa mi conferì un gradito Attestato di Merito. Incarico che ho ricoperto per alcuni anni. Poi, la partecipazione al 1° Corso di Giornalismo “Embebbed” del 2010, ma anche il periodo di diversi mesi nella sezione pubblica informazione del comando regionale già citato. • Il mio stato di operatore della comunicazione: Oggi completo questo percorso con la conoscenza delle tecnologie della comunicazione, la chiamano ITC. Mi sono certificato numerose volte in argomenti di informatica per l’uso di strumenti per il web e per i linguaggi informatici. Inoltre insegno anche come esperto PON a scuola, e d il mese scorso sono stato anche onorato di un Encomio per un corso tenuto sulla LIM. • Il mio stato di fotografo per passione e operatore audiovisivo grazie alla qualifica triennale, a breve – spero – il mio secondo diploma, e i primi esami presso l’università con il corso in Scienze della Comunicazione, di cui ricordo Psicologia della Comunciazione con particolare attenzione alla Comunicazione Mediata dal Computer (CMC). Tutto questo – per dire cosa si è scecherato – ora non fa più differenza, si è tutto mixato ormai in quei giretti nel “Lince” e nel “Freccia” con indosso il GAP (Giubbotto Anti Proiettile) ed elmetto, il pranzo con la Razione K (razione alimentare giornaliera), e con quelle non meno importanti lezioni del Col. Candido sulle mine improvvisate (IED). Positivo, anzi di più è stato vivere tutto questo con i colleghi giornalisti. Inoltre, se quella teoria dei “neuroni a specchio” è valida, allora si può dire che abbiamo provato le stesse (o, almeno alcune) dell emozioni che i nostri soldati vivono nei lontani e pericolosi Teatri Operativi, come l’Iraq, il Libano, l’Afganistan, ecc. Ma cosa altro è accaduto il 30 marzo scorso? Ecco detto, ho in effetti partecipato alla Full Immersion presso l’ 82° Reggimento Fanteria “Torino” di Barletta organizzata in ambito del 2° Corso Nazionale per “Giornalismo in Aree di Crisi“: è stata questa la adatta causa esterna, quella cioè che ha fatto saltare il tappo alla bottiglia di spumante di cui si parlava in capo all’articolo. Ricordo che a volte, durante la prima nomina, si usava – in un fare goliardico – regalarne una per scusarsi di eventuali errori veniali nei confronti dei colleghi: l’unica regola da rispettare assolutamente era che lo spumante fosse rigorosamente italiano. Ma questa è un’altra storia. Ebbene la Full Immersion ha sprigionato una pioggia di bollicine che ancora adesso fatico a contenere. La metafora, ovviamente, allude alle emozioni provate e suscitate dalla miriade di scontri tra i miei neuroni. Scontri neuronali causati appunto dalle sollecitazioni ricevute negli spostamenti in questi mezzi militari. E’ troppo? Beh, vorrei vedere te, dopo 25 anni con il Giubbotto antiproiettile ed elemetto, in un Carro Lince tra soldati, anche donne, e colleghi anche giornaliste e operatori video e anche fotografe. E, se non bastasse prova tu a resistere alla travolgente ed inaspettata simpatia del Generale di Divisione Michele Torres, esperto di Comunicazione, anzi di più. Ed ancora ad avere a che fare con l’irriducibile ed ossimoro Mag. Occhinegro, in tensione continua tra l’arte del paracadute e quella del giornalismo di frontiera; ed infine a tentare di frenare l’ammirazione per l’inarrestabile e inossidabile bersagliere Col. Graziani, Comandante in capo dell’82° Reggimento Fanteria “Torino”. Ma ovviamente non erano soli, erano accompagnati da un team di esperti e validissimi professionisti delle arti militari, anche soldatesse. Sono apparsi come una compatta ed invincibile brigata mediatica, altro che noi giornalisti e fotografi! Insomma non credo che molti altri avrebbero resistito dal non provare emozioni così travolgenti. Fatto è che questa giornata formativa del 2° corso per giornalismo estremo, impegnato nelle aree di crisi è stata una interessante crescita professionale. Un valore aggiunto che innova dal di dentro, che incide in modo indelebile le menti e ne segna i valori. Forse un’esperienza simile dovrebbero provarla tutti i cittadini, non solo giornalisti, come in un nuovo modello di leva. Sono sicuro che la vera scuola, quella che insegna la solidarietà verso il proprio Paese sia proprio quella di mettersi nei panni dei nostri soldati. Ed, a questo punto io direi certamente: Viva l’Italia, e … Buon compleanno! Antonio Conte PS/ Ora se hai ancora un po di tempo, puoi dare un’occhiata alle foto per provare condividere con noi quei momenti. Foto: http://www.coordina.it/2corsoareedicrisi/ Articoli: 1° Corso Giornalismo in Aree di Crisi”
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