Macron, che ha sempre dichiarato di essere né di Destra né di
Sinistra, è un grande sostenitore dell’Europa e dell’euro e la
sua vittoria ha affossato tutti i sogni dei vari nemici dell’Europa, di
Occidente e d’Oriente e dei loro servi sciocchi dei vari populismi europei che
puntavano sul “patriottismo” qualunquista della Le Pen per scardinare l’Unione
Europea e l’euro.
Quanto agli euroscettici, populisti, qualunquisti, sovranisti, antagonisti
e pifferai, di casa nostra, che tifavano e speravano nella vittoria della Le Pen
ed erano sicuri che dopo la Brexit e Trump dalla Francia sarebbe arrivata la
terza sorpresa, dovranno rassegnarsi al fatto che non sempre “non c’è il due
senza il tre”.
Il giovane Macron con il suo Movimento “En Marche!”
(in cammino) ha vinto perché la grande maggioranza dei Francesi è
perfettamente consapevole che l’uscita dall’Unione Europea e dall’euro sarebbe
un disastro per la Francia (che non può contare come la Gran Bretagna
sull’appoggio delle tante ex colonie facenti parte del Commenwealth delle
nazioni), perché nel mondo globalizzato di oggi solo i grandi blocchi di
Nazioni possono competere, contare ed avere un ruolo.
Adesso l’Europa è più forte e per consolidare la sua unione deve fare suo
il motto del Movimento francese “En Marche!”, quanto alla Le Pen, alla quale non
è servito il trasformismo di togliere la Fiamma tricolore dal simbolo del suo
Front National, può sempre andare a smaltire la delusione in qualche accogliente
“dacia russa”, ospite del suo sostenitore (e finanziatore?)
Vladimir Putin.
Un ultima ma importante notazione : quando il 59% degli
Italiani ha bocciato la riforma costituzionale del Governo Renzi, molti
politici e commentatori italiani hanno detto e scritto che AVEVANO
VINTO IL POPOLO e la
DEMOCRAZIA, adesso gli stessi politici e commentatori di
fronte al 66% di Francesi che hanno votato per Macron
dicono e scrivono che è stata la VITTORIA DELLE ELITES e dei POTERI
FORTI.
Quando al ridicolo non c’è mai fine !
Adriano Rebecchi
Martinelli
Federazione Nazionalpopolari
del
Verbano-Cusio-Ossola e
Novara
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