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domenica 16 luglio 2017

CIO' CHE STA IN ALTO E' COME CIO' CHE STA IN BASSO....

Antonio BOSNA ha condiviso un post sul tuo Diario.
Orizzonti dell' Essere
L'Alto e il Basso
Nella tavola Smeraldina si afferma: "Ciò che sta in Alto è come ciò che sta in Basso,e ciò che sta in Basso è come ciò che sta in Alto.
.

Affermazione che sembra paradossale a tutta prima,poichè nega l'evidenza.
Come si può sostenere,ad esempio, che il Cielo che sta in alto sia uguale alla Terra,che sta in basso?-O come può affermarsi che la cima dell'albero sia eguale alle sue radici?-O come ancora si può dire che l'uomo santo sia eguale al bruto?-E si potrebbero moltiplicare gli esempi di tali evidenti contraddizioni a dismisura.
Osservando però,il dorje,oggetto simbolico nel culto del buddismo tibetano,che corrisponde al nostro scettro regale,così come lo si vede impugnare dai re medievali,la misteriosa frase ermetica assume ben altra luce.
-Il dorje è formato da due coppe contrapposte e unite alla loro base,entrambe sormontate da quattro semicerchi che si dipartono dall'interno delle due coppe che vanno a congiungersi in un punto di un asse : è l'anima di tutto il dorje.
Impugnare un dorje o tenerlo soltanto sul proprio tavolo davanti al proprio orizzonte visivo
,provoca una strana percezione di Unità mista ad un senso di contraddizione.
E' evidente che tale esperienza risulta possibile se la mente è concentrata opportunamente sull'oggetto,il quale funge da semplice supporto per una meditazione di tal genere.
Si potrebbe dire che il dorje sia la sintesi visiva di ciò che viene affermato dalle strane parole della tavola Smeraldina.Infatti,osservandolo in senso verticale dà l'idea di due mondi:l'uno supero,l'altro infero,che sono l'uno la immagine rovesciata dell'altro, collegati internamente dall'asse.
Il pensiero corre al rapporto che vi è nell'essere umano,tra lo stato di veglia e lo stato di sogno.In tutti e due questi stati dell'Essere si hanno esperienze della Realtà,ma in modo diverso: la logica che sostiene le azioni e le rappresentazioni dello stato di veglia,scompare nello stato di sogno,in cui
le immagini si formano in modo alquanto caotico.
Due mondi insomma,di cui l'uno è l'immagine riflessa dell'altro,ma tutti e due legati da un filo invisibile che ne fa due aspetti di un'identica Realtà.
Tale filo invisibile,o asse interno,rappresenta ciò che non è manifesto:il Vuoto,che tra gli gli stati d'essere dell'individuo umano,corrisponde allo stato di sonno profondo,dove non v'è alcuna immagine della realtà fisica,nessun sogno.
E' lo stato trascendentale di cui l'uomo oridinariamente non ha coscienza finchè non ottiene il Risveglio.
Il dorje simbolizza quindi i tre mondi:il trascendentale,l'intermedio,il terrestre.
-2-
Fino a quando non si acquisisce la profonda consapevolezza che:"trenta raggi convergono nel mozzo/ma è il vuoto interno del mozzo l'essenziale della ruota./I vasi son fatti di argilla,/ma è il vuoto interno che fa l'essenza del vaso."(Tao-te-ching 11,1-4),l'Alto e il Basso sono in antagonismo,due termini di una contraddizione.
Quando però si schiude "l'occhio del cuore" si "vede" che tutto è in perenne mutamento,ma anche che esiste una "Legge"che governa i mutamenti e che è al di là degli stessi.
Giungere a tale grado di consapevolezza per l'uomo significa la propria realizzazione;egli conosce in tal modo il proprio Centro ed insediandosi in esso,torna ad essere Re.
Il dorje è simbolo di regalità,cioè dello stato primordiale dell'uomo di cui si è perso il ricordo nel naufragio dell'esistenza ordinaria materializzata.
L'uomo distratto dalle cure della vita di ogni giorno,vittima di false rappresentazioni della Realtà,create dai sensi e dai sentimenti non governati dall'Intelletto,da non cofondersi con la ragione
discorsiva,non sa più di tale sua proprietà regale e va incontro ad ogni danno.
Desideri,emozioni,sentimenti,volontà,memoria e ragione,elementi tutti che costituiscono l'individuo
umano,hanno ciascuno la propria ragion d'essere nell'esperienza di vita,ma hanno bisogno di essere in armonia l'uno con l'altro secondo un ordinamento che solo l'Intelletto(lo Spirito)può generare.
Se uno di essi prevale sugli altri si determina una visione unilaterale,quindi non vera,della Realtà:allora ciò che sta in Alto non ha niente a che vedere con ciò che sta in Basso.
Se osserviamo il dorje in senso orizzontale,balza evidente agli occhi che i due mondi rappresentati dalle due cupole contrapposte,si equivalgono e trovano entrambi ragion d'essere dall'asse invisibile che li unisce internamente.
Il significato della "coicidentia oppositorum" è nell'Unità che trascende gli stessi.
Nelle società umane gli interessi dei singoli sono quasi sempre in opposizione e in antagonismo.L'arte del buon governo non consiste nel moltiplicare le leggi e i divieti,ma nel tradurre nella vita pratica due antichi principi del diritto romano classico:"Neminem laedere"(non far del male a nessuno);"cuisque suum tribuere"(dare a ciascuno il suo).
Il senso vero di tali principi giuridici riposa su di un insegnamento sapienziale che proviene dal mondo
arcaico e che è rinvenibile in molte tradizioni spirituali del pianeta.
Per poter realizzare la pace nella società umana,realizzando l'equilibrio tra gli opposti,è necessario promuovere un'azione educativa dei singoli volta a realizzare gli elementi della struttura originaria dell'uomo:la calma profonda e la limpidezza di pensiero per mezzo dei quali si giunge all'esperienza
trascendentale del "Vuoto"che equivale alla conoscenza del vero Io e della Realtà Totale in cui l'Alto e il Basso coincidono.
In tal modo ognuno potrà conoscere la propria vocazione,smettendo di cercare questo e quello per affermarsi ad ogni costo nella società,ma occupando il posto che naturalmente gli spetta,realizzerà l'equilibrio tra gli interessi in conflitto.
-3-
L'individuo che realizza la sua vera natura è quindi colui che diviene Re,cioè Signore di se stesso.
Egli al momento giusto sa ritirarsi;il suo è un agire puro in cui non ricerca i frutti delle proprie azioni.
Senza interesse ad affermare il suo piccolo io,nel distacco "umiliando se stesso"fa rifluire sul mondo l'azione del Principio.
"Ciò che sta in Alto è eguale a ciò che sta in Basso e ciò che sta in Basso è eguale a ciò che sta in Alto"tale frase enigmatica per il comune modo di intendere la Realtà,acquista la sua trasparenza,comunicando il suo più intimo significato,solo nell'azione regale che supera ogni dualismo.
Non sembra forse un paradosso che Colui che è il Re per eccellenza,il Cristo,nasca in una mangiatoia di animali?-"...al vedere la stella,essi provarono una grandissima gioia.Entrati nella casa
videro il Bambino con Maria Sua Madre,e prostatisi Lo adorarono.Poi aprirono i loro scrigni e Gli offrirono in dono:oro,incenso e mirra"(Matteo2,10-11).
-per aspera ad astra,Antonio Bosna.-
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