Ordini Cavallereschi Crucesignati

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mercoledì 31 ottobre 2007

Il Galeone dell'AMORE

Le mie poesie,
Il Galeone, ha gettato le sue ancore sul fondo della più perduta stiva, perforando il Gran Cuore Nero…


Lasciami libero con la mia miseria
Lasciami libero con la mia solitudine.
Lasciami libero col il mio dolore.
Forse ritroverò me stesso. Ti prego!

Fuco d’amore, ha gustato il miele di un immenso campo fiorito,
ai confini dell’infinito, fermo sul bocciolo di una rosa nera
che in attesa, si apra. Conto le lune per succhiare
il nettare dai petali profumati…

Addio piccola sirena dal flauto Magico.
Addio regina indiscussa dei pensieri dell’uomo e dell’amore,
volge al destino non più gli assilli o le forti emozioni,
la dea nera, nel gioco infantile ha distrutto
e seppellito tutto. Bisbetica sacerdotessa.
Con un giogo d’Amore.

Non succedeva da molti anni.
Ho acceso il mio flebile lumicino
alla luce della tua splendida stella.
Non stupirti della tua luminosità,
asciuga l’ultima rugiada, il
fiore inumidito si eleverà
verso l’azzurro infinito…
“omnia vincit amor”

Per la mia donna bruna.
Se potessi tramutarmi in fiore,
nella musica sinfonica del prato,
suonerei l’armonia policroma
dei giardini incantati, per la donna mia.
Se potessi e incantato mi concedesse
d’essere tramutato in stella, luce
sarei per la mia donna bruna.
Se potessi essere impeto e fragore,
tutto tempesterei ed annullerei
per viver ipnotizzato, solo nel
sogno con la mia donna bruna.
Se perdessi la luce degli occhi,
forte stringerei i denti
e, nel buio della notte umana,
menestrello sarei per la donna mia.
Siccome mortale io sono
Canto così alla mia donna bruna.

Sotto i ponti l’acqua scorre.
Il cielo e il mare mutano.
Il vento incostante cambia rotta.
La luna cambia viso,
l’ordito le stagioni…
Solo il mio amore resta immutato.
Abbiamo scritto le più
belle pagine d’amore
in questi pochi mesi…
nel libro della vita.
Le leggeremo insieme?
Vuoi!

La tua bellezza selvatica
alimentata dal mio amore,
splende di una luce
che
non conoscerà mai
tenebre.

Volersi bene…
e poi il mio Amore…
quando per gli altri cesserà…
per Te vivrà oltre l’eternità!...

La tua grazia, la tua bellezza
bruna e felina sono una
visione di sogno e di Amore
senza domani!..

Corsaro nei mari dell’amore.
Ho issato la nera bandiera,
nel galeone pirata che solca
gli oceani della vita,
combatto febbre d’amore,
comando l’arrembaggio
della passione,
lotto contro l’istinto della
natura, dò battaglia ai
sensi ai miei desii, drizzo
la prua armata nelle selvagge
insenature…per la mia
donna bruna.

La mia allegria è una maschera
necessaria per nascondere la
tristezza di un dolore che vincerò
.solo con l’affetto del Tuo Amore
Infinito.Bella mia.

Nel buio dei tuoi occhi neri
c’è la tristezza del mio grande
Amore.

La vita è alito di gioia,
greve ala di velluto è
il dolore.

Le sirene salenti dagli abissi
mi trovano pronto, fermo,
al posto di comando,
filibustiere squaino la spada
appesa alla “vecchia” parete,
trasmetto gli ultimi segnali
tutto sarà distrutto.
Nel tempo che inesorabile fugge!
Addio amore bello.

L’attesa del suo arrivo.
Ipnotizzato nel sogno
Vivo accanto al mio amore
Spirituale la fantastica sinfonia
divina del pensiero, gonfio
di passione, d’amplessi rituali.
Come una rugiada dell’aurora:
i venti e i cieli,
i prati e i colli,
i fiumi e i laghi,
i fiori e le stelle
guardano stupiti il mio cuore,
ammirano l’armonia del mio essere
cantano un vecchio dolore
desidero spegnermi in un soffio
per viver nell’altra riva…
L’attesa del tua arrivo!
Amore bruno.

Se non sorridessi più,
solo tu sapresti il perché.
Se non sorridessi più,
questo rimorso lascerei a te.
Se non sorridessi più,
sarebbe per il male
che solo tu hai saputo
fare a me!...
Perchè tanto male, perché!

Alle mie frasi, silenzi.
Alle mie frasi, il vuoto.
Alle mie frasi senza eco.
Acqua non sbocca da
labbra screpolate, e
le mie frasi cadevano
nella polvere,
in silenzi lunari.
Poi – d’improvviso –
Una pioggia di lacrime,
un lavacro di fiume.

Ho sofferto e
ti ho perdonata,
però, ricordati:
la pietà
non ha ripetizioni.
Ricordati!
Amore bello.

Fermasti il fiume della
disperazione con un giuramento.
Alle domande rispondesti con le
lacrime mute più del tuo silenzio.
La vita, l’amore sono senza parole?
Senza luce?
Perché amore?
Perché? Che peccato! Che peccato!

La brughiera dei miei sogni,
sulle bianche pareti della
stanza vergine, l’arte vince
il freddo della luna, i tocchi
del violino penetrano nel
dolore santificato dalla speranza
e del dolce morire della vita
che satura d’amore donato e
ricevuto… sul tavolo delle passioni…

Tutto d’un fiato…
non sangue ma vino
inebriante scorre nelle mie
vene d’amante, amo la vita e la morte,
la gioia il dolore e la donna.
Ammiro le stelle che cadono
ingoiate nel gorgo infinito
nel letto costruito di spine,
rubate alla corona di Cristo,
riposa la mia passione
logorata, in attesa, della
mia donna bruna!

Salto nel buio…
con le labbra socchiuse
e sorridenti mi avvio verso il Nulla.
Tra strade disselciate,
rotaie divelte e storte,
musiche assordanti e frastornanti,
fili spinati rovesciati,
tronchi d’albero abbattuti,
massi rimossi dal terremoto,
fango e melma accumulati,
postumi di un uragano violento…
con le labbra schiuse e sorridenti
mi avvio verso il Buio.
Dove sei? Sorella mia!

Hai vinto! Sono il rimorso
della tua coscienza, sei fuggita
alla giustizia umana,
ma non sfuggirai a quella divina.
Per questo hai perduto…

Vivere è come sognare
vivere in compagnia,
come i chicchi nella melagrana,…
Amare ed essere amato,
questa, la compagnia nell’Universo,
è in fuga!

Che risveglio!
Chiamai e richiamai,
urlai.
Eri fuggita per sempre da me.
Ed il perché non lo saprò mai. E mai capirò.
Il perdono? Perché?
E’ vero: Dio ha perdonato.
Ed anch’io perdono,
perché anch’io ho peccato.
Ma vale il perdono
di un cuore colmo
di tanto dolore?

Come la foglia secca,
strappata dal vento, cade,
e la pianta, senz’acqua, muore,
così il tuo amore…
Etereo, femmineo, il tuo sentimento
come il sogno che mi hai donato:
Così il tuo amore…

Testamento d’amore. Ho scelto il Salmo della Sapienza,
invano tento di aprire nuove vie al mio cuore
è l’ora dell’Addio, parto tranquillo, lascio
malinconico un testamento: Amate!
Io ritornerò rinnovato e risplenderò nell’Eternità

Piango la mia donna bruna.
Lascia che il mio cuore canti le ferite
della passione, i dolori dei distacchi, le nostalgie
delle lontananze, ho tessuto di spine il manto del corpo freddo,
il gelo scorre nelle mie vene. Cerco il piacere e trovo il dolore,
sogno l’amore e realizzo l’odio, bramo la libertà e mi trovo in catene, anelo la
passione e trovo l’indifferenza, domando il conforto ed ottengo lo scontro, desidero il
possibile e risponde l’impossibile. Piango, amaramente piango e fuggo, solo le stelle del firmamento e d il mio fedele cane mi fanno compagnia. Tu, donna bruna, non piangere, cammina nel solco del sole, avviati alla sommità, lasciami cantare l’inizio della Notte, la sofferenza del cuore, la tristezza dell’animo, le spine che tormentano il corpo: “Non ominia possumus omnes”

Quando partirai per l’Occidente…
Il cielo sarà rosso d’angoscia
Sulla strada dei cipressi…
Uno sguardo soltanto,
rapido come il raggio verde,
basterà per l’addio…
basterà un lacrimare
di stelle sul tuo andare.

Se non sorrido, nessuno lo sa.
Se non sorrido alle colline in fuga,
al sole che muore,
alla stella che si spegne,
alla luna estinta,
al fanciullo che passa,
nessuno lo sa,
tranne Tu, Amore Santo.

Nuvoloso il cielo sarà
quando partirai.
Il mio cuore sarà
gonfio di tristezza…
e
gli occhi umidi di lacrime,
ti dirò:
Addio!

La tristezza
È la meditazione dell’anima.
La gaiezza
quella del corpo.

Le tue lacrime sono secche,
arido è il tuo dolore,
come la tua anima.
Il male ha rotto gli argini
del bene e tutto travolge…
L’umanità è perduta.

Il tuo pianto, le tue lacrime,
sono per me come un torrente
che tutto travolge,
anche il mio cuore.
Non piangere, non piangere, Amore Caro!

Perché insisti pensiero di morte,
compagno della mia solitudine?
Lasciami, ti prego;
quando l’ora verrà,
non mancherò al tuo richiamo;
ma ora se credi, ti prego,
lasciami vivere,
vivere…
Ed io cercherò di essere felice.

I tuoi occhi neri, ho
strabismo di venere,
profondi, intelligenti,
sospettosi, che cercano, scavano…
parlano d’amore di odio, di passione,
di rabbia, desiderio di speranza;
ma gli anni inesorabilmente passano.
Ci sarà speranza per me?
Resterà l’amore?...

I tuoi lunghi silenzi
L’apparente rassegnazione di
Un amore disperato,
un amore senza speranza,
ma ETERNO
come la fede, in una certezza
sublime di un peccato redento
in un sogno di vita e di un Amore
sbocciato dal nulla.
Grazie di esistere, Amore Santo.

Sensibile fanciulla bruna,
eterea, chioma fluente,
occhi di rugiada e di cerbiatto,
viso d’angelo, animo eletto,
cuore d’amore,
sentimenti pieni d’affetto.
Pensieri sognanti
per una bimba di sogno.
Tu,
anima della mia vita. Amore Sereno, troppo forse…

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