Ordini Cavallereschi Crucesignati

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mercoledì 16 aprile 2008

REAL CASA NORMANNA D'ALTAVILLA-DI SICILIA E NAPOLI

Storia.
I Normanni, antico popolo dell'Europa settentrionale guidato nelle sue terre, secondo la mitologia nordica, dal dio Odino fu stirpe fortissima di navigatori e di guerrieri, divisi in più ceppi che si chiamarono Dani, Sassoni, Angli, Svevi. Intorno al X secolo essi si stabilirono in Sicilia. L'alta aristocrazia normanna era costituita dalle famiglie che si vantavano discese dal dio Odino e da esse erano tratti i Re supremi (over kongar) e qualcuno dei Re tributari (unter kongar); i cadetti rimasti senza dominio si dedicavano alla pirateria con il titolo di Re del Mare (soe kongar) o all'amministrazione ed alla reggenza delle regioni marittime sulle coste predate (vikings). Per quanto riguarda i Re normanni di Danimarca, essi si vantavano di essere discesi da Skiold, figlio di Odino, ed erano contemporaneamente pontefici, giudici e generali. Nel VI secolo dopo Cristo vari capi locali, resisi indipendenti, devastarono il paese, finché il Re Widfarne li sconfisse nel 590, estendendo le sue conquiste fino alla Svezia. In seguito, questo regno declinò ed il Re Lodbrok Raghenar (794), nato in Norvegia ed imparentato con la stirpe regnante in Danimarca, dopo essersi distinto come comandante di una flotta che riportò moltissime vittorie, dopo aver assediato Parigi e combattuto in Northumbria, fu sconfitto e fatto prigioniero dal Re Aella di Northumbria e condannato a morte. I suoi figli Bjorn, Hvitserk, Sigurd e Ivar, tutti famosi guerrieri, guidarono i Normanni nell'East Anglia, nella Northumbria e nella Mercia, assediarono York, occuparono l'Inghilterra del Nord, sconfissero i Re locali della Mercia e del Wessex. II nipote di Re Raghenar, Gorm il Vecchio, riunì i vari stati danesi, sopra i quali regnò per primo suo figlio Araldo Dente Turchino (930-938).
Nella Svezia, Yugue, nipote di Odino, fondò il Tempio nazionale di Upsal, dove i suoi discendenti regnarono fino a Yugiald, che fu sconfitto dal danese Widfarne; un suo successore, Aroldo dalle Belle Chiome (Haarfager), ridusse tutti i principati della Norvegia in un solo regno (863) che trasmise ai suoi discendenti. Fra questi, Rogvaldo, Principe e Signore della Norvegia settentrionale, il cui figlio Rollone, primo Duca di Normandia e Signore della Neustria e di Bretagna per investitura di Carlo il Semplice, fu il capostipite della dinastia normanna detta d'Altavilla, per il possesso della città d'Hauteville, in Normandia. Da Rollone discese, in linea diretta, Tancredi, progenitore dei Re di Sicilia. Così come nelle guerre civili anglossassoni s'erano inseriti, dal sec. VIII, i Normanni scandinavi sospinti dalla povertà e dalle lotte della loro terra, così schiere di Normanni dalla Normandia, sovrappopolata e discorde, scesero nell'Italia meridionale, attratti dalle guerre e dalle rivolte (notissima quella antibizantina di Melo di Bari). Spesso questi Normanni erano cadetti che, a causa dell'istituto del maggiorascato, in uso nel sistema feudale franco, non possedevano terre ereditarie, ma speravano di conquistarle inserendosi nel complicato gioco delle rivalità. Al soldo del Principe di Capua fu Rainoldo Drengot che nel 1030, per primo, ottenne la terra di Aversa. Ma poco dopo i fratelli Altavilla (Hauteville), venuti anch'essi a cercare fortuna, si distinsero: Guglielmo Braccio di Ferro divenne Conte di Melfi, mentre Roberto il Guiscardo, vittorioso sui Bizantini, fu riconosciuto dal Papa come Duca di Puglia, di Calabria e della Sicilia. Tutta l'Italia meridionale divenne Signoria dei Normanni che, animati da più vaste ambizioni, portarono le armi anche in Balcania, a Malta e a Gozo. Nel 1139 Ruggero II, incoronato nove anni prima Re di Sicilia, unificò, in un vigoroso regno, tut¬te le conquiste normanne nell'Italia meridionale. Il carattere di quella monarchia fu, naturalmente, feudale, ma l'autorità del Sovrano si dimostrò capace di impedire ogni forza frazionatrice e di amalgamare, invece, i diversi gruppi etnici. Strappando la Sicilia al mondo arabo e riportandola nell'alveo della cultura latina, egli aveva, infatti, realizzato una creazione politica unitaria che sarebbe sopravvissuta, nei secoli, a tutte le vicende successive. Tornando ad esaminare più analiticamente l'albero genealogico della Casa Normanna d'Altavilla, ormai pronta a trasferirsi in Italia, troviamo, come detto, Tancredi, il quale ebbe due mogli, dalla prima delle quali, Mauriella, nacquero Guglielmo Bracciodiferro, Drogone, Umfredo, Goffredo e Serlone. Dalla seconda, Fresenda, ebbe molti altri figli, tra i quali Roberto il Guiscardo Duca di Puglia e di Calabria, da cui nacque Ruggero Duca di Puglia, Guglielmo, Signore del Cilento e Ruggero, che conquistò la Sicilia assumendone, nel 1061, la Contea. Questi generò Ruggero II, Conte di Sicilia nel 1130, padre a sua volta di Ruggero, Duca di Puglia, di Guglielmo I il Cattivo (da cui nacque Guglielmo il Buono, morto nel 1189) e di Costanza, moglie nel 1186 di Arrigo VI di Hohenstaufen, Imperatore di Germania, figlio di Federico Barbarossa, per il quale matrimonio la corona di Sicilia passò alla Casa Sveva.
Lo stemma dei Normanni regnanti in Sicilia era «d'oro, alla banda scaccata di due file di rosso e d'argento», inquartato con quello del Ducato di Normandia, che era «di rosso, ai due leoni passanti d'oro, l'uno sull'altro». Da Guglielmo, Signore del Cilento, detto anche Guglielmo «de Principato» (il Principato, o Principato esteriore, corrispondeva, grosso modo, all'attuale provincia di Salerno, posta al di qua del fiume Alento — cis Alentum — da cui Cilento, regione montuosa tra i golfi di Salerno e Policastro, i cui monti costituiscono il sub-Appennino lucano), discese Giovanni d'Altavilla, soprannominato «II Rosso» d'Altavilla, Signore del Cilento, padre a sua volta di Giovanni Antonio «de Cilento», Legato quale Viceré di Federico II di Svevia.
I di lui discendenti assunsero come cognome la denominazione del feudo, così come, ad esempio, avvenne per i Conti di Moriana, che assunsero il cognome Savoia per il possesso di questa località; per i Corradi, poi detti Gonzaga dal possesso di questo paese; per i discendenti di Bonifacio, Conte di Lucca, li quali, nel 981, l'Imperatore Ottone concesse la Signoria del Comune di Este, che dette poi il nome al loro casato. E ciò vale anche per moltissimi altri casi, che è qui inutile enumerare.Da Giovanni d'Altavilla, detto «II Rosso de Cilento» all'attuale Capo di Nome e di Arme del Casato, la serie genealogica discende ininterrottamente, recando, da tempo immemorabile o stemma: «partito: d'azzurro al monte di 3 cime d'argento sormontato da un Leone rampante d'oro; nel II d'azzurro, alla banda scaccata di rosso e d'argento» (quest'ultima in ricordo, appunto, della discendenza dagli Altavilla, aventi eguale arma). Illustri personaggi dei Cilento furono Andreotto, familiare di Re Ferdinando d'Aragona nel 1497; Giovanni, creato Conte Palatino nel 1566 dal Pontefice Pio V; Alessio, rinomato fisico; Saverio, famoso giureconsulto del XVIII secolo; Pietro, Camerlengo di Fonano nel 1671 e numerosissimi altri, fino a Salvatore, padre di Mario, padre a sua volta del Principe Cesare, che : con sentenza del Tribunale Civile di Napoli, IV Sezione, del 30 novembre 1949 e I Sezione del 30 luglio 1956, ha ottenuto di ornare in possesso dell'antico cognome d'Altavilla seu d'Hauteville e della relativa specificazione «di Sicilia-Napoli», abbandonando il cognome Cilento.
La di lui discendenza da Giovanni d'Altavilla, Signore del Cilento, fu accertata, sulla scorta della vastissima documentazione tratta dall'archivio familiare e da archivi pubblici, notarili ed arcivescovili, con una prima sentenza in data 10 ottobre 948, n. 23828/48 R.G. 5143 bis della VII Sezione della Pretura li Roma. Questa sentenza fu confermata anche nei successivi ; giudicati irrevocabili della Magistratura italiana fino al più alto grado della Suprema Corte di Cassazione (Sezione III penale, sentenza n. 2008 del 23 aprile 1959). Tutti i pronunciamenti giurisdizionali hanno accertato il diritto di S.A.R. il Principe Cesare, padre di S.A.R. il Principe Ruggero, a fregiarsi, quale diretto discendente della Dinastia Normanna già regnante in Sicilia ed a Napoli, di tutti i titoli e le qualità spettanti agli eredi di Casati già Sovrani. Nella specie, quelli di Principe Reale d'Altavilla seu d'Hauteville di Sicilia-Napoli, Pretendente e Curatore dei Troni di Sicilia e di Napoli, Principe di Taranto, Principe di Benevento, Principe e Duca di Bari, Principe di Antiochia, Duca di Capua, Duca di Perugia, Duca di Puglia, Conte di Lecce, Conte Palatino, con trattamento di Altezza Reale.

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