Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.
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giovedì 12 marzo 2009
VENI SANCTE SPIRITUS REPLE TUORUM CORDA FIDELIUM ET TUI AMORIS IN EIS IGNEM ACCENDE
Giornalista e scrittore
...un lettore mi scrive, dopo aver letto i miei pezzi: Ill.mo cav.Vitale, sono d’accordo con Lei, che bisogna essere documentati storicamente per poter parlare di ‘qualcosa’ e di più se questo qualcosa ha un alone di mistero. ‘C’è un vecchio proverbio contadino che dice più o meno così: ‘quando senti il rumore dei fiumi è perché nel fondo rotolano le pietre…’
Cari amici e confratelli, rivolgendomi a Voi con un cordiale e deferente ossequio, emergo per la prima volta dalle mie elucubrazioni, mosso dalla coinvolgente discussione, reduce da un’entusiasmante nottata…dedicata ai festeggiamenti in onore di una Santa protettrice della vista, dal latino lux, cui i cavalieri Rossocrociati ebbero in comune il martirio. La Vergine Lucia, nata verso la fine del III secolo da una nobile e potente famiglia che si era convertita al cristianesimo, pronunciò giovanissima il voto di castità; così come lo fecero i Cavalieri del Tempio, pure nobili, potenti e cristiani. Vuole la leggenda, che prima del supplizio le siano strappati gli occhi. Dopo lunghi ed atroci torture, la santa fu finita con un colpo di spada, arma piatta ed appuntita, con impugnatura a formare una croce, strumento atto ad insignire ogni cavaliere.
Risaputo che, di fronte un sempre crescente interesse per il mondo della cavalleria medioevale e degli Ordini Cavallereschi in particolare quello dei Templari, è forte l’esigenza di riuscire a distinguere ciò che è realtà storica da quando è mito e leggenda, specialmente di fronte al dilagare di una crescente diffusione di pubblicazioni che mirano ad esaltare un aspetto misterioso ed ‘esoterico’, per altro tutto da dimostrare. Orbene, stiamo attenti, noi cultori e studiosi medoevalisti, alle posizioni di storia, tra romanzo e religione: la leggenda è dietro l’angolo.
Sicuramente la distanza doverosa tra Storia e leggenda passa attraverso l’esame dei documenti d’epoca, le cronache che i cronisti del tempo hanno deciso di tramandare ai posteri; e pur volendo ammettere che ogni mito trova la sua ragione d’esistere in un fatto storico concreto, magari ‘romanzato’ dai contemporanei o dalle generazioni successive, per parlare di Storia è necessario attendersi a quanto è documentato. Su ciò che non è scritto, su notizie il cui fondamento non è dimostrabile, si possono formulare solo ipotesi e congetture, chiarendo che la loro esposizione va introdotta con un : “Si dice…”, ad onore di questo Sito intitolato appunto: “www.corpomilitaresmom.blogspot.com’.
Tutta questa precisazione può risultare antipatica oltre che triste, dato che in questa maniera si spoglia del fascino della quale è sicuramente rivestita la storia dell’Ordine del Tempio.
Cari amici e fratelli, difficilmente un Cavaliere Templare si presenterà pure in forma anonima. La segretezza ormai conta nulla, dai tempi andati dell’inquisizione. L’insormontabile questione è il giuramento intrinseco della parola data, che pone alla coscienza del cavaliere stesso il giudizio di un tale gesto. Una sorta di riservatezza…
Un’epoca breve quanto straordinaria, rappresenta la storia dei Templari: nati in seguito alle Crociate, nel 1118, grazie all’opera di alcuni nobili francesi, in pochi anni diventarono protagonisti nella storia del loro tempo, costruendo in Europa centinaia di castelli, chiese, conventi. Il prestigio e la potenza erano tali che la tesoreria del Tempio a Parigi diventò, per forza di cose, anche quella del re di Francia. Ma l’Ordine del Tempio rappresentava nella Francia e in altre Zone dell’Europa, una specie di stato nello stato. Questo rappresentò anche il proprio declino: all’inizio del XIV secolo il re di Francia, Filippo il Bello, grazie alla complicità della sua creatura papa Clemente V, tramò per sopprimere l’ordine e incamerarne i beni. Il rogo sulla Senna nel 1314, però non fece che accrescere l’alone mitico e leggendario su questo esercito di monaci-cavalieri-armigeri, ammirato tanto dai contemporanei quanto ai nostri giorni.
Documentata è l’organizzazione templare in Europa ed in Oltremare che poteva mobilitare 3.000 combattenti, dei quali circa quattrocento-cinquecento cavalieri. Il resto era formato da sergenti a cavallo, sergenti appiedati, e dalla cavalleria leggera: i Turcopoli.
Responsabile sia dell’arruolamento sia dell’addestramento di cavalieri, sergenti e scudieri era il maresciallo, che provvedeva inoltre all’equipaggiamento ed all’approvigionamento dei cavalli.
Onorevolmente, vero e proprio “capo di stato maggiore”, come diremmo oggi, il maresciallo comandava anche le operazioni militari in caso di assenza del gran maestro e del suo luogotenente, il siniscalco. Era coadiuvato nei suoi compiti dal turcopiliere, l’ufficiale comandante i reparti turcopoli ed i sergenti a cavallo; dal sottomaresciallo, responsabile sia delle armi, che dei finimenti e delle sellerie dei cavalli, ed infine, il gonfaloniere, comandante del personale mobilitato non appartenente al Tempio nonché responsabile del gonfalone Baussant e della scorta. Il gonfalonier era un sergente, come pure sergenti erano i militari di scorta al Baussant, scelti tra i più coraggiosi e tra i più disciplinati.
Molti, come la maggior parte dei cavalieri laici di quel tempo, i templari erano illetterati, molti ancora non conoscevano il latino, tanto che nel refettorio durante i pasti, i brani delle Sacre Scritture venivano letti in francese.
Intrinseco con la perdita della Terra Santa, si ridusse la necessità di reclutare soldati da spedire oltremare, e l’esperienza dei monaci guerrieri era piuttosto quella di amministratori di proprietà terriere; in Europa l’ordine era ormai rappresentato per lo più da personale non militare, con compiti dl tutto simili a quelli di altre realtà monastiche….
Non v’è dubbio che i Templari, erano di fatto, un Ordine religioso, nel quale i Fratelli professavano i voti monastici di povertà, castità ed obbedienza, oltre al voto di combattere i nemici della Chiesa. Quali ecclesiastici, per il loro status di ordine monastico, non potevano versare sangue. Di rappresentanza, San Bernardo di Chiaravalle, dovette ottenere dal papa, la licenza, per i monaci, di uccidere, per non commettere omicidio ma malicidio. Una sorte di carnefici autorizzati da Cristo. Unilaterali verità storiche a riguardo ce ne sarebbero moltissime da elencare: gli itinerari, le gradi battaglie, la vita quotidiana, il templarismo, vitivinicultura templare, l’architettura, la cavalleria, l’alimentazione, i costumi, i luoghi di culto, le regole, eccetera. Rimando gli interessati a numerevoli letture specifiche.
Merita dire che esiste una associazione dedicata alla ricerca storica sui Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone. Il Presidente, residente nel Veneto, è senza dubbio una delle figure più note negli campo degli studi specialistici sull’Ordine del Tempio.
Ogni anno viene organizzato un convegno a riguardo nel territorio italiano, in sedi ‘con passato templare’. Da poco tempo gli sforzi del gruppo si sono proficuamente gemellati con quelli di un consimile Francese, generando una nuova sigla.
Non mi prolungo molto e come avete modo di capire per quel riguarda il Priorato di sion. Si dice che,. Goffredo di Buglione, discendente della linea merovingia tramite i bisnonni Hugues di Long Nez e Agnès la Bella (Hugues Nez era pronipote di Sigebert VI duca del Razès), nel 1099, dopo la presa di Gerusalemme, fondò l’Ordine dei Cavalieri di Nostra Signora di Sion.
Orbene, amici e fratelli, l’ordine dei cavalieri deriva da tre società cosiddette segrete: Esseni, i Saggi della Luce (discepoli di Ormus) ed i monaci dell’abbazia di Sion. Mi fermo qui, riassumere oltre, avrebbe voluto dire scivolare nell’incomprensibile! Un saluto di luce a tutti…
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