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martedì 13 ottobre 2009

E' INIZIATO IL BARROSO BIS

COMMISSIONE EUROPEA: Secondo mandato per lo statista portoghese.
di Antonio Laurenzano

Tempo di elezioni nelle istituzioni europee. Dopo quella del polacco Jerzy Buzek alla guida dell’Europarlamento di Strasburgo, nelle scorse settimane è stata la volta di Josè Manuel Barroso, riconfermato Presidente della Commissione europea che, con la nuova Commissione, si insedierà ufficialmente a Bruxelles a novembre, e resterà in carica per altri cinque anni. E’ la prima volta che c’è una rielezione del presidente della Commissione da parte del Parlamento da quando è stato dato agli eurodeputati il potere di approvarne l’investitura. Un passaggio fondamentale per conferire grande autorità all’organo esecutivo dell’Ue.
Nell’annunciare il risultato, il Presiedente del Parlamento Buzek ha sottolineato: “Abbiamo bisogno di istituzioni europee forti e stabili che siano in grado di lavorare nell’interesse dei cittadini”. Ha prontamente replicato Barroso:“Il Parlamento e la Commissione hanno un dovere speciale nei confronti dei cittadini: un’Europa più forte, della solidarietà e della libertà, è quella che farò”. La strategia del confermato presidente della Commissione punta a “raddoppiare gli sforzi per realizzare un’Europa ambiziosa, che ponga i popoli al centro dell’agenda politica e che proietti nel mondo i valori e gli interessi europei”.
La strada che ha davanti è però una strada tutta in salita. Non solo perché, dalla crisi economica a quella occupazionale, dalla riforma dei mercati finanziari alla sfida sul clima, si ritrova a fare i conti con problemi che richiederebbero una maggiore personalità istituzionale. Barroso dovrà smentire in primis la sua pessima reputazione di “yesman”, di presidente cioè agli ordini dei Governi nazionali! Sul secondo mandato dell’ex studente maoista degli Anni Ottanta pesa infatti una grande debolezza: il suo profilo politico. Barroso ha finora seguito la linea di un asciutto e totale realismo, evitando di andare allo sbaraglio e mostrando una condotta a volte arrendevole che ha sminuito il monopolio di iniziativa legislativa che è il cuore dell’esecutivo comunitario.
E allora perché il Barroso bis? Perché è il garante del “minimo comun denominatore”. Pragmatico, sempre disponibile, bella presenza, sette lingue parlate (“il poliglotta camaleonte”), è l’uomo dei compromessi per eccellenza. Il che nel variegato…condominio europeo è un look che piace, che non tradisce mai! Ha delle visioni della politica ma le tiene per sé. E’ ben disposto all’antica e raffinata tecnica dei due passi in avanti e del passo indietro. E’ insomma il presidente perfetto per l’Europa che vogliono i Governi in questo particolare momento. E non è un merito da poco. La prova? Barroso lo hanno votato anche i suoi rivali politici, i premier della famiglia socialista di Portogallo, Spagna e Regno Unito. Barroso, in definitiva, è uno delle poche entità sulla quale destra e sinistra in Europa sono in perfetta sintonia!
E’ auspicabile che questo insperato successo gli dia la forza e il coraggio politico per rialzare la testa e affermare, in piena autonomia e indipendenza di giudizio, la centralità della Commissione europea, l’istituzione comunitaria “custode dei trattati”.
Occorre innanzitutto dare una risposta ai tanti problemi legati alla crisi economica per superare la quale la nuova Commissione europea si pone l’obiettivo di “attuare in modo vigoroso il programma europeo di ripresa economica, mantenere bassi i tassi d’interesse e fare uso della disciplina degli aiuti pubblici, per sostenere i governi nei loro sforzi volti a rilanciare l’attività economica interna”. “Non permetteremo che vengano messi a repentaglio diritti sociali di base che sono fondamentali per il modello europeo di società. Difenderemo i nostri standard e convinceremo gli altri partner ad adottare livelli analoghi per promuovere condizioni di lavoro dignitose in ogni parte del mondo”.
Se ai proclami seguiranno i fatti, il “Signor si” farà la sua parte per un’Europa davvero più forte. Ne riparleremo, a consuntivo, fra cinque anni….

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