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domenica 27 dicembre 2009

EFFETTIVAMENTE GESU' E' NATO IL 25 DICEMBRE

ZI09122109 - 21/12/2009
Permalink: http://www.zenit.org/article-20824?l=italian
La storia conferma la nascita di Gesù il 25 dicembre
di Michele Loconsole*

ROMA, lunedì, 21 dicembre 2009 (ZENIT.org).- Molti si interrogano se Gesù sia nato veramente il 25
dicembre. Ma cosa sappiamo in realtà sulla storicità della sua data di nascita? I Vangeli, come è noto, non precisano in che giorno è nato il fondatore del cristianesimo.
E allora, come mai la Chiesa ha fissato proprio al 25 dicembre il suo Natale? È vero, inoltre, che questa festa cristiana - seconda solo alla Pasqua - è stata posta al 25 dicembre per sostituire il culto pagano del dio Sole, celebrato in tutto il Mediterraneo anche prima della nascita di Gesù?
Cominciamo col dire che il solstizio d’inverno – data in cui si festeggiava nelle culture politeiste il Sol Invictus - cade il 21 dicembre e non il 25.
In secondo luogo è bene precisare che la Chiesa primitiva, soprattutto d’Oriente, aveva fissato la data di
nascita di Gesù al 25 dicembre già nei primissimi anni successivi alla sua morte.
Dato che è stato ricavato dallo studio della primitiva tradizione di matrice giudeo-cristiana - risultata
fedelissima al vaglio degli storici contemporanei - e che ha avuto origine dalla cerchia dei familiari di Gesù,
ossia dalla originaria Chiesa di Gerusalemme e di Palestina.
E allora, se la Chiesa ha subito fissato al 25 dicembre la nascita di Gesù, abbiamo oggi prove documentali e
archeologiche che possono confermare la veneranda tradizione ecclesiale? La risposta è si.
Nel 1947 un pastorello palestinese trova casualmente una giara, semisepolta in una grotta del deserto di
Qumran, un’arida regione a pochi chilometri da Gerusalemme. La località era stata sede della comunità
monastica degli esseni, che oltre all’ascetismo praticava la copiatura dei testi sacri appartenuti ai loro antenati
israeliti. I monaci del Mar Morto produssero in pochi decenni una grande quantità di testi, poi nascosti in
grandi anfore per salvarli dall’occupazione romana del 70 d.C.
All’indomani della fortunata scoperta, archeologi di tutto il mondo avviarono una grande campagna di scavi
nell’intera zona desertica, rinvenendo ben 11 grotte, che custodivano, da quasi venti secoli, numerosi vasi e
migliaia di manoscritti delle Sacre Scritture israelitiche, arrotolati e ben conservati.
Tra questi importanti documenti, uno ci interessa particolarmente: è il Libro dei Giubilei, un testo del II secolo a.C.
La fonte giudaica ci ha permesso di conoscere, dopo quasi due millenni, le date in cui le classi sacerdotali di
Israele officiavano al Tempio di Gerusalemme, ciclicamente da sabato a sabato, quindi sempre nello stesso periodo dell’anno. ZENIT
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