Ordini Cavallereschi Crucesignati

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mercoledì 29 dicembre 2010

LA GIUSTIZIA ITALIANA? PARLIAMONE

THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBS
LIONS CLUB BARI HOST 52° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE
Sede amministrativa del L.C. Bari Host: Sheraton Nicolas Hotel - Bari
Il bollettino delle nostre riunioni l’addetto stampa: Pietro VITALE
Lions, Pietro Vitale - Giornalista e scrittore - Tessera Ordine Naz. dei Giornalisti n.116644
“Aiutare oggi servire sempre”
D.G. Dr. Rocco Saltino
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FUNZIONA ANCORA LA GIUSTIZIA IN ITALIA?
10 domande al Sostituto Procuratore della Repubblica
Dr. GAETANO DE BARI
Mercoledì 01 dicembre 2010 – ore 20.30 Sheraton Nicolas Hotel-Bari
Moderatore dell’incontro il giornalista Dr. Lino Patruno

“E l'uomo che non ha più il gusto del mistero, che non ha passione per il vero,
che non ha coscienza del suo stato, un mare di parole un mare di parole
è come un animale ben pasciuto”
(Giorgio Gaber)

Con questo articolo Cari amici Lions è mio desidero porre all’attenzione dell’uditorio (circa 200 persone) uno spazio nuovo circa la discussione della nostra giustizia. Qui vogliamo ospitare interventi e discussioni su temi di respiro, più ampio e di portata più generale rispetto alle materie legate alla giustizia Italiana, circa il suo funzionamento, i mali, i mea culpa, riconoscere alcune falle del sistema che vanno affrontate con l’urgenza dagli addetti ai lavori.Il Presidente Palamara, le invocazioni del Ministro Alfano e del Presidente Napolitano, presenti al 30^ Congresso del A.N.M. di Genova. Che restano il nostro principale centro di interesse.
"Punti di vista" è uno spazio aperto: le opinioni espresse liberamente dagli interventi.
Cerimoniera dell’intermeeting: Dott.ssa Rormunda Sanapo
Lions Club:
Bari Triggiano Marina (Trainer) Pres. Piero La Pesa
Bari Host Pres. Michele Dimatromatteo
Bari Svevo Pres. Luigi Mangialardi
Bari Melvin Jones Pres. Milly Chiusolo
Bari Federico II Pres. Mariella Pintaudi
All’evento era presente oltre al Governatore Distrettuale Dott. Rocco Saltino, il Past. Direttore Internazionale Dott. Sergio Maggi e rispettive consorti.
Introduzione:
Nel delineare alcuni profili inerenti al tema della giustizia in Italia, sembra proficuo fare richiamo al pensiero del massimo teorizzatore del sistema dei poteri in uno Stato bene ordinato: Montesquieu, che così scriveva "La virtù civica consiste nel desiderio di vedere l'ordine nello Stato, di provare gioia per la pubblica tranquillità, per l'esatta amministrazione della giustizia, per la sicurezza della magistratura, per il rispetto tributato alle leggi, per la stabilità della Repubblica". Alla luce di queste riflessioni mi sembra che il nucleo tematico possa rinvenire il suo punto centrale nell'individuare se, nel nostro Paese, tra gli elementi costitutivi della virtù civica dei cittadini italiani vi sia oppur no anche l'esatta amministrazione della giustizia. Temo che a questo interrogativo bisogna dare risposta negativa, finché non si realizzi il riordino del sistema giustiziale. Se diamo anche solo un rapido sguardo all'Italia di oggi, ci accorgiamo che il tema della giustizia, quale fattore primario che renda una società accettabile, vivibile, sana, è da tanti anni un problema di fondo sostanzialmente irrisolto. Anzi nella visuale della storia delle istituzioni è il punto nodale attorno a cui ruotano le scelte di chi governa e le reazioni di chi è governato, e su cui si sono accesi (in un incessante volgere di decenni) grandi dibattiti di natura politica, culturale, sociale. Da ciò dipende in larga misura anche la stabilità di una rilevante area istituzionale o addirittura di un sistema politico. L'Italia, dopo il passaggio epocale storicamente iniziato dieci anni fa con la crisi del vecchio sistema dei partiti, ha dovuto aprire una necessaria prospettiva di riforme politiche, sociali ed economiche. Nell'ambito delle quali la voce giustizia appare sempre più importante. E dobbiamo chiederci quanta incidenza essa abbia nel rapporto tra le garanzie offerte dallo Stato e la possibilità di uno sviluppo più ampio e più sicuro degli individui e della collettività; e quale ruolo abbia nella formazione e nello atteggiamento della opinione pubblica di fronte alla fase intensa nella quale l'innovazione tecnologica e la scienza sollevano questioni inedite anche dal punto di vista dei diritti e dei doveri e della loro tutela. Nel corso della serata, molti sono stati gli argomenti trattati degli intervenuti (molti avvocati) e dai relatori, tra cui il sottoscritto. Molti interventi hanno catalizzato il rapporto tra l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati dovrebbero richiamare il modello di magistrato nel quale riconoscersi: moderno, responsabile, professionalmente apprezzato, che non frequenta e non partecipa a squallide consorterie e la cui credibilità non possa essere dunque un alcun modo attaccabile che soprattutto abbia credibilità tra i cittadini. E’ anche vero che il nostro parlamento è sempre stata legata alla presenza dei magistrati fra gli scranni di Monte Citorio e palazzo Madama, ma è anche vero che i magistrati non possono iscriversi a partiti politici (art. 98 della Cost.) è anche vero che risulta quantomeno stonato che dopo un’esperienza politica il Parlamento, un magistrato possa tornare fare il mestiere super partes per antonomasia. Già ai tempi di Charles De Secondat, barone di Montesquieu, quando teorizzava la separazione dei poteri, di certo non poteva sapere che il potere, proprio per la sua definizione, è come una pianta invasiva. Cari amici Lions, che dirvi ancora: per una causa civile oggi l’utente aspetta dai sette a dieci anni, per una causa penale oggi l’utente aspetta dai trenta a quaranta anni. “Non ci resta che piangere” - Come dal film il primo giorno di scuola, di Benigni e Troisi: la riforma della Giustizia? La boccio subito!! Il dibattito si è concluso con un poderoso e succulento buffet, in quel contesto tutti sono stati d’accordo, almeno quello….

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