Ordini Cavallereschi Crucesignati

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domenica 12 febbraio 2012

CULTURA: L'ECUMENISMO MASSONICO,

Tratto da "La massoneria: i suoi segreti"
Rappresentazione simbolica della massoneria, tratta dal libro “ la Franc-Maconnerie ” del Lenoir. La setta è rappresentata come sintesi di tutte le religioni, all’insegna dell’ebraismo esoterico. Campeggia, al centro, un sacerdote di Israele con candelabro ebraico (menorah) a sette braccia. Tutta la figura, poi, è sovrastata dalla rappresentazione della "visione del carro" di Ezechiele (Ezech. 1, 4 e segg.) cui si ricollega lo gnosticismo ebraico dei primi secoli dopo Cristo. Al di sopra ancora, a sinistra, sfumati, segni zodiacali informa di arcobaleno, simboleggiano le religioni astrologiche e naturaliste. Sullo sfondo, il bue Api (il "vitello d'oro" adorato nel deserto) e le piramidi d'Egitto richiamano la magia egizia, che tanta parte riveste nella massoneria e nell'ebraismo talmudico. In primo piano, un bassorilievo esprime il culto solare del dio Mitra, che uccide il toro primordiale dal cui sangue avrebbe avuto origine il mondo. Il culto di Mitra fu favorito da Giuliano l'Apostata per combattere il cristianesimo. Si noti, sul capo di Mitra, il berretto frigio che sarebbe poi diventato uno dei principali simboli della Repubblica francese. L'uovo, trafitto dalle corna del toro, è l'uovo cosmico da cui, secondo alcune religioni pagane, avrebbero avuto origine l'universo; mentre il turco, in primissimo piano, rappresenta l'Islam che brandisce in una mano la spada con cui quella religione combatté - e a tutt'oggi aspramente combatte – il cristianesimo.
A sinistra, a fianco del toro alato della visione di Ezechiele, il dio Pan con le corna di capro, simboleggia il panteismo massonico. Nella letteratura iniziatica, Pan - collegato agli antichi culti misteriosofici è spesso considerato l'equivalente di Lucifero.
Ora, sulle ali dei nuovi tempi, Pan sta ritornando. Ci si domanda, invero, se questa vecchia figura non potrebbe essere assunta, con qualche aggiornamento, a simbolo dell'incontro interreligioso di Assisi, del 27 ottobre 1986, convocato - sulla scia della gran novità dell'"ecumenismo" proclamato dal Concilio Vaticano II e da Giovanni Paolo II. A quell'incontro, come è noto, convennero rappresentanti di quasi tutte le religioni della terra, comprese quelle atee (buddismo e giainismo), per innalzare una "preghiera" comune, chiara espressione di quel medesimo sincretismo religioso che costituisce la principale premessa della “spiritualità" massonica, e che, tutto relativizzando, esclude il concetto stesso di "verità" e con esso anche quello di "bene".
Certo si è che, in quel trattato fondamentale dello scozzesismo, che è il più volte richiamato "Morals and Dogma", del Sovrano Gran Commendatore Albert Pike (tra i cui "meriti”, sia detto per inciso, va annoverata anche la fondazione del famigerato ”Ku Klux Klan”!), troviamo questo brano che non può non apparire come la prefigurazione e la sola spiegazione possibile dell'evento di Assisi: attorno agli altari della Massoneria, «il Cristiano, l'Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di Zoroastro possono unirsi come fratelli e accomunarsi nella preghiera al solo Dio che è sopra a tutti gli altri dei» (op. cit--- vol. III, pag. 153).

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