Si
invia la lettera che i colleghi di corso hanno inviato per
salutare l’amico Maggiore Giuseppe La Rosa. Si ringrazia
per l’attenzione che vorrete accordarci.
Distinti
Saluti
Comando
Brigata Meccanizzata “Pinerolo”
Magg.
Domenico Occhinegro
Capo
Sezione PI
.
1
8 3 ° C O R S O “
L e a l t à ”
Buongiorno,
mamma Concetta e papà Biagio.
Dall'8
giugno, giorno del vile attacco che ha elevato vostro figlio ad eroe,
voi avete una responsabilità
in più. Voi non siete più genitori solo di tre figli, ma lo siete
idealmente anche di tutto
il nostro corso.
Perché
Peppe per noi, con il suo sorriso aperto, la sua determinazione, la
sua forza interiore
ed esteriore, non era semplicemente un amico, un collega, un compagno
di mille avventure,
ma era soprattutto un fratello.
Dall'8
giugno noi abbiamo perso fisicamente un fratello ma, ci piace
pensare, “abbiamo guadagnato
un papà ed una mamma”. Il dolore che ci attanaglia è lancinante.
Ci
si chiede come sia possibile che Dio abbia scelto proprio lui tra
tanti per rafforzare le schiere degli
angeli. Però, più il dolore diventa acuto, segnando la carne,
contorcendola, rigando il volto di
mille lacrime amare, più si insinua in noi la consapevolezza che
Peppe, con il suo ultimo sacrificio,
salvando il suo equipaggio dalla forza del male di un atto infame e
insensato, abbia
compiuto
un gesto d'amore così grande, così profondo, così totalizzante,
che ha visto nella sua morte
compiersi ciò che era in vita: un Uomo generoso, forte, capace,
professionista e di animo nobile.
Ognuno di noi, appresa la notizia, si è chiuso in un angosciante
mutismo. Ognuno di noiha
incominciato a vagare con la memoria per ritrovare tutti i ricordi
recenti o remoti legati a Peppe.
Si
è trattato di un’azione necessaria e allo stesso tempo
estremamente dolorosa, ma che ogni
fratello del 183° corso d’accademia si è sentito ardentemente in
dovere di compiere, per cristallizzare
il più possibile la sua memoria, permettendo a Peppe di rivivere
nella nostra mente
e
nel nostro cuore per sempre.
Mamma
Concetta e papà Biagio, per noi Peppe non è morto. Egli ha solo
assunto un altro
"incarico" e, da valoroso militare quale è, siamo certi
che porterà a compimento questo ennesimo
obiettivo con animo, carattere e convinzione. Da oggi Peppe è
l'angelo protettore a cui noi
affidiamo le nostre vite ed il nostro cammino in questa vita terrena.
Peppe
in ognuno di noi è vivo per sempre.
I
Vostri Figli del 183°Corso “Lealtà”
dell’Accademia
Militare di Modena
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