LEGIONE
CARABINIERI “ABRUZZO”
Comando
provinciale di chieti
Comunicato
Stampa
OPERAZIONE
“CONVENTUS” DEI CARABINIERI
CHIETI
– I Carabinieri del
Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Chieti, dopo circa tre
anni d’indagini, hanno disarticolato un’organizzazione criminale,
capeggiata da pregiudicati albanesi trapiantati da tempo in Italia,
che gestiva una redditizia attività di traffico e spaccio di
cocaina, eroina, hashish e marijuana in tutto il territorio
nazionale, con particolare attenzione in Abruzzo, Marche e Puglia.
L’indagine, denominata “CONVENTUS”, inizialmente coordinata dal
dott. Giancarlo Ciani, della Procura della Repubblica di Vasto, e
successivamente dal dott. David Mancini, della Direzione Distrettuale
Antimafia di L’Aquila, è iniziata nel Novembre 2011. Questa
mattina gli uomini dell’Arma, in Chieti, Ascoli Piceno, Macerata,
Bari, Ancona, Lucca e Genova, con l’ausilio dei colleghi dei
Comandi territorialmente competenti e di un velivolo del Nucleo
Elicotteri di Pratica di Mare, hanno eseguito 32 ordini di custodia
cautelare, 12 in carcere, 17 ai domiciliari e 3 obblighi di
presentazione, nei confronti di soggetti, italiani e stranieri,
accusati, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al
traffico illecito di sostanze stupefacenti, sfruttamento della
prostituzione e porto e detenzione di armi. Con il medesimo
provvedimento restrittivo il G.I.P. del Tribunale di L’Aquila,
dott. Giuseppe Romano Gargarella, ha inoltre emesso ulteriori 4
provvedimenti restrittivi a carico di 2 soggetti spagnoli e 2
albanesi, tutti residenti in Spagna, per i quali sono state avviate
le procedure per il mandato di arresto europeo. A 7 di loro è stato
inoltre contestato il reato di Crimine Organizzato Transnazionale.
L’attività investigativa ha permesso di accertare che il sodalizio
criminale aveva una gestione di tipo imprenditoriale. Ingenti partite
di droga venivano acquistate all’ingrosso e poi smistate in tutto
il territorio nazionale attraverso un’efficiente rete di contatti e
collegamenti con esponenti della criminalità abruzzese e marchigiana
e attraverso il coinvolgimento di cittadini stranieri residenti in
Spagna, Bolivia e Albania che utilizzavano sim card intestate a
persone inesistenti, o acquistate con documenti contraffatti, in
grado di eludere ogni tipo di intercettazione telefonica o
informatica. Il trasporto dello stupefacente, invece, avveniva
mediante l’utilizzo di autovetture opportunamente modificate.
L’eccellente qualità e la competitività del prezzo di vendita
della droga ha permesso ai criminali, nel corso del tempo, di gestire
il mercato dello spaccio in regime quasi monopolistico, con la
possibilità di rinvestire il denaro capitalizzato nell’acquisto di
altro stupefacente in maniera da aumentare, di volta in volta,
l’egemonia di controllo dell’illecito mercato. Nel corso delle
indagini sono stati sequestrati complessivamente Kg. 26 di sostanze
stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana nonché 4
autovetture utilizzate per il trasporto della stessa. E’ stata
inoltre monitorata la consegna di circa Kg. 2,5 di eroina effettuata
a favore dei pregiudicati di origine partenopea Cozzolino Lorenzo e
Belsole Italia, immediatamente dopo tratti in arresto, sempre nel
2011, con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze
stupefacenti, dai Carabinieri della Compagnia di Vasto.
Complessivamente, nel corso dell’attività investigativa, sono
state 12 le persone tratte in arresto, in flagranza di reato, con
l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, mentre
sono state 15, tra cui anche un minore, quelle denunciate a piede
libero, a vario titolo, per i medesimi reati. Documentate anche
molteplici transazioni internazionali di denaro a favore di
personaggi residenti in Bolivia, Spagna e Albania con le quali
venivano reinvestiti i capitali provenienti dall’attività illecita
per acquistare nuove partite di droga da immettere sul mercato
italiano.
Restano
da catturare 10 soggetti, al momento irreperibili ed attivamente
ricercati. Alcuni di loro sono già stati individuati all’estero,
mentre per gli altri le ricerche sono in corso di svolgimento su
tutto il territorio nazionale.
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