Dott. Pietro
Vitale
(Giornalista-Pubblicista e
scrittore)
“Grande pena è
per il povero procurarsi quello che gli manca, e per il ricco grande
fatica è custodire quello che gli avanza”.(Fray
Antonio de GUEVARA)
***
l'Ateneo
del Libero
Pensiero
Carissimi
amici, dopo la mia relazione inviata, sul Percorso di Fede (Via
Crucis) in San Giovanni Rotondo, è mio desiderio intrattenerVi su
un’altra mia ricerca: la differenza che intercorre tra la Croce
e il Crocifisso.
Orbene, con cinque voti a
favore e quattro contrari, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha
stabilito che “la croce latina non è
soltanto un simbolo cristiano”, e può
pertanto essere esposta anche in edifici pubblici, a differenza dei
simboli di altre religioni. Maggiori approfondimenti sul mio blog
International:
La Corte Suprema ha
compreso che la croce non è solo un simbolo cristiano e neppure,
aggiungo io, solo religioso. Non si dovrebbe confondere la Croce con
il Crocifisso. La Croce è un simbolo antichissimo trovato già in
scavi di insediamenti preistorici (circa 10.000 anni a. C.),. Anche
l’Ankh, la croce
ansata dagli Egizi, è ritenuta derivazione di un simbolo paleolitico
della Dea Madre. Molti studiosi considerano la croce e la spirale
tra i primi simboli del culto solare che, si diffuse fin dalla
preistoria.
Non dimentichiamo, cari
Amici, poi l’uso che ne fecero i Romani ed altri come orribile
strumento di morte, oppure la croce che brucia usata dal Ku
Klux Klan o la svastica, anch’essa antica e
diversa rappresentazione della croce.
Il Crocifisso dunque, e
non la Croce, dovrebbe essere l’emblema del Cristianesimo, questa
religione infatti trae il suo fondamento principe dalla divinità di
Cristo rivela con la sua Resurrezione dopo la morte di croce.
Esporre un Crocifisso,
oppure una Croce con la scritta INRI,
è incontestabilmente un richiamo al Cristianesimo, esporre una
Croce, senza altri attributi, invece può anche non esserlo, tuttavia
riconosco che la vista della Croce richiama ai più, la religione
cristiana.
Ricordo la decisione della
Croce Rossa International
che nel 2005 decise di utilizzare nella sue insegne il simbolo di un
Cristallo, al fine di evitare tensioni, in caso di suoi interventi in
zone in cui la Croce è vista come “simbolo nemico”. Analoghe
decisioni (“bontà loro”), sono state adottate anche dalla
Mezzaluna Rossa
International e da
Israele. Tutti i
simboli possono essere oltre che motivo di venerazione o di studio,
anche motivi di tensione se non addirittura di ostilità, tanto che,
l’utilizzo di alcuni di essi, è vietato per legge. I simboli
“leciti”, per i
Massoni, per i
Lions e Rotary,
o persone che hanno compreso il valore della
tolleranza e del rispetto delle opinioni
altrui, non devono essere considerati una “violenza”. Sarebbe
altrettanto “violento” imporli o eliminarli coercitivamente, in
dispregio all’opinione della maggioranza.
Il cappello del
governatore, non ossequiato, fu causa di condanna per Guglielmo Tell.
Già, il cappello…I Cristiani entrano in Chiesa a capo scoperto,
gli Ebrei in Sinagoga con il kippà e gli Islamici per andare in
Moschea si tolgono anche le scarpe.
Andando in un Paese
diverso dal nostro, siamo noi che dobbiamo rispetto, prima di
pretenderlo, pertanto cari amici, ci toglieremo il cappello in
Chiesa, anche le scarpe in moschea ed indosseremo un copricapo adatto
in una sinagoga, senza che ciò ci appaia una coercizione.
Riflessioni di un laico
(anonimo)
Non
si può arrivare alla prosperità scoraggiando l’intrapendenza.
Non
si può rafforzare il debole rendendo più debole il forte.
Non
si può aiutare il piccolo abbattendo chi è grande.
Non
si può aiutare il povero distruggendo il ricco.
Non
si possono aumentare le paghe rovinando i datori di lavoro.
Non
si può vivere serenamente spendendo di più di quanto si guadagna.
Non
si può promuovere la fratellanza fra gli uomini predicando l’odio
di classe
Non
si può istaurare una vera sicurezza sociale adoperando per questo
scopo denaro preso in prestito.
Non
si può formare il carattere e il coraggio di un uomo togliendogli
l’iniziativa e l’indipendenza.
Non
si può aiutare perennemente la gente facendo per essa ciò che essa
potrebbe fare da sola.
BUON NATALE 2014-Buon
Anno 2015. Un abbraccio a tutti e, a
presto! Pietro
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