Dott. Pietro
VITALE, historique-médiéval
Jurnalist-ècrivain
Directeur de bolg internationale
www.legestadellacavalleria.blogspot.com
di Antonio
Laurenzano
“L’occupazione giovanile è una
delle maggiori priorità per la Commissione europea”, ha affermato di recente
Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l’occupazione e gli affari
sociali.
I giovani europei di oggi
costituiscono una generazione che vive in un contesto sociale, demografico,
economico e tecnologico in rapida evoluzione. L’attuale generazione di giovani
europei è la prima ad essere cresciuta in un’Europa pacifica, in gran parte
priva di frontiere. Un’Europa dove i giovani possono muoversi liberamente,
lavorare e apprendere più semplicemente rispetto al passato, un’Europa diversa
da quella in cui sono cresciuti i loro nonni o anche i loro genitori.
Il dinamismo e le prospettive del
futuro dell’Europa sono nelle mani dei giovani. Sono infatti il loro talento e
la loro energia e creatività che contribuiranno alla crescita del Vecchio
Continente rendendolo più competitivo e l’aiuteranno a superare la crisi
economica e finanziaria attuale. Si tratta di una immensa risorsa che non viene
adeguatamente utilizzata e che l’Europa non può permettersi di sprecare, ma si
tratta anche di un fenomeno di crisi sociale cui l’Europa deve porre fine. I
tassi di disoccupazione giovanile hanno raggiunto livelli senza precedenti e
molto preoccupanti attestandosi in media al 23% nell’intera Ue, con alcuni
Stati in cui la disoccupazione supera il 50% nelle fasce fra i 16 e i 25 anni.
Sette milioni e mezzo di giovani
europei non hanno un’occupazione, né seguono un corso di studi o una
formazione, con seri rischi di esclusione sociale. Sono dati allarmanti che
impongono un impegno straordinario da parte dell’Europa: non ci sarà una
crescita economica sostenibile se non saranno ridotte le diseguaglianze a
cominciare dalla riduzione della disoccupazione giovanile. La disoccupazione
giovanile ha un forte impatto sia sugli uomini che sulla società e l’economia.
Se le tendenze attuali non verranno rapidamente invertite, i livelli odierni di
disoccupazione giovanile rischiano di danneggiare le prospettive di occupazione
a lungo termine con gravi ripercussioni per la crescita e la coesione sociale
future.
Oggi più che mai per trovare il
lavoro sono necessarie competenze specifiche e di elevata qualità. Una migliore
cooperazione nel campo dell’istruzione e della formazione contribuirà ad
innalzare i livelli di competenza per ovviare agli squilibri nell’offerta e
nella domanda di lavoro. Puntare su
sistemi di istruzione e di formazione professionale qualificata
attraverso la creazione di un quadro europeo per l’istruzione che favorisca
senza difficoltà e vuoti d’azione il passaggio dalla scuola al mondo del
lavoro.
Particolarmente interessante e
ricca di prospettive è la IOG, “Iniziativa per l’occupazione giovanile”,
adottata nel febbrai 2013 a Bruxelles per fronteggiare il problema giovanile:
fornire un sostegno finanziario ai Paesi membri per l’attuazione nell’Unione
delle misure a favore dell’occupazione giovanile. L’iniziativa si inserisce nel
più ampio progetto “Strategia Europa 2020”, una complessa e articolata azione
per il futuro europeo per i giovani cittadini. Al fine di rilanciare l’economia
dell’Ue, sono stati individuati alcuni obiettivi da raggiungere entro il 2020, mirati ad
aumentare le opportunità di occupazione dei giovani, favorendo il loro
inserimento nel mercato del lavoro, e a migliorarne la qualità dell’istruzione
e della formazione.
Eliminare, in particolare, gli
ostacoli per gli studenti e i
tirocinanti nell’Ue, aiutare i giovani a sviluppare le loro competenze per una
più facile collocazione lavorativa. Adeguare l’istruzione e la formazione alle loro
esigenze, incoraggiarli a utilizzare le borse di studio o la formazione
all’estero, sollecitare i Paesi dell’Unione ad adottare provvedimenti per
semplificare la transizione dal mondo scolastico a quello del lavoro. Ma la raccomandazione più importante inserita
nel progetto “Strategia Europa 2020” è l’invito della Commissione europea
rivolto agli Stati membri, alle parti sociali e alla società civile a
collaborare in sinergia ai fini della realizzazione delle misure a favore del
futuro dei giovani. Una sfida sociale da vincere insieme.
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