Ordini Cavallereschi Crucesignati

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giovedì 4 febbraio 2016

CENTRO STUDI ARMENI

di Carlo COPPOLA
 La Chiesa Cristiana Armena nelle sue varianti di Chiesa Apostolica Armena e Chiesa Cattolica Armena, ricorda oggi Quattro febbraio 2016 la festività di Santa Vartan e Compagni.
Vartan è un santo guerriero e perì contro i Persiani di cui era stato per molto tempo comandante supremo dell'esercito. Ritornato alla religione dei suoi padri combatté per l'esercito armeno contro l'esercito persiano affinché fosse garantita agli armeni la libertà del proprio culto cristiano. 
Era l’anno 451, il venerdì antecedente la Pentecoste. Il katholicos Giuseppe, e molti vescovi e sacerdoti erano nell’accampamento ad incoraggiare ed assistere i soldati. Tutta la notte fu una preparazione spirituale; i sacerdoti battezzarono i catecumeni, amministrarono il sacramento della penitenza, celebrarono la messa, e tutti si comunicarono, come il “giorno della Pasqua” dice lo storiografo Eliseo, uno dei presenti. Vardan tenne un discorso rammentando la loro promessa di combattere per difender ela fede di Cristo e di morire se necessario, per cancellare la macchia del rinnegamento. In quel discorso come ci ricorda Eliseo egli disse:

“Chi credeva che il Cristianesimo fosse per noi un abito, ora saprà che non potrà togliercelo, come il colore della nostra pelle.”
Tutti risposero a gran voce: 
“Che la nostra morte sia conforme alla morte dei giusti, e lo spargimento del nostro sangue a quello dei santi martiri. Ed Iddio si compiaccia del nostro volontario olocausto, e non lasci la sua Chiesa nelle mani dei pagani”. 
Con queste parole, riportate dal surricordato storiografo Eliseo, essi si disponevano al martirio. Poiché era evidente che in una battaglia con forze disuguali, la vittoria militare sarebbe stata dei più forti, la metà dell’esercito armeno con a capo una decina di principi, preferendo la gloria terrestre a quella del martirio disertò il campo. Quelli che rimasero fedeli a Vardan e caddero nella battaglia di Avarair, certamente si immolarono volontariamente per la difesa della fede in Cristo, che i Persiani volevano sopprimere con la forza militare. 
Era quindi fallace l’obiezione di alcuni teologi del sec. XVII, che osarono metter in dubbio il martirio di Vardan e dei suoi compagni, volendo togliere perfino dal calendario il loro nome. Mentre nella  Summa, s. Tommaso, aveva già risolto quella stessa obiezione, dicendo: 
Et ideo cum quis propter bonum commune, non relatum ad Cristum, mortem sustinet, aureolam non meretur. Sed si hoc referatur ad Cristum, aureolam merebitur et martyr erit; utpote si Rempublicam defendat ab hostium impugnatione, qui fidem Christi corrumpere moliuntur, et in tali defensione mortem sustinet. 
Nell'antico Calendario Armeno la festa di San Vartan Mamikonyan e Compagni si celebrava in Armenia il 20 hrotis (= 5 agosto). Assumeva allora il significato di festa nazionale del popolo armeno ovunque disperso e la memoria liturgica di tutti quei santi i cui nomi non trovavano posto sul calendario, perché tutti erano stati compagni di Vartan.

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