Ordini Cavallereschi Crucesignati

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sabato 5 marzo 2016

MISCELLANEA DELLA POLITICA: DOMOCRAZIA?, LADRI E BANDITI? DISCRIZIONALITA' DEI GIUDICI?



LA DEMOCRAZIA….?
di Alessandro MEZZANO
( 02-03-16 )
.Premettiamo che a noi la democrazia non piace non fosse altro perché è inderogabile  legge di natura che la qualità è inversamente proporzionale alla quantità.
Questo non è comunque né il tempo, né il luogo per discutere della nostra idiosincrasia, ma , al di là delle nostre personali convinzioni, dobbiamo constatare che viviamo, almeno formalmente, in regime democratico.
La regola della democrazia vorrebbe che l’opinione maggioritaria su qualsiasi argomento, fosse legge e facesse aggio su qualsiasi opposizione di minoranza.
Tanto premesso, non è spiegabile, né accettabile, che la politica non muti le proprie opinioni e non legiferi di conseguenza, sotto la spinta della pubblica opinione.
Ci riferiamo alla posizione che la grande maggioranza dei cittadini ha circa l’attuale legge sulla legittima difesa, che vieta, in quasi ogni circostanza, l’uso delle armi contro i delinquenti che si introducono nelle abitazioni dei cittadini per compiervi furti o rapine.
Ascoltando le tante interviste televisive, i commenti sui giornali, e parlando con la gente, risulta che la grande maggioranza dei cittadini, impauriti da una delinquenza traboccante che quotidianamente entra nelle case per rapinare e dalla sua crescente ferocia che tortura, stupra ed uccide, ed a fronte di uno Stato che NON è più in grado di garantire la sicurezza, vorrebbe avere la possibilità di difendere la propria vita ed i propri averi usando le armi senza per questo incorrere quasi sempre in denunce, non tanto di eccesso di legittima difesa, quanto addirittura di tentato omicidio o di vedersi condannare a rifondere i danni al delinquente ferito mentre stava rapinandolo ..!!
Siamo al paradosso che inverte le situazioni trasformando le vittime in carnefici ed i delinquenti in vittime !!!
Nessuno ha costretto i delinquenti a delinquere e pertanto, se nel corso dei loro delitti essi si trovano in situazioni di pericolo, se la sono cercata ..!!
D’altronde un rapinatore che con il suo turpe “mestiere” guadagna almeno 20.000 euro al mese, non si convincerà sicuramente a convertirsi in un lavoratore che guadagna 1.000 euro al mese con la fatica quotidiana solamente in grazia di un predicozzo moralista o per il rischio risibile di alcuni mesi di carcere spasso ridotti o condonati da una legge troppo “buonista”.
Lo dimostrano le fedine penali che certificano la continua reiterazione dei delitti e lo dimostra il crescere in numero e ferocia, dei furti e delle rapine.
È una sciocca utopia, una imbecille illusione, una colpevole sottovalutazione di una politica imbelle e presuntuosa porta avanti anziché legiferare, come sarebbe suo preciso dovere democratico, secondo la volontà della maggioranza dei cittadini !!
Ma si sa, come per i maiali del libro di Orwell “La fattoria degli animali”, “tutti sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri”
Forse, di fronte ad un pericolo reale per la propria incolumità e per la propria vita, alcuni delinquenti ci penserebbero su un poco di più prima di delinquere ..!

LADRI E BANDITI …?
di  Alessandro MEZZANO
( 29-02-16 )
Nel 2007, il giornalista Marco Lillo scriveva sull’Espresso:”una città di 161.000 abitanti, tanti sono i consulenti esterni della nostra pubblica amministrazione. Una massa enorme che succhia ogni anno un miliardo e mezzo di euro dalle casse pubbliche. Architetti, ingeneri, avvocati, commercialisti, ma anche personaggi in cerca di contratto, senza alcuna competenza, figli di ministri, amanti, clienti e famigli, portatori di voti, politici trombati e manager arrestati. Tutti in fila per incassare la loro fetta della grande torta”
Sono passati nove anni, ma nulla è cambiato e la politica corrotta e ladrona ha brillantemente superato la denuncia, con il tacito, succube e un “assenso” dei cittadini, e continua a foraggiare la pletora di parassiti sottraendo alle risorse, sempre più esangui dello stato, quei denari che servirebbero a risanare un bilancio fallimentare!
Chiacchiere, promesse, annunci, menzogne ci bombardano dagli schermi delle TV da parte di una classe politica che non sa e non vuole cambiare una situazione di malaffare, di corruzione e di incompetenza che sta affondando la nazione mentre tanti cittadini non hanno i mezzi sufficienti per la sopravvivenza.!!
Se non ci credete, leggetevi il libro SCURRICULUM di Paolo Casicci e Alberto Fiorillo, con prefazione di Gian Antonio Stella edito da Aliberti (€ 15,00 ) e ve ne troverete una vasta e dettagliata cronaca.



DISCREZIONALITÀ DEI GIUDICI…?
di Alessandro MEZZANO
( 27-02-16 )
 In teoria, la discrezionalità concessa ai giudici dovrebbe essere uno strumento per raccordare la lettera della legge alle specifiche situazioni con il particolare obiettivo di tenere conto del vissuto dei protagonisti e di tutte quelle condizioni che hanno agito, consciamente o inconsciamente, sui fatti in esame ed in giudizio.
Purtroppo tale discrezionalità è spesso talmente irragionevolmente ampia da svuotare la legge del suo significato specialmente quando permette alle ideologie personali di intervenire nella valutazione.
Lo evidenzia, per esempio, la disparità  del criterio di giudizio tra l’azione criminosa di ladri e rapinatori che non hanno dimostrato nessun rispetto per l’incolumità delle proprie vittime e quello usato per condannare la legittime difesa, che si giudica eccessiva,  da parte delle vittime di quei reati.
Nel primo caso condanne talmente lievi da porre in libertà, dopo tempi ridicolmente brevi i delinquenti liberi di reiterare sovente i loro misfatti.
Nel secondo, una vera e propria azione persecutoria verso le vittime che hanno reagito ad un pericolo oggettivo, imminente e grave a causa di una situazione sicuramente non provocata da loro quasi che non avessero il sacrosanto diritto di difendere i propri averi e la propria incolumità!
Si verifica, nei fatti, un’inversione di legalità e la legge ed i tribunali diventano praticamente più strumenti per la difesa dei delinquenti che non usbergo per le loro vittime.
Si manda così il messaggio che essere onesti cittadini, ligi ai propri doveri, non dà nessun vantaggio, ma che invece conviene fregarsene della legge, ché tanto si può sempre contare su un giudice contrario alla severità ed incline al perdono ..!!
Siamo perfettamente coscienti che non sempre è così, ma lo è troppo spesso.
Può darsi che il “buonismo” di quei giudici abbia le sue motivazioni nell’affollamento delle carceri, nel costo delle carcerazioni o nella ingenua convinzione, contraddetta dai fatti, che una punizione blanda concorra al recupero sociale dei rei, ma non ci sembrano, nessuna di queste, ragioni valide per un comportamento che nuoce ai cittadini onesti e che disgrega e contrasta le basi sociali per le quali le leggi sono promulgate!
Vorremmo perciò che la discrezionalità dei giudici fosse limitata per legge entro parametri ragionevoli e che la magistratura fosse obbligata a comminare le pene previste per i reati senza eccessivi sconti e senza travisamenti.
Se servono più carceri, costruiamole o rendiamo operative quelle costruite e vuote e facciamo contribuire al loro mantenimento i carcerati impiegandoli in lavori  socialmente utili come i rimboschimenti o il dragaggio dei fiumi!
In quasi tutti i Paesi civili è così e non si vede per quale motivo non debba esserlo anche in Italia ..!!!

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