LA DEMOCRAZIA….?
di Alessandro MEZZANO
( 02-03-16 )
.Premettiamo che a noi la democrazia non piace non
fosse altro perché è inderogabile legge
di natura che la qualità è inversamente proporzionale alla quantità.
Questo
non è comunque né il tempo, né il luogo per discutere della nostra
idiosincrasia, ma , al di là delle nostre personali convinzioni, dobbiamo
constatare che viviamo, almeno formalmente, in regime democratico.
La regola
della democrazia vorrebbe che l’opinione maggioritaria su qualsiasi argomento,
fosse legge e facesse aggio su qualsiasi opposizione di minoranza.
Tanto
premesso, non è spiegabile, né accettabile, che la politica non muti le proprie
opinioni e non legiferi di conseguenza, sotto la spinta della pubblica
opinione.
Ci
riferiamo alla posizione che la grande maggioranza dei cittadini ha circa
l’attuale legge sulla legittima difesa, che vieta, in quasi ogni circostanza,
l’uso delle armi contro i delinquenti che si introducono nelle abitazioni dei
cittadini per compiervi furti o rapine.
Ascoltando
le tante interviste televisive, i commenti sui giornali, e parlando con la
gente, risulta che la grande maggioranza dei cittadini, impauriti da una
delinquenza traboccante che quotidianamente entra nelle case per rapinare e
dalla sua crescente ferocia che tortura, stupra ed uccide, ed a fronte di uno
Stato che NON è più in grado di garantire la sicurezza, vorrebbe avere la
possibilità di difendere la propria vita ed i propri averi usando le armi senza
per questo incorrere quasi sempre in denunce, non tanto di eccesso di legittima
difesa, quanto addirittura di tentato omicidio o di vedersi condannare a
rifondere i danni al delinquente ferito mentre stava rapinandolo ..!!
Siamo al
paradosso che inverte le situazioni trasformando le vittime in carnefici ed i
delinquenti in vittime !!!
Nessuno
ha costretto i delinquenti a delinquere e pertanto, se nel corso dei loro
delitti essi si trovano in situazioni di pericolo, se la sono cercata ..!!
D’altronde
un rapinatore che con il suo turpe “mestiere” guadagna almeno 20.000 euro al
mese, non si convincerà sicuramente a convertirsi in un lavoratore che guadagna
1.000 euro al mese con la fatica quotidiana solamente in grazia di un
predicozzo moralista o per il rischio risibile di alcuni mesi di carcere spasso
ridotti o condonati da una legge troppo “buonista”.
Lo
dimostrano le fedine penali che certificano la continua reiterazione dei
delitti e lo dimostra il crescere in numero e ferocia, dei furti e delle
rapine.
È una
sciocca utopia, una imbecille illusione, una colpevole sottovalutazione di una
politica imbelle e presuntuosa porta avanti anziché legiferare, come sarebbe
suo preciso dovere democratico, secondo la volontà della maggioranza dei
cittadini !!
Ma si sa,
come per i maiali del libro di Orwell “La fattoria degli animali”, “tutti sono
uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri”
Forse, di
fronte ad un pericolo reale per la propria incolumità e per la propria vita,
alcuni delinquenti ci penserebbero su un poco di più prima di delinquere ..!
LADRI E BANDITI …?
di Alessandro MEZZANO
( 29-02-16 )
Nel 2007, il giornalista Marco Lillo scriveva sull’Espresso:”una
città di 161.000 abitanti, tanti sono i consulenti esterni della nostra
pubblica amministrazione. Una massa enorme che succhia ogni anno un miliardo e
mezzo di euro dalle casse pubbliche. Architetti, ingeneri, avvocati,
commercialisti, ma anche personaggi in cerca di contratto, senza alcuna
competenza, figli di ministri, amanti, clienti e famigli, portatori di voti,
politici trombati e manager arrestati. Tutti in fila per incassare la loro
fetta della grande torta”
Sono
passati nove anni, ma nulla è cambiato e la politica corrotta e ladrona ha
brillantemente superato la denuncia, con il tacito, succube e un “assenso” dei
cittadini, e continua a foraggiare la pletora di parassiti sottraendo alle
risorse, sempre più esangui dello stato, quei denari che servirebbero a
risanare un bilancio fallimentare!
Chiacchiere,
promesse, annunci, menzogne ci bombardano dagli schermi delle TV da parte di
una classe politica che non sa e non vuole cambiare una situazione di
malaffare, di corruzione e di incompetenza che sta affondando la nazione mentre
tanti cittadini non hanno i mezzi sufficienti per la sopravvivenza.!!
Se non ci
credete, leggetevi il libro SCURRICULUM di Paolo Casicci e Alberto Fiorillo,
con prefazione di Gian Antonio Stella edito da Aliberti (€ 15,00 ) e ve ne
troverete una vasta e dettagliata cronaca.
DISCREZIONALITÀ DEI GIUDICI…?
di Alessandro MEZZANO
( 27-02-16 )
In teoria, la discrezionalità concessa ai giudici
dovrebbe essere uno strumento per raccordare la lettera della legge alle
specifiche situazioni con il particolare obiettivo di tenere conto del vissuto
dei protagonisti e di tutte quelle condizioni che hanno agito, consciamente o
inconsciamente, sui fatti in esame ed in giudizio.
Purtroppo
tale discrezionalità è spesso talmente irragionevolmente ampia da svuotare la
legge del suo significato specialmente quando permette alle ideologie personali
di intervenire nella valutazione.
Lo
evidenzia, per esempio, la disparità del
criterio di giudizio tra l’azione criminosa di ladri e rapinatori che non hanno
dimostrato nessun rispetto per l’incolumità delle proprie vittime e quello
usato per condannare la legittime difesa, che si giudica eccessiva, da parte delle vittime di quei reati.
Nel primo
caso condanne talmente lievi da porre in libertà, dopo tempi ridicolmente brevi
i delinquenti liberi di reiterare sovente i loro misfatti.
Nel
secondo, una vera e propria azione persecutoria verso le vittime che hanno
reagito ad un pericolo oggettivo, imminente e grave a causa di una situazione
sicuramente non provocata da loro quasi che non avessero il sacrosanto diritto
di difendere i propri averi e la propria incolumità!
Si
verifica, nei fatti, un’inversione di legalità e la legge ed i tribunali
diventano praticamente più strumenti per la difesa dei delinquenti che non
usbergo per le loro vittime.
Si manda
così il messaggio che essere onesti cittadini, ligi ai propri doveri, non dà
nessun vantaggio, ma che invece conviene fregarsene della legge, ché tanto si
può sempre contare su un giudice contrario alla severità ed incline al perdono
..!!
Siamo
perfettamente coscienti che non sempre è così, ma lo è troppo spesso.
Può darsi
che il “buonismo” di quei giudici abbia le sue motivazioni nell’affollamento
delle carceri, nel costo delle carcerazioni o nella ingenua convinzione,
contraddetta dai fatti, che una punizione blanda concorra al recupero sociale
dei rei, ma non ci sembrano, nessuna di queste, ragioni valide per un
comportamento che nuoce ai cittadini onesti e che disgrega e contrasta le basi
sociali per le quali le leggi sono promulgate!
Vorremmo
perciò che la discrezionalità dei giudici fosse limitata per legge entro
parametri ragionevoli e che la magistratura fosse obbligata a comminare le pene previste per i reati senza eccessivi
sconti e senza travisamenti.
Se
servono più carceri, costruiamole o rendiamo operative quelle costruite e vuote
e facciamo contribuire al loro mantenimento i carcerati impiegandoli in lavori socialmente utili come i rimboschimenti o il
dragaggio dei fiumi!
In quasi
tutti i Paesi civili è così e non si vede per quale motivo non debba esserlo
anche in Italia ..!!!
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