Ordini Cavallereschi Crucesignati

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domenica 29 ottobre 2017

IO E TE, CARO VENANZIO, NE SAPPIAMO QUALCOSA, QUANDO QUESTO ACCADEVA...

Un bellissimo pezzo di antica memoria del caro collega Gianvito Mastroleo. Io ho conosciuto l'amico Venenzio nella vecchia sede dell'0rdine (Di Cagno Abbrescia). Premuroso, attivo, gentile...quanto basta, un vero professionista d'altri tempi...ma, sempre attuale.
Ti chiedo se posso pubblicare questo Tuo pezzo sul mio blog international:www.legestadellacavalleria.blogspot.com-Cordiali saluti, Pietro Vitale. Su autorizzazione del collega Mastroleo, pubblico il pezzo, sul mio blog international
Il 27 ottobre 2017 alle 10.22 Gianvito Mastroleo <mastroleog@gmail.com> ha scritto:
 Caro Venanzio e cari amici tutti,
Ben scavato nella memoria “vecchia talpa”, per rubare l’espressione di un grandissimo intellettuale del ‘900, a proposito di Vittore (del quale fui molto amico!) e della sua attività all’Ospedaletto; salvo a non riuscire a rendermi conto come abbia potuto, con il suo disordine mentale e fisico (genio e sregolatezza), raccapezzarsi fra le scartoffie prevalenti in quella attività,  burocratica in larga misura.
Ma il tuo richiamo è giusto e desidero darti un indirizzo: l’Ipsaic, il cui direttore è Vito Antonio Leuzzi, a tutti noi assai noto, conserva una parte dell’archivio di Vittore: forse si potrebbe trovare qualche traccia di quell’attività.
Ma giacchè ci siamo mi permetto segnalare a te, e a tutti gli illustri amici che sono in linea, in questa mia mail di risposta ancora una circostanza.
L’altro giorno a Bari c’è stata una imponente mareggiata che ha rovinato una parte del lungomare, ma non quella che va dal Barion fino in fondo, passando davanti i Palazzi storici.
Molti di noi ricordano che fino a una certa data bastava una mareggiata, ancorché assai meno vigorosa di quella di due giorni fa, per provocare dall’inondazione della sede stradale con alghe e detriti, alla rottura di decine di lampioni, fino alla smossa delle ringhiere in ferro e dei muretti in pietra.
Io e te, caro Venanzio, ne sappiamo qualcosa, quando questo accadeva durante le sedute del Consiglio Provinciale che tu non hai mai disertato (lo dico per memoria dei giovani giornalisti, molti dei quali oggi adusi a farsi inviare una più comoda mail con un appunto....) qualunque fossero le condizioni atmosferiche!
Oggi questo non c’è più, e neppure l’altro giorno si è visto - su quel tratto di lungomare -  una sola alga, un solo lampione danneggiato. Nulla di nulla.
Di questo - in un’epoca nella quale il divertimento nazionale è parlar male della politica vecchia o nuova (qualche volta neppure a torto!!) - occorre dar merito ad un politico non molto noto ai più, un “oscuro” assessore ai Lavori pubblici della Città di Bari che si chiamava Lorenzo Vitale che, piuttosto che le dismesse fontane, per quel posto si inventò i frangiflutti, che tuttora resistono tetragoni ad ogni sorta di intemperie e da circa 40 anni!
Un vero miracolo italiano. Lui non aveva tutti i soldi al Comune, nella sua ingenuità pensava che la Provincia avrebbe potuto aiutarlo con il pretesto che essa pensava alle ...... strade. Venne da me a chiedere un aiuto che non potetti dargli, allora.
Ma oggi, ripeto, a quatant’anni di distanza ((fu assessore a cavallo delle Giunte Lamaddalena, 1976-78, e Farace 1978-1981, e di questo gli andrebbe dato atto e pubblicamente.
E fra i destinatari c’è chi potrebbe farlo!!
Lorenzo Vitale era un DC doc, e non un socialista.
Un caro saluto a te, vecchio, strenuo, instancabile combattente, e a tutti i colleghi e amici. Gianvito Mastroleo












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