IL
FISCO … BATTE CASSA
di Antonio Laurenzano
E’ partita la “stagione dichiarativa 2018”. L’Agenzia delle
entrate ha messo a disposizione online la dichiarazione dei redditi
precompilata relativa all’anno d’imposta 2017. Nel primo step per i
contribuenti sarà possibile consultare via web la propria dichiarazione elaborata
dall’Amministrazione finanziaria e controllare le informazioni che l’Agenzia
delle entrate ha utilizzato per mettere a punto un modello (730/ 2018 e Redditi
PF 2018) in gran parte già pronto per la presentazione. Dal prossimo 2 maggio
sarà poi possibile accettare, modificare e inviare il modello 730 (riservato a
lavoratori dipendenti, pensionati e titolari di reddito assimilati a quelli di
lavoro dipendente) oppure rettificare il modello Redditi PF (redditi d’impresa,
lavoro autonomo, redditi diversi) che, invece, potrà essere trasmesso dal 10
maggio. I termini di presentazioni scadono rispettivamente il 23 luglio e il 31
ottobre 2018.
Di anno in anno diventa sempre più cospicuo ed esauriente il
flusso dei dati a disposizione del Fisco ai fini della precompilata che, dopo
un rodaggio iniziale di alcuni anni, sta entrando sempre più da protagonista
nel difficile rapporto con il contribuente. A testimoniare il successo di
questa operazione sono i numeri forniti dall’Agenzia delle entrate: in tutto,
più di 925 milioni sono le informazioni comunicate via web al “cervellone
fiscale”per il 2017, con un incremento del 3,5% rispetto ai dati inviati
nell’anno precedente. Si spazia dalle certificazioni uniche di lavoratori
dipendenti e autonomi agli interessi passivi per mutui, dalle spese
universitarie e relativi rimborsi alle spese sanitarie, a quelle per le ristrutturazioni
e il recupero del patrimonio edilizio, dai premi assicurativi sulla vita mortis
causa e infortuni ai contributi previdenziali e assistenziali, dalle spese
veterinarie a quelle funebri. Fra le new entry nel modello precompilato ci sono
le rette degli asilo nido e i dati sulle erogazioni liberali a Onlus e
associazioni/fondazioni di promozione sociale.
Ogni contribuente può accedere direttamente alla propria
precompilata tramite il Sistema pubblico per l’identità digitale (Spid), i
servizi telematici dell’Agenzia delle entrate (Fisconline), oppure utilizzando
il Pin rilasciato dall’INPS o la Carta nazionale dei servizi (Cns). Entro
cinque giorni dall’invio telematico, l’Agenzia rilascerà un’apposita ricevuta
con la data di presentazione della dichiarazione e il riepilogo dei principali
dati contabili. Qualora dalla dichiarazione emerga un
credito o un debito d’imposta, il relativo rimborso o trattenuta sarà operato
dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico nella busta paga o nella rata di
pensione a partire, rispettivamente, da luglio e agosto/settembre 2018.
Tutto ok? Non proprio. Sul tappeto il problema di sempre: la complessità
del nostro ordinamento tributario. Un
labirinto di regole non sempre di facile interpretazione che, alla vigilia del
nuovo appuntamento, impongono una seria riflessione per una riforma fiscale non
più differibile. Da anni si opera con
una frantumazione della legislazione tributaria e un proliferare della normativa che è causa non solo di uno scadimento
qualitativo della legislazione ma anche della potenziale ignoranza della legge,
con grave pregiudizio della certezza del diritto, divenuta una chimera! Il
contrasto all’evasione fiscale, che in Italia ha raggiunto livelli patologici con
ricadute sull’economia del Paese, va condotto con una normativa chiara,
estremamente semplice. Più complicato è un sistema fiscale, più facile sarà
nascondere reddito nelle sue pieghe oscure, anche in termini di elusione. Sarebbe
ora di voltare pagina e mettere al centro, sul piano legislativo, l’obiettivo
di una profonda semplificazione con un taglio netto di balzelli e inutili adempimenti.
Ciò di cui il Paese ha bisogno,
soprattutto in un periodo di lenta ripresa economica, è un fisco che oltre a
ridurre la pressione fiscale sostenga la crescita per aggredire l’ingombrante
debito pubblico. Dal Governo che verrà, dopo le tante promesse elettorali, si
attendono ora i fatti!
Nessun commento:
Posta un commento