LA SFIDA DI SPECIAL OLYMPICS
di Antonio Laurenzano
“Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa
tentare con tutte le mie forze.” E’ il giuramento solenne che il prossimo 27
aprile pronunceranno a Varese i 700 atleti con disabilità intellettive che
parteciperanno ai Giochi regionali estivi di Special Olympics 2018 cimentandosi
in dodici differenti discipline sportive: basket, golf, nuoto, bowling, tennis,
ginnastica, calcetto, bocce, badminton, atletica leggera, pallavolo ed
equitazione. Un evento di grande significato: lo sport come mezzo per favorire
la crescita personale, l’autonomia e l’inclusione sociale della persona con
disabilità intellettiva. Un processo di integrazione dai profondi risvolti
umani. E’ questa la mission di Special
Olympics, “programma di allenamento sportivo e competizioni atletiche per le
persone, ragazzi e adulti, con disabilità intellettive”, fondato nel 1968 da
Eunice Kennedy negli USA e riconosciuto dal Comitato olimpico internazionale
(CIO). Una risposta alla solitudine e alla emarginazione di chi è rimasto in
credito con la vita per un sorriso non ricevuto da una società distratta da falsi valori.
Nel mondo sono circa
180 i Paesi che aderiscono a Special Olympcs che, grazie al prezioso contributo
di oltre un milione di volontari, realizza annualmente più di centomila grandi
eventi ai quali prendono parte cinque milioni di atleti. Una corsa ad ostacoli esaltata
dalle imprese sportive di atleti speciali che restituiscono all’aridità
quotidiana i valori fondamentali della vita. E saranno questi atleti che animeranno la cerimonia
inaugurale dei Giochi al PALA2A di Varese dove arriverà la Torch Run, la
staffetta di tedofori che dai giardini estensi porterà la torcia olimpica,
simbolo di pace e solidarietà universale, fino al palazzetto di Masnago. Una
cerimonia spettacolare presentata da Paola Saluzzi e Pier Bergonzi, una “festa
carica di gioia con tanta musica e immagini”, curata dall’equipe di Valerio
Festi, “per proporre qualcosa che rimarrà nella memoria della città”, come si
augura Lella Ambrosetti, organizzatrice e membro del board nazionale di Special
Olympics Italia. Per atleti, tecnici, familiari e volontari (una previsione di
circa 2500 persone) sarà davvero un’emozione indimenticabile, legittimata dalla
presenza di tanti campioni dello sport del passato: Rivera, Anastasi,
Basso, Martinenghi, Ossola, Pozzecco,
Bulgheroni, Meneghin, Luini, Croce. Una parata di stelle per far volare in alto
la solidarietà, un vento che soffierà forte anche sulle altre città che
ospiteranno gli atleti: Gallarate, Tradate, Casorate Sempione e Arsago Seprio.
Nelle parole di Giulio Velati, direttore regionale Lombardia
di Special Olympics Italia, animatore infaticabile della manifestazione, la
lettura autentica dei Giochi: “Lo sport può ridare la dignità a persone che
rischiano di restare ai margini e regalarci uno spaccato di profonda umanità
che ci fa capire che ogni ostacolo può essere superato per vincere tutti
insieme la partita della vita.” Un messaggio chiaro, rivolto a tutte le
componenti sociali del territorio “affinchè questi Giochi possano essere un
momento di sensibilizzazione per
instaurare rapporti duraturi e proficui con una realtà quasi sempre avvolta nel
silenzio e nella malinconia di pochi.”
Conto alla rovescia dunque per un evento straordinario che si
concluderà a Gallarate, in Piazza Libertà, domenica 29 aprile, con l’esibizione
degli artisti del “Coro Divertimento
Vocale”, un organico musicale di circa cento elementi, diretto da Carlo
Morandi, fiore all’occhiello della “Città dei due Galli”. Effetti speciali per
un’edizione dei giochi che sarà ricordata anche per la sua colonna sonora. L’inno
degli Special Olympics di Varese porta la firma del compositore gallaratese
Luca Chiaravalli, coautore della canzone vincitrice di Sanremo 2017,
“Occidentalis Karma” di Francesco Gabbani. In collaborazione con Andrea Bonomo
e Gianluigi Fazio, ha regalato agli organizzatori la canzone FUNtastic, “una
canzone dance, facile da cantare, una canzone per i supereroi dei giochi”,
nello spirito cioè del pensiero del Presidente di Special Olympics Italia,
Maurizio Romiti, ospite in passato dei lions gallaratesi: “La differenza la
fanno loro, i nostri ragazzi”.
Tanto impegno, tanto entusiasmo, tanta passione per abbattere
le barriere dell’indifferenza nel segno della solidarietà. Una sfida da vincere!
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